I club inglesi dominavano o facevano molto bene finché erano a forte impronta britannica, oggi faticano perché spendono cifre folli senza criterio e non hanno identità.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

La nazionale è stata forte solo a tratti, pratica un calcio molto scolastico, spesso i suoi giocatori erano ritagliati solo sul calcio inglese. Aggiungiamo che praticano un calcio molto fisico, se non solo fisico, e che arrivano quasi sempre cotti ai grandi appuntamenti (senza disporre di strumenti per giocarsela diversamente).

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Aggiungerei l'equivoco tattico Gerrard-Lampard che non sono mai riusciti a far coesistere a centrocampo, per lo meno non sacrificando il rendimento di uno a vantaggio dell'altro. Peccato perché in quegli anni la nazionale inglese avrebbe potuto davvero vincere qualcosa, vista la prosperità di giocatori in tutti i reparti.

Diciamo che sono sempre stati l'esatto opposto di noi italiani: noi abbiamo avuto sia fantasia sia grandi gruppi consolidati, loro di fantasia a parte qualche eccezione ne hanno sempre avuta poca, oltre a non avere un senso tattico eccelso. Avevano polmoni corsa grinta, ma poche volte una vera idea di gioco.
Comunque anche la Spagna pre-2008 veniva maltrattata come gli inglesi, poi hanno avuto il "ciclo della vita'' e guardate cosa hanno vinto.

Vero.

Però la Spagna mancava di un'identità vera. Ha trovato quella e il miglior centrocampo della storia o quasi: insomma ha costruito una vittoria sul palleggio e sul controllo del gioco, il che ha favorito la difesa e valorizzato l'attacco. La Spagna inoltre storicamente non è una squadra "di carattere", vince solo quando è la più forte...E infatti oggi è già ridimensionata.
L'Inghilterra nei club invece ha mostrato un carattere assurdo, che ha consentito imprese irripetibili (dal Nottingham alle finali 1999 e 2005), ma in nazionale è mancata anche sotto questo profilo...

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Questo perché il campionato inglese è tendenzialmente egualitario ed equilibratio con giocatori di qualità media, medio-alta che sono tendenzialmente ben distribuiti tra tutte le squadre. Di conseguenza la nazionale è sempre una sorta di mosaico, solo nel 1966, guarda a caso la Nazionale era formata dallo zoccolo duro del West Ham e non a caso vinsero! Il gol fantasma siglato da Hurst (cross sul primo palo e non la classica palla lunga sul secondo) era un tipico canovaccio tattico praticato dagli Hammers

Vero

In generale per me comunque agli inglesi sono spesso, anzi quasi sempre mancati grandi costruttori di gioco, che spesso si rivelano fondamentali. Gerrard e Lampard sono stati grandissimi, ma di fatto erano due corridori, due mezzeali complete, ma non dei costruttori. Scholes e Beckham meglio in tal senso..E la nazionale fra 1996, 1998 e 2002 ha fatto ottime cose, spesso uscendo anche per sfiggga (oddio anche nel 2004 e nel 2006, quando pure giocava un calcio orrendo).

Nel 1990 Gazza fu un'eccezione. Charlton idem nei suoi anni d'oro.

La mancanza di un blocco è un altro fattore, condivido.

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La nazionale del 1982, con Keegan, Robson, Francis, Hoddle, Neal e altri era data tra le favorite ai mondiali spagnoli. Per qualità media e risultati (in quegli anni, tra Nottingham, Liverpool e la sorpresa Aston Villa proprio nel 1982), in quegli anni le squadre inglesi di club erano le migliori d'Europa.

Vero, forse come dice Ciccio però mancava un gruppo, e tutti i team inglesi vincenti erano in primis dei grandi collettivi (Aston Villa e Nottingham erano quasi solo grandi collettivi).

Aggiungiamo poi che molti giocatori chiave erano scozzesi.

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