Totti, i gay e i calciatori maître-à-penser
di Tony Damascelli - 10 luglio 2012, 08:00
Francesco Totti è scivolato. Senza farsi male ma creando il panico tra le anime pure e dure del firmamento italiano. «Ho rispetto per l'omofobia». Voleva dire un'altra cosa, non conoscendo appieno il significato, con etimologia appresso, del sostantivo che ormai riempie bocche, teste, giornali, radio, televisioni e altri mezzi di informazione.
Riassunto: Francesco Totti si è trovato a rispondere, tra una domanda e l'altra di football, anche sul tema specifico, perch´ c'è sempre una bella gioia, di quelle che devono fare la domanda furba, delle cento pistole, anzi ha pure annunciato che la sua fosse la più importante della giornata. Dunque la questione riguardava il laziale Zarate che, twittando in risposta alla provocazione di un tifoso, romanista, con tanto di fotografia allegata «der capitano», lo aveva liquidato con un «sei gay». Apriti twitter, apriti siti, forum, bar, radio, convegni, dibattiti e denunce. La solita commedia all'italiana, perch´ tutto si può dire, urlare, insultare, aggredire ma certi argomenti sono severamente vietati, meglio stare alla larga. Zarate è stato messo immediatamente all'indice, come era accaduto con Cassano.
Totti, dunque, dinanzi alla provocazione, si fa per dire, indirizzata, con spirito alto da cortile-derby, soltanto al laziale con la furbata del tema dell'omosessualità, ha risposto candidamente, con un po' di ignoranza lessicale, che lui rispetta l'omofobia, intendendo dire, ovviamente, l'omosessualità. E, non contento, ha messo il carico da undici: «Rispetto la gente che vuole fare quella cosa, sono esseri umani e vanno rispettati». Riapriti altri twitter, siti, radio, web e compagnia strillando. I calciatori sono omofobi, Totti è come Cassano, più di Zarate, cavernicoli, canari, palloni gonfiati come i loro cervelli. Si scusino, vengano davanti al popolo e in ginocchio chiedano perdono per il peccato verbale.
Ora qualcuno dovrebbe, una volta per tutte, spiegare quale siano la funzione e il ruolo, non tattico, del calciatore, nella cosiddetta società moderna. È lui il maitre à penser? È lui il docente di lingua, letteratura e versificazione? Sono Cassano, o Totti o Zarate, il punto di riferimento per le nuove generazioni e per le riedizioni in libreria del Devoto Oli? Le loro parole e i loro pensieri possono influenzare e violentare la nostra vita come le parole di Squinzi incidono sullo spread, secondo il pensiero di Monti Mario?
Si potrebbe scoppiare a ridere, per non mettersi a piangere. Ma così vanno le cose, il rispetto dell'omofobia, annunciato da Francesco Totti con l'allegato degli esseri umani, è un errore di sbaglio, come avrebbe detto Totò, ma diventa l'ultimo cavallo di battaglia dei fanti di un esercito di imbecilli. Non c'è nulla di clamoroso e di volgare, se non la gaffe, infantile direi, trattasi di una barzelletta involontaria del pupone. Ma Totti non si è reso conto del fallo commesso, la bionda addetta stampa che gli stava di fianco, trattenendo a stento il ghigno, ha spiegato l'equivoco al capitano. Il quale, non sapendo come dribblare la situazione, ha scaricato tutto su Cassano «Pensavo che vi riferiste a lui. Zarate? Ma chi lo conosce?».
Totale, un momento di grande umorismo da sagra della pajata prima che si scatenassero i clown del bel pensare. Alla prossima.
Un omaggio a don André, che insieme a Silva ci ha dimensionato dove è giusto si sia
http://www.sport.es/es/noticias/barca/i ... da-2044641
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L'Azione piu' pericolosa la stava a far fare Rosi all'ultimo..sta pippa 
...L'attacco titolare per me non potrà prescindere da Bojan Krkic. Cioè se il giocatore smette di fare dribbling e giocare da solo(come ha detto Zeman) potr essere indispensabile per questa Roma.
