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 Oggetto del messaggio: MLB 2010
MessaggioInviato: dom 28 mar 2010, 13:38 
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Ritengo una grave mancanza il fatto che non sia stato ancora aperto un topic sulla stagione di MLB :sisi :asd

posso aprirlo vero? :asd

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MessaggioInviato: lun 29 mar 2010, 0:54 
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andiamo in ordine ed iniziamo con il Preview della AL East

(da playitusa.com)


AL East - Preview


Anche quest’anno finalmente si avvicina l’avvio di stagione per le squadre, e come spesso si è visto negli ultimi anni, la AL East presenta più di una candidata alla vittoria del pennant di lega, e perché no delle World Series, basti pensare che nelle ultime 17 edizioni in ben 12 occasioni la rappresentante dell’American League proveniva proprio da questa division, e in 9 occasioni ha portato a casa il titolo, e solo negli ultimissimi 3 anni sono state 3 squadre diverse a parteciparvi, i Red Sox nel 2007, i Rays nel 2008 e gli Yankees nel 2009, trionfando in due occasioni.

Ed anche quest’anno lo Spring Training vede i giovani delle Minors che fanno di tutto per mettersi in luce sperando di compiere al più presto il grande salto, accanto ai veterani che dopo un inverno di riposo iniziano a recuperare la forma atletica, mentre i managers sono impegnati nella rifinitura dei rosters per quella che sarà una lotta molto agguerrita sia per la vittoria di division sia per la Wild Card, sempre più spesso dominio della costa atlantica.


New York Yankees


Gli Yankees dunque si presentano ai nastri d partenza con il titolo di campioni del mondo in tasca, dopo aver attraversato qualche anno in ombra con prestazioni al di sotto delle attese, che stavano iniziando ad infastidire gli esigentissimi tifosi Newyorkesi, ed a scaldare la panchina sotto il sedere di Joe Girardi, che al primo anno come manager aveva clamorosamente fallito l’obiettivo Playoffs.

Con l’intento di riconfermare il trend dello sorso anno, il GM Brian Cashman ha ulteriormente alleggerito il payroll scaricando giocatori del calibro di Johnny Damon, ed Hideki Matsui, oltre a Chien-Ming Wang, Melky Cabrera e Xavier Nady, che ha trascorso la passata stagione in DL.
Ha invece riconfermato Andy Pettitte, classe 72, che è reduce da un’ottima stagione, con ERA e WHIP in calo rispetto agli ultimi anni. Sul monte è stato inoltre aggiunto Javier Vazquez, che se dovesse riconfermare i risultati ottenuti lo scorso anno con i Braves potrebbe veramente essere una gemma della rotazione.

Sul fronte lineup le new entries sono sostanzialmente 2: Curtis Granderson in arrivo dai Tigers e che andrà a coprire il delicato ruolo di CF, e Nick Johnson, un ex, che sarà relegato al ruolo di battitore designato ma che portandosi in dote i suoi .426 di OBP dello scorso anno promette di dare corpo al già più che produttivo lineup.

Il Roster

La rotazione dovrebbe essere con ogni probabilità la seguente:

1 CC Sabathia
2 A.J. Burnett
3 Andy Pettitte
4 Javier Vazquez
5 Joba Chamberlain / Phil Hughes

Nel bullpen i posti si decideranno tra:
Jonathan Albaladejo, Damaso Marte, Alfredo Aceves, Chad Gaudin, Sergio Mitre, Boone Logan, anch’egli in arrivo da Atlanta, David Robertson, mentre un punto fermo continuerà ad essere Mariano Rivera, che ha passato la soglia dei 40 ma che promette di continuare ad essere una garanzia nei finali tirati.

Il Lineup:

1 Derek Jeter SS
2 Nick Johnson DH
3 Mark Teixeira 1B
4 Alex Rodriguez 3B
5 Jorge Posada C
6 Robinson Cano 2B
7 Curtis Granderson CF
8 Nick Swisher RF
9 Brett Gardner LF

I backup sanno Randy Winn e Jamie Hoffmann nei tuoli esterni, Ramiro Pena che può coprire qualunque fra i ruoli interni e Francisco Cervelli dietro al piatto.


Boston Red Sox


I Red Sox, arrivati lo scorso anno ai playoffs grazie alla Wild Card ma eliminati velocemente dagli Angels, si presentano con alcune novità importanti tra i titolari; prima fra tutte,nel mercato della free agency si sono accaparrati John Lackey, un partente di lusso che darà sostanza alla già forte rotazione di Boston, una nuova metà dell’infield, con Adrian Beltre che prenderà il posto di titolare in 3B e Marco Scutaro che occuperà il posto di SS che è stato di molti, troppi, lo scorso anno. Infine cambierà un esterno, infatti il ruolo di LF lasciato libero da Jason Bay sarà coperto da Jacoby Ellsbury che lascia il CF al veterano Mike Cameron.

Quest’ultima mossa è l’unica che ci permettiamo di interpretare come un peggioramento, soprattutto considerando il potenziale offensivo, ma era necessaria per poter liberare parte del payroll necessaria per coprire delle mancanze in altre posizioni; infatti il posto di SS che solo lo scorso anno pareva destinato ad essere dominio del giovane frutto della farm Jed Lowrie, rischiava di restare “scoperto” a causa dell’infortunio subito dal giocatore ad inizio stagione, che tra l’altro potrebbe aver condizionato in maniera definitiva la sua intera carriera.

Ed in tale prospettiva Scutaro pare essere una buona soluzione anche in accordo alla linea di squadra orientata alla difesa. Stesso discorso per Beltre, uno dei migliori 3B in circolazione che può contribuire in maniera decisiva a tenere bassi i punteggi degli avversari.
Sempre in tale ottica si può inquadrare la scelta di Lackey, con il quale la rotazione assume una particolare profondità, grazie alla quale si potrebbero vincere molti matchup tra numeri 5 soprattutto se Clay Buchholz dovesse fiorire definitivamente in quel talento che tutti sperano, e se Dice-K Matsuzaka ritrovasse la continuità di quando era arrivato a Boston.

Il Roster

La rotazione:

1 Josh Beckett
2 Jon Lester
3 John Lackey
4 Daisuke Matsuzaka
5 Clay Buchholz

Ci sarà poi il vecchio ed amatissimo Tim Wakefield, che darà il suo contributo per concedere qualche riposo extra ai titolari ed in caso di qualche infortunio importante. Difficile invece un suo utilizzo nel bullpen, che dovrebbe essere costituito dallo stesso nucleo dello scorso anno, ossia Daniel Bard, Hideki Okajima, Ramon Ramirez, (anzi, quest’anno ce ne saranno ben 2!), Manny Delcarmen, e qualche altro che saprà mettersi in luce nello spring training, oltre naturalmente al closer Jonathan Papelbon.

Il Lineup:

1 Jacoby Ellsbury LF
2 Dustin Pedroia 2B
3 Victor Martinez C
4 Kevin Youkilis 1B
5 David Ortiz DH
6 Mike Cameron CF
7 J.D. Drew RF
8 Adrian Beltre 3B
9 Marco Scutaro SS

Troveranno poi occasionalmente posto sugli esterni Jeremy Hermida e Bill Hall, nell’infield Jed Lowrie e Mike Lowell, il quale potrebbe essere anche utilizzato occasionalmente come DH, e naturalmente il vecchio capitano Jason Varitek, per la prima volta orfano del ruolo di titolare.


Tampa Bay Rays


Dopo l’exploit del 2008 i Rays hanno attraversato un anno di transizione senza riuscire a ripetere gli eccellenti risultati della stagione precedente. Certo le risorse economiche sono quelle che sono e la dirigenza ha mantenuto un payroll addirittura più basso rispetto all’anno precedente, senza però cedere pedine particolarmente importanti, anzi arricchendo la rosa con un closer del calibro di Rafael Soriano, in arrivo da Atlanta e continuando a puntare su giocatori giovani come Wade Davis che sarà titolare in rotazione.

Nel lineup un altro arrivo importante sarà Kelly Shoppach, proveniente da Cleveland, e qualche rumor parla di un possibile arrivo di Jermaine Dye che è ancora free agent. Ci sarà anche Gabe Kapler per lo più come backup nei ruoli esterni.

Il roster

La rotazione sarà quindi quella dello scorso anno, costituita interamente da atleti tutti molto giovani e talentuosi, cioè:

1 James Shields
2 Matt Garza
3 David Price
4 Jeff Niemann
5 Wade Davis

Pochissime novità anche nel bullpen, dove l’unico nuovo innesto potrebbe essere Mike Ekstrom accanto al nucleo confermato costituito da Randy Choate, J.P. Howell, Dan Wheeler, Grant Balfour, Lance Cormier.
Partiti invece Brian Shouse, Troy Percival, Chad Bradford, tutti ancora senza squadra.

Il Lineup:

1 Carl Crawford LF
2 Jason Bartlett SS
3 Evan Longoria 3B
4 Carlos Pena 1B
5 Ben Zobrist 2B
6 B.J. Upton CF
7 Pat Burrell DH
8 Matt Joyce RF
9 Dioner Navarro/Kelly Shoppach C

Come Backup Fernando Perez e Gabe Kapler sugli esterni, Willy Aybar nell’infield.


Toronto Blue Jays


Tempo di cambiamenti a Toronto, dove dopo tanti rumors alla fine è partito l’asso Roy Halladay, l’anno subito dopo la partenza dell’altro talento A.J. Burnett. Evidentemente il neo GM Alex Anthopoulos ha considerato che era il caso di continuare la ricostruzione iniziata l’anno precedente, abbandonando temporaneamente ogni velleità di successo. E così oltre Halladay sono partiti altri giocatori che avevano ricoperto un ruolo importante nel roster della squadra canadese, come Rod Barajas, Joe Inglett, Marco Scutaro, Brandon League.

Sul fronte arrivi, oltre ai preziosi prospetti entrati nella farm, in evidenza Kevin Gregg, destinato a diventare il closer, alcuni giovani pitchers, come Brandon Morrow e Dana Eveland entrambi utilizzabili sia come partenti sia come rilievi, Alex Gonzalez e John Buck chamati a sostituire rispettivamente Scutaro nella posizione di SS, e Barajas dietro al piatto sempre in attesa di poter utilizzare il giovane J.P. Arencibia.

Il Roster

La rotazione è ancora tutta da decidere ma si formerà tra:

1 Shaun Marcum
2 Ricky Romero
3 Brandon Morrow
4 Brian Tallet
5 Marc Rzepczynski / Brett Cecil / David Purcey / Dustin McGowan

Nel bullpen andranno coloro che non riusciranno a finire in rotazione, oltre ai confermati Jesse Carlson, Jason Frasor, Jeremy Accardo, Scott Downs, Casey Janssen, Josh Roenicke, e magari il giovane Zechry Zinicola in arrivo da Washington

Il Lineup:

1 Jose Bautista RF
2 Vernon Wells CF
3 Aaron Hill 2B
4 Adam Lind DH
5 Edwin Encarnacion 3B
6 Travis SniderLF
7 Lyle Overbay 1B
8 Alex Gonzalez SS
9 John Buck C

Lo stesso Lind sarà schierato qualche volta in difesa per dare riposo agli esterni, e Jarrett Hoffpauir a coprire i ruoli interni insieme a John McDonald nel ruolo di SS.


Baltimore Orioles


Veramente poco da dire sui movimenti nel roster degli Orioles, se non che alcuni di essi appaiono alquanto insensati. I dirigenti sembrano poco decisi ad iniziare l’unica cosa di cui la squadra avrebbe bisogno, ossia una ricostruzione, e così hanno firmato alcuni contratti con dei giocatori non certo all’altezza di riportare in alto le sorti della franchigia di Baltimore ma piuttosto di sperare in qualche occasionale buona prestazione e magari non essere la squadra materasso della division.

E’ arrivato da Atlanta il closer Michael Gonzalez, forse un po’ sopravvalutato se si guardano le cifre del suo contratto, e lo stesso si dica di Garrett Atkins che aveva giocato in Colorado tutte le sue precedenti stagioni, tra 1B e 3B; Ma soprattutto è arrivato dai Rangers Kevin Millwood, il quale andrà con ogni probabilità ad occupare il posto numero 1 nella rotazione che poteva già essere considerata al completo e che molto probabilmente forzerà lo spostamento nel bullpen di chi non riuscirà a convincere con l’inizio della stagione; maggiori indiziati Jason Berken e David Hernandez.

Il Roster

La composizione della rotazione dovrebbe quindi essere:

1 Kevin Millwood
2 Jeremy Guthrie
3 Brain Matusz
4 Brad Bergesen
5 Chris Tillman

Nel bullpen oltre Michael Gonzalez, da tenere sott’occhio Alberto Castillo e Kam Mickolio, ma per il resto tutti nomi già visti, e davvero tanta mediocrità, Jim Johnson, Koji Uehara, Matt Albers, Cla Meredith, Dennis Sarfate.

Il Lineup:

1 Brian Roberts 2B
2 Nolan Reimold LF
3 Nick Markakis RF
4 Adam Jones CF
5 Matt Wieters C
6 Miguel Tejada 3B
7 Luke Scott DH
8 Garrett Atkins1B
9 Cesar Izturis SS

Come backup Lou Montanez e Felix Pie come OF, Robert Andino e Ty Wigginton nell’infield Craig Tatum come C.


Insomma quest’anno non dovrebbero esserci grosse rivoluzioni nella lega per quanto riguarda le gerarchie, nel senso che gli equilibri sembrano già decisi con Yankees e Red Sox a combattere per la leadership, con i Rays che potrebbero tranquillamente inserirsi, mentre i Blue Jays e gli Orioles sembrano destinati ancora per quest’anno a restare a guardare.

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io lovvo le squadre di Chicago :grin

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Cita:
io lovvo le squadre di Chicago

quindi c'è qualcun'altro dentro qui che segue la MLB? :commosso

Sarò banale, ma mi piacciono gli Yankees... però insieme a questi ho un debole (non so perchè) per i Mariners :sisi

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già che ci siamo, proseguiamo con la rassegna pre-season :sisi

AL Central - Preview 2010

(da playitusa.com)

Quest'ultima coda dell'inverno e di conseguenza il brutto tempo, hanno fatto sembrare più lungo il periodo di attesa della nuova stagione del baseball targato MLB. Ma oramai ci siamo, e come di consuetudine, vi proponiamo la nostra preview per quanto attiene all'AL Central.

E' innegabile, come si legge spesso, che rispetto ad altre realtà nella mlb, qui ci sia meno competitività. Ma allo stesso modo, proprio la situazione contingente nell'AL Central è sfociata per esempio in finali di stagioni aperti fino all'ultima gara e oltre. Leggasi 2009. Perchè se c'e' una cosa che ho imparato, che le Majors trovano sempre un modo per sorprendere.

Chicago White Sox

L'altra metà di Chicago, quella afferente sul piano del tifo ai Chicago White Sox, freme di attesa. La dirigenza, consapevole della deludente stagione 2009, si è mossa e ha creato un buon gruppo per essere protagonisti, almeno dell'ambito della AL Central. Il primo nome che viene in mente è senza dubbio quello di Jake Peavy; perchè anche se acquistato con una trade nel 2009, è in questa stagione che dovrà far sentire tutto il suo apporto in una rotazione tutt'altro che irresistibile nel 2009. Sarà interessante, dopo la ridotta serie di partite giocate nella scorsa stagione, parametrare il suo rendimento su un'intero campionato giocato nell'AL.

Dietro di lui Mark Buerhle, John Danks, e Gavin Floyd, solidificano una rotazione di prima fascia senza dubbio. Più difficile individuare al momento chi evoluirà nello spot n.5. Ma basterà questa rotazione per far dimenticare l'instabilità del bullpen?. Il nuovo arrivato J.J.Putz è senza dubbio un valore aggiunto in qualsiasi situazione; ma richiamare il suo nome significa tornare alla sua stagione recente nei Mets, dove è stato falcidiato da problemi al gomito, sfociati poi nell'intervento subito.

Oltre a Putz, Bobby Jenks, Scott Linebrack, e Tony Pena, i primi nomi che vengono in mente, sono chiamati anche loro ad una stagione di conferme, dopo un deludente 2009, e sono molti i se che ammantano in proiezione i rilievi di Chicago. Provoca una discreta sensazione scorrere il lineup dei White Sox e non trovare più i nomi di Jermaine Dye e di Jim Thome.

Si è infatti voltato pagina e volti nuovi Andruw Jones (DH), Mark Teahen (3B), Juan Pierre (LF), sono si talentuosi; ma tutti da scoprire all'interno di quel contesto tecnico. Tra i tre Teahen è l'interessante acquisto ottenuto dai rivali dei Royals, ma se richiamiamo alla mente la versatilità di altri giocatori e i 123 k subiti nella stagione 2009, non ci sembra cosi scontato possa rimanere nel lungo periodo la scelta del manager Guillen per la 3B come anticipato.

Gordon Beckham ha giocato egregiamente in quella posizione nel 2009, e dopo un possibile spostamento in 1B, potrebbe tornare a calcare quell'area di gioco. Non è da dimenticare l'apporto difensivo di Omar Vizquel assolutamente. Alexei Ramirez, con cifre in regressione al piatto lo scorso anno e la roccia della 1B Paul Konerko, sono gli altri elementi dell'infield, anche se come detto poc'anzi, e plausibile attendere un periodo di esperimenti.

Da decifrare anche la posizione di DH, dove l'entrante Andruw Jones, dovrebbe ereditare la divisa dal suo predecessore, ma il cui apporto è da verificare se consideriamo il .214 prodotto in battuta lo scorso anno con i Rangers. Tra i nomi papabili per l'outfield spicca quello di Alex Rios, l'ennesimo punto interrogativo, con il possibile nome di Teahen, che a nostro parere tornerà buono nella seconda parte di stagione.

A.J. Pierzynski è l'inamovibile catcher come noto. Analisi sulla carta, come in questo caso, e proiezioni di rendimento, sono due azioni che spesso cozzano con il duro responso del campo. Possono realmente giocare bene questi White Sox, e godere di una fantastica rotazione in una realtà cosi debole come l'AL Central; trovarsi infine li in alto quando al termine della stagione regolare si dovrà tirare la volata sulle avversarie.

E successo troppe volte nel recente passato perchè sia una mera coincidenza. Ma, sono tanti i tasselli che si devono disporre in modo corretto all'interno di quel roster, e noi ne abbiamo tentato la collocazione solo in minima parte. E una stagione lunga come quella della MLB, porta sempre risvolti non previsti.

Cleveland Indians

Correva l'anno 2007 quando i favolosi Indians di quella stagione, contendevano la vittoria alle ALCS ai Boston Red Sox. A distanza di tre anni, hanno smobilitato i preziosi talenti in loro possesso e hanno in modo deciso intrapreso la strada di una profonda ricostruzione.

Quest'ultimo processo come sappiamo è sempre lento e difficile, e nel caso degli Indians, si potrà confermare tale nelle prossime stagioni, che dovranno essere vissute dai tifosi alla luce di una speranzosa pazienza. Detto del processo di ricostruzione, è facile trovare dei punti critici nei vari settori del roster, come naturale conseguenza di molte scelte ancora in divenire.

La rotazione, nelle posizioni di 1 e 2 ci sembra vada per una scelta relativa al medio periodo, di Fausto Carmona e Jake Westbrook. Entrambi sono chiamati ad una grande stagione, ma per il secondo in particolare, si potrebbe prospettare un cambio di maglia a metà stagione considerando che è al suo utimo anno di contratto e che una sua conferma andrebbe in controtendenza con il rebuild mode attuato dalla dirigenza.

Justin Masterson evoluirà probabilmente da terzo partente e i mancini Aaron Laffey e David Huff chiuderanno probabilmente la rotazione. Nel corso della stagione gli ultimi due spot potrebbero essere appannaggio di Mitch Talbot, David Huff, Carlos Carrasco, Hector Rondon, per ricercare un equilibrio al momento nono individuabile.

La serie di scambi che hanno cambiato il volto degli Indians nello spazio dell'ultimo anno, hanno rinforzato il bullpen in termini di profondità, e popolato tra gli altri, dai seguenti nomi senza un preciso ordine d'importanza: CL Kerry Wood, RHP Chris Perez, LHP Tony Sipp, LHP Rafael Perez, RHP Jason Grilli, RHP Jess Todd, RHP Saul Rivera, RHP Hector Ambriz.

Al primo, Wood, spettano i galloni di closer, dopo che ha viaggiato tra le altre cose su 2.96 di media Era dopo la pausa per la partita della stella nella scorsa stagione. Abbondante la disponibilità di talenti nella farm, il vero gioiello in questo momento della società, nella quale spiccano il C Carlos Santana, Lou Marson, Matt LaPorta.

Il lineup degli Indians appare il settore più efficace del roster attuale, nel quale spiccano il CF Grady Sizemore, completamente recuperato dal punto di vista fisico; Shin-Soo Choo reduce da una stagione di 20 Hr e in rampa di lancio per un'altra stagione da protagonista il DH Travis Hafner, titolare di una ops da .873 in casa nel 2009.

La parte bassa del lineup sarà composta dai talenti che più si metteranno in mostra: Russell Branyan e Matt LaPorta tra i papabili. Questo gruppo talentuoso, sarà affidato alle mani di Manny Acta, reduce dal fallimento tecnico in quel di Washington e atteso da una stagione tutt'altro che semplice. E' innegabile che questi Cleveland Indians siano stati rinforzati in termine di talento e potenzialità dal corroborante arrivo di tanti giovani giocatori.

Altro discorso è asservire questo talento al progetto tecnico della dirigenza. E come detto in apertura, è nell'ordine naturale delle cose, che questo progetto richieda tempo per concretizzarsi e di conseguenza un'analisi corretta della sua direzione andrebbe posto in essere al termine della stagione, cosi come l'analisi dei progressi dei talenti che lo costituiscono. Per il momento Indians candidati all'ultimo posto in classifica.

Detroit Tigers

E' ancora vivo in tanti appassionati mlb, il mancato accesso da parte dei Detroit Tigers alla post-season a favore dei rivali Twins, ma ancora più significativo risulta il vistoso calo subito dagli stessi nelle ultime settimane di stagioni, a causa della non profondità del roster, e per certi versi, della mancanza delle motivazioni che sembrava avere Minnesota.

La dirigenza dei Tigers è ripartita da quella partita per rinforzare la squadra e ha dato vita ad alcune trades. In una di queste hanno spedito Curtis Granderson a New York come noto ridisegnando il proprio reparto di esterni con Austin Jackson arrivato e che costituirà il CF. Jackson è un discreto talento, con poca potenza, discreta velocità, ma da monitorare attentamente come esterno in uno stadio come il Comerica.

Johnny Damon è il viso più famoso tra i nuovi e può giocare ancora un discreto ruolo in una squadra come i Tigers, almeno in battuta. Chi è chiamato ad una stagione da protagonista è sicuramente Magglio Ordonez, dopo un 2009 fatto di ombre. Su di lui, sul DH Guillen, e sul 3B Inge si appuntano le maggiori perplessità considerando gli infortuni ed il calo di rendimento subito nelle scorse stagioni. Qualche speranza maggiore l'attira lo SS Adam Everett almeno per quanto riguarda il rendimento da infieldier.

La partenza di Placido Polanco ha lasciato un buco in seconda base che, ascoltando i pareri degli addetti ai lavori, sarà coperto da Scott Sizemore, all'anno buono per il debutto in MLB. Il resto del lineup prevede la maestosa figura di Miguel Cabrera, una certezza alla battuta. Se il lineup necessita di potenza e il reparto esterni dei Tigers necessita di trovare i propri equilibri; una situazione diversa vive il pitching della squadra.

La rotazione è solida nelle posizioni 1 e diciamo per molti aspetti anche 2. Justin Verlander, dopo aver stentato all'inizio della scorsa stagione, si è ripreso alla grande è ha chiuso la scorsa stagione con un'Era di 3.45, una WHIP di 1.18, e con 10.09 come valore di K/9.

Ha firmato come noto in questa offseason un contratto di 5 anni per un totale di 80 milioni di $, rinnovandosi come simbolo di questa squadra nel futuro, davanti al gioiellino Rick Porcello, reduce da un positivo debutto in MLB, caratterizzato da un calo sul finire di stagione.

E' quindi da seguire con rinnovato interesse la sua sinker in questo 2010, per osservare come crescerà il suo innegabile potenziale. Ecco che poi, dallo spot 3 allo spot 5 della rotazione, le decisioni verteranno sul talentuoso trio Jeremy Bonderman, Max Scherzer, ed infine su Nate Robertson. Scherzer è arrivato dai D'Backs, dove ha giocato discretamente registrando un valore K/9 di 9.19 ed Era 4.12 con Whip 1.34 ma potrebbe pagare lo scotto del cambio rispetto a giocare nella NL.

Robertson è talentuoso, ma è stato colpito da più infortuni nella scorsa stagione, ed il suo possibile rendimento è tutto da decifrare, mentre il tassametro del suo pesante contratto continua a correre. Il bullpen è allo stesso modo di difficile analisi. Josè Valverde sarà il closer e lo sparamissili Joel Zumaya il lanciatore più interessante in un gruppo assolutamente non all'altezza delle speranze della società.

Ricordando che il calo dei Tigers nel 2009 è apparso come espressione della mancanza di profondità del roster per quanto riguarda il pitching della squadra; mentre il lineup nonostante proprie idiosincrasie ha mantenuto un certo livello di rendimento; la dirigenza ha provato a migliorare la rotazione, ma allo stato attuale, non ha rinforzato il bullpen.

Se nella migliore delle ipotesi, i partenti dallo spot 3 al 5 si dovessero mostrare solidi, i maggiori problemi sorgeranno di nuovo dalla poca profondità del bullpen. L'AL Central rimane equilibrata e certamente non competitiva rispetto ad altre realtà, e per questo motivo, i Tigers possono ripresentarsi da protagonisti all'ultima settimana di stagione, nella speranza di ottenere un risultato diversa da come hanno terminato il 2009. Ma da li in poi, troppi fattori potrebbero metterli in difficoltà.

Minnesota Twins

Rispetto alle altre squadre dell'Al Central, come detto in altre sedi, i Minnesota Twins per molti aspetti producono anche più interrogativi. Il primo è di ordine tecnico-contrattuale: si tratta della firma sul nuovo contratto che Joh Mauer nelle speranze dei tifosi apporrà.

Nella stagione entrante la squadra deve vivere un campionato di eccellenza e continuare la propria corsa nella off-season, per dare fiducia a Mauer. La sua ipotetica firma, potrebbe poi destabilizzare un payroll condizionato da un mercato piccolo come quello di Minnesota.

Il nuovo Target Field è poi una variabile tutta da decifrare nel modo che condizionerà le gare ed il rendimento dei giocatori e non sarà facile adattarvisi anche per gli stessi Twins, specie verso il finale della stagione regolare. Un paio di interrogativi di carattere tecnico sono poi senza dubbio quelli afferenti al bullpen e al ritorno di Francisco Liriano.

Sembra cosi lontana la stagione 2006 quando quest'ultimo giocò una stagione da 12 vinte e 3 perse e registrando anche un ratio K/9 pari a 10.7. in 28 gare. Poi arrivò la Tommy John surgery. Viene descritto in forma smagliante e con la velocità del passato.

Un suo ritorno a pieno regime rappresenterebbe un acquisto incredibile per la squadra e per una rotazione che conta tra gli altri, Scott Baker(1.08 WHIP in casa); Carl Pavano(4.64 Era dopo la trade che lo ha portato ai Twins), e che è senza dubbio tutt'altro che irresistibile.

Ma più che questa rotazione di talento, ma non eccelsa rispetto ad altre situazioni nell'AL Central, è la situazione del bullpen come detto in precedenza, a destare qualche preoccupazione e bilancia principale per il destino di questa squadra. Il closer della scorsa stagione Joe Nathan è alle prese con i postumi dell'operazione al gomito che ha subito. Ha registrato 47 salvezze nel 2009.

Citare gli altri principali rilievi significa stilare una lista di giocatori reduci da infortuni: Jesse Crain è reduce da un'operazione alla spalla, Pat Neshek ha perso la stagione scorsa per la maledetta Tommy John surgery. Nathan, Crain, Neshek, rappresentano il cuore del bullpen e necessitano di un naturale periodo di adattamento dopo gli infortuni per essere competitivi partita dopo partita.

L'apporto di Jon Rauch, arrivato a metà stagione potrebbe aiutare. Nello scampolo di 2009 giocato con quella maglia ha prodotto una media Era di 1.72. Se parliamo dell'hitting dei Twins, due nomi emergono fragorosamente rispetto a tutti gli altri: il sopracitato Mauer, con una obp di .444 OBP ha guidato tutta la mlb, e con una ops di 1.031 è stato il migliore dell'AL; l'altro è come noto il 1B Justin Morneau, uno che ha registrato di media dal 2006 30 homers e ben 118 Rbi.

Sono loro le due punte di diamante di un lineup che comprende anche il sempre positivo Orlando Hudson, un Michael Cuddyer reduce da una stagione da 32 homers nel 2009 e anche Jason Kubel, lui reduce dalla prima stagione da 100 Rbi e chiaramente in rampa di lancio.

Li in fondo alla panchina c'e' anche un certo Jim Thome, ma questa è un'arma tutta da scoprire per Minnesota. Gli interrogativi posti in apertura portano tutti ad una prima conclusione, Minnesota come nelle scorse stagioni, dovrà affrontare un complicato inizio di campionato per molte ragioni.

Però lo ha sempre fatto nelle stagioni passate, e tra le tante per esempio, ha compensato per un discreto periodo all'infortunio di Mauer nel 2009. Ma ne è uscita alla grande. Perchè è principalmente un particolare approccio mentale quello che la caratterizza, e che connota l'ambiente. Alla fine la variabile del nuovo stadio potrebbe essere quella più importante nell'equazione tecnica della loro stagione. Al resto possono senza dubbio far fronte.

Kansas City Royals

I Kansas City Royals continuano ad esse una squadra singolare anche nella stagione che ci apprestiamo a vivere. Nella naturale progressione tecnica di un progetto sportivo, si dovrebbero toccare alcune fasi in modo deciso, strettamente correlate alle scelte tecniche del management dalle quali esse scaturiscono.

Nel caso dei Royals, quella progressione non si nota ancora, e molti punti interrogativi permangono sul roster a disposizione. Ad esempio, sembra non essersi ancora spento l'eco della vittoria dell'AL Cy Young Award da parte di Zack Greinke, dopo la sua favolosa stagione; ma a quell'esplosione di prestazione e talento non ha fatto seguito la costruzione di un supporting cast adeguato.

Dietro a un Greinke che riparte dai 242 k realizzati e dalla favolosa Era di 2.16 registrata lo scorso anno, non è stato consolidata la rotazione per esempio. Nello spot di n.2 evoluirà un Gil Meche falcidiato dagli infortuni nella scorsa stagione, e al quale si richiede una conferma di rendimento al momento per niente scontata.

Dietro ad un Meche, che se in salute, è un partente solido, troviamo negli spot 3-4-5, Brian Bannister, Luke Hochevar, Kyle Davies; tre lanciatori che non offrono delle precise garanzie di rendimento, e tre lanciatori ancora che sono il punto debole della rotazione.

Non meno punti interrogativi crea l'analisi del bullpen, nel quale svetta su tutti il closer Joakim Soria, titolare in carriera di una media Era di 2.09. Tutto da decifrare il possibile rendimento di Juan Cruz. Tra i vari settori del roster, il lineup è stato soggetto alle modifiche più marcate.

L'arrivo di Rick Ankiel, Scott Posednik e Jason Kendall rinforza un ordine di battuta che complessivamente non ha toccato nella scorsa stagione quota .250. Posednick, è reduce da un buon 2009 con i White Sox - .304 AVG - .

Dopo di lui segnaliamo il talentuoso 1B Billy Butler, chiamato a confermare fin da subito quanto di buono fatto nella scorsa stagione, come terzo più talentuoso giocatore dei Royals; e Rick Ankiel e Josè Guillen, con il primo che sembra aver perso in potenza, e con il secondo reduce da una stagione in cui è stato più volte colpito da infortuni.

Come qualche giornale giustamente riporta, sarebbe molto positivo anche l'inserimento di Alex Gordon in terza base, ma a parere dello scrivente, è più importante una crescita generale di tutto in lineup in solidità e una progressione più lenta e controllata della seconda scelta del Draft 2005, dopo gli infortuni che lo hanno colpito nel 2009.

Complessivamente i Royals, dietro alla stella Greinke, e a Soria e Butler, devono sperare in una stagione di conferme e al di sopra di plausibili aspettative da troppi giocatori, dopo alcuni trend negativi. Se si è intrapresa una direzione, al momento questa non appare nitida.

Previsione

Risulta difficile fare una previsione per una realtà cosi equilibrata e senza il tasso di competitività rispetto a tutte le altre realtà della mlb. Innumerevoli sono le variabili in gioco e pochi gli aspetti tecnici per i quali ogni squadra sopravanza le rivali. L'Al Central è aperta ad ogni risultato. A parere dell'estensore di questa preview, questa sarà la classifica finale:

1.Minnesota Twins. I giovani rampanti. probabile un loro repeat, e comunque guai ad avere il loro fiato sul collo sul traguardo.
2.Detroit Tigers. Tosti, talentuosi e ben guidati, ma in apparenza ancora poco profondi. Possibile lo stesso finale della scorsa stagione?
3.Chicago White Sox. Belli, tecnicamente affascinanti, rotazione da urlo. Troppo per i miei gusti. Utile una pletora di chiropratici al seguito.
4.Kansas City Royals. Si continuerà a spremere Zack Greinke, votandosi a qualche santo per la sua salute.
5.Cleveland Indians. Come al primo giorno di scuola. Bel futuro all'orizzonte, ma nell'immediato, tanta pazienza.

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io per anni ho postato da solo i risultati

guarda qua:

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Hanamichi ha scritto:

cribbio, vedo che rispondevano in molti :rofl

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proseguiamo :sisi

AL West - Preview

(da playitusa.com)

La American League è stata dominata nella ultima stagioni dai Los Angelese Angels. Detto questo, il 2010 potrebbe essere l'anno giusto per un ribaltone, con un paio di pezzi pregiati della squadra angelina finiti ai diretti rivali Mariners e Rangers. Gli Oakland Athletics sembrano ancora un gradino sotto le altre tre compagini, che sicuramente potranno dire la loro anche a livello di lega, e sfidare ad armi pari le corazzate della AL East o i team completi della Central.

Los Angeles Angels of Anaheim


La partenza di John Lackey potrebbe minare la competitività del corpo dei partenti di Scioscia. La firma di Joel Pineiro non è certo al livello di quella del nuovo asso dei Red Sox, ma l’idea dei dirigenti in rosso è esatta. Avere una rotazione così diversificata, con lanciatori da flyball o da groundball mescolati, dalle potenze così differenti potrebbe dare un vantaggio soprattutto all’interno della division. Jered Weaver dovrebbe guidare i suoi all’Opening Day, mentre Ervin Santana, dopo una stagione altalenante, è atteso dalla classica annata che potrebbe consacrarlo quanto mostrare ulteriori lacune. Joe Saunders e Scott Kazmir completano una rotazione che sulla carta è tra le migliori della American League, anche se molto dipenderà dalle condizioni dei giocatori e dalla solidità di Pineiro, che dovrà avvicinarsi il più possibile ai livelli dell’anno passato, quando nei Cardinals ha lanciato come mai prima.

Altro free agent firmato con buon giudizio è Hideki Matsui, eroe delle ultime World Series con gli Yankees, che non l'hanno trattenuto nella grande mela nemmeno dopo che egli aveva regalato loro il titolo mondiale lo scorso novembre. Alla corte di Scioscia passerà un altro anno da DH, probabilmente incastonato tra Torii Hunter e Kendry Morales, i due fenomeni del lineup, per andare in base e sfruttare la potenza dei due migliori battitori della squadra. Se entrambi ripeteranno le prestazioni dell'anno passato, con Hunter dominante prima degli infortuni e Morales in forma da MVP e vera sorpresa della squadra in positivo, l'apporto dell'attacco non si farà attendere. Il problema è la parte alta.
Chone Figgins ha ringalluzzito le fila degli M's, quindi il leadoff spot è scoperto e dovrebbe essere occupato da Erick Aybar, shortstop 26enne veloce e che è reduce, come Morales, dalla prima vera stagione a livello MLB. Un punto di domanda con .776 di OPS, che, anhce data la scarsa concorrenza interna, avrà probabilmente il tempo ed il modo di assimilare gli insegnamenti del suo coach, che puntando molto sul baserunning vede nel ruolo del leadoff la chiave per raggiungere l'ennesima Post Season.
Post Season eventuale che non vedrà Valdimir Guerrero con la maglia dei californiani. Il nuovo Ranger farà mancare la sua potenza ad un roster che prima dell'esplosione di Morales non ne aveva. Giusta comunque la decisione di lasciarlo andare, dati gli acciacchi e l'età. Portato su dal triplo A è Brandon Wood, giocatore poliedrico che aspetterà sul fondo del batting order le palle giuste per fare breccia nel cuore dei tifosi e dare continuità ad un lineup che è come sempre funzionale allo small ball, ma che ha alcune carenze di esperienza preoccupanti quanto insolite per la franchigia.

Lineup:

Erick Aybar
Bobby Abreu
Torii Hunter
Hideki Matsui
Kendry Morales
Juan Rivera
Howie Kendrick
Mike Napoli
Brandon Wood

Rotazione:

Jered Weaver
Joe Saunders
Ervin Santana
Scott Kazmir
Joel Pineiro

Texas Rangers


Problemi fuori dal campo come la mancanza di fondi o i problemi di droga del manager Ron Washington hanno già gettato ombre sul 2010 dei Rangers, che l'anno passato hanno ben figurato e stabilito una certa continuità con il 2008, anno in cui erano esplosi fenomeni come Josh Hamilton e Ian Kinsler.
Quest'anno, per ora, possiamo solo notare le due migliori firme di questa off season: Vladimir Guerrero e Rich Harden. Il secondo è un asso sul monte, e probabilmente sarà il primo partente della squadra, mentre il primo ha perso molta potenza rispetto al suo passato prestigioso di grande slugger MLB. In ogni caso, e nonostante i problemi di infortuni per tutti e due, due free agent che avrebbero fatto la fortuna di molte altre squadre.

Così, la rotazione si ritrova un asso dopo la partenza di Kevin Milwood direzione Baltimore. Inoltre c'è il ritorno di Colby Lewis, che in giappone si è tolto molte soddisfazioni, ma che negli Stati Uniti deve ancora dimostrare di valere quella prima scelta che proprio i Rangers avevano speso su di lui.
I Rangers quest'anno avranno sicuramente profondità, basti pensare ad alcuni giocatori che non sono dati titolari ma che giocheranno spesso. Il nuovo arrivo Khalil Greene per l'infield, o Dustin Nippert, giovane al secondo anno, che popolerà il bullpen e potrà anche ricoprire qualche falla qualora uno dei 5 partenti dovesse essere assente.
Oltre jolly di un pitching team di tutto rispetto è Brandon McCarthy, che non dovrebbe entrare in rotazione per un'incollatura ma dare più opzioni nel bullpen.

Il lineup è sulla carta il più spaventoso della division, e non solo. L'anno scorso i Rangers hanno corso bene tra le basi, stabilendo la miglior percentuale di rubate in American League, e allora quest'anno ritroveremo Julio Borbon lead off ed Elvis Andrus al numero 9, per continuare ad alzare la OBP della squadra. Poi, attorno al già citato Vlad, un set di mazze roventi: Hamilton, Michael Young, Nelson Cruz, Kinsler, Chris Davis.
Proprio sul prima base Davis si concentrano i più grossi dubbi dello spring training: sarà in grado di aggiungere alla potenza la disciplina necessari a portare a casa più punti e vincere le partite? In caso di risposta positiva, prepariamoci a vedere Texas scalare la classifica.

In conclusione, gli abbandoni di grandi vecchi come Andruw Jones e Hank Blalock non sembrano poter far crollare le aspirazioni di una franchigia che ha un lineup fresco, giovane, potente ed una rotazione nella media che però potrà essere aiutata spesso da rincalzi qualificati. Se Washingotn e la dirigenza terranno su due binari separati i problemi interni e le prestazioni sul campo, siamo pronti a scommettere sull'efficacia di Texas, così come sulle possibilità di un suo successo.

Lineup:

Julio Borbon
Michael Young
Josh Hamilton
Vladimir Guerrero
Ian Kinsler
Nelson Cruz
Chris Davis
Jarrod Saltalamacchia
Elvis Andrus

Rotazione:

Scott Feldman
Rich Harden
Colby Lewis
Tommy Hunter
Derek Holland – Brandon McCarthy – Dustin Nippert

Seattle Mariners


Gli M's hanno sulla carta avuto la migliore offseason della division. Molti Power Rankings li danno come i favoriti, dopo l'ovvio pronostico a favore degli Angels.
Le acquisizione sono state sicuramente di primordine, come quella di Milton Bradley e soprattutto quelle di Cliff Lee e Chone Figgins, due leader assoluti nel loro ruolo.
Il lineup si ritrova così con i due migliori leadoff della American, Ichiro e Figgins appunto, e con due dei migliori pitcher dell'intera MLB, Felix Hernandez e Lee, che guideranno una rotazione poco profonda, che dopo di loro prevede quattro giovane pitcher che per forza di cose combatteranno per un posto da partente.

Le debolezze dell'ordine di battuta sono invece date dalla mancanza di potenza. Adrian Beltre, che in realtà non è mai stato un fattore a Seattle, è andato a Boston, mentre Russell Branyan, dopo una buona stagione, è partito alla volta di Cleveland. Ed in effetti, se facciamo scorrere il lineup di Don Wakamatsu, non si trovano grosse macchine da Home Run a sua disposizione.
Tuttavia, discorso opposto va fatto per altre caratteristiche importanti, come la velocità. Ichiro, Figgins e Jack Wilson garantiscono ai posti 1, 2 e 9 un alto numero di arrivi in base e la necessaria continuità tra inizio e fine dell'ordine. Per portarli a casa base ci sono Bradley, Jose Lopez, Casey Kotchman e lo spot di DH, che spesso sarà affidato al mitico Ken Griffey Jr..

Le previsioni degli analisti USA sono spesso troppo positive. I Mariners hanno più “buchi” che certezze. Dopo Felix e Cliff, in rotazione c'è solo giovinezza e belle speranze, non vittorie. Inoltre, in passato abbiamo notato quanto la mancanza di potenza possa affossare anche buoni lineup. L'acquisizione di Ryan Garko e la conferma di Jack Hannahan danno profondità in difesa, e qualche speranza di realizzare punti anche nei 3 giorni ogni 5 in cui “The King” e Lee resteranno nel dougout.
Quale sarà la vera dimensione dei Mariners questa primavera lo sapremo solo dopo un paio di settimana di partite, per l'estate invece ci sarà da valutare quanto il ritorno di Erik Bedard dal grave infortunio sarà utile alla causa. In ogni caso, qualora fossimo tifosi di Seattle, vedremmo il 2010 come una stagione con più incognite che non sicurezze.

Lineup:

Ichiro Suzuki
Chone Figgins
Milton Bradley
Jose Lopez
Ken Griffey Jr.
Casey Kotchman
Franklin Gutierrez
Rob Johnson
Jack Wilson

Rotazione:

Felix Hernandez
Cliff Lee
Ryan Rowland-Smith
Ian Snell
Doug Fister

Oakland Athletics


Un passo indietro alle altre ci sono gli Athletics.
Non è cambiato molto rispetto alla fine dell'anno scorso, il che, ed è un aspetto positivo, testimonia quanto la squadra sia lontana dall'accozzaglia senza senso di campioni che era a marzo 2009. Di nuovo c'è Ben Sheets, partente dal talento assolutamente cristallino ma che spesso è stato al centro di vicende fisiche sfortunate. Il contratto recita “1 anno a 10 milioni”, il che riflette benissimo il valore del soggetto, ma non molto la sua forma ed il fatto che è stato sostanzialmente fermo nel 2009.

Dietro di lui, annunciato starter dell'Opening day, torna Justin Duchscherer. The Duke ha avuto una stagione travagliata l'anno scorso, in cui ha visto più lo psichiatra che il monte. Ma ci sono ben poche possibilità che lo stato di depressione abbia intaccato le sue prestazioni, anche se anche per lei il punto di domanda fluttua sopra la sua testa. Poi Dallas Braden chiude il gruppo di chi è sicuro di impugnare la palla ogni 5 giorni.
Dietro di lui c'è in primis Brett Anderson, mancino indigesto, in proiezione, a qualunque battitore gli si pari davanti. Altri possibili starter sono Gio Gonzalez, deludente finora, l'ottimo Trevor Cahill e un altro ragazzino terribile, Vin Mazzaro. Anderson ed uno tra Mazzaro e Cahill dovrebbero coprire i due ultimi spot, con Gonzalez probabilmente indirizzato in un bullpen di qualità eccelsa.

In esso Michael Wuertz spianerà la strade alle salvezze del rookie dell'anno Andrew Bailey. Tutto sommato, pitching e difesa non destano troppe preoccupazioni, Oakland dovrebbe tornare ai fasti di due anni fa quando fu una delle migliori difese dell'intera MLB. I problemi, enormi, sono da altre parti.

Rajai Davis, seguito dal nuovo acquisto Coco Crisp, garantirà velocità e pericolo di rubate in ogni partita., mentre la pazienza di Kurt Suzuki, itinerante all'interno del lineup come sempre nella sua giovane carriera, potrebbe stancare il pitcher avversario e portare a situazioni di basi piene con continuità.
Ecco, un avolta che le basi saranno piene, nessuno porterà a casa i punti. Ad Oakland c'è totale assenza di potenza. Jack Cust è un battitore incompleto, uno slugger di basso livello in MLB. Daric Barton viene fuori da una pessima stagione, ed il nuovo arrivo Kevin Kouzmanoff potrà fornire manforte alla difesa ma poco sollievo ad un attacco in cui non esiste un playmaker.

Squadra giovane, plasmata con una programmazione maniacale da parte della dirigenza, ma che sulla carta è sicuramente più debole delle compagne divisionali. Gli A's hanno il 26esimo payroll della lega, il che la dice lunga sulle reali ambizioni della società. Probabilmente, come successo in passato più volte, loderemo tutti i giovani, soprattutto sul monte, usciti dalla baia, ma nell'immediato non ci sono gli estremi per assistere ad una scalata al vertice. Contando anche che, se Sheets va bene, potrebbe ricevere delle offerte entro la deadline di luglio.

Lineup:

Rajai Davis
Coco Crisp
Kurt Suzuki
Jack Cust
Kevin Kouzmanoff
Ryan Sweeney
Mark Ellis
Daric Barton
Cliff Pennington

Rotazione:

Ben Sheets
Justin Duchscherer
Dallas Braden
Brett Anderson
Trevor Cahill – Vin Mazzaro

Ma chi la vince la AL West? Sapranno ripetersi, per la settima volta in nove anni, gli Angels o qualcun'altro ha più chance?
L'opinione personale di chi vi scrive è che i Mariners siano troppo fragili e poco profondi, gli A's troppo deboli ed acciaccati, mentre Rangers e Halos potrebbero dare vita ad una bella battaglia, fino alla fine.
Il vantaggio lo diamo ai Rangers. Ormai sanno come giocare offensivamente, e stanno crescendo come squadra sulla scia delle prestazioni di Hamilton e Kinsler, che non potranno ancora deludere come l'anno passato. Agli Angels invece basta solamente che uno dei 5 in rotazione sbagli la stagione in qualche modo e Mike Scioscia dovrà davvero fare i salti mortali per portarli ancora vicini alle 100 vittorie, range che ci sembra ragionevole se si vuole vincere una division che ha guadagnato in competitività ed in talento.

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passiamo alla National League

NL East 2010: Preview
(da playitusa.com)

Da tre anni è la division dei Phillies e, anche per la stagione che sta per iniziare, è ancora la franchigia di Philadelphia a partire con i favori del pronostico.

Dietro la situazione appare più che mai indecifrabile, con i soli Nationals che appaiono già tagliati fuori per il discorso post-season. La squadra della capitale, però, mai come in questo 2010 guarda con grande ottimismo al futuro e nelle stagioni a venire potrebbe finalmente iniziare a fare la voce grossa per un posto ai play-off.

Altra sfida interna molto affascinante riguarda i rookies: dopo il tris dello scorso anno (Coghlan, Happ e Hanson), la division promette di regalare ancora gloria ai giovani esordienti. Quasi impossibile, ad oggi, non pronosticare uno tra Stephen Strasburg (anche se la recente notizia del suo esordio in AA cambia un po’ le prospettive per lui) o Jason Heyward per il premio di matricola dell’anno, con la possibile aggiunta dell’esterno di Florida Mike Stanton.

Philadelphia Phillies

Come detto, sono i vincitori della division da tre stagioni e i favoriti anche per il 2010; fedele alla regola che “squadra che vince non si cambia”, il GM Amaro Jr. ha sostanzialmente mantenuto invariate l’ossatura del team, cambiando però l’asso della rotazione e il 3B titolare.

Con due mosse che hanno sollevato qualche perplessità, l’ottimo Cliff Lee del 2009 è stato sostituito da Roy Halladay (attenzione ai suoi numeri in NL) in un valzer di prospetti che ha coinvolto Blue Jays e Mariners. Cambio, sostanzialmente, alla pari che però lascia qualche dubbio sulla reale possibilità di trattenere l’ex-lanciatore dei Cleveland Indians per formare una delle migliori rotazioni della lega.

L’altro cambiamento di rilievo riguarda l’hot corner: via Pedro Feliz (mazza leggera e ottimo guanto) sostituito dall’ex-Tigers Placido Polanco (discreta mazza ma braccio sospetto). Qualche cambiamento minore anche nel bullpen, nell’attesa di capire chi sarà il designato per il ruolo di closer dopo i problemi di Lidge nella scorsa stagione.

In attesa di un possibile ritorno di Pedro Martinez a metà stagione, si giocherà un posto in rotazione (come numero 5) l’eterno Josè Contreras.

Rotazione
1 Roy Halladay
2 Cole Hamels
3 Joe Blanton
4 J.A. Happ
5 Jamie Moyer / Kyle Kendrick

Bullpen
Brad Lidge, Ryan Madson, Chad Durbin, Danys Baez e JC Romero; a questi verosimilmente si aggiungerà il perdente della sfida per lo spot n° 5 in rotazione e il già citato Contreras.

Lineup
C Carlos Ruiz
1B Ryan Howard
2B Chase Utley
3B Placido Polanco
SS Jimmy Rollins
LF Raul Ibanez
CF Shane Victorino
RF Jayson Werth

Bench
Greg Dobbs, Juan Castro e Ross Gload saranno i backup per gli interni, con Ben Francisco per le posizioni dell’outfield; dietro al piatto il nuovo arrivato Brian Schneider.

Florida Marlins

Come da copione nessun giocatore di impatto (leggasi costoso) è arrivato in Florida; la proprietà continua la politica del risparmio con payroll costantemente sotto i 40 milioni di dollari.

Qualche segnale incoraggiante per i tifosi, però, è arrivato: dopo un’ottima stagione l’asso Josh Johnson è stato rifirmato per quattro anni a 39 milioni di $. Difficile capire se le sue prestazioni, unite a quelle dei vari Nolasco, Sanchez e Volstad basteranno ai Marlins per poter essere competitivi in ottica post-season, ma la sensazione è che il monte sia tutt’altro che una garanzia.

I principali arrivi (se così si possono chiamare) di questa off-season rispondono ai nomi di Mike Lamb, Mike MacDougal, Seth McClung e Clay Hensley. Molto più pesanti le perdite dei vari Jeremy Hermida, Nick Johnson, Ross Gload e Kiko Calero, finito ai Mets.

Nonostante tutto, la squadra può in ogni caso contare su un attacco esplosivo (specialmente tra gli interni) con un paio di prospetti interessanti pronti a contribuire già dal 2010; molti dubbi, come detto, per quanto riguarda la rotazione, che a meno di miracoli, non appare certamente adeguata per una contender.

Rotazione
1 Josh Johnson
2 Ricky Nolasco
3 Anibal Sanchez
4 Chris Volstad
5 Sean West / Andrew Miller

Bullpen
Come per buona parte del 2009 sarà Leo Nunez il closer; toccherà ai nuovi arrivati MacDougal e McClung sostituire i partenti Lindstrom e Calero. Completano il reparto Reynel Pinto, Dan Meyer, Brian Sanches e il nuovo arrivato Derrick Turnbow.

Lineup
C John Baker
1B Gaby Sanchez (Logan Morrison?)
2B Dan Uggla
3B Jorge Cantu
SS Hanley Ramirez
LF Chris Coghlan
CF Cody Ross / Cameron Maybin
RF Brett Carroll (Mike Stanton?)

Bench
Wes Helms, Mike Lamb e Emilio Bonifacio saranno i backup per gli interni, con il perdente della sfida Ross-Maybin per le posizioni dell’outfield, in attesa di Stanton; catcher di riserva il confermato Ronny Paulino.

Atlanta Braves

Come da tradizione, anche nella prossima stagione, sarà il pitching l’arma in più per la squadra della Georgia; la partenza di Vazquez (a livelli di Cy Young nel 2009) lascia un buco non indifferente, ma comunque ampiamente colmabile grazie alla notevole profondità del parco lanciatori.

Il più grosso acquisto è rappresentato dal rientro al 100% di Tim Hudson dopo le sole sette partenze del 2009; alle sue spalle toccherà all’altro groundballer Derek Lowe (deludente lo scorso anno), ai due giovani Jurrjens e Hanson e al giapponese Kawakami garantire tanti innings di qualità per poter ambire ad un posto nei playoff.

Molte novità nel bullpen che ha visto le partenze di Rafael Soriano e Mike Gonzalez, rimpiazzati dai veterani Takashi Saito e Billy Wagner.

Il grosso problema riguarda la mancanza di potenza nel lineup, orfano, tra gli altri, di Kelly Johnson e Adam LaRoche; l’unico arrivo di qualità è Troy Glaus: firma piuttosto rischiosa ma che potrebbe trasformarsi in un affarone se l’ex-Cardinals rimanesse in salute per tutto l’anno.

Rotazione
1 Tim Hudson
2 Derek Lowe
3 Jair Jurrjens
4 Tommy Hanson
5 Kenshin Kawakami

Bullpen
Wagner, Saito, Kris Medlen, Peter Moylan e Eric O’Flaherty sono già certi di un posto; gli ultimi nomi usciranno dopo lo ST.

Lineup
C Brian McCann
1B Troy Glaus
2B Martin Prado
3B Chipper Jones
SS Yunel Escobar
LF Matt Diaz / Melky Cabrera
CF Nate McLouth
RF Jason Heyward

Bench
Brooks Conrad, Omar Infante e Joe Thurston si divideranno l’infield, mentre toccherà al nuovo arrivato Eric Hinske coprire l’esterno; dietro il piatto il confermatissimo David Ross.

New York Mets

Fare pronostici dopo un 2009 in cui è successo tutto ed il contrario di tutto è una missione titanica. Alla fine, i movimenti di un certo rilievo nel roster non sono tantissimi e riguardano principalmente il lineup; a mio avviso è stato colpevolmente tralasciato il rafforzamento della rotazione, che rischia di penalizzare in maniera determinante le ambizioni del club.

Il pezzo pregiato arrivato nell’inverno è sicuramente Jason Bay; il vero problema è che gli altri rinforzi rispondono al nome di Mike Jacobs, Alex Cora, Gary Matthews Jr., Frank Catalanotto e un tris di catchers. Se si aggiungono i recenti forfait di Carlos Beltran e José Reyes (il suo problema appare comunque meno grave di quanto temuto inizialmente) per le prime settimane di RS, ecco un quadro non propriamente esaltante per i tifosi.

Non va molto meglio sul monte, che salvo grosse sorprese vedrà gli stessi elementi del 2009; l’esperimento Escobar è naufragato prima ancora di iniziare e molto difficilmente Josh Fogg potrà essere di qualche utilità nel corso della stagione (addirittura, nel momento in cui scrivo, sembra che il giocatore stia per essere rilasciato).

Decisamente più chiara la situazione nel bullpen che ha visto l’aggiunta di Calero e del giapponese Ryota Igarashi, in un reparto abbastanza solido anche lo scorso anno.

Rotazione
1 Johan Santana
2 John Maine
3 Mike Pelfrey
4 Oliver Perez
5 Bobby Parnell / Nelson Figueroa

Bullpen
Oltre ai già citati Rodriguez, Calero e Igarashi, si aggiungono i vari Sean Green, Pedro Feliciano e Pat Misch. Sarà curioso vedere se il nuovo arrivato Hisanori Takahashi riuscirà a trovare spazio come il suo omonimo Ken nel 2009.

Lineup
C Rod Barajas / Omir Santos
1B Mike Jacobs
2B Luis Castillo
3B David Wright
SS José Reyes (Alex Cora)
LF Jason Bay
CF Carlos Beltran (Angel Pagan)
RF Jeff Francoeur

Bench
Fernando Tatis, Dan Murphy e Anderson Hernandez saranno i ricambi nell’infield, con Catalanotto e Matthews Jr. pronti a sostituire uno degli esterni. Il ruolo di backup catcher con Blanco, Coste e Thole è ampiamente coperto, anche troppo.

Washington Nationals

Come detto all’inizio, anche il 2010 si prospetta un’annata priva di soddisfazioni per la franchigia della capitale; a differenza degli anni passati, però, i tifosi dei Nationals possono guardare con un certo ottimismo alle prossime stagioni.

La rotazione, punto debole della squadra negli anni recenti, è stata migliorata notevolmente in questa off-season grazie alle aggiunte di Jason Marquis e Chien-Ming Wang, su cui pesano però grossi dubbi in termini di problemi fisici. Il vero salto di qualità, però, potrebbe garantirlo Stephen Strasburg, scontatissima prima scelta assoluta dell’ultimo draft; lanciatore dotato di eccezionale talento, inizierà la stagione in AA, ma già durante l’Arizona Fall League e la prima parte dello sring training ha dimostrato di avere le qualità per poter essere competitivo già da quest’anno in MLB.

Tra i rilievi, da segnalare la partenza dell’incostante MacDougal, che sarà rimpiazzato dell’ex-Pirates Matt Capps nel ruolo di closer; buone acquisizioni, infine, quelle di Tyler Walker e Brian Bruney.

Pochissime le aggiunte al lineup: le due più importanti il C Ivan Rodriguez e il 2B Adam Kennedy, non sembrano però in grado di garantire un miglioramento così sensibile ad un reparto, quello degli interni, decisamente poco produttivo nel 2009 (Ryan Zimmerman escluso, ovviamente). Tra gli esterni da segnalare il recente “addio” di Elijah Dukes, giocatore tanto promettente in campo, quanto indisciplinato al di fuori del diamante.

Rotazione
1 Jason Marquis
2 John Lannan
3 Chien-Ming Wang
4 Shairon Martis
5 Craig Stammen / Scott Olsen

Bullpen
Ross Detwiler, Tyler Clippard, Ron Villone e Jason Bergmann si aggiungono ai già citati Capps, Walker e Bruney per formare un reparto che appare abbastanza solido, nonostante l’assenza di vere e proprie stelle.

Lineup
C Ivan Rodriguez
1B Adam Dunn
2B Adam Kennedy
3B Ryan Zimmerman
SS Christian Guzman
LF Josh Willingham
CF Willie Harris
RF Nyjer Morgan

Bench
Ian Desmond, Mike Morse e Alberto Gonzalez rappresentato le alternative per l’infield, con Justin Maxwell. a disposizione tra gli esterni. Il ruolo di back-up catcher sarà affidata a Wil Nieves, in attesa del rientro di Jesus Flores.

Pronostico

Division non molto incerta, a mio avviso: Philadelphia appare superiore alle altre quattro in virtù di un lineup tanto collaudato quanto eccellente cui si accompagna una rotazione pi che solida, specialmente nei primi 3 spot. Qualche dubbio sulla bontà della panchina, viste anche le piccole difficoltà dello scorso anno, ma si tratta di un problema ampiamente risolvibile a stagione in corso sia con soluzioni interne sia con qualche mossa di mercato.

I Braves rappresentano la seconda forza: la rotazione promette di confermarsi ai primissimi posti nella lega, ma i principali problemi dello scorso anno (potenza, difesa, baserunning) non sono stati adeguatamente risolti. Ma mentre la corsa sulle basi può considerarsi un aspetto secondario, destano qualche perplessità in più i problemi in difesa (anche se la partenza di Garret Anderson aiuta) e di potenza, visti i recenti problemi fisici di Glaus e Jones.

Alle loro spalle troviamo Florida: la loro situazione è sostanzialmente l’opposto di quella di Atlanta. Avranno bisogno di una grande stagione del trio Johnson-Nolasco-Sanchez per poter ambire ad un posto ai playoff.

Difficile valutare le reali ambizioni dei Mets: il lineup è tutto sommato di livello, ma l’assenza di Carlos Beltran pesa come un macigno, anche e soprattutto in chiave difensiva. La rotazione appare inadeguata per poter giocare ad ottobre, a meno di clamorosi miracoli.

Quasi impossibile, infine, per i Nationals superare le 70 W già in questa stagione, ma le premesse per non finire ultimi già dal 2011 ci sono tutte.

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You're being watched. The forum has a secret system: a malnati that spies on you every hour of every day. I know because I built it. I designed the malnati to detect acts of nerdity, but it sees everything. Trash images involving ordinary people, people like you. Images the rest of humanity considered aberrant. We don't. They wouldn't act, so I decided I would. But I needed a partner, someone with the skills to revile myself (ACM). Hunted by the moralists, we work in secret. You'll never find us, but sexy girl or ordinary idiot, if your photo's up...we'll find you.


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Opening game: i Red Sox battono gli Yankees per 9-7

Mlb, Red Sox battono Yankees e la stagione comincia

Boston, 5 apr. - (Adnkronos) - I Boston Red Sox hanno battuto 9-7 i New York Yankees nella sfida di lusso che ha aperto la regular season della Major League. I Red Sox, in svantaggio 5-2 dopo il quinto inning, hanno ribaltato il risultato nella seconda meta' della gara.

A Fenway Park, i padroni di casa hanno fatto festa grazie soprattutto a Dustin Pedroia, che ha realizzato un fuoricampo fondamentale da due punti, e a Kevin Youkilis, che ha chiuso con due doppi e un triplo. Gli Yankees, campioni in carica, non sono riusciti a gestire il match cominciato in discesa nel secondo inning con i fuoricampo di Jorge Posada e Curtis Grandeson.

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