Offerte sacrificali. Robert Marasco. 1973.
Nella vita, oltre a tante altre cose, secondo me ci vuole anche una buona dose di fortuna e per me Stephen King ne ha avuta abbastanza, uno dei suoi romanzi più famosi, dal quale é stata tratta una versione cinematografica altrettanto famosissima, Shining, è in parole povere una scopiazzatura di questo romanzo purtroppo sconosciuto così come sconosciuta è la sua versione cinematografica, "Ballata macabra", un horror psicologico da brividi che non ha bisogno di mostrare fantasmi ed entità spaventose per incutere terrore, gli basta soltanto porre l'immagine di una qualsivoglia persona davanti allo specchio, riflettendone fragilità e debolezze, portandola a un livello di esasperazione e di follia tale da arrivare a sacrificare anche il bene più prezioso e amato, se stesso e la propria famiglia.
Il nucleo familiare composto da Ben, Marian e il loro bimbo di otto anni David è l'antesignana della famiglia Torrance, una coppia tormentata che cade vittima della malvagità, nascosta dalla bellezza, di una terribile dimora.
La tensione è palpabile e crescente fino al finale che, a differenza di quello per me pessimo di Shining, è davvero d'effetto.
Ci sono alcuni punti oscuri che riguardano soprattutto l'identità della famiglia Allardyce(chi sono costui?) ma è davvero un ottimo romanzo che lascia due interrogativi: cosa saresti disposto a sacrificare per la tua felicità? È più forte il senso del dovere o la voglia di evadere alla ricerca della felicità?
Inquietante e surreale, per me un romanzo da riscoprire.
Musica sull'abisso. Marilu' Oliva. 2019.
Avevo già apprezzato Marilu' Oliva per le sue riletture dei miti greci e sono rimasta piacevolmente colpita da questo giallo particolare che a me ha ricordato, ovviamente molto alla lontana, gli intrighi del nome della rosa, una storia che dietro alla sua veste di thriller nasconde dei temi importanti come il bullismo, il ricatto sessuale, la droga, la noia che purtroppo porta talvolta i ragazzi ad azioni terribili contro i propri amici e compagni, il senso di solitudine che li attanaglia, l'assenza dei genitori, troppo presi dalla loro carriera per occuparsi di loro, la disillusione che viene a crearsi in loro quando un figlio disattende le loro aspettative, il maschilismo.
A tutto questo si aggiunge un pizzico di esoterismo e di paranormale(la parte dedicata ai sogni della protagonista) e il risultato finale è un buon thriller che scava nelle profondità dell'animo umano mettendone in luce tutti i suoi lati più oscuri.
A fare da sfondo alla storia c'è la città di Bologna con le sue bellezze artistiche e le sue godurie mangerecce(tortellini ovunque!

).
Una coinvolgente lettura che mi ha colpita e coinvolta. Lo consiglio.
La parete. Marlene Haushofer. 1963.
Una donna, a seguito di un evento alquanto inspiegabile(un'invisibile parete che compare all'improvviso dal nulla), è costretta a vivere isolata dal resto del mondo in una baita di montagna in compagnia esclusivamente di un cane, una gatta e una mucca.
Come una novella Robinson Crusoe dovrà imparare a sostentarsi da sola, a procacciarsi il cibo e a far fronte a ogni tipo di eventualità.
In questo suo diario racconta questa singolare esperienza che si è ritrovata a vivere per puro caso, narrando le difficoltà che ogni giorno affronta per la sua sopravvivenza, riscoprendo l'amore per la natura, per le piccole gioie quotidiane e riscoprendo il valore del silenzio che ormai abbiamo quasi del tutto dimenticato, fagocitati come siamo dalle nostre società che somigliano sempre più a una Sodoma e Gomorra.
Un libro intenso e poetico che fa riflettere e commuovere(
, un libro scandito dalla bellezza della natura e dal lento trascorrere del tempo.
Assolutamente consigliato.
La casa delle luci. Donato Carrisi. 2022.
Romanzo interessante e avvincente che unisce il giallo con la paura dell'ignoto e la costante domanda che noi tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo posti:"cosa c'è dopo la morte?" e che presenta anche elementi di parapsicologia ed esoterismo.
Donato Carrisi all'inizio sembra percorrere proprio la strada del mistero e del paranormale, conducendo il lettore verso una storia che sembra una semplice storia di fantasmi, salvo poi virare bruscamente verso tutt'altra direzione, purtroppo molto più reale, triste e amara.
Devo dire che c'è un po' di confusione nell'intreccio oltre a personaggi e situazioni abbandonati a sé stessi e male sfruttati a mio parere ma l'alone di mistero che circonda un'arcana e antica villa immersa nel verde dei colli toscani, i tanti dubbi che s'insinuano mano mano nella mente del protagonista e anche in quella del lettore rendono questo romanzo per me un ottimo thriller.
Avrei preferito una trama meno complessa ma posso dire di essere rimasta soddisfatta della lettura che mi sento di consigliare.
Candy Candy. Keiko Nagita. 2020.
Candy è stato, nel bene e nel male, il cartone animato più significativo per i bambini e gli adolescenti degli anni'80 e questo romanzo, soprattutto nella prima parte, rispecchia quasi fedelmente(ci sono alcune differenze come per esempio la mancanza del piccolo Klin) la versione animata, la seconda è invece composta da una serie di lettere che una Candy ormai adulta ha scritto ai suoi vecchi amici raccontando gli ultimi anni della sua vita, accennando anche al fatto che nella sua vita è presente un Lui ma non specifica di chi si tratta(Terence, rimasto da poco vedovo di Susanna, il suo benefattore Albert oppure un altro uomo di cui non ci è dato conoscere il nome?).
Keiko Nagita decide di mantenere il segreto, lasciando al lettore la libertà di dare lui stesso un volto a questo uomo.
L'aspetto più interessante per me è il parallelismo tra coloro che sono stati i due più grandi amori nella vita di Candy, Anthony e Terence, caratterialmenti uno opposto all'altro(il primo dolce, delicato, gentile e rassicurante, il secondo più ribelle, gretto, impulsivo e passionale) ma accomunati da uno stesso dolore, la perdita della madre al quale reagiscono in modo anch'esso opposto come opposta è stata per loro la perdita(la madre di Anthony adorava il figlio ed è morta di malattia, la madre di Terence invece il figlio non l'ha mai voluto perché nato da una relazione extraconiugale, vista come una vergogna per l'epoca, e inoltre il bambino rappresentava per lei un ostacolo alla sua carriera di attrice), Anthony vive nel costante ricordo della madre e cerca di tenerla in vita attraverso le sue amate rose di cui si prende cura ogni giorno, Terence odiandola e rinnegandola per non averlo amato e sprofondando così ogni giorno in questo suo grande dolore che è identico a quello di Candy, non essere mai stati amati e soprattutto abbandonati da chi li ha messi al mondo, aspetto questo che ho sempre trovato rilevante nella relazione tra i due è che mi ha portato a ritenerli l'una complementare all'altro, onestamente non sono mai riuscita a vedere come partner per lei Albert, il suo tutore(per me è come se fosse suo padre) e nemmeno Anthony, con il quale per me non avevano molto in comune, anche se mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbe andata a finire tra i due se lui non fosse morto(si sarebbe innamorata lo stesso follemente di Terence? Sarebbe lui esistito nella sua vita? Interrogativi ai quali non avrò mai una risposta).
Alla fine una lettura che ho trovato coinvolgente anche se non aggiunge nulla di nuovo alla versione animata, un romanzo che presenta molte sfumature tipiche del romanzo ottocentesco con un'eroina forte e allo stesso tempo sognatrice che, spinta dall'amore, riesce a superare ogni ostacolo.
Lo consiglio, anche se non siete amanti della versione animata.