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Il prodigio di Emma Donoghue

Emma Donoghue si sta rivelando un'ottima narrative, dopo "Stanza, letto, armadio, specchio" ecco un altro ottimo romanzo che pone in luce due piaghe della società di qualche secolo fa, l'ignoranza e il fanatismo religioso.
L'autrice sembra voler far prendere alla storia una svolta soprannaturale  e invece la verità è quanto di più terribile possa esistere.
Una prosa scorrevole e coinvolgente che tiene incollati fino all'ultima pagina in un'atmosfera piena di ignoranza, superstizione e solitudine, un mondo domestico che dovrebbe essere un nido d'amore e di protezione e invece si trasforma in una soffocante prigione.
Un romanzo che parla anche di maternità, quella perduta e anche quella malata, una storia che alla fine insegna che si può sempre ricominciare, anche dopo aver toccato il fondo.
Molto bello.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

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MessaggioInviato: lun 16 gen 2023, 14:32 
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Come uccidono le brave ragazze. Holly Jackson. 2019.


Quando muore una persona, soprattutto se in modo brutale, si tende a santificare quella persona(anche se aveva dei lati oscuri) e a trovare un capro espiatorio, condannandolo ancora prima della giustizia.
Questo romanzo parte da questo presupposto, una famiglia isolata e marchiata a fuoco dalla comunità perché è stata deciso ancor prima di un processo che uno dei suoi membri è un assassino, fino a quando una giovane intelligente, caparbia e appassionata di crimini decide, a suo pericolo, di portare a galla la verità, scavando nelle profondità dei segreti nascosti di una cittadina all'apparenza tranquilla.
Una storia rivolta prevalentemente a un pubblico giovanile che a me ha ricordato un telefilm che seguivo ormai più di quindici anni fa, Veronica Mars, una lettura abbastanza complessa e talvolta stancante a causa dei continui intervalli di elenchi e luoghi descritti sottoforma di dossier, avvincente e ricca di colpi di scena soprattutto nella sua terza e ultima parte, una storia che mette in luce la parte più sordida di una comunità(droga, stupro, cyber-bullismo, ricatti) e dove alla fine esistono purtroppo soltanto vittime.
Un ottimo romanzo d'esordio per la giovane autrice e dal quale ho letto ne verrà presto tratta una serie televisiva.

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Offerte sacrificali. Robert Marasco. 1973.

Nella vita, oltre a tante altre cose, secondo me ci vuole anche una buona dose di fortuna e per me Stephen King ne ha avuta abbastanza, uno dei suoi romanzi più famosi, dal quale é stata tratta una versione cinematografica altrettanto famosissima, Shining, è in parole povere una scopiazzatura di questo romanzo purtroppo sconosciuto così come sconosciuta è la sua versione cinematografica, "Ballata macabra", un horror psicologico da brividi che non ha bisogno di mostrare fantasmi ed entità spaventose per incutere terrore, gli basta soltanto porre l'immagine di una qualsivoglia persona davanti allo specchio, riflettendone fragilità e debolezze, portandola a un livello di esasperazione e di follia tale da arrivare a sacrificare anche il bene più prezioso e amato, se stesso e la propria famiglia.
Il nucleo familiare composto da Ben, Marian e il loro bimbo di otto anni David è l'antesignana della famiglia Torrance, una coppia tormentata che cade vittima della malvagità, nascosta dalla bellezza, di una terribile dimora.
La tensione è palpabile e crescente fino al finale che, a differenza di quello per me pessimo di Shining, è davvero d'effetto.
Ci sono alcuni punti oscuri che riguardano soprattutto l'identità della famiglia Allardyce(chi sono costui?) ma è davvero un ottimo romanzo che lascia due interrogativi: cosa saresti disposto a sacrificare per la tua felicità? È più forte il senso del dovere o la voglia di evadere alla ricerca della felicità?
Inquietante e surreale, per me un romanzo da riscoprire.

Musica sull'abisso. Marilu' Oliva. 2019.


Avevo già apprezzato Marilu' Oliva per le sue riletture dei miti greci e sono rimasta piacevolmente colpita da questo giallo particolare che a me ha ricordato, ovviamente molto alla lontana, gli intrighi del nome della rosa, una storia che dietro alla sua veste di thriller nasconde dei temi importanti come il bullismo, il ricatto sessuale, la droga, la noia che purtroppo porta talvolta i ragazzi ad azioni terribili contro i propri amici e compagni, il senso di solitudine che li attanaglia, l'assenza dei genitori, troppo presi dalla loro carriera per occuparsi di loro, la disillusione che viene a crearsi in loro quando un figlio disattende le loro aspettative, il maschilismo.
A tutto questo si aggiunge un pizzico di esoterismo e di paranormale(la parte dedicata ai sogni della protagonista) e il risultato finale è un buon thriller che scava nelle profondità dell'animo umano mettendone in luce tutti i suoi lati più oscuri.
A fare da sfondo alla storia c'è la città di Bologna con le sue bellezze artistiche e le sue godurie mangerecce(tortellini ovunque! :D ).
Una coinvolgente lettura che mi ha colpita e coinvolta. Lo consiglio.

La parete. Marlene Haushofer. 1963.

Una donna, a seguito di un evento alquanto inspiegabile(un'invisibile parete che compare all'improvviso dal nulla), è costretta a vivere isolata dal resto del mondo in una baita di montagna in compagnia esclusivamente di un cane, una gatta e una mucca.
Come una novella Robinson Crusoe dovrà imparare a sostentarsi da sola, a procacciarsi il cibo e a far fronte a ogni tipo di eventualità.
In questo suo diario racconta questa singolare esperienza che si è ritrovata a vivere per puro caso, narrando le difficoltà che ogni giorno affronta per la sua sopravvivenza, riscoprendo l'amore per la natura, per le piccole gioie quotidiane e riscoprendo il valore del silenzio che ormai abbiamo quasi del tutto dimenticato, fagocitati come siamo dalle nostre società che somigliano sempre più a una Sodoma e Gomorra.
Un libro intenso e poetico che fa riflettere e commuovere(
ho pianto alla morte dei suoi amati animali)
, un libro scandito dalla bellezza della natura e dal lento trascorrere del tempo.
Assolutamente consigliato.

La casa delle luci. Donato Carrisi. 2022.


Romanzo interessante e avvincente che unisce il giallo con la paura dell'ignoto e la costante domanda che noi tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo posti:"cosa c'è dopo la morte?" e che presenta anche elementi di parapsicologia ed esoterismo.
Donato Carrisi all'inizio sembra percorrere proprio la strada del mistero e del paranormale, conducendo il lettore verso una storia che sembra una semplice storia di fantasmi, salvo poi virare bruscamente verso tutt'altra direzione, purtroppo molto più reale, triste e amara.
Devo dire che c'è un po' di confusione nell'intreccio oltre a personaggi e situazioni abbandonati a sé stessi e male sfruttati a mio parere ma l'alone di mistero che circonda un'arcana e antica villa immersa nel verde dei colli toscani, i tanti dubbi che s'insinuano mano mano nella mente del protagonista e anche in quella del lettore rendono questo romanzo per me un ottimo thriller.
Avrei preferito una trama meno complessa ma posso dire di essere rimasta soddisfatta della lettura che mi sento di consigliare.

Candy Candy. Keiko Nagita. 2020.

Candy è stato, nel bene e nel male, il cartone animato più significativo per i bambini e gli adolescenti degli anni'80 e questo romanzo, soprattutto nella prima parte, rispecchia quasi fedelmente(ci sono alcune differenze come per esempio la mancanza del piccolo Klin) la versione animata, la seconda è invece composta da una serie di lettere che una Candy ormai adulta ha scritto ai suoi vecchi amici raccontando gli ultimi anni della sua vita, accennando anche al fatto che nella sua vita è presente un Lui ma non specifica di chi si tratta(Terence, rimasto da poco vedovo di Susanna, il suo benefattore Albert oppure un altro uomo di cui non ci è dato conoscere il nome?).
Keiko Nagita decide di mantenere il segreto, lasciando al lettore la libertà di dare lui stesso un volto a questo uomo.
L'aspetto più interessante per me è il parallelismo tra coloro che sono stati i due più grandi amori nella vita di Candy, Anthony e Terence, caratterialmenti uno opposto all'altro(il primo dolce, delicato, gentile e rassicurante, il secondo più ribelle, gretto, impulsivo e passionale) ma accomunati da uno stesso dolore, la perdita della madre al quale reagiscono in modo anch'esso opposto come opposta è stata per loro la perdita(la madre di Anthony adorava il figlio ed è morta di malattia, la madre di Terence invece il figlio non l'ha mai voluto perché nato da una relazione extraconiugale, vista come una vergogna per l'epoca, e inoltre il bambino rappresentava per lei un ostacolo alla sua carriera di attrice), Anthony vive nel costante ricordo della madre e cerca di tenerla in vita attraverso le sue amate rose di cui si prende cura ogni giorno, Terence odiandola e rinnegandola per non averlo amato e sprofondando così ogni giorno in questo suo grande dolore che è identico a quello di Candy, non essere mai stati amati e soprattutto abbandonati da chi li ha messi al mondo, aspetto questo che ho sempre trovato rilevante nella relazione tra i due è che mi ha portato a ritenerli l'una complementare all'altro, onestamente non sono mai riuscita a vedere come partner per lei Albert, il suo tutore(per me è come se fosse suo padre) e nemmeno Anthony, con il quale per me non avevano molto in comune, anche se mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbe andata a finire tra i due se lui non fosse morto(si sarebbe innamorata lo stesso follemente di Terence? Sarebbe lui esistito nella sua vita? Interrogativi ai quali non avrò mai una risposta).
Alla fine una lettura che ho trovato coinvolgente anche se non aggiunge nulla di nuovo alla versione animata, un romanzo che presenta molte sfumature tipiche del romanzo ottocentesco con un'eroina forte e allo stesso tempo sognatrice che, spinta dall'amore, riesce a superare ogni ostacolo.
Lo consiglio, anche se non siete amanti della versione animata.

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Lettera da una sconosciuta di Stefan Zweig


Le pagine di questo romanzo trasudano amore, quell'amore assoluto, distruttivi per chi lo riceve ma soprattutto per chi lo prova, un sentimento struggente e totalizzante, disperato e folle, pagine che spaccano il cuore, che commuovono nella loro parte finale per la grande nostalgia e rimpianto che si portano dietro.
Un libro di una profondità e intensità che fa quasi male, una vita intera vissuta solo nella speranza di amare e di poter essere amata.
Straziante in alcuni suoi punti ma per me bellissimo. Ancora una volta ho trovato magnifica la potenza evocativa della scrittura di Zweig.

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<b>La psicologa. B.A.Paris. 2022.</b>

Alice e Leo sono una coppia di giovani fidanzati che decidono di andare a convivere. La scelta per il loro nido d'amore ricade su uno degli appartamenti sito in un complesso residenziale di uno dei quartieri più esclusivi di Londra dove tutti sembrano andare d'amore e d'accordo e sapere tutto di tutti.
Fin da subito però Alice percepisce qualcosa che non va nella nuova casa, come una presenza che si aggira di notte tra le sue stanze.
Si convince che si tratta solo di una sciocca suggestione ma quando il suo compagno, dopo l'ennesima intrusione notturna, le confessa che anni prima in quella casa una giovane donna è stata assassinata Alice capisce che qualcosa di ben più oscuro e inquietante si nasconde in quel luogo.
Thriller che onestamente ho trovato noioso, statico e prevedibile fin dall'inizio, soprattutto male ho digerito la protagonista con la sua ossessione di voler per forza farsi amico tutto l'intero vicinato, il voler comandare a bacchetta il suo fidanzato che sembra davvero un #@*§, il suo ostinarsi a vivere in un luogo dove è stato commesso un omicidio e dove sembra che qualcuno entri indisturbato giorno e notte, l'identità dell'assassino(che io avevo intuito già a metà lettura) e delle sue astruse motivazioni, le troppe descrizioni su feste e aperitivi, i dialoghi ripetitivi e monotoni.
Un romanzo scialbo che non lascia nulla(una volta chiuso il libro ti sei già dimenticato della storia e dei suoi protagonisti).

<b>La casa alla fine del mondo. Paul Tremblay. 2018.</b>


Eric e Andrew, insieme alla loro figlioletta di appena sette anni Wen stanno trascorrendo una breve vacanza in uno chalet isolato tra le montagne, lontani dalla vita frenetica e caotica di citta'.
La loro vacanza però s'interrompe quando alla loro porta giungono quattro sconosciuti che con delle rozze e inquietanti armi chiedono di poter entrare e di parlare con loro.
Mentre i tre malcapitati cercano in ogni modo di impedire loro l'accesso, gli invasori sono sempre più agguerriti: non c'è più tempo, la fine del mondo sta per arrivare e soltanto il sacrificio di uno tra i tre abitanti della casa potrà impedirlo.
Romanzo che è stato d'ispirazione al regista indiano Shamalyan per il suo "Bussano alla porta" in questo periodo nelle sale, un thriller psicologico che come il film pone il lettore davanti a degli interrogativi morali e sociali(cosa si é disposti a sacrificare per salvare l'umanità intera, ci si domanda se questa intera umanità meriti davvero di essere salvata, se noi ci riteniamo superiori e più meritevoli di vivere rispetto a un'altra qualsivoglia persona, se avremmo dei sensi di colpa davanti a drammi causati dalla nostra volontà di non scegliere).
Rispetto al film alcune cose sono state cambiate
(Wen viene accidentalmente uccisa da Andrew e alla fine sia lui che il suo compagno Eric si salvano)
ma il senso di ansietà rimane, così come la follia umana e la perdita di qualsiasi forma di buon senso in nome di un ipotetico bene per l'umanità.
A differenza del film poi tutta la storia si conclude con il dubbio(
non si comprende se il sacrificio della piccola Wen sia servito per salvare il mondo oppure se è lo stesso destinato a soccombere)
, rimane per me un fastidioso senso di amara incompiutezza.
Un po' lento in alcuni punti ma una buona lettura.

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Dracul. Dacre Stoker. J.D.Barker. 2018.


Dacre Stoker, discendente di Bram, cerca di dare un'idea propria della nascita del più famoso romanzo del suo avo, ossia che Bram Stoker i vampiri li ha conosciuti veramente, anzi è egli stesso un vampiro.
A metà strada tra una fantasiosa biografia di Stoker e il prologo di Dracula questo romanzo cerca di ricalcarne le atmosfere senza però riuscirci, i personaggi anche sono privi di qualsiasi interesse, la narrazione nella seconda parte diventa lenta e farraginosa, il finale troppo sbrigativo.
Alla fine sembra uno dei tanti romance horror che a me, onestamente, attirano meno di zero. Lodo l'idea originale ma è un tipo di genere che non fa per me.

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La laguna azzurra. Henry de Vere Stacpoole. 1949.



Rispetto al film il romanzo é abbastanza differente, il film si concentra più sull'aspetto sentimentale dei due cugini che una volta cresciuti s'innamorano e danno la vita al loro bambino, il libro invece tralascia molto questo lato sentimrntale concentrandosi piu' sul "pratico" della sopravvivenza in un ambiente isolato, sembra più il classico romanzo d'avventura ottocentesco alla Robinson Crusoe dove l'uomo si ritrova in una condizione estrema (solo e abbandonato su un'isola deserta) e deve imparare a cavarsela da solo, riscoprendo l'amore per la natura e il suo senso di appartenenza, tanto da far chiedere alla fine:"é giusto che due ragazzi cresciuti fin da bambini in un mondo selvaggio e a stretto contatto con la natura vengano sradicati da questa loro terra e portati alla civiltà? E cos'è poi la civiltà? Vivere in un mondo incontaminato e in piena liberta' o rimanere soffocati nelle nostre città piene di smog e imprigionati nelle nostre costrizioni sociali?
Le descrizioni dell'isola sono meravigliose ma per il resto la narrazione l'ho trovata un po' fredda e priva di emozionalita' anche se alla fine la lettura mi é piaciuta (io poi sono un amante di vita solitaria su un'isola deserta) ma il film un po' di più.

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Il parassita di Arthur Conan Doyle.1846.


Romanzo sconosciuto e sottovalutato di Conan Doyle, breve e dai toni oscuri e misteriosi che contrappone da una parte la scienza e dall'altra l'occulto.
L'elemento più interessante della storia è il personaggio di Miss Penclosa, una donna dal fascino esotico e fortemente seduttivo che porterà alla perdizione il pragmattico professore.
Una lettura affascinante e coinvolgente che spinge il lettore a chiedersi fin dove un amore malato sia in grado di manipolarti.
Finale spiazzante.

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Gli idio'ti di Joseph Conrad. 1896



Racconto contenuto nella raccolta "Racconti dell'inquietudine" che mostra uno spaccato della vita rurale francese del 1800, dell'ignoranza e dei pregiudizi nei confronti delle persone affette da gravi patologie che venivano considerate esecrabili("Erano un'offesa alla luce del sole, un rimprovero al cielo vuoto, una macchia di nebbia sul vigore, concentrato e deciso, del rude paesaggio" scrive Conrad), della condizione della donna, incolpata anche di essere l'unica causa della malattia dei suoi figli.
Un racconto crudo e amaro, così come ancor più amara è la sua fine.

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A occhi chiusi. Paula Hawkins. 2023.

Data la brevità dell'opera più che un romanzo lo si può definire un racconto che verte tra l'altro solamente su tre personaggi, ovvero il trio composto da Edie, Jake e Ryan che nascondono dai tempi delle superiori un terribile segreto.
La storia onestamente l'ho trovata un po' banale(un triangolo amoroso che nasconde un segreto terribile che lo unisce e allo stesso tempo lo divide), i personaggi sono abbastanza vacui(la protagonista per me è un qualcosa di insopportabile) e soprattutto secondo me ha il difetto di essere troppo breve e per questo è davvero molto difficile farsi coinvolgere(appena la storia riesce a suscitare un po' di interesse ecco che si è già arrivati alla sua fine).
A parte le pagine finali non c'è nessuna suspense, l'unico colpo di scena è intuibile già a metà lettura, alla fine sembra più un abbozzo che un prodotto terminato.
Mi domando: perché scrivere una cosa del genere soprattutto se, come a me sembra in questo caso, non si ha una gran voglia? Per questioni di marketing? Per esigenze editoriali? Perché c'è una scadenza da rispettare a ogni costo? Per me a questo punto meglio lasciar perdere piuttosto che rovinarsi la reputazione con un libro non all'altezza della sua fama e delle proprie capacità.
Un libro che per come è stato strutturato è abbastanza insulso, indubbiamente con un po' più di approfondimento ne sarebbe uscito fuori un prodotto migliore.

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