tmw fa un live sulla vicenda
http://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/ ... eri-658758Cita:
10.30 E' il 9 febbraio quando Giampietro Manenti assume il controllo del Parma, prelevando la squadra per una cifra più che irrisoria (ma mai svelata ufficialmente dallo stesso) dalla Dastraso Holdings Limited, la facciata ufficiale dietro cui si nascondeva Rezart Taçi, imprenditore albanese che a sua volta aveva acquisito le quote di maggioranza del club da Tommaso Ghirardi. Nella conferenza stampa di presentazione, avvenuta due giorni dopo, il nuovo proprietario gialloblù fa promesse ben precise alla città, affiancato dal manager Fiorenzo Alborghetti, delle prospettive che rimarranno tali. Per il Parma comincia la corsa ad ostacoli per la salvezza economica: i soldi promesse per tre giorni dopo non si vedono e invece arriva una istanza di fallimento della Procura di Parma, accompagnata da ulteriori punti di penalizzazione per il mancato pagamento degli stipendi del trimestre trascorso. A questo punto il sindaco Federico Pizzarotti prende in mano la situazione, caldeggiando il fallimento pilotato e chiedendo a più riprese un incontro col numero uno del club gialloblù, per capire possibilità economiche dello stesso e agire concretamente per garantire un futuro alla società calcistica della città. Il faccia a faccia è rimandato un paio di volte, ma infine avviene: le parti escono poco o nulla soddisfatte, la rottura definitiva si è consumata. A questo punto Manenti è accerchiato, perché pur essendo il proprietario del club i tifosi non lo vogliono, le istituzioni cittadine tanto meno e anche la squadra inizia a perdere fiducia in quello che era visto come il salvatore. Continuano le promesse su dei soldi che stanno per arrivare, anzi che sono già arrivati ma che devono essere sbloccati. Fino ad oggi, fino all'arresto. Fine della corsa, il Parma già domani sarà in mano al curatore fallimentare e la gestione demandata al sindaco.
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11.20 - E' in corso la conferenza stampa della Guardia di Finanza a Roma, alla presenza del colonnello Cosimo Di Gesù e del procuratore aggiunto Michele Prestipino Giarritta. Queste le parole del colonnello "Ha avuto diverse complessità nella sua esecuzione, l'indagine ha avuto estrema velocità, è durata solo tre mesi, venute fuori diverse peculiarità sia a livello giuridico che tecnico-operativo. Voglio ringraziare i miei uomini e soprattutto l'autorità giudiziaria, perché sono stati sempre molto vicini e ci hanno consentito di interrompere attività illecite in corso. Oggi sono state eseguite 22 custodie cautelari, ventuno arrestati sono in carcere e uno ai domiciliari. Sono state effettuate 65 perquisizioni tra Catania, Palermo, Milano, Parma, Sassari e altre città".
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11.31 - Queste le parole del procuratore aggiunto Prestipino: "Come è stato già anticipato abbiamo dato esecuzione a due provvedimenti del GIP di Roma, a seguito di due contesti investigativi diversi che hanno trovato momento di connessione nel corso delle indagini. Per cui la seconda indagine è scaturita come appendice della prima, le persone sottoposte ad indagini rispondono allo Stato di reati diversi che vanno dal concorso in peculato, la frode informativa, il concorso a delinquere, fino all'autoriciclaggio, introdotto poco più di tre mesi fa nel nostro ordinamento. Il tutto è stato fatto in maniera molto rapida. Abbiamo chiesto e ottenuto al GIP che alcune condotte fossero aggravate dal cossidetto "metodo mafioso". Nel corso dell'attività è stata necessaria un'accelerazione nella formalizzazione dei risultati e nei provvedimenti giudiziari, perché ci siamo posti la necessità di interrompere subito delle condotte di reato estremamente gravi in atto e che si sarebbero portate a compimento se non avessimo dato loro interruzione. I gruppo di soggetti che ha agito, era riuscito tra il 10 febbraio e il 13 a effettuare due transazioni bancarie".