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Doping e farmaci, Boranga: 'Micoren, creatina e altro, ecco gli effetti su fegato e pancreas. I medici e i club dicevano...'

Doping e farmaci, Boranga: 'Ho visto prendere valanghe di Micoren'

Specialista in cardiologia, in medicina dello sport e in medicina interna, Lamberto Boranga è in grado di parlare dell’argomento 'farmaci e doping' nel calcio sul doppio binario di chi è stato atleta prima (portiere, fra le altre, di Perugia, Fiorentina, Brescia e Parma, a cavallo fra fine anni '60 e inizio anni '80) e medico poi, tuttora punto di riferimento per molti pazienti. Boranga viene intervistato sull'argomento da Open.online.

"Se ricordo di abusi di farmaci? Ai nostri tempi si prendevano in continuazione pasticchine e pasticcone. Era normale che il medico le prescrivesse: molte aumentavano la concentrazione durante la partita, la voglia di giocare, la spinta per correre. Tutto questo a un portiere come me specialmente faceva benissimo. Ma non sto parlando ancora di anabolizzanti, era il periodo poco prima".

Cosa si prendeva quindi? Il Micoren spesso citato dai suoi colleghi?
"Il Micoren era tra i più usati. Si tratta di un analettico respiratorio, in grado appunto di aumentare l’atto respiratorio: se normalmente si prendono tre litri d’aria a respiro, con il Micoren si riesce a prenderne un po’ di più, aumentando così la resistenza. Ma il vero problema è quanto si sceglieva di acquisirne: alcuni giocatori prendevano anche 10 pasticche tutte insieme. Sta lì il punto. Se fai una terapia con l’aspirina e ne prendi un grammo, non subisci conseguenze, non avrai emorragie gastriche e cose simili, se ne prendi dieci sarà invece molto probabile. Di Micoren c’erano anche le gocce, se ne mettevano 10 sulla zolletta di zucchero. Il problema anche lì e che molti calciatori ne prendevano oltre 20 e 30. Quando giocavo a Brescia ho visto compagni che ne prendevano una valanga. Un utilizzo smodato che può avere effetti nocivi anche dal punto di vista epatico e del pancreas".

Qual era il meccanismo dietro il sistema dei sovradosaggi? Era il medico che consigliava? Il calciatore che ne abusava?
"Alla base c’era l’incapacità del medico di tenere sotto controllo la situazione. Poi erano gli stessi calciatori che una volta percepiti gli effetti positivi di dosaggi standard sceglievano di prendere quantità del tutto arbitrarie e non certo al ribasso. Il medico viene nello spogliatoio, ti dice “questo ti fa bene”, tu sei spesso ignorante, non hai un approccio di verifica anche delle controindicazioni e quindi assumi fin quanto pensi ti faccia bene. Ma in molti casi c’è da dire che erano i preparatori atletici il reale problema".
E le società in tutto questo?
"Spesso erano le prime a spingere affinché venisse dato “qualcosina” agli atleti. “Questi ragazzi li vedo un po’ spenti, diamogli qualcosa“, era una delle frasi più tipiche. Un ragionamento banale direi ma purtroppo alla base della distribuzione dei farmaci".

A proposito di farmaci, ricorda solo il Micoren?
"Lo stesso meccanismo riguardava anche la creatina: se è accertato che 3 grammi al giorno migliorano l’attività muscolare, 20 grammi cominciano a fare lo stesso effetto di un anabolizzante. Poi negli anni ’80, più o meno anche negli anni stessi di Vialli, arrivarono i corticosteroidi, molto usati: un gruppo di ormoni steroidei sintetizzati nella corteccia del surrene, diventati doping soltanto tempo dopo. Sono farmaci che attivano anche la parte del fegato e del pancreas. Il cortisone è un antinfiammatorio potente, che si somministra in maniera intra- articolare senza grossi effetti nocivi. Ma se si somministra intra-muscolo, come spesso succedeva, entra in circolo in maniera molto più pervasiva. Senza dimenticare il problema delle quantità".

Oltre al collegamento con i tumori, anche quello con la Sla è al centro di sospetti. Il presidente dell’Istituto Mario Negri, Silvio Garattini, ha parlato della necessità di un maxi studio denunciando anche poca disponibilità da parte della Figc a collaborare. Timore?
"Non credo sia una questione di omertà, piuttosto di altre priorità, quelle economiche in primis …. Sulla Sla credo che l’abuso di antinfiammatori tra i calciatori abbia avuto un grosso peso, oltre che agli allenamenti eccessivi, un altro grande tema. Ho sempre assistito a carichi di lavoro troppi pesanti, e tuttora i preparatori atletici devono capire che ci vuole equilibrio e riposo per garantire il buono stato di salute del giocatore: tre partite la settimana non vanno bene. Bisogna agire con un minimo di buon senso se vogliamo preservare le persone anche quando smettono di giocare, perché poi i maggiori problemi arrivano a quel punto".

https://www.calciomercato.com/news/dopi ... oren-64429

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Brambati: 'Îl Micoren come caramelle e quelle flebo. Marcai Maradona e poi successe che...' L'accusa alla Figc

La trasmissione Le Iene, che andrà in onda su Italia 1 domani sera, intervista l'ex calciatore Massimo Brambati, che di recente si è reso protagonista di dichiarazioni pesanti per quanto riguarda l'assunzione di farmaci nel mondo del calcio.

Inviato: Di cosa hai paura?
M. Brambati: Che ci sia correlazione tra quello che ho preso negli anni 80 e quello che è successo ultimamente.
Inviato: Quando tu giocavi, che farmaci ti hanno dato?
M. Brambati: Il Micoren era un farmaco e lo prendevo praticamente tutte le domeniche. Ti aumentava la capacità polmonare. Qualche anno dopo è risultato proibitissimo ed è risultato doping.
Inviato: Come te lo davano?
M. Brambati: Era una pillola che tu prendevi e ingoiavi mezz’ora prima della partita nello spogliatoio senza nasconderti. Te la dava il dottore, sapevi che la tua performance probabilmente sarebbe migliorata.
Inviato: Tu e i tuoi compagni chiedevate al dottore cosa vi stesse dando?
M. Brambati: No, ti dico la verità. Tieni presente, comunque, io avevo 19-20 anni e non facevi neanche troppe domande.
Inviato: Che effetti ti dava il Micoren?
M. Brambati: Sostanzialmente ti dava più capacità polmonare.
Inviato: C’era una differenza tra partite giocate col Micoren e partite senza?
M. Brambati: Io direi di sì.
Inviato: Finita la partita, invece, sentivi gli effetti negativi?
M. Brambati: Diciamo di sì. Ho spaventato anche mio padre una volta, dopo una partita. Quel giorno marcavo Maradona. E quando sono andato al bar a bere una cosa con lui, non riuscivo a tenere in mano la tazza perché tutto il liquido fuoriusciva, mi tremava la mano. Avevo l'occhio abbastanza vitreo e mio padre si accorse, mi chiese, però io non ebbi il coraggio di dire la verità, diciamo.
Inviato: Il Micoren ti aiutò a marcare Maradona?
M. Brambati: Maradona non lo potevi marcare neanche con tre Micoren. Però c'era anche un altro preparato che ci davano, che si chiamava Anemina, era una pasticca che aumentava i riflessi.
Inviato: Tu hai usato questa immagine che «vi davano il Micoren come fossero caramelle»
M. Brambati: Sì, perché sembravano delle Zigulì e io ne ho prese tante. È per questo che sono molto preoccupato, in funzione del fatto che ci possa essere una correlazione con queste medicine e tutte le cose che sono successe agli ex calciatori più avanti negli anni. Con Gianluca Vialli ho partecipato al Mondiale militare, quando vedi qualcuno con cui hai condiviso qualcosa morire ti vengono in mente queste cose. Mi preoccupano anche tutte le flebo che ho fatto prima delle partite, io non so esattamente cosa ci potesse essere, se non che mi dicevano che c'erano degli zuccheri o che c'era questa corteccia surrenale, bandita successivamente.
Inviato: Queste flebo quand’è che le facevate?
M. Brambati: O la sera prima della partita in albergo, o la mattina stessa della gara. E siccome ne ho fatte parecchie sono sicuramente molto preoccupato. C'erano delle condizioni ambientali molto particolari: 100% di umidità, 30 gradi, ti aiutavano a far sì che tu potessi ritornare a essere performante nel più breve tempo possibile.
Inviato: E queste flebo che effetti ti davano?
M. Brambati: Era un effetto molto strano, ricordo che fino alle 5, alle 6 del mattino guardavo il soffitto perché non riuscivo a prendere sonno.
L’ex giocatore racconta anche di quando ha provato a parlare pubblicamente del contenuto di quelle flebo.
M. Brambati: Mi è stato un po’ consigliato di tacere e di non parlarne più, di non dare seguito alla cosa.
Inviato: Da chi ti è stato consigliato?
M. Brambati: Dalla Federazione Italiana Gioco Calcio. Mi mandarono una lettera, diffidandomi a parlare ancora di queste situazioni, altrimenti avrebbero preso dei provvedimenti. Ma la pelle è mia e vorrei che qualcuno mi venisse a dire che non c'è nessuna correlazione tra quello che abbiamo preso e alcune malattie che si verificano spesso sui calciatori.

https://www.calciomercato.com/news/bram ... adon-67186

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Zeman: "Farmaci nel calcio, oggi è tardi. Mi stupisco che gli ex giocatori si spaventino ora"

Zdenek Zeman, ex allenatore tra le altre di Roma, Lazio, Pescara e Foggia, ha parlato a Mediaset a margine della presentazione della sua autobiografia, riaprendo ancora una volta la polemica sui farmaci nel calcio: "È strano che certi calciatori si spaventino ora e non quando prendevano certe sostanze".

Può escludere che i calciatori da lei allenati abbiano preso farmaci a sua insaputa?
"Purtroppo non posso escluderlo perché non si riesce a controllare tutto. Però quando parlavo ai medici, io non davo certe indicazioni".

C'è qualche connessione tra il doping e le recenti scomparse di Mihajlovic e Vialli?
"No, le malattie arrivano a tutti".

Crede che sia cambiato qualcosa da quando ha detto che il calcio deve uscire dalle farmacie?
"Secondo me non è cambiato niente, purtroppo. Questi ragazzi che ci pensano ora ci potevano pensare 25 anni fa, chiedendo cosa stessero prendendo e perché. Oggi è tardi".


https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/zeman-farmaci-nel-calcio-oggi-e-tardi-mi-stupisco-che-gli-ex-giocatori-si-spaventino-ora-1789172

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Il fuorigioco cambia e torna indietro: si torna alla 'luce' e il primo test sarà in Inter-Milan

Basta casi Lautaro nel derby Inter-Milan con il gol del 2-0 annullato giustamente per fuorigioco della fronte con la tecnologia dell'offside semi-automatico. Il calcio del futuro che la Fifa e Gianni Infantino vogliono e stanno provando a promuovere va verso la spettacolarità offensiva e, quindi, questi gol non possono più essere annullati. Anzi, partirà nel prossimo weekend una nuova sperimentazione che riporterà il fuorigioco al passato, vicinissimi al concetto di "luce" fra difensore e attaccante.

NUOVA REGOLA - L'obiettivo è quello di aumentare i vantaggi verso gli attaccanti con il concetto di fuorigioco che passerà da gol non valido se almeno una parte del corpo è oltre il penultimo difensore all'esatto opposto. Non luce pura, quindi, ma i gol saranno validi se almeno una parte del corpo in linea col penultimo difendente. E per "parte del corpo" si intende quella valida per segnare, quindi non mani e braccia.

TEST PARTE DA... INTER-MILAN - Ed è curioso come il nuovo test sperimentale sarà avviato dalla Figc in Italia (sarà curato da Trefoloni capo degli arbitri del Can C dove non c'è la Var) e vedrà una delle prime partite che sarà presa in esame un Inter-Milan. È il derby del campionato Under 18 che da qui a fine stagione sarà il campo di sperimentazione scelto dalla Fifa insieme ai campionati giovanili olandesi.

https://www.calciomercato.com/news/il-f ... l-pr-59971

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A me sinceramente andava bene così, era tipo l'unica cosa del nostro calcio che funzionasse :asd . E pazienza per i gol ogni tanto annullati per un pelo di qazzo in fuori (anche perché comunque credo che così "si sposti" solamente la questione: anche con la luce si potrà battibeccare se tale luce è presente per un pixel oppure no... il punto è se tecnologicamente siamo alla precisione assoluta oppure no, o ci potremo arrivare in tempi brevi; comunque l'idea che il fuorigioco sia qualcosa di oggettivo e sottratto alla discrezionalità dell'arbitro, per cui anche se uno è in fuorigioco di uno sputo il gol è da annullare, pure se fa incaz-zare quando capita alla propria squadra, sarebbe qualcosa da difendere).

Altro aspetto: si cerca lo spettacolo, ma ovviamente così si disincentiva la difesa alta, quindi si ottiene esattamente il contrario.

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ABS ha scritto:
anche perché comunque credo che così "si sposti" solamente la questione: anche con la luce si potrà battibeccare se tale luce è presente per un pixel oppure no...

Ovviamente, quello che cambierà saranno le frasi di chi passa il tempo a lamentarsi degli errori arbitrali, ma non la sostanza.

Poi quando ci sarà il gol annullato (o non annullato, a seconda) perché tra il tacco dell'attaccante e la punta del difensore c'è un millimetro di luce immagino che la decisione verrà presa con la serenità è la compostezza che contraddistingue la stragrande maggioranza di tifosi, allenatori e giocatori, pronti a scolpire nella roccia i torti teoricamente ricevuti e a scrivere sulla battigia i favori ricevuti.

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Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
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mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!


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Sette arbitri italiani provano a fare causa a un giornalista. E perdono

Sette arbitri contro un giornalista. Sembra il canovaccio di un racconto trash e invece si tratta di una storia vera. Una vicenda di cui si sono dovuti occupare i tribunali, ma passata sottotraccia perché relegata a livello locale.

Si è conclusa la scorsa settimana con l'archiviazione decisa per la seconda volta dal Tribunale di Crotone. Che ha rigettato il ricorso contro l'archiviazione del procedimento per diffamazione intentato nei confronti di Bruno Palermo, giornalista locale e collaboratore di testate nazionali (fra le quali Sky Sport). A promuovere la querela contro Palermo sono stati sette arbitri: Gianluca Aureliano, Francesco Forneau, Davide Ghersini, Livio Marinelli, Marco Piccinini, Alessandro Prontera e Antonio Rapuano. Tutti quanti rappresentati da un solo legale, l'avvocato Fabio Chiarini del foro di Bologna. Praticamente una class action.

Il motivo della tentata azione legale è un articolo scritto da Bruno Palermo e pubblicato dal sito Crotonenews durante la stagiona calcistica 2018-19. In quella stagione il Crotone era tornato in Serie B, senza avere visto riconosciute le proprie ragioni nella vicenda delle plusvalenze incrociate realizzate dal Chievo. Chi avesse ragione in quella vicenda, è stato dimostrato negli anni a seguire. Ma questo è un altro discorso.

Tornando alla stagione agonistica 2018-19, la squadra calabrese incontra difficoltà nel cammino e ciò avviene anche a causa di decisioni arbitrali controverse. E proprio queste decisioni sono oggetto dell'articolo scritto da Palermo. Quali siano i contenuti e i toni dell'articolo non è dato sapere, poiché esso non è più disponibile online. Sta di fatto che i sette fischietti se ne ritengono diffamati e, circostanza inedita, decidono di promuovere un'azione giudiziaria unificata contro il giornalista. Unificata e insistita, come si scopre ricapitolandone l'iter.

Il primo passaggio si ha con le indagini preliminari, che vedono lo stesso pubblico ministero Alessandro Rho chiedere l'archiviazione del procedimento.
A questo decisione gli arbitri presentano opposizione, ma ancora una volta i loro auspici vengono bocciati dalla decisione della gip del Tribunale di Crotone, Romina Rizzo. Che non trova nell'articolo di Bruno Palermo elementi di diffamazione e a marzo 2021 dispone l'archiviazione.

Ma gli arbitri ancora non si rassegnano e si appellano a una questione procedurale (la violazione del contraddittorio) per tenere vivo il procedimento. Contestano il fatto che la gip non abbia preso in considerazione la comunicazione di impedimento, da parte del legale dei sette arbitri, a partecipare all'udienza del 2020. Il ricorso giunge in Cassazione e la suprema corte si dichiara non competente, rimandando gli atti al Tribunale di Crotone. Dove al giudice Alfonso Scibona tocca convocare un'udienza camerale lo scorso 16 novembre 2022.

In quell'occasione l'avvocato di Palermo, Aldo Truncé, chiede che il ricorso non sia semplicemente rigettato, ma dichiarato inammissibile. Esattamente ciò che il Tribunale ha deciso nei giorni scorsi, mettendo la parola fine alla vicenda. A meno che i sette arbitri non vogliano portarla in Sala VAR.

https://www.calciomercato.com/news/sett ... -e-p-26721

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Jankto con un video ha dichiarato di essere omosessuale.
Mossa forte in uno sport che è ancora estremamente omofobo.

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Reg. il: dom 28 lug 2013
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redguerrier ha scritto:
Jankto con un video ha dichiarato di essere omosessuale.
Mossa forte in uno sport che è ancora estremamente omofobo.


Scelta coraggiosa direi. Per carità, ci sarà anche di peggio. Ma in un mondo come quello del calcio non è facile ammettere la propria omosessualità.

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