Prendendo spunto da questo articolo di
gazzetta.it:
Chi è l'immortale dell'era Open?
Da Sampras a Federer, da Borg a McEnroe, gli ultimi 35 anni hanno offerto una strepitosa galleria di campioni. Ecco i loro profili, con pregi, difetti e vittorie. Scegliete voi la top ten
MILANO, 7 settembre 2006 - Il pianto irrefrenabile e commuovente di Andre Agassi, e dei 24 mila spettatori che domenica sera hanno accompagnato il 36enne di Las Vegas nella sua ultima apparizione da giocatore di tennis, ci suggerisce la più assurda delle fantasie e cioè tentare di collocare Andre Agassi nell'ipotetica classifica dei più grandi campioni degli ultimi 35 anni, dei così detti immortali dell'era Open. Ognuno nella testa, ma soprattutto nel cuore, ha la propria graduatoria personale; questa che ora andiamo ad analizzare è la nostra, partendo al decimo posto per arrivare al primo che è l'ultimo profilo che troverete.
Stefan Edberg è nato a Vastervik il 19 gennaio del 1966 ed è stato l'interprete più autorevole del serve and volley dopo il ritiro di John McEnroe. L'angelo bianco aveva un servizio molto lavorato che metteva in difficoltà l'avversario per l'imprevedbilità del rimbalzo; se a questo ci aggiungiamo che Edberg aveva la migliore "prima" volée di rovescio della storia e uno dei migliori rovesci di sempre, ne viene fuori un cocktail che non dava scampo a nessuno. In più, quando gli entrava il dritto, che era il suo colpo più debole, Edberg diventava imbattibile. La sua infinita grazia nello stare in campo era accompagnata anche da un comportamento irreprensibile, mai un litigio con l'arbitro, mai uno screzio con l'avversario. Edberg ha vinto per due volte Wimbledon, per due volte l'Open degli Stati Uniti e per due volte l'Open d'Australia. E' stato numero uno del mondo nel 1990 e nel 1991; nel 1989 ha vinto il Masters del Grand Prix e ha condotto la Svezia per tre volte alla vittoria in Coppa Davis. Il suo più grande rammarico è stato quello di aver perduto la finale al Roland Garros nel 1989 contro Michael Chang non riuscendo a concretizzare 10 palle break nel corso del quarto set quando era in vantaggio per due set a uno. Epiche le sfide con Becker a Wimbledon, incontro che per tre anni consecutivi è valso la finale. Nel 1988 vinse Edberg in quattro set, nel 1989 Becker in tre e nel 1990 Edberg in cinque dopo essere stato in vantaggio per due set a zero ed essere stato indietro per 1-3 all'inizio del quinto.
Boris Becker è nato a Leimen in Germania il 22 novembre del 1967 ed è stato il più giovane vincitore di Wimbledon, nel 1985, a soli 17 anni. Con un tennis molto fisico e possente e con un tocco vellutato, Bum Bum è salito prepotentemente sul palcoscenico mondiale grazie ad un servizio micidiale, a due ottimi colpi da fondo campo e a un gioco di rete esemplare. Pur essendo nato sulla terra battuta non è mai riuscito a vincere un torneo sul rosso nonostante le sei finali perdute (tre a Monte Carlo, una al Foro Italico, una ad Amburgo e una a Gstaad). Sulle altre superfici è stato formidabile. Il suo terreno preferito è stato certamente il Centre Court di Wimbledon dove ha giocato ben 7 finali in 11 edizioni. Primo nel 1985 e nel 1986 è tornato al successo anche nel 1989 dopo la finale perduta con Edberg nel 1988. Negli anni Novanta ha giocato e perduto altre tre finali: la prima nel 1990 ancora contro Edberg, la seconda nel 1991 contro Stich e l'ultima nel 1995 contro Pete Sampras. Nel 1989 ha vinto l'Open degli Stati Uniti superando Lendl in finale dopo essere stato graziato al secondo turno da Derrick Rostagno che non è riuscito a concretizzare due match points nel quarto set. Nel 1991 ha vinto anche l'Open d'Australia, risultato che ha bissato nel 1996. Ha vinto tre volte le finali Atp, nel 1988 al tie break del quinto set contro Lendl (match deciso da un nastro), nel 1992 in finale su Courier e nel 1995 su Chang. Ha portato la Germania due volte alla conquista della Coppa Davis ma non ha mai concluso una stagione al primo posto del ranking mondiale.
Mats Wilander è nato a Vaxjo in Svezia il 22 agosto del 1964 ed ha segnato in modo indelebile la parte centrale degli anni Ottanta, periodo dominato da tutti gli immortali presenti in questa classifica ad eccezione di Roger Federer, realizzando tre quarti di slam nel suo fantastico 1988 (dopo di lui c’è riuscito solo Roger Federer). Mats Wilander è stato, per un certo verso, l'erede naturale di Bjorn Borg. Dotato di due eccellenti colpi da fondo campo (il dritto e il rovescio bimane), sul finire del 1985 si è inventato anche il rovescio ad una mano per disorientare e sorprendere qualsiasi avversario. Fragile sul gioco di volo e con un servizio prevedibile, ha fatto del passante la sua arma vincente, adoperato in modo millimetrico e con una pazienza certosina. Wilander ha vinto per tre volte il Roland Garros, la prima nel 1982 alla sua terza partecipazione in un torneo dello Slam, battendo in finale Guillermo Vilas, nel 1985 superando Lendl e nel 1988 su Leconte con una prestazione maiuscola. Poi ha vinto per tre volte l'Open d'Australia, nel 1983 battendo Lendl, nel 1984 contro Kevin Curren e nel 1988 contro Pat Cash. Ma la sua gemma è stata la vittoria all'Open degli Stati Uniti del 1988 avvenuta dopo una battaglia di 5 ore contro Ivan Lendl. Quella sfida ha permesso a Wilander di scalzare Lendl dal gradino più alto del ranking e togliergli l'imbattibilità a Flushing Meadow che durava da 27 incontri. Non ha mai vinto Wimbledon, nonostante tre presenze nei quarti, ma ha portato la Svezia alla conquista di tre Coppe Davis in quattro anni.
Jimmy Connors è nato a Belleville nello stato americano dell'Illinois il 2 settembre del 1952 ed è stato il più grande combattente nella storia del tennis. Mai nessun giocatore ha creduto come lui di essere il più forte giocatore del mondo, nessuno come lui continuava a combattere fino al proverbiale ultimo "quindici", nessuno come lui ha provato trasporti agonistici così forti da infiammare gli stadi di tutto il mondo. Di sicuro Jimbo avrebbe sfondato in qualsiasi altra disciplina sportiva, prima fra tutte il pugilato. Connors è stato avviato al tennis dalla madre ed è diventato un campione anche sulla spinta di un manager-organizzatore dalla personalità controversa e discutibile come Bill Riordan. E' stato lui a creare tra il 1972 e il 1974 un circuito indipendente che ha procurato a Connors molti successi, popolarità e un'enorme fiducia nei propri mezzi. L'esplosione di Connors è avvenuta nel 1974, quando il giocatore ha vinto tre quarti del Grande Slam aggiudicandosi l'Open d'Australia, Wimbledon e l'Open degli Stati Uniti e perdendo appena 4 incontri in tutta la stagione. Fu escluso dal Roland Garros perché aveva un contratto con una squadra del Team Tennis (i Baltimore Banners), e per questa ragione ha intentato una causa alla Federazione Internazionale e all'Atp. Nel 1975 Connors si è lasciato con Bill Riordan e nonostante abbia perduto le tre grandi finali dell'anno prima, è rimasto numero uno del mondo fino a tutto il 1978, chiudendo per cinque anni consecutivi al primo posto del ranking mondiale. In quegli anni Connors ha affrontato epiche battaglie prima con Borg, poi con McEnroe e infine con Lendl riuscendo spesso a batterli. Connors ha vinto per cinque volte l'Open degli Stati Uniti su tre superfici differenti: nel 1974 sull'erba contro Ken Rosewall, nel 1976 sulla terra e nel 1978 sul cemento sempre contro Bjorn Borg. Poi è tornato ancora al successo a Flushing Meadows su Lendl nel 1982 e nel 1983. Ha vinto per due volte Wimbledon a 8 anni di distanza; nel 1974 contro Ken Rosewall e nel 1982 contro John McEnroe. Al successo all'Open d'Australia del 1974 su Phil Dent va aggiunta la vittoria al Masters Grand Prix del 1977 e le due vittorie ottenute nelle finali di Dallas del Wct del 1977 e del 1980. Connors è stato ininterrottamente tra i primi 10 del mondo per 16 anni dal 1973 al 1989. Meritano di essere ricordati anche i 109 tornei vinti, record assoluto, e una serie di match vinti in recupero come contro Patrick McEnroe, Paul Haarhuis e Aaron Krickstein che gli consentirono di raggiungere la semifinale all'Open degli Stati Uniti nel 1991 a 39 anni. I suoi colpi migliori sono stati il rovescio e la risposta al servizio mentre i suoi limiti erano rappresentati dal dritto e da un servizio decisamente debole. E' stato uno dei migliori interpreti del tennis di pressione da fondo campo.
Ivan Lendl è nato a Ostrava nella Repubblica Ceca il 7 marzo del 1960 ed è il primatista assoluto delle finali giocate nei tornei del Grande Slam; la prima è stata al Roland Garros nel 1981 contro Borg e l'ultima, la diciannovesima, è stata in Australia nel 1991 contro Boris Becker. Complessivamente ha vinto otto tornei del Grande Slam e perduto undici finali; al Roland Garros ha vinto la memorabile finale del 1984 contro John McEnroe, la finale del 1986 contro Pernfors e quella del 1987 contro Wilander. All'Open degli Stati Uniti ha vinto tre volte di fila dal 1985 al 1987 contro McEnroe, Mecir e Wilander; all'Open d'Australia ha trionfato nel 1989 su Mecir e nel 1990 su Edberg. Non ha mai vinto Wimbledon anche se ha raggiunto due finali consecutive nel 1986 e nel 1987, battuto da Becker e Cash. Al Roland Garros ha perduto in finale da Borg nel 1981 e da Wilander nel 1985, in Australia ha perduto nel 1983 da Wilander e nel 1991 da Becker, all'Open degli Stati Uniti ha perduto nel 1982 e nel 1983 contro Connors, nel 1984 contro John McEnroe, nel 1988 contro Mats Wilander e nel 1989 contro Becker nella sua ottava finale consecutiva a Flushing Meadows. Lendl aveva due potenti colpi da fondo campo e un servizio efficacissimo soprattutto sul veloce; il suo tennis ha raccolto il massimo sul cemento ma anche sul veloce, superficie sulla quale è stato imbattuto per quasi 2 anni e sulla quale ha vinto cinque Masters del Grand Prix e due del Wct. Sull'erba non è mai riuscito a giocare bene ad eccezione delle due vittorie al Queen's nel 1989 e nel 1990. In quell'anno rinunciò al Roland Garros per prepararsi al meglio per l'erba inglese. Giocò un magistrale torneo del Queen's superando McEnroe in semifinale e Becker in finale ma a Wimbledon la pressione fu tale che perse in semifinale contro Edberg in un match senza storia. Lendl ha vinto la Coppa Davis nel 1980 ed è stato numero uno del mondo nel 1985, 1986, 1987 e 1989.
Andre Agassi è nato a Las Vegas il 28 aprile del 1970 ed è uno dei cinque tennisti della storia ad aver vinto almeno una volta tutti i tornei del Grande Slam. Nel 1992 ha trionfato a Wimbledon battendo nelle ultime fasi del torneo Becker, McEnroe e Ivanisevic; nel 1994 ha vinto senza essere testa di serie l'Open degli Stati Uniti battendo in finale Michael Stich; nel 1995 ha superato Pete Sampras nella finale dell'Open d'Australia e nel 1999 ha recuperato e vinto una drammatica finale al Roland Garros in cinque set contro l'ucraino Andrei Medvedev. Agassi è stato anche il vincitore dell'ultimo torneo dello Slam del Novecento, l'Open degli Stati Uniti del 1999 vinto su Todd Martin e del primo del nuovo millennio, l’Australia Open del 2000. A queste vittorie vanno aggiunti gli Open d’Australia del 2001 e del 2003. Queste 8 affermazioni fanno il paio con le sette finali perdute: al Roland Garros nel 1990 e nel 1991 contro Gomez e Courier, all'Open degli Stati Uniti nel 1990, nel 1995 e nel 2002 sempre contro Sampras e nel 2005 contro Federer, a Wimbledon nel 1999 ancora per mano di Sampras. Agassi è stato l’interprete più puro dell’attaccante da fondo campo che ha avuto in Jimmy Connors il precursore più eccellente. Dotato di un anticipo micidiale e di due eccellenti colpi da fondo campo, Agassi è diventato il beniamino del pubblico di tutto il mondo per quel suo modo un po’ irriverente di stare in campo e di divertire il pubblico. Agassi ha vinto anche un Masters (quello del 1990 sul sintetico indoor di Francoforte), una Olimpiade (Atlanta nel 1996) e tre coppe Davis. Negli Slam ha vinto 224 partite ed è il secondo di sempre alle spalle di Connors (233). Nell'aprile del 1995 è diventato per la prima volta numero 1 del mondo, posizione che ha mantenuto per 101 settimane fino al settembre del 2003. In tutti questi anni ha guadagnato oltre 31 milioni di dollari in premi ufficiali e altri 150 milioni di dollari in sponsorizzazioni. Almeno un quarto di questa cifra l'ha investita nella Andre Agassi Foundation, una sorta di salvagente per i bambini disadattati della sua città. E forse questa rimane la sua più grande vittoria.
John McEnroe è nato il 16 febbraio del 1959 a Wiesbaden in Germania, dove suo padre svolgeva il servizio militare per gli Stati Uniti. Mancino estroso, è stato il più grande talento tennistico che sia nato dopo Laver e prima di Sampras. Forse la sua popolarità indiscussa si deve al fatto che si sia messo in luce in un periodo dominato da regolaristi come Borg, Connors e Vilas che spesso ha battuto grazie al gioco di volo e al servizio. Ci sono state decine di tennisti che hanno servito più forte di McEnroe ma nessuno, nella storia del nostro sport, ha avuto la sua efficacia, soprattutto da sinistra quando spediva quattro metri fuori dal campo il suo avversario. Nel 1977, quando aveva appena 18 anni, è stato l'unico tennista capace di giungere in semifinale a Wimbledon partendo dalle qualificazioni. In questo torneo ha giocato cinque finali consecutive dal 1980 al 1984, vincendo nel 1981 contro Borg, nel 1983 contro Lewis e nel 1984 contro Connors e perdendo la memorabile finale del 1980 contro Borg e quella del 1982 contro Connors. Sul cemento ha vinto per quattro volte l'Open degli Stati Uniti, sul sintetico indoor ha centrato quattro Masters del Grand Prix e cinque del Wct. In Coppa Davis ha vinto cinque finali su cinque. Purtroppo al suo straordinario talento ha fatto riscontro un temperamento difficile, che lo ha portato spesso e volentieri a contestare, anche in forma plateale, arbitri e giudici. Nel 1990 è stata famosa la sua esclusione dall'Open d'Australia perché durante il match degli ottavi di finale contro Pernfors mandò al diavolo arbitro e giudice arbitro. Ha concluso quattro anni consecutivi al primo posto del ranking mondiale dal 1980 al 1984.
Roger Federer è nato l'8 agosto 1981 a Basilea in Svizzera ed è già considerato a soli 25 anni come uno dei più grandi talenti della storia del tennis. Le sue cifre e i suoi innumerevoli record sono in continua evoluzione. Ha vinto 8 slam (due Open d'Australia, gli ultimi quattro Wimbledon e gli ultimi due Open degli Stati Uniti) ma tra pochi giorni potrebbero già essere 9, uno solo in meno di Bill Tilden, due in meno di Borg e Laver, tre in meno di Roy Emerson e cinque in meno di Pete Sampras. Ancora più forte e completo dello stesso Sampras, sicuramente più fantasioso e più creativo, anche se un pelo meno esplosivo, Federer ha tutte le carte in regola per diventare, a fine carriera, il più grande giocatore di ogni epoca. Tecnicamente e fisicamente non gli manca niente, in bacheca sicuramente il Roland Garros che a questo punto diventa il grande traguardo da raggiunge Nadal permettendo, traguardo che non sono riusciti a tagliare nè Sampras, nè McEnroe, nè Connors, nè Edberg e nè Becker. Numero 1 del mondo ininterrottamente dal febbraio del 2004, è imbattuto sull'erba dal 2003, ha vinto due Masters conclusivi di fine anno e 11 Masters Series per un totale di 40 tornei.
Bjorn Borg è nato a Sodertaljie in Svezia il 6 giugno del 1956 ed è considerato il più grosso fenomeno mai apparso su un campo da tennis. Paradossalmente Borg ha dimostrato che "saper giocare" non è la cosa più importante nel tennis. Ci sono stati, in quell'epoca, centinaia di tennisti che giocavano una volée meglio di Borg e altrettanti che servivano meglio, ma nessuno nella storia di questo sport ha avuto le sue capacità di spostamento e di concentrazione. Sembrava che Borg sapesse sempre dove andava a rimbalzare la pallina e che nessuno al mondo poteva distrarlo. Su queste indiscusse qualità naturali Borg ha costruito un gioco personalissimo, una serie impressionante di vittorie, una fama e una ricchezza planetaria. Dopo aver vinto per sei volte il Roland Garros, per cinque volte consecutive Wimbledon, essersi aggiudicato due Masters Grand Prix, uno Wct nelle finali di Dallas e aver conquistato, praticamente da solo, una Coppa Davis per la Svezia, a soli 26 anni ha abbandonato definitivamente l'attività, sebbene sia tornato a giocare alcuni tornei anche all'inizio degli anni Novanta. Tra tutte queste vittorie sorprendono in maniera clamorosa i cinque successi consecutivi a Wimbledon dove Borg ha stabilito anche un record di quarantuno vittorie consecutive. Che si potesse vincere sull'erba giocando prevalentemente da fondo campo non era credibile fino al giorno in cui Borg lo ha dimostrato. L'unico cruccio è stato quello di non riuscire mai a vincere l'Open degli Stati Uniti, un torneo che l'ha visto per quattro volte in finale e quindi per quattro volte ad un passo dal giocare anche in Australia per conquistare il Grande Slam. Borg sapeva giocare benissimo anche sul cemento e solo una serie di circostanze contrarie gli hanno impedito di vincere un torneo alla sua portata. Storica la finale del 1980 nella quale una chiamata dubbia a favore di McEnroe, nelle fasi finali del match, regalò praticamente il successo all'americano. Tecnicamente il gioco di Borg si è basato su un diritto molto arrotato giocato con ampio top spin e un rovescio a due mani giocato con molto anticipo. Lavorando con molta pazienza, Borg si è costruito un servizio ottimo, mentre per vincere Wimbledon ha inventato un colpo d'approccio di rovescio, con un taglio dall'alto in basso, che è stato determinante per completare il suo gioco. A rete non è stato un fenomeno, anzi le sue giocate sembravano abbastanza goffe, ma anche qui, le sue volèe di pura opposizione lo hanno aiutato in modo determinante soprattutto sull'erba. Borg è stato infine un modello esemplare di comportamento sul campo e questo è stato l'ulteriore tassello che ha confermato l'indiscussa grandezza di un fuoriclasse autentico.
Pete Sampras è nato a Washington il 12 agosto del 1971 e siamo più che sicuri che gli Angeli del Paradiso giocano a tennis con la stessa grazia, eleganza e fluidità di Pete Sampras. Sampras è esploso durante l'edizione dell'Open degli Stati Uniti del 1990. In quel torneo superò Ivan Lendl, John McEnroe e Andre Agassi negli ultimi tre turni divenendo il più giovane vincitore del torneo a 19 anni e 28 giorni. Da allora Sampras è diventato l'incontrastato numero uno del tennis mondiale mettendo in bacheca la cifra record di 14 tornei del Grande Slam (sette titoli a Wimbledon, cinque all'Open degli Stati Uniti e due all'Open d'Australia). Sampras ha anche vinto quattro Atp Finals, due Grand Slam Cup ed è stato numero uno per sei anni consecutivi e complessive 286 settimane. In più ha giocato e vinto due finali di coppa Davis (1992 e 1995). Dotato di un gioco completo dai movimenti fluidi e armoniosi, Sampras aveva un servizio potentissimo, due colpi da fondo campo molto solidi e un gioco di volo perfetto. Sampras ha avuto un rendimento costante e altissimo per tutta la carriera. Sotto i suoi potentissimi colpi sono finite anzitempo le carriere di Lendl, McEnroe, Edberg e Becker, tutti sonoramente battuti già nei primi anni di professionismo. E il massimo è stato chiudere la carriera con la finale vinta a Flushing Meadows sull’acerrimo rivale Andre Agassi, quella che rimane la sua ultima partita della carriera.
vi pongo questo sondaggio

. Voi siete d'accordo con la classifica della gazzetta?
Questa è la mia graduatoria:
1. Sampras
2. Borg
3. McEnroe
4. Lendl
5. Federer (che a fine carriera probabilmente si meriterà il podio)
6. Connors
7. Agassi
8. Becker
9. Wilander
10. Edberg