termopiliano ha scritto:
fuzz77 ha scritto:
La difesa conta esattamente come il welfare, la sanità e la scuola, per il semplice fatto che, se non hai una difesa forte, qualcun altro ti impedirà di avere il welfare, la sanità e la scuola.
Il punto su cui si è in disaccordo e su cui si sviluppano prospettive diverse è proprio questo in effetti.
Per foetuna in tal senso non esiste il pensiero unico...
Il fatto che il nostro paese abbia avuto il suo più lungo periodo di pace ininterrotta, il suo massimo sviluppo socio economico proprio quando si è trovato sotto la protezione del più potente ombrello militare mai visto può suggerire qualcosa...
Io credo a una difesa forte proprio perché non voglio che tutto ciò finisca.
Al contrario, non esiste al mondo alcun paese militarmente debole che se la passi bene, al limite possono esistere paesi militarmente forti ma con bassa qualità della vita rispetto a noi (Russia, Cina, India, Pakistan)
Il fatto che sia improbabile che Putin arrivi fin qui da noi con i carri armati non vuol dir nulla, perché ’Italia non è sola: è in alleanze difensive (NATO, UE).
Se la Polonia, i Baltici o la Finlandia vengono attaccati, l’Italia è tenuta ad agire (articolo 5 NATO), quindi deve essere pronta, anche se la minaccia diretta è remota.
Se l’Italia non partecipa al rafforzamento collettivo, perde peso politico, Francia e Germania già faticano a prendere l’iniziativa; l’Italia deve contare come loro nei tavoli di comando, quindi avere una difesa credibile è anche un modo per sedersi con voce piena nei consessi europei e NATO.
La Russia ha presenza militare e politica in Nord Africa e Medio Oriente (Libia, Siria, Sahel). Questo si riflette su: Immigrazione, Sicurezza energetica, Terrorismo. Quindi, sentiamo la minaccia in modo laterale, ma concreto.
Da ultimo, la difesa è anche un piano industriale nazionale (Leonardo, Fincantieri, OTO, ecc.), partecipare al riarmo europeo vuol dire soldi, posti di lavoro, innovazione.