Cita:
Che era il nostro reale obiettivo, in fin dei conti. Poi quello che viene, viene...
Da sempre è così, ma ci dicono che facciamo
maniavantismo.
E lo fanno anche tifosi, pure sul forum, di squadre che storicamente hanno andamenti similari al nostro, tipo Lazio e Roma. E che di scudetti persi contro squadre senza obiettivi ne hanno qualcuno. L'unica vera differenza è la panchina, su cui siede una specie di robot, ma che non scende in campo e non può fare miracoli.
Il Napoli non è una squadra scarsa, non lo era neanche l'anno scorso, avoja a dire -40 dall'inter (vero Andonio).
Ma non è la più forte. Nell'11 titolarissimo se la gioca con tutti, con infortuni e rappezzi mostra il fianco.
Le 7 partite incriminate sono figlie anche e soprattutto della difficoltà di mantenere un assetto tattico con le riserve a disposizione.
Venduto il più forte del campionato, si infortuna il sostituto e il sub-sostituto
Rimanere a pochi punti dalla capolista, quello è stato un miracolo, altroché.
La quota bassa è indice di competitività, poi a qualcuno piace più la ligue1 e vabbè, se la andasse a vedere.
Negli ultimi anni:
Roma vincitrice della CL
Fiorentina finalista 2 volte in CL
Inter finalista 2 volte in Champions
Milan semifinalista in Champions
ATALANTA VINCITRICE DELLA EL (

)
Risultato: campionato scarso e livellato verso il basso. La tiritera ripetuta a pappagallo dai pappagalli.
La verità è che ci sono 9 squadre (nove) di alta classifica, che fanno sì che negli scontri diretti possa succedere di tutto. Da quant'è che non si doveva aspettare l'ultima giornata per determinare praticamente tutti gli obiettivi.
In tutto ciò vincere un campionato è complicatissimo e, ricordiamolo, lo vince una sola squadra, 1 su 20.
Se saremo noi saremo felicissimi, altrimenti saremo un po' deluso, come lo siamo stati tante volte in 99 anni di storia. Che è la nostra storia, fatta di tante delusioni e sconfitte e di poche, rare gioie, ma per questo ancora più preziose. Per cui, chi vince vince a noi cambia poco. Ma questo non lo capiranno mai

Solo un paio di appunti: la quota bassa è indice solo di livellamento delle squadre nei primi posti. Non vuol dire che siano forti, non vuol dire che siano scarse. I primi due campionati con i 3 punti (all'epoca a 18 squadre) sono stati vinti da Juve e Milan con 73 punti, circa 2,14 punti di media, su 38 partite sarebbero 81,5 punti. E in quegli anni (metà anni 90) la serie A era qualcosa di irraggiungibile per gli altri campionati, ben più della premier di oggi.
Poi, è ovvio che il livello della nostra serie A è lontanissimo dai tempi d'oro (e sarà così per sempre o quasi, è inutile continuare a raccontarcela), ma è in netta risalita rispetto a una decina d'anni fa, quando l'unica squadra che andava bene era la Juve e si parlava di un quarto posto a rischio rispetto al quinto di Francia/Portogallo.
Adesso si parla di ranking in discesa, ed è così rispetto all'anno scorso, ma questo "in discesa" si scrive più correttamente e meno ipocritamente in "siamo passati dal 2° al 3° posto nel ranking stagionale, e siamo saldamente al 2° posto in quello quinquennale, ed è da cinque stagioni di fila che l'Italia piazza almeno una squadra in una finale di una coppa Europea"
Forse così schifo la serie A in questo momento non fa. O perlomeno, magari farà schifo, ma tutti gli altri campionati europei - Inghilterra a parte - negli ultimi 5 anni mediamente hanno fatto più schifo.