Dylan Dog n. 123 - Phoenix. Nicolo' Mari/Tiziano Sclavi. 1996.



Phoenix e' una giovane donna che e' stata in passato fidanzata con Dylan Dog ed e' purtroppo deceduta in un tragico incidente stradale.
Cinque anni dopo pero' un fatto surreale accade: una ragazza identica a Phoenix bussa alla sua porta sostenendo di essere lei.
Dylan si ritrovera' cosi a dover capire chi sia questa ragazza e perché sostiene di essere la defunta Phoenix.
Albo dalla sceneggiatura molto struggente e allo stesso tempo stravagante(a me a tratti ha ricordato "il lungo addio", piu' che altro per i continui rimandi a una storia d'amore passata di Dylan), una storia d'amore ma soprattutto c'insegna che la vita, per quanto dura possa essere, vale sempre la pena di essere vissuta.
I disegni di Mari sono per me azzeccatissimi(stupende le tavole dal sapore gotico della protagonista che scappa in vestaglia nel bosco e del cocchio demoniaco).

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Dylan Dog n.136 - Lassu' qualcuno ci chiama. Tiziano Sclavi/Bruno Brindisi. 1998.




La storia e' scritta molto bene e altrettanto bene disegnata, ha diversi spunti di riflessione, citazioni e temi profondi ma trovo che sia a mio parere di tanto inferiore a "Terrore dall'infinito", a oggi per me la migliore storia "ufologica" che Sclavi abbia sceneggiato.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.