Socrate ha scritto:
A me sembra che si stia dimostrando che in un calcio impostato sulla tecnica ed insegnato in funzione di requisiti tecnici alla fine non escano giocatori così geniali - e nemmeno così tecnici - ed è più semplice che nascano "fiori nel deserto" piuttosto. Per me i limiti di Messi in situazioni meno codificate derivano anche da questo, a Messi manca l'anarchia, mi sono accorto che Messi è "incapace" di allungarsi la palla - come per esempio è in grado di fare Neymar - il suo dribbling deve essere sempre preciso sempre millimetrico e tendenzialmente sempre uguale a sé stesso, Messi non è in grado di buttarsi la palla avanti e vedere come va a finire, magari dovrei rivederlo quando aveva uno scatto ben più reattivo dell'attuale, però mi sembra sia questo uno dei suoi limiti, che poi è anche una delle sue maggiori qualità.
Circa l'Italia notavo una statistica incredibile, non so fino a che punto unica però qui ci vorrebbe Futboleiro: l'Italia arriva SEMPRE ai rigori, ogni volta, in ogni fase ad eliminazione diretta che riesce a raggiungere: 1990, 1994, 1998, 2000, 2006, 2008, 2012, 2016, 2021(x2).
In pratica non è arrivata ai rigori solamente nel FALSATISSIMO Mondiale 2002, che quindi non conta, e tutte le volte che è stata eliminata è stata eliminata ai rigori tranne nel 2012 quando ci pensarono Prandelli e la Spagna.
Questo a mio parere dimostra un'attitudine spaventosa degli Azzurri, quando li incontri in una fase ad eliminazione diretta sai già che dovrai sputare sangue per eliminarli. Mentre è molto più facile coglierli in fallo durante i gironi, quando sono meno in fase (ed in questo in verità si nota il vero iato "culturale" della gestione Mancini, nell'imporre sempre anche nelle amichevoli un calcio "dominante" o perlomeno provarci) e quando in pareggio in ogni caso vale solo un punto.
Per me questo è più un problema di tattica/gioco che di tecnica.
Ti insegnano fin da piccolo nelle scuole calcio dei top club a fare alla grande gesti tecnici ripetuti ed a saperti muovere in funzione della squadra. La squadra non è un'integrazione di talenti individuali, ma più che altro un organismo a sé la cui stessa struttura deve risolvere i problemi. Toglie l'incombenza e la responsabilità al singolo il più possibile per distribuirle sul collettivo. Il collettivo anche da centrocampo in su è quindi orientato a grandi specialisti funzionali con grosse capacità fisiche più che sul talento individuale.
Lo ha spiegato bene T.Alcantara anche.
È ovvio che escano meno calciatori "diversi". Oggi quanti sono i calciatori particolari, non inquadrabili in un topos per caratteristiche e talento?
Neymar, Messi, Benzema, Pogba, Ronaldo, Ribery, Ibra, L.Suarez (tutti e quattro soprattutto che furono), Di Maria, Dybala, forse T.Alcantara, T.Muller (zero fisico, non chissà che tecnica, tutto intelligenza e letture), Modric, Griezmann. Potrebbe esserlo Sancho e Haaland (per il fisico sui generis e la buona tecnica). Fine. Dimentico qualcuno, ma tutto il resto sono anche grandi/grandissimi calciatori poco speciali.