Cita:
Spero per voi che Sebastiani abbia capito gli errori di questa annata. Ne ha commessi evidentemente talmente tanti da far anche fatica ad individuarli tutti. Ieri nel post partita parlava di ricompattare l'ambiente (c'è anche l'episodio di Bruno vs tifoso a creare ancora più tensione) e probabilmente per la strizza che ha avuto mi è sembrato meno spavaldo e strafottente del solito. Vediamo nei fatti se riuscirà a far tesoro di certi errori (in primis rendersi conto che una squadra senza attaccanti che la buttano dentro difficilmente potrà fare tanta strada).
Sebastiani, di errori ne ha commessi tanti negli ultimi anni, non solo in questo. Basta pensare alla vicenda Pillon (che aveva fatto un mezzo miracolo con quella squadra, giova sempre ricordarlo), mandato via per non si sa quali motivi (oppure lo si sa benissimo).
Riprendo quanto scritto da un utente su un altro forum, la gestione Sebastiani, almeno per quanto riguarda la Serie B, si può dividere in due tronconi:
- la prima che va dal 2013-2014 al 2015-2016, dove oggettivamente le squadre erano forti e competitive per la promozione (il top, a mio avviso, lo si raggiunse nella stagione 2014-2015, dove solo una scelta sciagurata dell'allenatore, Baroni, impedì ai biancazzurri una comoda promozione nella massima serie), i giocatori di proprietà erano parecchi e molti di questi erano nè troppo giovani e nè troppo vecchi. Certo, le pecche c'erano sempre, come il vizietto di costruire rose un pò troppo affollate e l'indebolimento dell'organico nel mercato di gennaio, ma ci si poteva passare sopra, perchè c'era un progetto sportivo (oltre a quello economico che è stato sempre quello primario) e le squadre erano fatte con criterio, oltre che di buona qualità, sempre per quanto riguarda la B.
- la seconda che va dal 2017-2018 all'ultima, dove la situazione è radicalmente cambiata, le rose vengono costruite in modo raffazzonato e piene di buchi, secondo i desiderata del solo presidente (i direttori sportivi e tecnici vengono regolarmente bypassati, diventando di fatto inutili), i calciatori giovanissimi, arrivano generalmente con la formula del prestito secco, con un premio di valorizzazione (e sempre dalle solite squadre: Parma, Juventus B e Atalanta, qualcosa anche dall'Inter)si rivelano troppo acerbi per affrontare un campionato, comunque sempre di Serie B e anche con qualche problema fisico (vedi solo in questa stagione Palmiero e Tumminello). Poi ci sono gli svincolati, calciatori dall'età anziana, con un buon passato, ma la cui condizione fisica è generalmente insufficiente oltre che propensi a infortuni o addirittura già rotti (i casi Bojinov e Chochev parlano per tutti), praticamente non esistono più le spese per i cartellini. L'ossatura della rosa sta piano piano scomparendo, i giocatori in età da calciatore si possono contare sulle dita della mano e la parola d'ordine è una sola: plusvalenza (che in questi anni di vacche magrissime si fa con i ragazzi del vivaio, che entrano in giri contabili e di trasferimenti, perlomeno discutibili per salvaguardare i bilanci, in realtà i debiti reali stanno aumentando sempre di più e coltivare le amicizie con alcuni procuratori e i club di cui sopra), l'aspetto sportivo è lasciato totalmente al caso e infatti le squadre diventano sempre più deboli, oltre che totalmente rivoluzionate (e sempre indebolite al mercato di Gennaio), con i risultati che si stanno vedendo in queste ultime stagioni.
Il tutto è svolto senza far troppo rumore, con carta stampata, tv e tifoseria organizzata dormienti o colluse con il padrone del vapore, appena qualcuno osa muovere qualche critica sulla gestione della società, Sebastiani si innervosisce e si altera immediatamente facendo emergere la sua indole poco rispettosa, per usare un eufemismo, dei giudizi altrui.
D'altra parte lui a mollare l'osso non ci pensa minimamente, essendo questa la sua fonte di reddito principale, insieme alla gestione di un hotel e di uno stabilimento balneare (la sua attività storica è fallita qualche anno fa) e i possibili acquirenti li fa scappare, con valutazioni della società improponibili, considerando la pessima situazione finanziaria (i conti non sono affatto apposto). Per questo una retrocessione in Serie C sarebbe mortale per questa società (qualche addetto ai lavori, dopo lo scampato pericolo di venerdì sera se lo è fatto sfuggire fuori dai denti), ma purtroppo con questo andazzo è solo questione di tempo e sarà sempre più difficile trovare ai nastri di partenza della B tre-quattro rose più deboli del Pescara, già l'anno prossimo saremo nuovamente a forte rischio, a meno di un radicale cambio di gestione, cosa di cui non vedo i prodromi, nè la volontà.