Il filo nascosto(Paul Thomas Anderson, 2017)
Un film di una bellezza straripante. Cinema con la C maiuscola. Un'opera che sfiora la perfezione in ogni suo frangente. Una storia d'amore malato e ossessivo dove vengono ribaltati i ruoli iniziali dell'uomo forte e della donna debole. Ma anche cinema sulla mancanza. La mancanza della figura materna che rende lo stilista Woodcock molto meno risoluto e forte di come si mostra. Regia, fotografia e musica a livelli spaziali per uno dei pochi film degli ultimi anni che posso dire già da ora di considerare un capolavoro anche per il cinema a venire. Anderson si conferma maestro, uno dei massimi registi contemporanei e ormai affrancato da alcune scelte derivative degli esordi. Questa scena per me è già tra le cose cinematografiche più belle del 21° secolo
https://www.youtube.com/watch?v=lA4RqG56-0k (9,5/10)
Sydney(Paul Thomas Anderson, 1996)
Abbacinato dal film precedente sono andato a ripescare il suo esordio. Un dramma con venature noir e gangster che deve inevitabilmente molto a Scorsese, anche se già quì Anderson dimostra una rara sapienza nell'utilizzo della macchina da presa. Splendida gestione dei tempi, con un montaggio old style. Regia depalmiana, long take, inquadrature complesse, piani sequenza. Il suo film forse meno personale e derivativo, ma comunque un primo lavoro notevole. Splendido Philip Baker Hall. (7/10)
L'albero della vita(Darren Aronofsky, 2006)
È il suo unico film che non avevo visto e forse era meglio non vederlo. Una tripla storia di intrecci tra improbabili spedizioni spagnole, malattie, fantascienza e drammone sentimentale. Non ci si capisce molto e soprattutto non si capisce l'intento di Aronofsky. La Weisz e la colonna sonora non salvano il film peggiore del regista (peggio anche di Noah). (5/10)