Enri ha scritto:
Chi si astiene conta 0. Se vale alle politiche deve valere ai referendum.
Persino nella sede della soka gakkai, l'associazione più inclusiva e mondialista che ci sia, aveva scritte solo in catalano. Mi sembra emblematico
La gente vuole chiaramente l'indipendenza, e in una democrazia seria il volere popolare non può che essere assecondato
Ma che ne sai!? sei ripartito con la tuttologia?
Chi si astiene conta 0, ma quando in Italia la gente sta casa è un chiaro sintomo del distacco dalla politica. Bah...
Un referendum in cui la gente ha votato anche più volte e che non raggiunge il quorum come fa ad essere rappresentativo della volontà popolare? Lo è perché lo dici tu o perché continuano a ripeterlo i separatisti?
Agli atti cè solo una cosa: meno delle metà della popolazione ha votato, perciò non vedo quale diritto abbiano di dichiarare l'indipendenza.
Poi sui diritti storici della Catalogna di staccarsi o meno, non mi esprimo. Mi limito a dire che tu parli di stato nazionale e lingua, come se il Veneto, o il Regno delle Due Sicilie non fossero stati indipendenti, tra l'altro con storie più lunghe e gloriose di quelle catalane, e non avessero proprie realtà linguistiche (Sia il Veneto che il Siciliano, o il Napoletano hanno proprie tradizioni letterarie, anche più nobili di quelle del catalano). Quindi non esiste 500 o Ferrari, esistono solo diverse rappresentazioni della realtà.
La vera differenza è che in Catalogna hanno da secoli qualcuno con cui prendersela - la monarchia spagnola e il franchismo - mentre da noi lo Stato è sempre stato un'entità astratta in cui i Savoia hanno rappresentato poco e nulla e Roma sarà anche ladrona, ma non rappresenta un potere centrale oppressivo (forse giusto durante il fascismo).
Concordo con l'ottima analisi di Visitor che come sempre è molto lucido sulle questioni internazionali.