Ebbene sì (faccio notare che è così importante che per la prima volta scrivo facendo attenzione alle maiuscole).
Di ritorno da un rigenerante tuffo alla Gaiola dopo le fatiche settimanali, verso ora di pranzo, decido di andare alla porchetteria di fiducia in Viale Augusto, lì dove tante volte mi sono rifocillato quando seguivo i corsi a P.le Tecchio. Sto con un mio amico di fiducia.
Come scendo dalla macchina (rigorosamente senza fare il biglietto del parcheggio), viene incontro un tizio semi-pelato, abbronzato, con la faccia un po' da gonzo, che fa "Calzini a rate, fratm?",
avvicinandosi e porgendomi la mano per una vigorosa e umana stretta.
(
iunta su segnalazione di arres82)
Certe dinamiche le conosco bene. Normalmente mi vesto con una poco credibile figura da "malamente" e lo arronzo quando veramente non ho monete ma non mi credono. Stavolta però, siccome ero di buon umore ma allo stesso tempo affamato, decido di farla finita velocemente. Lo anticipo e faccio "Vai zio, dammeli neri 45, però non si devono bucare dopo una settimana se no te li porto dietro". Lui si fa una risata, li prende, e io gli do 2€. Al che "Ma stanno 5 fratm". Non avevo banconote di piccolo taglio (neanche di grosso
) e io, allora, faccio "Va bene, allora fammele veramente le rate: prenditi questi 2 e niente, tienili pure senza darmi nulla, la prossima volta che ci vediamo te ne do altri 3 e poi me li rendi" (ovviamente in dialetto, ma cerco di rendere comprensibile per tutti
)
Non so, lo spiazzo troppo probabilmente, va un po' in ansia, e quindi decide di prenderne un paio staccandoli dal mazzetto dove erano appaiati, e me ne da uno. Era felice però, veramente. Chiude con un "Stai bell fratm" e mi porge il paio di calzini.
In realtà mi irrito un po' per aver sentito così tante volte la parola fratm, quasi come i maledetti puntini sospensivi di esser che non significano un #@*§, ma vabbè, pazienza
Mentre cerco di afferrarli, nota sul mio polso tanti graffi, segno di un poco felice tuffo qualche ora prima (sarà la gonzalite, chi lo sa
). Gli spiego la cosa, ma a questo punto, da che era solarissimo, si fa scuro e tetro in volto.
"Dimmi la verità, mica hai fatto a botte con qualcuno? No perché sai, ne siamo 10 quà, una mano te la diamo eh fratm,
nun pazzià pop" (
citazione necessaria in dialetto: non scherzare assolutamente)
Continua poi
"L'altro giorno un emigrato* ha dato uno schiaffo a un mio
collega, ma come si è permesso? Gliel'abbiamo fatta pagare"
(*penso volesse dire immigrato/extracomunitario
collega: mi sono sforzato, ma veramente non capisco a cosa si riferisse concretamente)
"Cioè, quello niente aveva fatto, non l'aveva preso in giro, quello dal niente tum! ed è volato il paccaro. Bha!"
Annuisco a quel punto, cercando di risultare empatico. Avevo capito che la sua offerta di difesa era un modo per dimostrarmi, a suo modo, gratitudine e fratellanza
Ma gli faccio capire che era veramente un incidente mostrandogli il rossore sulla pancia e il costume
Poi, sempre in tema lavorativo, fa
"Ah, e casomai serve, mettete su internet che c'è un bando per volantinaggio assai interessante proprio quì, è ben pagato. Voi siete giovani, che dovete campare col portafogli di mammà e papà?"
Mi faccio una risata e lo ringrazio per la gentile offerta. Mi congedo anche in realtà, ma non mi sente, e senza neanche darmi il tempo di ripetere e salutarlo, si focalizza su un vecchietto che si appropinquava
"Calzini a rate dottò?"
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VUOI PORTARLA A MANGIARLA? VA BENE FALLO.
LM10 Tu se' Lo mio Maestro 10 e 'l mio autore, tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stile che m' ha fatto onore !. !. !.
Mi è capitato però di vedere gente pestare i fiori al monumento ai caduti a Bologna. Gli ho insultati e sono scappati.