L'Astana ha usato l'unica tattica logica - leggo commenti e applausi da tutte le parti: ma che alternative serie avevano? Gli appoggi nei tratti di falsopiano dopo le salite erano vitali, l'ho scritto pure io che sono un cretino qualsiasi

- ed è stata premiata. Bravissimi tutti a metterla in esecuzione.
Aru vince strameritatamente: nel corso delle 3 settimane è stato il più costante in salita e, fra gli scalatori, il migliore a cronometro. Vincere un grande giro a 25 anni non è da tutti. In tempi recenti ce l'hanno fatta solo Contador e Quintana. E ha classe da vendere e, almeno in corsa, anche la testa: come dice il mito ska è uno che dà tutto anche quando va in crisi, non affonda mai del tutto quando altri beccherebbero mezz'ora. Ed è uno che va forte fin da dilettante: non penso che possa esserci il rischio di un nuovo caso Cunego, che vinse il Giro da giovanissimo e a 25 anni era già un ex ciclista. A meno che si monti la testa, ma a riguardo sono molto ottimista.
In questa Vuelta si è messa in mostra tutta la nuova generazione di ciclisti per le corse a tappe: 5 dei primi 6 della generale sono nati dal 1989 in avanti. E aggiungo anche Meintjes (decimo, classe 1992) e Landa (fuori classifica fin dalle prime tappe, ma gregario fondamentale di Aru nella terza settimana dopo la bravata della tappa di Andorra

).
Di questi l'unico che non era al 100% è Quintana, che aveva già corso ai massimi livelli il tour de france e che nella seconda settimana ha avuto la febbre, pagando soprattutto nella tappa di Andorra, che a conti fatti ha creato fra sé e Aru il distacco finale.
Majka ha talento ma si è dimostrato leggermente inferiore sia ad Aru che a Quintana sia in salita che a cronometro. Per me ha davanti una carriera da sontuoso gregario o al massimo da maglie dei gran premi della montagna, non ce lo vedo alla vittoria di un grande giro. Prevedo per lui una carriera alla Kreuziger.
Chavez ancora meno: si è dimostrato sontuoso sui muri della prima settimana, ma sulle grandi montagne non ha mai dimostrato di poter tenere il ritmo dei migliori. E ancora peggio a cronometro. Per me può diventare un grande nelle classiche delle Ardenne in primavera, ma mai competitivo in un grande giro.
Dumoulin invece mi pare abbia la stoffa, mi dispiace per lui per il tracollo di ieri, non meritava affatto di perdere anche il podio finale. E' un ciclista vecchia scuola, di quelli che vincono le cronometro e limitano i danni in salita. A parità di squadra con l'Astana, per me avrebbe vinto lui. In ogni caso, il giorno in cui si rivedrà un grande giro con due cronometro da 50 km ciascuna, partirà favorito sia su Aru che su Quintana.
Meintjes non ha fatto un tubo in questa Vuelta, ma se a 23 anni arrivi decimo in un grande giro non sei un brocco.
Landa invece in salita quando ne ha sembra non avere rivali, ma ad oggi va troppo piano a cronometro. Comunque, se è vero che andrà alla Sky, merita il ruolo di capitano al Giro più che quello di gregario di Froome al Tour.
Temo che sia passato l'ultimo treno per poter vincere un grande giro per Purito Rodriguez e per Valverde (che comunque la Vuelta l'ha già vinta qualche anno fa): Horner mi perdonerà

, ma le grandi corse a tappe non sono fatte per gli over35. Entrambi hanno ancora molto da dire nelle classiche del nord, ma sulle tre settimane è meglio che lavorino per altri.
Ma per ora godiamoci Aru, che campo dei partenti alla mano vincere questa Vuelta era più difficile che vincere qualsiasi grande giro vinto da Nibali
