Bel confronto.
Come percorso, quell'anno quello del Genoa è stato più difficile: l'Atalanta ha incontrato i gallesi del Merthyr Tydfil, l'Ofi Creta, lo Sporting Lisbona ed è stata eliminata in semifinale dal Malines, poi vincitore sull'Ajax (belgi oggettivamente superiore ai bergamaschi, anche se il rimpianto per un rigore solare negato nella semifinale di ritorno c'è ancora, e forse sarebbe stata un'altra storia).
Il Genoa ha incontrato il Real Oviedo, la Dinamo Bucarest, la Steaua Bucarest, Liverpool e poi è stato eliminato in semifinale dall'Ajax poi vincitore della coppa sul Torino (e ricordiamo anche la sedia del Mondo ad Amsterdam, va).
Però c'è da dire che il Genoa quell'anno era sicuramente una squadra più forte come organico dell'Atalanta di qualche anno prima, e che per il Grifone è stato un campionato sporadico, la prima qualificazione in Europa (la seconda arriverà solo con Milito nel 2009) ed era una squadra abituata a frequentare, sia prima che dopo, la serie B e le zone basse della serie A. Per intenderci, il precedente piazzamento nei primi dieci in serie A risaliva al 7° posto del 1948-49, e il successivo è quello già citato di Milito (e aggiungiamo che a rovinare quel quarto posto genoano ci fu lo scudetto della Samp

).
Per l'Atalanta di Mondonico quello fu il primo anno di un mini-ciclo europeo, che vide anche due partecipazioni alla coppa Uefa (con i quarti raggiunti nel 1991 con Giorgio, eliminati dall'Inter poi vincitrice della coppa, eliminarci in Europa porta bene).
Riassumendo: come percorso, più difficile quello del Genoa. Come impresa, meglio quella dell'Atalanta, come continuità meglio ancora i nerazzurri.