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un chievo senza i soldi di campedelli mai e poi mai sarebbe arrivato in serie a


Quello che dico io invece è che non ci sarebbe arrivato in così poco tempo il che non sarebbe poi così male visto che, tralasciando il caso specifico del Chievo, se ne sono già viste di meteore che vengono pompate in maniera spropositata per poi cadere precipitosamente vittime dei debiti

Cita:
l'importante è che se lo possa permettere


ma è proprio questo il problema. Spesso non se lo possono permettere, ancora più spesso se lo possono permettere, ma usano le squadre come lavanderie e poi le lasciano lì immerse nei debiti.

Personalmente nemmeno a me piacciono troppo i sistemi eccessivamente regolati, però è anche vero che l'idea del presidente romantico che ci mette i soldi per passione è inattuale.


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MessaggioInviato: mer 5 gen 2011, 18:28 
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odisseo ha scritto:
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un chievo senza i soldi di campedelli mai e poi mai sarebbe arrivato in serie a


Quello che dico io invece è che non ci sarebbe arrivato in così poco tempo il che non sarebbe poi così male visto che, tralasciando il caso specifico del Chievo, se ne sono già viste di meteore che vengono pompate in maniera spropositata per poi cadere precipitosamente vittime dei debiti



bè, più lento di così vuol dire fermo :asd
comunque...il tuo è un discorso che può essere valido su alcune realtà, ma solo su alcune. ed il chievo ad esempio non è fra queste. Io a verona ci vivo e se vuoi ti spiego cosa era il chievo fino a non molti anni: una squadra di un paese di 5000 anime e non più di 50-60 tifosi. Capisci bene che date tali premesse l'unico modo per arrivare al salto di qualità è il miliardario che pompa soldi freschi nella squadra. e proprio così è stato.

Altra circostanza: l'anno post retrocessione in serie b campedelli ci ha smenato un sacco di milioni. E questo perchè a fronte di diminuiti ricavi ha scelto di non indebolire la squadra. Il dover obbligatoriamente tagliare i costi avrebbe invece significato la cessione dei migliori giocatori, ed ora invece che in A chissà dove sarebbe.

Io ti ho parlato del chievo ma il discorso, magari con contorni diversi, vale anche per molte altre realtà.

Poi se mi dici di meteore prima pompate e poi lasciate al loro destino vittime dei debiti ti do ragione, e qui si torna al discorso dell'insonestibilità del sistema attuale. su cui ribadisco concordo appieno.
Capisci, a me non interessa discutere su quali sono i mali del calcio, la situazione è palese; bensì il passo successivo: come risolverli. ed il fair play finanziario non è lo strumento adatto.



odisseo ha scritto:
Cita:
l'importante è che se lo possa permettere


ma è proprio questo il problema. Spesso non se lo possono permettere, ancora più spesso se lo possono permettere, ma usano le squadre come lavanderie e poi le lasciano lì immerse nei debiti.


qui sono assolutamente d'accordo. ed era proprio questo il fenomeno su cui incentrare il fair play finanziario, non censurare le proprietà che immettono soldi freschi nel sistema.

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epico: "su Maradona disse che lo chiamavano Pelusa perche' aveva tanti capelli, invece e' il contrario da piccolo ne aveva pochi e pelusa significa pelato."


Ultima modifica di Hellas il mer 5 gen 2011, 21:19, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mer 5 gen 2011, 21:12 
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doppio, mi si è incriccato il computer :asd

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MessaggioInviato: gio 6 gen 2011, 2:30 
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Hellas, l'esempio Chievo si compensa però con tutte le altre società che si sono ritrovate nella #@*§ perchè il presidente di turno ha smesso di pompare denaro.

Devo essere sincero, anche io farei che se un presidente vuole mettere dei soldi in una società lo possa fare, a condizione però, che i costi eguaglino i ricavi, come vuole il fair play

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Hellas ha scritto:
Addirittura mi citi il chievo, che è l'esempio opposto di quanto vai affermando. mi spieghi come può la squadra di un borgo di verona, iscritta in C2 e con 50 tifosi contati al seguito, conseguire una crescita in modo autonomo? Per arrivare dove è ora campedelli ha sborsato fior di quattrini, che credi :asd



Il fiar play finanziario è richiesto per partecipare alle competizioni UEFA, anche se la validità dei suoi principi è indipendente dalla categoria di appartenenza.

I vari Campedelli di turno possono benissimo spendere i loro soldi nei settori giovanili prendendo e facendo crescere tutti i migliori under 18 d'Italia o d'Europa in modo tale da avere nel giro di qualche anno una squadra competitiva.
L'Atalanta ad esempio ha da sempre puntato sui giovani provenienti dal proprio vivaio e con un strategia a lungo termine potrebbe replicare in piccolo quella dell'Arsenal, con la relativa costruzione di uno stadio di proprietà e così via.


Hellas ha scritto:
per il resto continui a non rispondere. e se effettivamente sei convinto che città in cui gli abitanti campano a 500 euro al mese possano sostenere la crescita di una società di calcio (!), bè allora sì è inutile discutere.


In Ucraina il PIL pro capite mensile si aggira sui 500 €, ma lo stadio dello Shakhtar è quasi sempre pieno e le magliette costano 80$, cioè circa 60 €.

Oltre allo stadio e all'area commerciale un gran fetta di ricavi deriva dalla vendita dei diritti tv e quest'ultimi si possono vendere anche all'estero, vedi ad esempio il campionato russo trasmesso su Sky.

Non va comunque dimenticato che questi paesi stanno attraversando una fase di sviluppo economico, quindi sono destinati nel tempo a progredire verso standard più simili a quelli dell'Europa occidentale.

La Russia ha poi 142 milioni di abitanti, l'Ucraina più di 46 milioni, la Polonia 38 milioni, ecc. insomma anche il mercato interno di queste nazioni non è poi così numericamente trascurabile.

Hellas ha scritto:
O potrei dirti delle molte realtà provinciali in cui l'ormai fantomatico stadio è o impossibile (li metti tu i soldi?) o poco o nulla conveniente. O ancora del concreto rischio di cristallizazione dei valori insito nel modello studiato da platini. Potrei, ma a questo punto dubito avrei risposta.



Il calcio è un settore industriale e come tale richiede competenze anche relazionali con tutti gli attori dell'ambiente sociale di riferimento.
Per costruire uno stadio con tutte le varie attività che lo redono profittevole occorre saper negoziare con gli enti locali, le banche, gli altri imprenditori di vari settori, gli sponsor, i tifosi stessi, ecc.
La Juventus senza alcuna legge specifica ha ottenuto il diritto di superficie dal comune per 99 anni su cui costruire lo stadio, ha stipulato un prestito bancario pluriennale per finanziare l'opera di costruzione, ha raggiunto accordi con la grande distribuzione per le gli spazi commerciali, ha coinvolto i tifosi con l'iniziativa accendi una stella e così via.

Ok la Juventus è la Juventus, ma non capisco perchè non sia realmente possibile fare altrettanto in realtà più piccole ovviamente tenendo in considerazione le debite proporzioni.


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MessaggioInviato: ven 7 gen 2011, 15:18 
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wop82 ha scritto:
Hellas ha scritto:
Addirittura mi citi il chievo, che è l'esempio opposto di quanto vai affermando. mi spieghi come può la squadra di un borgo di verona, iscritta in C2 e con 50 tifosi contati al seguito, conseguire una crescita in modo autonomo? Per arrivare dove è ora campedelli ha sborsato fior di quattrini, che credi :asd



Il fiar play finanziario è richiesto per partecipare alle competizioni UEFA, anche se la validità dei suoi principi è indipendente dalla categoria di appartenenza.

I vari Campedelli di turno possono benissimo spendere i loro soldi nei settori giovanili prendendo e facendo crescere tutti i migliori under 18 d'Italia o d'Europa in modo tale da avere nel giro di qualche anno una squadra competitiva.
L'Atalanta ad esempio ha da sempre puntato sui giovani provenienti dal proprio vivaio e con un strategia a lungo termine potrebbe replicare in piccolo quella dell'Arsenal, con la relativa costruzione di uno stadio di proprietà e così via.


cioè, tu vorresti farmi credere che una squadra di un paesotto di provincia, che galleggiava nelle serie inferiori (il chievo di allora), potesse puntare alla A andando a pescare i migliori under 18 d'Italia o d'Europa? dai su siamo seri. e per inciso il chievo il settore giovanile lo ha già, ed è pure molto buono. wop le tue sono belle parole ma la realtà è un'altra cosa

anche il paragone arsenal-atalanta non è proponibile. l'arsenal ha una base di milioni di tifosi, e Londra è la più popolosa e forse ricca città d'europa. sono due realtà completamente diverse. il limite dell'atalanta è più o meno quello attuale, in modo autonomo con una una buona gestione potrà sì crescere ma molto relativamente.



wop82 ha scritto:
Hellas ha scritto:
per il resto continui a non rispondere. e se effettivamente sei convinto che città in cui gli abitanti campano a 500 euro al mese possano sostenere la crescita di una società di calcio (!), bè allora sì è inutile discutere.


In Ucraina il PIL pro capite mensile si aggira sui 500 €, ma lo stadio dello Shakhtar è quasi sempre pieno e le magliette costano 80$, cioè circa 60 €.

Oltre allo stadio e all'area commerciale un gran fetta di ricavi deriva dalla vendita dei diritti tv e quest'ultimi si possono vendere anche all'estero, vedi ad esempio il campionato russo trasmesso su Sky.



per arrivare dove è ora il presidente dello Shakhtar ha pompato nella squadra qualche centinanio di milioni. questi sono i fatti. prima di Akhmetov lo Shakhtar era una squadra di poco più che dilettanti.

E pure adesso che è stato superato un livello critico come quello iniziale dubito che lo Shakhtar abbia raggiunto una dimensione internazionale tale da non vincolarlo alle limitatezze della realtà che rappresenta. Per mantenere un certo standard (gli stpendi dei brasiliani sono tutti a sei zeri, e non cominciano con uno) i soldi del magnate di turno probabilmente serviranno sempre. Sì lo stadio, il commerciale e quello che vuoi, ma non puoi cavare il sangue ad un popolo di minatori.

wop82 ha scritto:
Non va comunque dimenticato che questi paesi stanno attraversando una fase di sviluppo economico, quindi sono destinati nel tempo a progredire verso standard più simili a quelli dell'Europa occidentale.

La Russia ha poi 142 milioni di abitanti, l'Ucraina più di 46 milioni, la Polonia 38 milioni, ecc. insomma anche il mercato interno di queste nazioni non è poi così numericamente trascurabile.



questo è vero. forse. ma è un discorso moooolto futuribile. e prima che il benessere sociale si ripercuota sull'industria calcio (un bene di lusso) dovrà passare altro tempo.




wop82 ha scritto:
Hellas ha scritto:
O potrei dirti delle molte realtà provinciali in cui l'ormai fantomatico stadio è o impossibile (li metti tu i soldi?) o poco o nulla conveniente. O ancora del concreto rischio di cristallizazione dei valori insito nel modello studiato da platini. Potrei, ma a questo punto dubito avrei risposta.



Il calcio è un settore industriale e come tale richiede competenze anche relazionali con tutti gli attori dell'ambiente sociale di riferimento.
Per costruire uno stadio con tutte le varie attività che lo redono profittevole occorre saper negoziare con gli enti locali, le banche, gli altri imprenditori di vari settori, gli sponsor, i tifosi stessi, ecc.
La Juventus senza alcuna legge specifica ha ottenuto il diritto di superficie dal comune per 99 anni su cui costruire lo stadio, ha stipulato un prestito bancario pluriennale per finanziare l'opera di costruzione, ha raggiunto accordi con la grande distribuzione per le gli spazi commerciali, ha coinvolto i tifosi con l'iniziativa accendi una stella e così via.

Ok la Juventus è la Juventus, ma non capisco perchè non sia realmente possibile fare altrettanto in realtà più piccole ovviamente tenendo in considerazione le debite proporzioni.



perchè uno stadio costa almeno 100 milioni. ed i soldi non nascono sugli alberi. parliamoci chiaro: in molte realtà lo stadio è realizzabile solo a seguito della classica maxi speculazione immobiliare tipicamente italiana. o come mezzo per riciclare i soldi della mafia. e pure si dovesse costruire per molte squadre neppure sarebbe conveniente: i ricavi coprirebbero a malapena i costi di gestione.

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Platini sul Fair Play finanziario: "Vitale per il futuro del calcio"
12.01.2011 11.02 di Redazione TMW. articolo letto 963 volte
Il nuovo regolamento sulle licenze UEFA per club e sul Fair Play finanziario, pubblicato l'anno passato a fine giugno, come ha dichiarato ancora una volta ieri il presidente Platini, ha l' obiettivo di garantire la stabilità del calcio negli anni a venire.

"E' un progetto complesso, ma che ritengo di vitale importanza per il futuro del calcio - ha dichiarato Platini -. Il Fair Play Finanziario non è stato concepito per mettere in difficoltà i club. Al contrario, vuole aiutarli a uscire da una spirale infernale che impedisce ad alcuni di essi di avere un modello sostenibile a medio o lungo termine".

"I tifosi e gli appassionati di calcio non hanno alcun interesse nel vedere scomparire club che fanno parte del patrimonio calcistico europeo a seguito di gestioni dissennate. Occorreva l'intervento di un'autorità, ed è quello che stiamo facendo".

"I club che non rispetteranno la volontà del calcio europeo ne pagheranno le conseguenze. Da qui non si torna indietro".

Ieri in occasione della riunione svoltasi tra Platini ed i rappresentanti di primo piano UEFA e dal presidente dell'Associazione dei Club Europei (ECA), Karl-Heinz Rummenigge, è stata illustrato il progetto dalle conseguenze a vasto raggio, sottolineando che l'applicazione del nuovo regolamento sarà graduale e completata entro 3 anni.

Il requisito di "pareggio" dei bilanci finanziari, per cui le squadre non potranno spendere più di quanto non guadagnino, interesserà le dichiarazioni di fine 2012, che tuttavia saranno poi controllate nel corso della stagione Uefa 2013/2014 e proprio in questo periodo verranno applicate le sanzioni per i club che non risulteranno in regola.

Il sito sito ufficiale della Uefa si precisa anche che "i club saranno valutati inoltre su una base di rischio, che tiene conto del livello di debiti e salari. A partire dalla prossima estate, i club dovranno anche assicurare il pagamento puntuale dei loro debiti calcistici".

A sottolineare l'importanza del progetto anche il presidente dell'associazione dei club europei (ECA),Rummenigge: "Fin dal primo momento, ho sostenuto questo progetto, perché era già chiaro allora che il calcio europeo per club aveva imboccato una direzione sbagliata sotto il profilo finanziario. E' arrivato il momento di alzare il piede dall'acceleratore e rallentare, per iniettare maggiore raziocinio nel calcio per club. Sono convinto che tutti i club, compresi quelli più importanti d'Europa, faranno il possibile per rispettare le regole".

tmw

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Pallotta pagliaccio. P.A.G.L.I.A.C.C.I.O


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Reg. il: dom 19 ott 2003
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notizia importante, che fa capire quanto sia seria questa vicenda del fair-play finanziario.

http://www.chelseafc.com/page/LatestNew ... 49,00.html

CHELSEA BECOMES CASH POSITIVE

Chelsea FC plc becomes cash positive as it prepares for UEFA financial fair play rules

Chelsea FC plc today announced that results for the financial year end June 30, 2010 show the group had become cash positive for the first time since its acquisition by Roman Abramovich. The club had a positive cash inflow of £3.8m in the year compared to a net outflow of £16.9m in the previous year.The club believes it is now well positioned to meet UEFA's financial fair play rules.

In addition, the group had a reduced operating loss of £68.6m on an improved group turnover of £205.8m. The operating loss was £3.6m better than the previous year. The total loss for the financial year was £70.9m.Amortisation of player transfer fees constitutes the largest component of the difference between the positive cash flow and the operating loss.

Group turnover has increased by £2.5m despite the economic situation and reflects the strength of the team, and the attractiveness of the FA Premier League allied with the continued allegiance of our fans and commercial partners.

The main figures were:

- Group turnover was up from £203.3m to £205.8m

- Operating Loss for the financial year reduced from £72.3m to £68.6m

- Net capital expenditure reduced from £4.2m to (£15.5m) due to player sales

- Cash inflow of £3.8m against an outflow of £16.9m in 2008/09.

Chief executive Ron Gourlay said: 'The reduction in operating losses and increased sales in 2009/10 shows that we are moving in the right direction especially when viewed against the difficult macroeconomic environment.

'The club is in a strong position to meet the challenges of UEFA 'financial fair play' initiatives which will be relevant to the financial statements to be released in early 2013.'

Chairman Bruce Buck added: 'That the club was cash generative in the year when we recorded a historic FAPL and FA Cup double is a great encouragement and demonstrates significant progress as regards our financial results.'

_________________
una speranza, un desiderio: antonio conte, il nostro ferguson

«Sento parlare di grinta ritrovata: giudizio superficiale, la Juve gioca a calcio»


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MessaggioInviato: ven 18 lug 2014, 20:28 
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 Oggetto del messaggio: Re: Fair Play Finanziario
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Reg. il: ven 6 dic 2013,
Alle ore: 20:48
Messaggi: 17044
Grande Aurelione!

La Roma :asd

Adesso Marotta incomincia a risparmiare :mattoni

Svendiamo tutti! :-(

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IO NON VIVO NEL PASSATO MA TRAGGO FORZA DALL'ANCESTRALITA' DEGLI ANNI 80 PER VIVERE IL PRESENTE ED AFFRONTARE IL FUTURO. (epico)


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