Tratti da gazzetta.it
Il Mago c'è, Toronto anche
Vittoria chiave per i playoff
Bargnani segna 19 punti, conditi da 7 rimbalzi e 4 assist, nel successo fondamentale a Minnesota 106-100. La franchigia canadese affianca Charlotte al settimo posto nella classifica a Est, con il record di 35-34. Ai Timberwolves non bastano i 22 punti di Jefferson
TORONTO (Canada), 23 marzo 2010 – La trasferta a Minnesota non si rivela una passeggiata, ma termina con una fondamentale vittoria di Toronto, che superando i Wolves per 100-106 affianca Charlotte al settimo posto nella classifica a Est con il record di 35-34. “Minnesota gioca come una squadra che non ha niente da perdere, e dunque è pericolosa - ha commentato Andrea Bargnani, migliore in campo per i Raptors con 19 punti e 7 rimbalzi -. Noi però siamo rimasti concentrati e siamo riusciti a portare a casa la vittoria”. Per Marco Belinelli invece è stata una serata da spettatore, mentre Weems e Wright hanno dato un grande contributo dalla panchina con 13 punti a testa e 12/17 complessivo.
LA PARTITA — Dopo una serata ai margini del gioco nella gara precedente contro i Nets, il Mago torna protagonista in attacco con una solida prestazione: mano calda nei tiri dalla media distanza, 4 assist e un paio di canestri determinanti nel quarto periodo, nati da due rimbalzi offensivi. I Raptors mettono un’ipoteca sul successo giocando un ottimo terzo quarto con il quale prendono il controllo sul match, raggiungendo 14 punti di vantaggio grazie a un parziale di 20-7. Poi si complicano la vita nel finale, permettendo a Minnesota di arrivare a -2 a 4’ dalla fine. Oltre a Bargnani, nell’ultimo quarto sale in cattedra Hedo Turkoglu che dà un assaggio delle sue doti tanto decantate, ma quasi mai messe in mostra in questa stagione. Il turco mette la sua firma sulla gara con una tripla nel finale, seguita da un passaggio smarcante per la tripla di Antoine Wright del 97-92 e un layup mancino. A Toronto ci si aspettava questo tipo di impatto da parte di Turkoglu da mesi. Anche Bargnani e Jack contribuiscono con due canestri fondamentali che rispondono ai punti di Brewer, Gomes e Flynn. Malgrado un Chris Bosh a tratti distratto in attacco e colpevole di 6 palle perse (spesso a causa di raddoppi avversari), Toronto ha il merito di tirare fuori gli attributi respingendo l’ultimo assalto degli avversari nel finale.
il commento di triano — “Non abbiamo giocato bene ultimamente, ma stiamo migliorando, e abbiamo vinto 3 delle ultime 4 gare. Stasera abbiamo fatto un buon lavoro nel muovere la palla, col risultato di raggiungere 29 assist. Eravamo preoccupati di Al Jefferson sotto canestro, invece alla fine siamo andati bene a rimbalzo”, ha concluso Jay Triano.
il calendario — La vittoria di Toronto è la dodicesima consecutiva contro Minnesota. Con 13 partite ancora in calendario (7 in casa e 6 in trasferta), i Raptors non stanno giocando al massimo del loro potenziale e Chicago che insegue al nono posto con un record di 33-37 rappresenta una minaccia reale. Le prossime quattro sfide saranno tutte delicate: Utah e Denver in casa, poi due trasferte contro le dirette rivali in classifica, Miami e Charlotte.
Bargnani: 19 punti (8/13 da due, 1/4 da tre), 7 rimbalzi, 4 assist, 2 palle recuperate e 1 persa, 2 falli in 39’.
Toronto: Bosh 21 (7/13), Weems e Wright 13, DeRozan e Turkoglu 10. Rimbalzi: Bosh 10. Assist: Jack 8.
Minnesota: Jefferson 22, Ellington 17, Flynn 14. Rimbalzi: Jefferson e Gomes 7. Assist: Flynn 6.
Utah schiaccia Boston
Chicago e San Antonio ok
I Jazz con una ripresa da 61 punti fermano a quattro la striscia vincente dei Celtics, Bulls e Spurs superano Houston e Oklahoma City - nonostante un super Durant - e conquistano vittorie chiave in prospettiva playoff. Orlando trita Phila con un super Howard
NEW YORK, 23 marzo 2010 – Orlando infilza Philadelphia e tocca quota 50 vittorie in stagione. Utah schiaccia Boston con un secondo tempo da 61 punti, San Antonio espugna Oklahoma City nonostante 45 punti di Kevin Durant. Bene anche Miami, Chicago, Milwaukee, New Orleans, Memphis e Phoenix.
Philadelphia 76ers-Orlando Magic 93-109
Sedici triple a bersaglio, sei giocatori in doppia cifra e il 52,2% dal campo. Sono le chiavi del successo di Orlando (50-21) in casa di Philadelphia (24-47), che regala ai Magic la terza stagione di fila con almeno 50 vittorie e il decimo successo nelle ultime 11 esibizioni. “E’ un grande onore vincere così tante partite – ha detto Dwight Howard, che ha messo a referto la 55ª doppia doppia della stagione -. E’ un obiettivo difficile da raggiungere, ma ce l’abbiamo fatta, e continueremo ad impegnarci per diventare una delle squadre più forti”. Howard è in doppia doppia già al riposo (13 punti, 10 rimbalzi), dove trascina i Magic sul 56-47. Orlando tocca il +14 in avvio di ripresa (62-48), poi Philadelphia grazie a 13 punti di Iguodala torna a -4 (71-67), ma gli ospiti allungano ancora e alla sirena hanno nuovamente un vantaggio in doppia cifra (82-72). I padroni di casa ci provano nei 12’ finali, ma vengono tenuti a bada da 10 punti di Lewis e incappano nella terza sconfitta di fila. Philadelphia: Iguodala 23 (7/12, 1/2, 6/8 tl), Brand 23 (9/15, 5/6 tl), Dalembert 16. Rimbalzi: Dalembert 14. Assist: Holiday 7.
Orlando: Lewis 24 (5/5, 3/7, 5/6 tl), Howard 23, Carter 17. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Nelson 6.
New Jersey Nets-Miami Heat 89-99
Con un terzo quarto difensivamente da incorniciare, Miami (37-34) passa in casa di New Jersey (7-63) centrando la seconda vittoria di fila. Gli Heat concedono solo 14 punti agli avversari nel parziale dopo la ripresa, prendendo il controllo della gara grazie a 10 punti di Wade. “Dovevamo vincere – ha detto Flash -. Mancano 11 partite e vogliamo conquistarne il più possibile”. Gli ospiti chiudono col 55,2% dal campo, i padroni di casa col 37,5% e 14 palle perse. Lopez e Lee trascinano New Jersey sul 32-25 alla prima sirena, Miami rimonta e sorpassa con O’Neal, ma, pur tirando col 57%, si ritrova sotto 53-52 alla sirena dopo una tripla di Williams. Il copione cambia nel terzo quarto: i Nets mettono insieme un solo canestro su otto tentativi negli ultimi 4’54”, e Miami lanciata dallo scatenato Wade arriva alla sirena sul 79-67. I padroni di casa provano a rientrare negli ultimi 12’, ma riescono ad arrivare solo una volta a -6 e vanno k.o. per la 14a volta di fila in casa.
New Jersey: Lopez 26 (8/14, 10/12 tl), Harris 16, Lee 15. Rimbalzi: Humphries 9. Assist: Williams 7.
Miami: Wade 27 (9/13, 9/12 tl), O’Neal 25, Beasley 16. Rimbalzi: O’Neal 9. Assist: Wade 12.
Chicago Bulls-Houston Rockets 98-88
Dominando a rimbalzo e con una difesa di ferro, Chicago (33-37) si sbarazza di Houston (36-33) centrando la seconda vittoria di fila. I padroni di casa, pur perdendo 18 palloni, demoliscono 53-39 sotto canestro i Rockets, tenuti al 33,7% e k.o. per la seconda volta in tre gare. Un ruolo di rilievo nella vittoria ce l’ha Derrick Rose, autore di 11 punti nell’ultimo quarto, buoni per tenere a bada il tentativo di rimonta ospite. Scola e Martin producono 20 punti in due nel primo quarto, ma Chicago tiene, e alla sirena ha un solo punto da recuperare (30-29). Il match resta equilibrato anche nel secondo parziale, con Houston che con un 5-0 negli ultimi 80” va al riposo sul 53-48. La difesa dei Bulls sale in cattedra nel terzo parziale, concedendo ai Rockets solo un 3/18 dal campo nel 24-6 che porta i padroni di casa avanti 72-59 con 1’45” da giocare. Houston reagisce, e nonostante Rose torna a -3 (89-86) a 1’08” dalla fine, ma Chicago ristabilisce le distanze dalla lunetta.
Chicago: Rose 27 (10/15, 2/7, 1/4 tl), Murray 18, Hinrich 17. Rimbalzi: Gibson 12, Miller 12. Assist: Rose 8.
Houston: Scola 22 (9/21, 4/4 tl), Martin 19, Ariza 18. Rimbalzi: Scola 10. Assist: Brooks 6.
Milwaukee Bucks-Atlanta Hawks 98-95
John Salmons regala a Milwaukee (39-30) la vittoria contro Atlanta (45-25), la 14ª nelle ultime 16 esibizioni. Con i padroni di casa sotto 95-93 a 1’05” dalla fine, la guardia 30enne arrivata a febbraio firma 4 punti consecutivi dalla lunetta che consentono ai Bucks di spiccare il volo. L’ex Chicago è protagonista di un bellissimo duello con Joe Johnson nell’ultimo parziale: Salmons firma 16 punti, la star di Atlanta 14, ma sbaglia due volte negli ultimi 48”. Gli ospiti corrono nel primo tempo grazie a 17 punti di Crawford, che regala ai suoi il 54-45 al riposo. Hawks a +12 (67-55) a 4’40” dalla terza sirena, ma Ridnour e Salmons quasi da soli trascinano i Bucks avanti 91-86 con 5’12” da giocare. Josh Smith chiude il buco, poi Johnson con 4 punti di fila porta i suoi sul 95-93. Ma Salmons ha ancora energie, e fa felice Milwaukee. “Sapevamo che per noi questa era una partita importante – ha detto la guardia -, e che dobbiamo vincere più gare possibile per prepararci ai playoff”.
Milwaukee: Salmons 32 (9/13, 3/6, 5/5 tl), Delfino 23, Ridnour 18. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Ridnour 8.
Atlanta: Johnson 27 (12/23, 1/2, 0/1 tl), Crawford 21, Horford 12. Rimbalzi: Horford 12. Assist: Horford 4.
New Orleans Hornets-Dallas Mavericks 115-99
Un 23-0 a cavallo dell’intervallo regala a New Orleans (34-38) la vittoria su Dallas (46-24), la prima dopo tre sconfitte di fila. Gli Hornets ritrovano Chris Paul dopo 25 partite (11 punti e 3 assist in 21’), ma devono ringraziare Darren Collison, Marcus Thornton e David West. I Mavs, al terzo k.o. in quattro gare, cadono per colpa di una difesa in crisi dopo il primo quarto e 20 palle perse. Mavs sul 32-19 alla prima sirena concedendo a New Orleans il 32% al tiro. I padroni di casa sono sotto 45-37 a 4’07” dal riposo, quando West apre il break chiuso da una tripla di Thornton sul 60-45 a 10’59” dalla terza sirena. Dallas reagisce e riduce il gap a 7 punti (73-66), ma New Orleans riparte e a 7’28” dalla fine vola sul 98-78, costringendo i Mavs ad alzare bandiera bianca. “E’ bello essere tornato – scrive Paul su twitter dopo la gara -, ma ci vorrà ancora un po’ per essere quello di prima” New Orleans: Thornton 28 (8/13, 4/9), West 25, Peterson 20. Rimbalzi: West 6, Okafor 6. Assist: West 10.
Dallas: Terry 24 (4/8, 5/8, 1/1 tl), Nowitzki 16, Marion 14. Rimbalzi: Haywood 9. Assist: Kidd 6.
Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs 96-99
Se non puoi fermare un fenomeno, limita i suoi compagni. San Antonio (42-27) concede 45 punti a Kevin Durant, ma torna da Oklahoma City (42-27) con la vittoria e il sesto posto a Ovest in condominio proprio con i Thunder, ma con gli scontri diretti a favore. “La corsa ai playoff sarà dura – commenta George Hill, al massimo in carriera -, ci serve ogni vittoria possibile”. Gli Spurs mettono le mani sulla partita negli ultimi 32”, in cui Ginobili firma dalla lunetta i canestri decisivi, mentre i Thunder sbagliano due triple e perdono un pallone. Trascinata da Durant, Oklahoma tocca il 45-31 a 7’44” dal riposo, ma torna negli spogliatoi avanti 59-56. Gli Spurs sorpassano nel terzo quarto, con 12 punti di Hill, e mettendo la museruola a tutti i Thunder tranne uno (Durant, che segna 14 dei 17 punti dei suoi nel parziale), e riescono ad arrivare sull’86-78 a 10’46” dalla fine. Durant chiude il buco sul 96 a 48” dalla fine, ma Oklahoma non segna più, e San Antonio sorpassa dalla lunetta.
Oklahoma City: Durant 45 (14/20, 1/4, 14/15 tl), Green 16, Westbrook 12. Rimbalzi: Durant 8, Ibaka 8. Assist: Maynor 5.
San Antonio: Hill 27 (7/11, 2/3, 7/9 tl), Ginobili 21, Duncan 14. Rimbalzi: Duncan 7, McDyess 7. Assist: Ginobili 5, Duncan 5.
Utah Jazz-Boston Celtics 110-97
Con una ripresa da 61 punti e 7 triple a bersaglio, Utah (46-25) ferma a quattro la striscia vincente di Boston (45-25) e si prende il quarto successo nelle ultime 5 gare. I Jazz cambiano la gara con un parziale di 16-0 tra secondo e terzo quarto, poi incrementano il vantaggio grazie ai punti dei ritrovati Okur e Boozer, limitati nei 24’ inaugurali da problemi di falli. I Celtics chiudono con 48 punti dalla panchina e i titolari che tirano col 34,7%. Gli ospiti partono meglio, approfittando dello 0/6 dalla distanza e dei problemi di falli dei Jazz, e a 2’02” dalla sirena toccano il 54-42. Un libero di Miles suona la sveglia per i padroni di casa, che partono per una corsa chiusa da Deron Williams sul 58-54 2’33” dentro la ripresa. Quando il play infila la quinta tripla dei parziale a 1’26” dalla terza sirena, i Jazz sono avanti 82-69. Boston prova a chiudere il buco nel finale, ma arriva al massimo a 7 punti di distanza e deve arrendersi.
Utah: Miles 23 (6/9, 2/7, 5/6 tl), D. Williams 22, Boozer 19. Rimbalzi: Okur 15. Assist: Williams 11. Boston: R. Allen 15 (2/4, 2/8, 5/5 tl), Davis 13, Pierce 11. Rimbalzi: Perkins 8. Assist: Rondo 6.
Sacramento Kings-Memphis Grizzlies 85-102
Servono i punti di O.J. Mayo a Memphis (38-33) per espugnare Sacramento (24-47) e centrare l’ottava vittoria nelle ultime 10 partite. Dopo aver sbagliato 11 dei suoi primi 14 tiri, la guardia uscita nel 2008 da Southern California si sveglia all’improvviso a 5’33” dalla fine, sfornando 10 punti in poco più di 2’ e dando il via al 20-4 che consegna la vittoria ai Grizzlies. I Kings cadono per la terza volta in quattro gare, segnando appena 33 punti dopo l’intervallo. I padroni di casa spezzano l’equilibrio con un 16-0 nel secondo quarto, che li porta avanti 46-32 con 5’23” da giocare. Memphis però reagisce e torna negli spogliatoi con un solo punto da recuperare (52-51). L’attacco di casa si raffredda, ma gli ospiti non ne approfittano e cominciano gli ultimi 12’ con solo 5 punti di vantaggio (75-70). Sacramento è in partita fino a quando non si scatena Mayo: mentre i Grizzlies corrono, i Kings chiudono 2/11 dal campo e non riescono a tenere la scia.
Sacramento: Landry 23 (9/13, 5/7), Udrih 18, Hawes 13. Rimbalzi: Udrih 7. Assist: Udrih 10. Memphis: Randolph 25 (9/17, 7/11 tl), Mayo 20, Gay 17. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Conley 7.
Golden State Warriors-Phoenix Suns 131-133
Deve sudare fino all’ultimo secondo, ma alla fine Phoenix (45-26) si prende la vittoria in casa di Golden State (19-51) prolungando a 5 la striscia vincente. La pirotecnica sfida tra i primi due attacchi dell’Nba (ma anche tra la prima e la quarta peggior difesa) si decide a 4 decimi dalla fine, quando Ellis manca la tripla che avrebbe dato la vittoria ai Warriors. Le due squadre si rincorrono per tutto il primo tempo, chiuso da Phoenix avanti 65-62 con Richardson già a quota 20. Il terzo quarto non cambia la situazione, e gli ultimi 12’ cominciano con gli ospiti avanti 99-98. Stoudemire e l’ex D-League Reggie Williams, al massimo in carriera, sfornano 18 punti ciascuno nel parziale conclusivo, con l’ala dei Suns che dalla lunetta porta i suoi sul 129-124 a 32” dalla fine. Ellis centra i successivi 6 punti dei Warriors, sotto 132-131 con 4” sul cronometro. Stoudemire va in lunetta ma infila un solo tentativo, poi Ellis manca il tiro della disperazione e Phoenix può esultare.
Golden State: Ellis 30 (7/20, 2/7, 10/12), Williams 29, Tolliver 25. Rimbalzi: Tolliver 12. Assist: Curry 8.
Phoenix: Stoudemire 37 (12/15, 13/15 tl), Richardson 34, Dudley 14. Rimbalzi: Hill 9. Assist: Nash 12.
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Il colonnello Van Bommel 
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