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A NY si parla di una possibile firma di Joe Johnson

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giova84 ha scritto:
A NY si parla di una possibile firma di Joe Johnson

IMHO se vuoi giocare a basket e firmare 2 big, 1 deve essere lui, come dissi in settimana...

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Denver in rimonta su Memphis
Atlanta e Orlando si rincorrono

J.R. Smith con 30 punti aiuta i Nuggets a recuperare sui Grizzlies. Tutto facile per gli Hawks contro Detroit e per i Magic a Washington. Houston batte i Nets grazie a 44 punti di Scola, San Antonio travolge i Clippers

NEW YORK, 14 marzo 2010 - Prova di forza di Denver, che mette 40 punti nell'ultimo quarto per sbancare Memphis. Bene Atlanta e Orlando, nel loro duello a distanza ai vertici della Eastern Conference, dopo il ko di Dallas contro New York bene le altre texane: Scola (Houston) devasta New Jersey, Bonner (San Antonio) protagonista contro i Clippers. In questa domenica occhio a Cleveland-Boston e Oklahoma City-Utah, mentre i Raptors di Bargnani e Belinelli faranno visita a Portland.

Memphis Grizzlies-Denver Nuggets 108-125
Quando O.J. Mayo ha segnato il 2+1 che dava 12 punti di vantaggio a Grizzlies (35-32) a 3'14 dalla fine del secondo quarto (56-44), la tavola sembrava apparecchiata per un'altra impresa dei ragazzi di coach Hollins, contro una delle più forti squadre della Western Conference (e quindi della Nba). Dopo l'intervallo, però, si passa dal +6 Memphis (63-57) all'assoluto dominio dei Nuggets (45-21), che chiudono in parità al 36' (85-85) e poi polverizzano le resistenze dei Grizzlies: ispirati dai 19 punti nella seconda metà del match di J.R. Smith, i Nuggets ne segnano addirittura 40 nel solo ultimo periodo, toccando il massimo vantaggio sul 121-97 (a 2'18 dalla fine, a firma del centro francese Petro).
Memphis: Mayo 25 (8/12, 1/4, 6/6 tl), Randolph 22, Gasol 17, Williams 13, Gay 12. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Gasol e Williams 6.
Denver: Smith 30 (4/6, 7/10, 1/2 tl), Anthony 24, Billups 22, Nene 13. Rimbalzi: Afflalo e Anthony 6. Assist: Carter 7.

Atlanta Hawks-Detroit Pistons 112-99
Gli Atlanta Hawks (42-23) si facilitano il compito con una prima metà di gara assolutamente stratosferica contro i Detroit Pistons (23-43). I padroni di casa tirano nei primi due quarti con oltre il 70% (27/37 dal campo) e con tre uomini in doppia cifra (Johnson 13, Williams 12, Crawford 10) arrivano all'intervallo sul +28 (69-41). I Pistons però non mollano, e approfittando del comprensibile relax mentale di Atlanta si riportano sotto la doppia cifra di svantaggio a 6'45 dal termine (96-87 firmato Gordon). Non basta a spaventare gli Hawks, che gestiscono bene il finale di gara.
Atlanta: Johnson 26 (8/11, 2/4, 4/5 tl), Smith 18, Crawford 17, Horford 15, Williams 12. Rimbalzi: Horford 7. Assist: Smith 11.
Detroit: Maxiell 19 (6/9, 7/9 tl), Hamilton 18, Bynum 16, Gordon 12. Rimbalzi: Maxiell 12. Assist: Bynum 7.

Washington Wizards-Orlando Magic 95-109
Ottava vittoria consecutiva per i Magic (47-20), troppo forti e consistenti per Washington (21-43). Eppure erano stati i padroni di casa a partire meglio: con un Blatche da 15 punti nel primo quarto, Washington ha chiuso sul +13 i primi 12 minuti di gioco (33-20). Dall'altra parte però c'era un Dwight Howard scatenato: "Superman" era già in doppia doppia all'intervallo (18 punti, 11 rimbalzi) e appoggiandosi sulle sue spalle larghe i Magic hanno preso definitivamente il controllo della partita nel terzo quarto, e poi toccando il massimo vantaggio sempre con Howard a 6'03 dalla fine (103-80).
Washington: Blatche 32 (13/20, 1/3, 3/5 tl), Livingston 18, Thornton 15. Rimbalzi: Gee 5. Assist: Livingston 8.
Orlando: Howard 28 (11/13, 6/9 tl), Carter 18, Redick 18, Bass 16. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Nelson 8.

San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 118-88
Continua la serie positiva degli Spurs (39-25), che non hanno nessun problema a sbarazzarsi dei Clippers, che con la testa hanno ormai abbandonato questa stagione. Avanti comodamente già alla fine del primo quarto (32-18), i texani (che non hanno Tony Parker) si affidano a Hill e Ginobili come guardie e trovano un'altra serata consistente da parte di Richard Jefferson. Il protagonista però è l'ex messinese Matt Bonner, che dalla panchina produce un eccellente 8/9 dal campo martirizzando la già fragile difesa rossoblu.
San Antonio: Bonner 21 (3/3, 5/6), Jefferson 18, Ginobili e Hill 14, Hairston 12, Mason 11. Rimbalzi: Jefferson 9. Assist: Hill 11.
L.A. Clippers: B. Davis 22 (8/15, 1/2, 3/3 tl), Outlaw 17, Gooden 9. Rimbalzi: Smith 7. Assist: Outlaw 6.

Houston Rockets-New Jersey Nets 116-108
I Rockets (33-31) vogliono continuare a credere nei playoff, i Nets (7-59) già da tempo non hanno più niente da chiedere a questa stagione ma se la giocano comunque fino alla fine al Toyota Center. Lo scoglio insormontabile per Devin Harris e compagni, stavolta, si chiama Luis Scola, autore del nuovo massimo in carriera. Le triple di Ariza e Brooks nell'ultimo quarto scavano il solco (97-89 a 6'37 dalla fine). Scola produce 12 punti nell'ultima frazione, ma è ancora una tripla di Ariza (108-96 a 3'18 dalla fine) a mettere la gara nelle mani dei Rockets.
Houston: Scola 44 (20/25, 4/6 tl), Martin 20, Brooks 18, Ariza 12. Rimbalzi: Scola 12. Assist: Ariza 6.
New Jersey: Lee 24 (7/10, 3/4, 1/1 tl), Lopez 22, Harris 19, Hayes 16, Williams 14. Rimbalzi: Lopez 10. Assist: Harris 7.




Knicks, impresa a Dallas
Tonfo Raptors coi Warriors

Gallinari contribuisce con 6 punti al successo di New York, che ferma a 13 la striscia vincente dei Mavs. Bargnani firma 11 punti ma Toronto crolla in casa di Golden State arrivando a 8 sconfitte in 9 gare. Belinelli in campo 7' senza incidere. E Bosh sbotta

NEW YORK, 14 Marzo 2010 - Incredibili Knicks. Reduce da una serie di prestazioni deludenti e in un momento sicuramente non facile da un punto di vista psicologico, la truppa di Mike D’Antoni sfodera la sua migliore performance della stagione e distrugge la squadra più in forma della Nba. La compagine newyorchese gioca la partita perfetta a Dallas, stravince 128-94 e infligge ai Mavs la prima sconfitta dopo 13 vittorie consecutive. In una stagione segnata delle delusioni, arriva finalmente una soddisfazione quindi per Mike D’Antoni.

vendetta — I Mavericks evocano ricordi decisamente poco graditi ai tifosi dei Knicks. Al Garden a metà gennaio, infatti, Dallas umiliò la truppa di Mike D’Antoni vincendo con l’incredibile scarto di 50 punti. In Texas il coach newyorchese decide di premiare il buon momento di Toney Douglas promuovendolo in quintetto. Gli ospiti partono con il piede giusto, e grazie anche alla tripla di Danilo Gallinari, che deve anche fare a sportellate con Dirk Nowitzki in difesa per diversi minuti, vanno sul 11-2. I Mavs non hanno vinto 13 partite consecutive per caso e spinti da Jason Kidd riprendono i Knicks. New York però gioca con personalità: Douglas ha voglia di mettersi in mostra e la sua produzione riporta gli ospiti davanti. La compagine newyorchese chiude un’ottima priva frazione con un vantaggio di cinque lunghezze.

harrington show — Nel secondo quarto, quando tutti aspettano la reazione dei padroni di casa, sale in cattedra Al Harrington. Coah D’Antoni rispolvera Chris Duhon, fuori dalla rotazione nelle ultime 11 gare, i Knicks continuano a giocare con diligenza in attacco e a trovare il canestro con una certa facilità. Gallinari realizza dal perimetro, dopo essersi scrollato di dosso Nowitzki con una bella finta, New York arriva addirittura al +13. L’azzurro si vede fischiare il suo terzo fallo (peraltro decisamente evitabile) e deve tornare in panchina, i Knicks difendono il proprio vantaggio senza grossi problemi e vanno negli spogliatoi all’intervallo avanti 58-48. Coach D’Antoni non può che essere più che soddisfatto di un primo tempo praticamente perfetto contro la squadra più calda della Nba.

senza pieta' — Va tutto a gonfie vele per la compagine newyorchese anche nel terzo quarto. Coach D’Antoni trova addirittura la produzione di Tracy McGrady, decisamente deludente nel primo tempo. L’ex Rockets firma 11 punti nella frazione, i Knicks non si fermano più arrivando al +25. Gli increduli tifosi di Dallas cominciano a lasciare l’American Airlines Center. Douglas e Walker tengono il piede sull’acceleratore anche nell’ultimo quarto. Memori della brutta figura rimediata al Garden con i Mavs, i Knicks anche dopo aver messo il risultato in cassaforte continuano a cercare il canestro. Negli ultimi minuti anche le soluzioni più improbabili (in particolare un paio di triple di un incandescente Bill Walker) trovano la retina. Così i Knicks dopo aver chiuso il terzo periodo sul +25, segnano ben 37 punti nell’ultimo quarto, infliggendo ai padroni di casa la più imbarazzante sconfitta della stagione.

Gallinari: 6 (1/3 da due, 1/1 da tre e 1/1 ai liberi) con sette rimbalzi, un assist e un recupero in 26’.

Dallas: Nowitzki 20 (5/12, 0/1), Kidd 15. Rimbalzi: Nowitzki 12. Assist: Kidd 6.
New York: Walker 23 (4/4, 5/8), Chandler 22, Douglas 21, Harrington 20, Lee 15. Rimbalzi: Lee 14. Assist: Douglas 8.

Golden State Warriors-Toronto Raptors 124-112
Sotto i colpi di Monta Ellis e Stephen Curry, 66 punti in due, Toronto naufraga in casa di Golden State incassando la quarta sconfitta consecutiva, che apre la crisi della franchigia canadese. I Raptors hanno perso 8 delle ultime 9 partite, precipitando all'ottavo posto a Est con un record di 32 vinte e altrettante perse e appena 1 gara e mezzo di vantaggio su Chicago, prima delle escluse dalla postseason. Uno scivolone reso ancora più duro dalle parole forti di Chris Bosh dopo il tonfo di Oakland: "Capisco se perdessimo lottando - ha detto l'uomo franchigia dei Raptors, 24 punti e 11 rimbalzi contro Golden State -, ma non stiamo facendo nemmeno quello. Il tempo sta scadendo: se continuiamo a giocare in questo modo durante la postseason guarderemo giocare gli altri. I miei compagni devono prendersi le loro responsabilità. Punto e basta". Guardando i numeri della sfida con Golden State, anche Andrea Bargnani è sul banco degli imputati: 11 punti a referto prendendosi appena 6 tiri (bottino reso più dignitoso dal 5/6 ai liberi), 4 rimbalzi e 2 assist in 39'20", più di tutti tra i Raptors. Marco Belinelli invece non ha il tempo di incidere: 6'31" sul parquet fruttano all'ex di turno uno 0/2 dalla distanza e 1 rimbalzo. Toronto chiude avanti 35-25 il primo quarto, arriva a +12 in avvio di secondo ma resta 4' senza punti, concedendo un 13-0 che porta i padroni di casa avanti 45-42. Bargnani pareggia con 3 tiri dalla lunetta, e grazie alle triple dello scatenato Calderon riesce a chiudere il parziale avanti 60-56. Ma è nella ripresa che i Raptors crollano: gli ospiti nel terzo parziale incassano un pesantissimo 41-25, incapaci di difendere dalla distanza dove i Warriors centrano 7 delle 10 triple tentate . Golden State comincia l'ultimo quarto da 97-85 e controlla agevolmente il ritorno dei Raptors.

Bargnani 11 punti (3/5, 0/1, 5/6 tl), 4 rimbalzi, 2 assist e 1 fallo in 39'20". Belinelli 0 punti (0/2 da tre), 1 rimbalzo, 2 recuperi e 1 fallo in 6'31".

Golden State: Curry 35 (8/13, 5/8, 4/4 tl), Ellis 31, Maggette 20. Rimbalzi: Tolliver 11. Assist: Curry 10.
Toronto: Bosh 24 (8/13, 8/10 tl), Calderon 24 (1/4, 7/8, 1/1 tl), DeRozan 18. Rimbalzi: Bosh 11, Assist: Calderon 12.

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partita inguardabile fra cavs e celtics...jamison ha fatto quasi solo danni, garnett ha trovato il tiretto dalla media ma è incaz.ato con il mondo, gli altri verdolini son penosi...

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Super LeBron, avanti Cavs
Sorridono Bobcats e Bucks

"King" James ha segnato 24 punti dopo l'intervallo trascinando Cleveland contro Boston. Charlotte inanella la sesta vittoria consecutiva, Milwauckee la dodicesima nelle ultime 13 gare. Steve Nash gioca la sua partita numero 1.000 nella Nba: Suns ok contro New Orleans

NEW YORK, 15 marzo 2010 - LeBron è favoloso contro i Celtics, che devono arrendersi in casa di Cleveland. Ancora vittorie per Charlotte (che blocca Orlando) e Milwaukee (12esima nelle ultime 13 gare). Bene Oklahoma City (contro dei Jazz rimaneggiati) e Phoenix (con Nash a quota 1.000 partite). Stanotte i Knicks di Gallinari in casa di Philadelphia.

Cleveland Cavaliers-Boston Celtics 104-93
Sarà difficile, difficilissimo fermare LeBron James nel suo nuovo assalto al titolo: i Celtics (41-24), che di questi tempi non assomigliano proprio alla squadra schiacciasassi del 2008, ne hanno avuto un nuovo riscontro alla Quicken Loans Arena, dove "King" James ha segnato 24 punti dopo l'intervallo per guidare i suoi Cavs (52-15) a una vittoria importante e convincente. Una serata di grande soddisfazione anche per Leon Powe, che due anni fa vinse il titolo proprio a Boston e l'estate scorsa venne lasciato andare, firmato dai Cavs disposti ad aspettarlo per il suo infortunio al ginocchio. "La loro difesa non sembra la stessa cosa rispetto a quando vincemmo il titolo", ha detto Powe, commentando la gara. Dopo oltre due quarti di equilibrio (triple di Pierce e Ray Allen per il 68 pari a 5'13 dalla fine del terzo periodo) è stata una cavalcata vincente per Cleveland, che piazza un break di 23-6 (con 8 punti di James e 6 di Powe, tutti dalla lunetta) per arrivare al massimo vantaggio sul 91-74 (a 6'13 dal termine). Cleveland gestisce il finale di gara, e lancia un nuovo messaggio alle sue concorrenti stagionali.
Cleveland: James 30 (8/18, 1/3, 11/16 tl), Varejao 17, Jamison 15, Williams 14, Hickson 12. Rimbalzi: Jamison 12. Assist: James 7.
Boston: R. Allen 20 (4/9, 3/5, 3/4 tl), Garnett e Pierce 18, Rondo 16. Rimbalzi: Garnett 7. Assist: Rondo 6.

Orlando Magic-Charlotte Bobcats 89-96
Sesta vittoria consecutiva per i Bobcats (34-31) che chiudono a 8 la striscia positiva di Orlando (47-21) e compiono un nuovo passo verso i playoff. Malgrado un Howard infallibile dal campo (ma disastroso dalla lunetta), i Magic pagano caro lo sparacchiare dalla distanza (11/32 di squadra, 1/6 per Rashard Lewis). Charlotte si affida come sempre a Stephen Jackson, che mette 11 punti nell'ultimo quarto (in cui Charlotte tocca il massimo vantaggio sul +9, 82-73), poi Felton non trema dalla lunetta per rispondere all'unica tripla di Lewis e mantenere due possessi pieni di vantaggio per i suoi nel finale (95-89 a 30 secondi dalla fine).
Orlando: Howard 27 (12/13, 0/1, 3/10 tl), Carter 23, Pietrus 20. Rimbalzi: Howard 16. Assist: Carter 6.
Charlotte: Jackson 28 (7/15, 3/5, 5/6 tl), Felton 16, Graham 12, Ratliff 10. Rimbalzi: Ratliff e Thomas 9. Assist: Felton 7.

Milwaukee Bucks-Indiana Pacers 98-94
Continua il momento magico di Milwaukee (36-29), alla dodicesima vittoria nelle ultime 13 gare. Grazie alla super prova di Jerry Stackhouse dalla panchina i padroni di casa hanno dominato per gran parte del match, concedendo appena il 37.5% dal campo ai Pacers, che però si sono risvegliati nell'ultimo quarto. Dopo aver toccato il massimo svantaggio (78-62 a 11'22 dalla fine), i Pacers (21-45) arrivano fino a -2 con 6 punti consecutivi di Solomon Jones (96-94 a
36 secondi dalla fine) e sbagliano addirittura il tiro del pareggio con Granger. A fissare il punteggio finale ci pensa John Salmons dalla lunetta.
Milwaukee: Stackhouse 20 (3/7, 4/6, 2/2 tl), Bogut 17, Ridnour 13, Salmons 12, Mbah a Moute 10. Rimbalzi: Bogut 12. Assist: Jennings 8.
Indiana: Granger 29 (6/13, 2/5, 11/11 tl), Watson 15, Murphy 14, Rush 13. Rimbalzi: Murphy 13. Assist: Granger, Watson, Rush e Price 3.

Oklahoma City Thunder-Utah Jazz 119-111
Senza Mehmet Okur e Andrei Kirilenko, ai Jazz ( 42-24) mancavano due pezzi troppo importanti per cercare di violare uno dei campi divenuti più difficili in tutta la Lega, quello dei Thunder (41-24). Durant e Westbrook sono i leader di una squadra che tira con il 60.3% dal campo e non concede un solo vantaggio a Utah, toccando il massimo scarto sul +14 con la tripla di Durant per il 109-95 a 3'43 dalla fine, che di fatto ha chiuso la gara. Inutile per i Jazz la straordnaria serata balistica di Matthews, mentre Oklahoma city si avvicina al top 4 della Western Conference: finisse oggi la regular season, Jazz e Thunder si ritroverebbero al primo turno dei playoff per una serie ad alto contenuto spettacolare.
Oklahoma City: Durant 35 (8/11, 2/6, 13/13 tl), Westbrook 30, Green 14, Krstic e Sefolosha 13. Rimbalzi: Sefolosha e Ibaka 6. Assist: Westbrook 11.
Utah: Matthews 29 (3/4, 6/7, 5/6 tl), Williams 27, Boozer 18, Millsap 13, Korver 11. Rimbalzi: Boozer 11. Assist: Williams 14.

Phoenix Suns-New Orleans Hornets 120-106
Steve Nash gioca la sua partita numero 1.000 nella Nba, e guida i Suns a una vittoria contro New Orleans ancora una volta pilotata da una strepitosa performance di Marcus Thornton, ma con una difesa di squadra non all'altezza della situazione. Eppure gli ospiti hanno saputo ribaltare la gara dopo un inizio drammatico (27-11 firmato Stoudemire con 4'16 da giocare nel primo quarto), chiudendo con David West un parziale di 11-0 a cavallo del secondo e terzo quarto (57-55 a 10'22 dalla del terzo quarto). Poi, però, solo Suns: i padroni di casa scappano via e toccano il massimo vantaggio con la tripla di Richardson (106-84 a 6'20 dalla sirena finale).
Phoenix: Stoudemire 36 (11/17, 14/14 tl), Richardson 20, Nash e Dudley 13, Lopez 10. Rimbalzi: Stoudemire 12. Assist: Nash 12.
New Orleans: Thornton 28 (8/14, 4/7), West 24, Okafor 15, Peterson e Collison 13. Rimbalzi: Okafor 12. Assist: Collison 10.

Miami Heat-Philadelphia 76ers 104-91
Un monumentale Dwyane Wade ispira Miami (35-32) per una nuova vittoria interna: malgrado l'espulsione di Jermaine O'Neal (in campo per soli 21 minuti), gli Heat trovano risposte importanti dalla panchina, e con due triple di James Jones e il contributo di Magloire toccano il +16 nell'ultimo quarto (92-76 a 6'46 dalla fine), chiudendo una gara che i 76ers (23-43) avevano provato a riaprire (da 73-57 a 78-73) affidandosi al tiro da fuori (11/24, malgrado il 37% complessivo dal campo). Nel finale Wade ci mette altri 6 punti per garantire agli Heat un vantaggio oltre la doppia cifra.
Miami: Wade 38 (13/21, 1/4, 9/11 tl), Jones 14, Haslem 13, Arroyo 12, O'Neal 10. Rimbalzi: Haslem 12. Assist: Arroyo 10.
Philadelphia: Kapono 17 (3/6, 3/8, 2/2 tl), Iguodala 15, Young 14, Holiday 12. Rimbalzi: Brand 10. Assist: Iguodala 9.

Sacramento Kings-Minnesota Timberwolves 114-100
I Kings (23-44) spazzano via Minnesota (14-53) in un terzo quarto clamoroso (30-12 il parziale, con 11 punti di Donte Greene) arrivando al 36' con un vantaggio eloquente: 94-61. Lo spettacolo è tutto per Tyreke Evans, che sfiora un'altra tripla doppia, mentre l'ultimo quarto è buono solo per consentire agli ospiti di rendere lo scarto finale della gara accettabile. Per i Timberwolves questa è la quindicesima sconfitta nelle ultime 16 gare, un'altra stagione assolutamente dimenticabile.
Sacramento: Evans 29 (8/14, 2/5, 7/7 tl), Greene 19, Thompson 15, Landry 13, Nocioni 12. Rimbalzi: Evans 9. Assist: Evans 11.
Minnesota: Jefferson 22 (10/17, 2/4 tl), Ellington 15, Gomes 14, Sessions 13, Flynn 12. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Sessions 4.



Raptors, la difesa non c'è
Mago ci prova, Beli guarda

Continua il periodo nero: Toronto cede 109-98 davanti a Portland, incappando nella nona sconfitta nelle ultime 10 gare. Bargnani brilla a sprazzi, dall'altra parte Rudy Fernandez fa esplodere il Rose Garden

NEW YORK, 15 Marzo 2010 - La luce alla fine del tunnel sembra ancora lontana per i Raptors. Toronto si fa rispettare in attacco ma non riesce a contenere Brandon Roy e compagni e a Portland viene superata 109-98. Andrea Bargnani brilla solo a sprazzi, rimane a guardare, invece, Marco Belinelli.

convalescenza — Chris Bosh fa la voce grossa dopo la sconfitta rimediata a Oakland con i Warriors. “Se continiuamo a giocare così credo proprio che ai playoff non ci arriveremo. Bisogna assolutamente cambiare registro.” A Portland però Toronto mostra di essere ancora convalescente. Il pubblico del Rose Garden accoglie Hedo Turkoglu, il quale durante l’estate aveva voltato le spalle a Portland per firmare con Toronto, con sonori fischi, i Raptors però partono con il piede giusto in attacco. La difesa, invece, balbetta. Andrea Bargnani realizza sei punti consecutivi nella prima metà della frazione, dall’altra parte brilla un solidissimo LaMarcus Aldridge. I centimetri di Portland fanno la differenza nella zona pitturata, non bastano le buone soluzioni in attacco, i Raptors chiudono il primo quarto sotto 32-30. Un risultato davvero particolare se si guardano le statistiche. Gli ospiti tirano con un incredibile 74% dal campo (contro il 47% di Portland) ma sono sotto di due lunghezze. Colpa dei troppi rimbalzi offensivi (ben nove) concessi.

male la difesa — All’inizio del secondo quarto sale in cattedra lo spagnolo Rudy Fernandez. Il giocatore di Portland firma due triple e un paio di assist da cinema che fanno esplodere il Rose Garden, gli risponde il suo connazionale Jose’ Calderon, i Blazers però rimangono saldamente davanti. I padroni di casa con i punti di Aldridge e Brandon Roy arrivano al vantaggio in doppia cifra, Chris Bosh si rimbocca le maniche ma Portland va negli spogliatoi avanti 60-49. Tirare con il 62% dal campo nel primo tempo e trovarsi sotto di 11 punti fa male, ma oltre a concedere troppi rimbalzi offensivi, Toronto nei primi due quarti difende malissimo il tiro dalla lunga distanza (9/12 da tre per Portland).

nono k.o. — I Raptors continuano a trovare il canestro con una certa continuità anche nel terzo quarto. La difesa però fa troppa fatica a rallentare i Blazers. Andre Miller risponde ai canestri di Bosh e DeRozan ma Toronto in chiusura di terzo quarto riesce a ridurre lo svantaggio. Il canestro di Andrea Bargnani in apertura di quarto periodo riavvicina la squadra canadese, Portland riprende a correre ma a metà dell’ultima frazione il parziale di 11-2 di Toronto porta la truppa di Triano al -2 (93-91). Quando Portland ha bisogno un canestro va da Roy e il leader dei Blazers non si nasconde. Il francese Nicolas Batum firma un paio di canestri importanti, la squadra dell’Oregon così mette al sicuro il risultato. Toronto alla fine tira con il 55% ma non basta. Il periodo nero continua, i Raptors incassano a Portland la loro nona sconfitta nelle ultime 10 gare.
Portland: Batum, Aldridge 22, Roy 20. Rimbalzi: Aldridge 12. Assist: Miller, Roy 5.
Toronto: Bosh 28 (9/13, 0/1). Rimbalzi: Bosh 7. Assist: Calderon 7. Bargnani: 11 (5/10 da due, 0/3 da tre e 1/2 ai liberi) con due rimbalzi e due assist in 32’

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Vista anch'io Cavs-Celtici. I verdi mi sembrano veramente alle pezze.
Magari risorgono nei PO, ma la vedo dura.
Nei Cavaliers mi ha fatto un'ottima impressione Powe, credo che di qui alla fine avrà più spazio. Ilga torna o non torna?

appunto sui miei Jazz, qualcuno li ha visti giocare ultimamente? dai risultati sembrerebbero in flessione e sopratutto parrebbe siano tornati alla loro (manco pe' niente)asfittica difesa. :asd


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odisseo ha scritto:

appunto sui miei Jazz,


Ne sai! ;)

odisseo ha scritto:
qualcuno li ha visti giocare ultimamente? dai risultati sembrerebbero in flessione e sopratutto parrebbe siano tornati alla loro (manco pe' niente)asfittica difesa. :asd


si leggera flessione ma ci può stare visto il bilancio delle ultime 30 partite
in attacco come al solito sinfonia, in difesa qualcxhe problema quando non difendiamo di squadra


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Cavs e Lakers, tutto in discesa
Atlanta, supplementare e playoff

Cleveland supera Detroit e regala pure un quarto di riposo a LeBron James. Kobe Bryant con 20 punti nel secondo quarto affonda Washington. Gli Hawks tornano a vincere contro San Antonio dopo quattro anni. Bene anche Indiana, Sacramento e Phoenix

NEW YORK, 22 marzo 2010 – Cleveland si sbarazza facilmente di Detroit, regalando un quarto di riposo a LeBron James. I Lakers non hanno problemi contro Washington, grazie anche a un secondo quarto da 20 punti di Kobe Bryant. Atlanta batte San Antonio al supplementare e si guadagna un posto ai playoff. Bene anche Indiana, Sacramento e Phoenix.

Indiana Pacers-Oklahoma City Thunder 121-101
Danny Granger si ricorda di poter giocare da All Star, e Indiana (24-46) supera Oklahoma City (42-26) mettendo insieme la quinta vittoria casalinga consecutiva. Gran parte del merito va al 26enne uscito nel 2005 da New Mexico, capace non solo di sfornare l’undicesima gara stagionale con almeno 30 punti, ma soprattutto di limitare a 4/16 dal campo Kevin Durant, il pericolo pubblico numero uno. “Con lui devi giocare duro – dice Granger dell’avversario -. Ma io ogni volta che incontro un avversario bravo in attacco, mi esalto”. Indiana è sul 18-6 dopo meno di 5’, e nel secondo quarto tocca anche il +15 prima di tornare negli spogliatoi avanti 59-48. Granger sforna 11 punti nel terzo parziale e trascina i suoi sul 93-72, i Thunder gettano la spugna e i Pacers infieriscono arrivando anche a +31. Per Oklahoma, incappata nella peggior gara difensiva della stagione, è la seconda sconfitta nelle ultime tre partite.
Indiana: Granger 32 (9/13, 2/8, 9/9 tl), Murphy 22, Hibbert 20. Rimbalzi: Murphy 13. Assist: Watson 8
Oklahoma City: Green 20 (5/8, 1/2, 7/7 tl), Durant 16, Maynor 15. Rimbalzi: Ibaka 12. Assist: Maynor 11

Los Angeles Clippers-Sacramento Kings 89-102
La serata magica di Beno Udrih regala a Sacramento (24-46) la vittoria in casa dei Clippers (26-44). Il play sloveno sforna la sua seconda doppia doppia della stagione, tocca il massimo in carriera alla voce assist e aiuta i Kings a non sentire la mancanza di Tyreke Evans, rimasto a Sacramento per infortunio. “Senza di lui dobbiamo cambiare il nostro modo di giocare – dice Udrih -, ma siamo perfettamente in grado di farlo”. Gli ospiti scappano nel finale del primo quarto, infilando un 10-0 che li porta alla sirena sul 32-19. Udrih e Landry sono le principali armi offensive dei Kings, che tornano negli spogliatoi sul 56-47. Gli ospiti toccano il 79-61 a 3’35” dalla fine grazie ai colpi dello scatenato Landry e agli assist di Udrih, ma i Clippers ripartono con un 13-2 che li riporta a -7 (81-74) con 9’14” da giocare. Nocioni con due triple tiene al sicuro i Kings, e per Los Angeles arriva l’undicesima sconfitta nelle ultime 13 gare.
LA Clippers: Gordon 23 (9/11, 0/3, 5/7 tl), Davis 13, Kaman 12. Rimbalzi: Kaman 9. Assist: Blake 6
Sacramento: Landry 24 (11/14, 2/4 tl), Udrih 20, Garcia 16. Rimbalzi: Hawes 10. Assist: Udrih 17

Cleveland Cavaliers-Detroit Pistons 104-79
Senza mai dover inseguire e con LeBron James spettatore negli ultimi 12’, Cleveland (56-15) si sbarazza di Detroit (23-47) e si prende la settima vittoria di fila, 13a nelle ultime 14 gare. Ma più che per il successo, i padroni di casa gioiscono per il ritorno di Zydrunas Ilgauskas, sacrificato un mese fa per avere Jamison e pronto già oggi a riempire il vuoto lasciato sotto canestro dall’infortunio di Shaquille O’Neal. “Sarò molto contento se davvero tornerà con noi – commenta LeBron -. E’ un mio buon amico oltre che un grande compagno di squadra”. Cleveland demolisce Detroit a rimbalzo nel primo tempo (23-11) e torna negli spogliatoi avanti 53-41 dopo aver toccato anche il +19. Maxiell prova a suonare la sveglia, ma i padroni di casa allungano decisi con 11 punti di Hickson e arrivano alla sirena avanti 81-59. Nel garbage time si scatena Leon Powe, che trascina i Cavs fino a +29 (88-59) e mette la parola fine al match con 10’15” d’anticipo. Per Detroit è la quinta sconfitta di fila.
Cleveland: Powe 16 (5/8, 6/10 tl), James 15, West 15. Rimbalzi: Varejao 9. Assist: Williams 8
Detroit: Maxiell 16 (7/13, 2/2 tl), Villanueva 11, Prince 9, Jerebko 9. Rimbalzi: Maxiell 9. Assist: Bynum 5, Gordon 5

Atlanta Hawks-San Antonio Spurs 119-114 dts
Marvin Williams, Joe Johnson e Al Horford trascinano Atlanta (45-24) alla prima vittoria in più di 4 anni su San Antonio (41-27), che frutta agli Hawks l’accesso matematico ai playoff. “I playoff erano uno dei nostri obiettivi – commenta Johnson -, ma non quello principale. Abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi”. Gli Spurs tirano con oltre il 50%, ma si appoggiano solo sulle spalle di Duncan e Ginobili, 67 punti in due. L’argentino con 13 punti trascina i suoi sul 29-15 a 3’40” dalla prima sirena, ma Atlanta grazie a Williams (18 punti prima del riposo) rimonta e torna negli spogliatoi avanti 53-51. Gli Hawks non riescono a scappare, anzi devono inseguire nel finale e si salvano solo grazie al layup rovesciato di Horford, che impatta sul 105 e spedisce le due squadre al supplementare. Atlanta spezza l’equilibrio con un 6-0 chiuso da Horford che vale il 117-111 con 13.9” da giocare. Ginobili accorcia dalla distanza, ma Williams dalla lunetta tiene gli Hawks al sicuro.
Atlanta: Williams 26 (9/11, 1/3, 5/5 tl), Horford 22, Johnson 20. Rimbalzi: Horford 18. Assist: Johnson 13
San Antonio: Ginobili 38 (7/15, 5/11, 9/10 tl), Duncan 29, Jefferson 12. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: Ginobili 6

Los Angeles Lakers-Washington Wizards 99-92
Un tempo basta e avanza. I Lakers (52-18) ci mettono 24’ a sbarazzarsi della debole resistenza di Washington (21-47) e mettono insieme la sesta vittoria di fila. Merito soprattutto di un secondo quarto stellare di Kobe Bryant, capace di mettere a referto 20 punti tirando 4/6 da fuori. Gasol trascina i Lakers con 10 punti nel primo quarto, ma Washington resta in partita fino a 10’ dal riposo (28-24). Poi si scatena Super Kobe, che aiutato da una difesa capace di tenere gli avversari al 30,7% nel resto del parziale trascina i Lakers sul 59-33 al rientro negli spogliatoi. Bryant apre la ripresa col canestro del +28 e ai campioni in carica, con Odom in quintetto al posto dell’infortunato Bynum (ne avrà per almeno due settimane), non resta che gestire. Washington è ancora sotto di 16 (94-78) a 4’02” dalla fine, quando coach Phil Jackson lascia spazio alle riserve. “Abbiamo fatto un gran lavoro, rispettando quasi tutti i compiti difensivi” ha commentato Bryant.
LA Lakers: Gasol 28 (8/14, 12/14 tl), Bryant 24, Artest 16. Rimbalzi: Odom 13. Assist: Odom 6
Washington: Young 22 (5/6, 2/5, 6/8 tl), Thornton 18, Blatche 16. Rimbalzi: Blatche 12. Assist: Livingston 6

Phoenix Suns-Portland Trail Blazers 93-87
Esperienza e gioventù. Servono i canestri del 37enne Grant Hill e del 24enne Jared Dudley a Phoenix (44-26) per sbarazzarsi di Portland (42-29) e portare a 4 la striscia di vittorie consecutive. Le due ali nell’ultimo quarto costruiscono il break che permette ai Suns di prendere il largo, dimenticando una serata col 38,8% dal campo. Miller con 10 punti trascina gli ospiti sul 26-18 a 53” dalla prima sirena, ma i Suns rispondono con un 9-0 che riequilibra il match fino al riposo (47-47). Phoenix non trova il canestro dal campo negli ultimi 4’58” dal terzo parziale, ma Portland riesce a mettere insieme solo un vantaggio di 6 punti (68-62), annullato da Dudley sul 72 pari. I padroni di casa azzeccano la fuga a 6’20” dalla fine, quando Dudley (10 punti nel parziale) e Hill confezionano il 9-0 che vale l’86-78 con 4’26” da giocare. Portland grazie ai punti di Roy riesce a tornare sull’89-87 a 21” dalla fine, ma Miller sbaglia le ultime due triple e Nash e Hill dalla lunetta tengono i Suns al sicuro.
Phoenix: Stoudemire 18 (6/14, 6/7 tl), Nash 17, Richardson 16. Rimbalzi: Stoudemire 14. Assist: Nash 8
Portland: Roy 23 (7/20, 1/5, 6/8 tl), Miller 22, Aldridge 16. Rimbalzi: Camby 16. Assist: Miller 9



Gallinari non basta
Knicks rimontati e k.o.

New York parte forte contro Houston, trascinata da Danilo, arriva a +17 e poi si blocca. Poi è un testa a testa fino alla fine: decidono tre canestri pesanti di Aaron Brooks e i Rockets passano 116-112

NEW YORK, 21 marzo 2010 - Per tener fede al loro nome, dovrebbero essere i Rockets a partire a razzo e invece, una volta tanto sono i Knicks (sempre senza Chandler e House infortunati) a schiacciare l’acceleratore fin dai primissimi minuti. Grazie, soprattutto, a un ottimo Danilo Gallinari, che segna in entrata dopo appena 17”. Suoi comunque i primi cinque punti del match: la prepotente entrata, appunto, un libero e una schiacciata su perfetto servizio di Douglas.

la grande fuga — Così, New York arriva addirittura a un improbabile +17. Gallo ne fa altri cinque nel primo quarto. Ma poi i ragazzi di Mike D’Antoni, come succede di frequente, si fanno raggiungere e superare a 5’45” dall’intervallo, quando i Rockets si portano sul 44-43. New York, stavolta, rimane incollata agli avversari grazie ai canestri di David Lee (17 punti a metà gara) e Toney Douglas (16). Nel terzo quarto, la partita si scalda e Danilo è ancora protagonista: in poco più di due minuti segna un bel canestro dal campo e due triple con cui New York allunga fino al 81-76. Ma c’è molto di più nella sua partita: è più aggressivo (va spesso in lunetta), intenso, difende discretamente e soprattutto viene finalmente coinvolto dai suoi compagni.

in volata — I Knicks chiudono il terzo periodo ancora davanti per 94-92 con Gallo che ha 25 punti a referto (un ottimo 5/9 da due, 3/4 da tre e 6/7 ai liberi), miglior realizzatore e ben supportato da Douglas (23), Lee (19) e un rivitalizzato McGrady (15 con 6/8 dal campo). Nell’ultimo periodo, l’italiano fallisce due triple, mentre le due squadre rimangono incollate. Così si va avanti con la partita in bilico fino agli ultimi spiccioli di gara. Quando la piccola guardia di Houston, Aaron Brooks, marcato in un chiaro mismatch proprio da Gallo (ci sono quasi 30 cm di differenza), infila tre canestri pesanti nell’ultimo minuto, portando i Rockets sul 114-110. Ma pesano anche gli sfondamenti che si procura l’ex Jeffries e l’ottima partita della matricola Budinger (18 punti in 26’). Finisce 116-112. Peccato perché New York aveva giocato un’ottima partita.

Gallinari: 26 punti, 5/10 da due, 3/5 da tre, 7/9 tiri liberi, un rimbalzo, un assist, 2 palle perse in 42’10”.
Knicks: Lee 27 punti, Douglas 26, McGrady 15. Rimbalzi: Lee 20. Assist: Lee 6.
Houston: Martin 28, Budinger e Lowry 18, Brooks 16. Rimbalzi: Ariza 7. Assist: Ariza 6.

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Il Mago c'è, Toronto anche
Vittoria chiave per i playoff

Bargnani segna 19 punti, conditi da 7 rimbalzi e 4 assist, nel successo fondamentale a Minnesota 106-100. La franchigia canadese affianca Charlotte al settimo posto nella classifica a Est, con il record di 35-34. Ai Timberwolves non bastano i 22 punti di Jefferson

TORONTO (Canada), 23 marzo 2010 – La trasferta a Minnesota non si rivela una passeggiata, ma termina con una fondamentale vittoria di Toronto, che superando i Wolves per 100-106 affianca Charlotte al settimo posto nella classifica a Est con il record di 35-34. “Minnesota gioca come una squadra che non ha niente da perdere, e dunque è pericolosa - ha commentato Andrea Bargnani, migliore in campo per i Raptors con 19 punti e 7 rimbalzi -. Noi però siamo rimasti concentrati e siamo riusciti a portare a casa la vittoria”. Per Marco Belinelli invece è stata una serata da spettatore, mentre Weems e Wright hanno dato un grande contributo dalla panchina con 13 punti a testa e 12/17 complessivo.

LA PARTITA — Dopo una serata ai margini del gioco nella gara precedente contro i Nets, il Mago torna protagonista in attacco con una solida prestazione: mano calda nei tiri dalla media distanza, 4 assist e un paio di canestri determinanti nel quarto periodo, nati da due rimbalzi offensivi. I Raptors mettono un’ipoteca sul successo giocando un ottimo terzo quarto con il quale prendono il controllo sul match, raggiungendo 14 punti di vantaggio grazie a un parziale di 20-7. Poi si complicano la vita nel finale, permettendo a Minnesota di arrivare a -2 a 4’ dalla fine. Oltre a Bargnani, nell’ultimo quarto sale in cattedra Hedo Turkoglu che dà un assaggio delle sue doti tanto decantate, ma quasi mai messe in mostra in questa stagione. Il turco mette la sua firma sulla gara con una tripla nel finale, seguita da un passaggio smarcante per la tripla di Antoine Wright del 97-92 e un layup mancino. A Toronto ci si aspettava questo tipo di impatto da parte di Turkoglu da mesi. Anche Bargnani e Jack contribuiscono con due canestri fondamentali che rispondono ai punti di Brewer, Gomes e Flynn. Malgrado un Chris Bosh a tratti distratto in attacco e colpevole di 6 palle perse (spesso a causa di raddoppi avversari), Toronto ha il merito di tirare fuori gli attributi respingendo l’ultimo assalto degli avversari nel finale.

il commento di triano — “Non abbiamo giocato bene ultimamente, ma stiamo migliorando, e abbiamo vinto 3 delle ultime 4 gare. Stasera abbiamo fatto un buon lavoro nel muovere la palla, col risultato di raggiungere 29 assist. Eravamo preoccupati di Al Jefferson sotto canestro, invece alla fine siamo andati bene a rimbalzo”, ha concluso Jay Triano.

il calendario — La vittoria di Toronto è la dodicesima consecutiva contro Minnesota. Con 13 partite ancora in calendario (7 in casa e 6 in trasferta), i Raptors non stanno giocando al massimo del loro potenziale e Chicago che insegue al nono posto con un record di 33-37 rappresenta una minaccia reale. Le prossime quattro sfide saranno tutte delicate: Utah e Denver in casa, poi due trasferte contro le dirette rivali in classifica, Miami e Charlotte.
Bargnani: 19 punti (8/13 da due, 1/4 da tre), 7 rimbalzi, 4 assist, 2 palle recuperate e 1 persa, 2 falli in 39’.
Toronto: Bosh 21 (7/13), Weems e Wright 13, DeRozan e Turkoglu 10. Rimbalzi: Bosh 10. Assist: Jack 8.
Minnesota: Jefferson 22, Ellington 17, Flynn 14. Rimbalzi: Jefferson e Gomes 7. Assist: Flynn 6.



Utah schiaccia Boston
Chicago e San Antonio ok

I Jazz con una ripresa da 61 punti fermano a quattro la striscia vincente dei Celtics, Bulls e Spurs superano Houston e Oklahoma City - nonostante un super Durant - e conquistano vittorie chiave in prospettiva playoff. Orlando trita Phila con un super Howard

NEW YORK, 23 marzo 2010 – Orlando infilza Philadelphia e tocca quota 50 vittorie in stagione. Utah schiaccia Boston con un secondo tempo da 61 punti, San Antonio espugna Oklahoma City nonostante 45 punti di Kevin Durant. Bene anche Miami, Chicago, Milwaukee, New Orleans, Memphis e Phoenix.

Philadelphia 76ers-Orlando Magic 93-109
Sedici triple a bersaglio, sei giocatori in doppia cifra e il 52,2% dal campo. Sono le chiavi del successo di Orlando (50-21) in casa di Philadelphia (24-47), che regala ai Magic la terza stagione di fila con almeno 50 vittorie e il decimo successo nelle ultime 11 esibizioni. “E’ un grande onore vincere così tante partite – ha detto Dwight Howard, che ha messo a referto la 55ª doppia doppia della stagione -. E’ un obiettivo difficile da raggiungere, ma ce l’abbiamo fatta, e continueremo ad impegnarci per diventare una delle squadre più forti”. Howard è in doppia doppia già al riposo (13 punti, 10 rimbalzi), dove trascina i Magic sul 56-47. Orlando tocca il +14 in avvio di ripresa (62-48), poi Philadelphia grazie a 13 punti di Iguodala torna a -4 (71-67), ma gli ospiti allungano ancora e alla sirena hanno nuovamente un vantaggio in doppia cifra (82-72). I padroni di casa ci provano nei 12’ finali, ma vengono tenuti a bada da 10 punti di Lewis e incappano nella terza sconfitta di fila. Philadelphia: Iguodala 23 (7/12, 1/2, 6/8 tl), Brand 23 (9/15, 5/6 tl), Dalembert 16. Rimbalzi: Dalembert 14. Assist: Holiday 7.
Orlando: Lewis 24 (5/5, 3/7, 5/6 tl), Howard 23, Carter 17. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Nelson 6.

New Jersey Nets-Miami Heat 89-99
Con un terzo quarto difensivamente da incorniciare, Miami (37-34) passa in casa di New Jersey (7-63) centrando la seconda vittoria di fila. Gli Heat concedono solo 14 punti agli avversari nel parziale dopo la ripresa, prendendo il controllo della gara grazie a 10 punti di Wade. “Dovevamo vincere – ha detto Flash -. Mancano 11 partite e vogliamo conquistarne il più possibile”. Gli ospiti chiudono col 55,2% dal campo, i padroni di casa col 37,5% e 14 palle perse. Lopez e Lee trascinano New Jersey sul 32-25 alla prima sirena, Miami rimonta e sorpassa con O’Neal, ma, pur tirando col 57%, si ritrova sotto 53-52 alla sirena dopo una tripla di Williams. Il copione cambia nel terzo quarto: i Nets mettono insieme un solo canestro su otto tentativi negli ultimi 4’54”, e Miami lanciata dallo scatenato Wade arriva alla sirena sul 79-67. I padroni di casa provano a rientrare negli ultimi 12’, ma riescono ad arrivare solo una volta a -6 e vanno k.o. per la 14a volta di fila in casa.
New Jersey: Lopez 26 (8/14, 10/12 tl), Harris 16, Lee 15. Rimbalzi: Humphries 9. Assist: Williams 7.
Miami: Wade 27 (9/13, 9/12 tl), O’Neal 25, Beasley 16. Rimbalzi: O’Neal 9. Assist: Wade 12.

Chicago Bulls-Houston Rockets 98-88
Dominando a rimbalzo e con una difesa di ferro, Chicago (33-37) si sbarazza di Houston (36-33) centrando la seconda vittoria di fila. I padroni di casa, pur perdendo 18 palloni, demoliscono 53-39 sotto canestro i Rockets, tenuti al 33,7% e k.o. per la seconda volta in tre gare. Un ruolo di rilievo nella vittoria ce l’ha Derrick Rose, autore di 11 punti nell’ultimo quarto, buoni per tenere a bada il tentativo di rimonta ospite. Scola e Martin producono 20 punti in due nel primo quarto, ma Chicago tiene, e alla sirena ha un solo punto da recuperare (30-29). Il match resta equilibrato anche nel secondo parziale, con Houston che con un 5-0 negli ultimi 80” va al riposo sul 53-48. La difesa dei Bulls sale in cattedra nel terzo parziale, concedendo ai Rockets solo un 3/18 dal campo nel 24-6 che porta i padroni di casa avanti 72-59 con 1’45” da giocare. Houston reagisce, e nonostante Rose torna a -3 (89-86) a 1’08” dalla fine, ma Chicago ristabilisce le distanze dalla lunetta.
Chicago: Rose 27 (10/15, 2/7, 1/4 tl), Murray 18, Hinrich 17. Rimbalzi: Gibson 12, Miller 12. Assist: Rose 8.
Houston: Scola 22 (9/21, 4/4 tl), Martin 19, Ariza 18. Rimbalzi: Scola 10. Assist: Brooks 6.

Milwaukee Bucks-Atlanta Hawks 98-95
John Salmons regala a Milwaukee (39-30) la vittoria contro Atlanta (45-25), la 14ª nelle ultime 16 esibizioni. Con i padroni di casa sotto 95-93 a 1’05” dalla fine, la guardia 30enne arrivata a febbraio firma 4 punti consecutivi dalla lunetta che consentono ai Bucks di spiccare il volo. L’ex Chicago è protagonista di un bellissimo duello con Joe Johnson nell’ultimo parziale: Salmons firma 16 punti, la star di Atlanta 14, ma sbaglia due volte negli ultimi 48”. Gli ospiti corrono nel primo tempo grazie a 17 punti di Crawford, che regala ai suoi il 54-45 al riposo. Hawks a +12 (67-55) a 4’40” dalla terza sirena, ma Ridnour e Salmons quasi da soli trascinano i Bucks avanti 91-86 con 5’12” da giocare. Josh Smith chiude il buco, poi Johnson con 4 punti di fila porta i suoi sul 95-93. Ma Salmons ha ancora energie, e fa felice Milwaukee. “Sapevamo che per noi questa era una partita importante – ha detto la guardia -, e che dobbiamo vincere più gare possibile per prepararci ai playoff”.
Milwaukee: Salmons 32 (9/13, 3/6, 5/5 tl), Delfino 23, Ridnour 18. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Ridnour 8.
Atlanta: Johnson 27 (12/23, 1/2, 0/1 tl), Crawford 21, Horford 12. Rimbalzi: Horford 12. Assist: Horford 4.

New Orleans Hornets-Dallas Mavericks 115-99
Un 23-0 a cavallo dell’intervallo regala a New Orleans (34-38) la vittoria su Dallas (46-24), la prima dopo tre sconfitte di fila. Gli Hornets ritrovano Chris Paul dopo 25 partite (11 punti e 3 assist in 21’), ma devono ringraziare Darren Collison, Marcus Thornton e David West. I Mavs, al terzo k.o. in quattro gare, cadono per colpa di una difesa in crisi dopo il primo quarto e 20 palle perse. Mavs sul 32-19 alla prima sirena concedendo a New Orleans il 32% al tiro. I padroni di casa sono sotto 45-37 a 4’07” dal riposo, quando West apre il break chiuso da una tripla di Thornton sul 60-45 a 10’59” dalla terza sirena. Dallas reagisce e riduce il gap a 7 punti (73-66), ma New Orleans riparte e a 7’28” dalla fine vola sul 98-78, costringendo i Mavs ad alzare bandiera bianca. “E’ bello essere tornato – scrive Paul su twitter dopo la gara -, ma ci vorrà ancora un po’ per essere quello di prima” New Orleans: Thornton 28 (8/13, 4/9), West 25, Peterson 20. Rimbalzi: West 6, Okafor 6. Assist: West 10.
Dallas: Terry 24 (4/8, 5/8, 1/1 tl), Nowitzki 16, Marion 14. Rimbalzi: Haywood 9. Assist: Kidd 6.

Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs 96-99
Se non puoi fermare un fenomeno, limita i suoi compagni. San Antonio (42-27) concede 45 punti a Kevin Durant, ma torna da Oklahoma City (42-27) con la vittoria e il sesto posto a Ovest in condominio proprio con i Thunder, ma con gli scontri diretti a favore. “La corsa ai playoff sarà dura – commenta George Hill, al massimo in carriera -, ci serve ogni vittoria possibile”. Gli Spurs mettono le mani sulla partita negli ultimi 32”, in cui Ginobili firma dalla lunetta i canestri decisivi, mentre i Thunder sbagliano due triple e perdono un pallone. Trascinata da Durant, Oklahoma tocca il 45-31 a 7’44” dal riposo, ma torna negli spogliatoi avanti 59-56. Gli Spurs sorpassano nel terzo quarto, con 12 punti di Hill, e mettendo la museruola a tutti i Thunder tranne uno (Durant, che segna 14 dei 17 punti dei suoi nel parziale), e riescono ad arrivare sull’86-78 a 10’46” dalla fine. Durant chiude il buco sul 96 a 48” dalla fine, ma Oklahoma non segna più, e San Antonio sorpassa dalla lunetta.
Oklahoma City: Durant 45 (14/20, 1/4, 14/15 tl), Green 16, Westbrook 12. Rimbalzi: Durant 8, Ibaka 8. Assist: Maynor 5.
San Antonio: Hill 27 (7/11, 2/3, 7/9 tl), Ginobili 21, Duncan 14. Rimbalzi: Duncan 7, McDyess 7. Assist: Ginobili 5, Duncan 5.

Utah Jazz-Boston Celtics 110-97
Con una ripresa da 61 punti e 7 triple a bersaglio, Utah (46-25) ferma a quattro la striscia vincente di Boston (45-25) e si prende il quarto successo nelle ultime 5 gare. I Jazz cambiano la gara con un parziale di 16-0 tra secondo e terzo quarto, poi incrementano il vantaggio grazie ai punti dei ritrovati Okur e Boozer, limitati nei 24’ inaugurali da problemi di falli. I Celtics chiudono con 48 punti dalla panchina e i titolari che tirano col 34,7%. Gli ospiti partono meglio, approfittando dello 0/6 dalla distanza e dei problemi di falli dei Jazz, e a 2’02” dalla sirena toccano il 54-42. Un libero di Miles suona la sveglia per i padroni di casa, che partono per una corsa chiusa da Deron Williams sul 58-54 2’33” dentro la ripresa. Quando il play infila la quinta tripla dei parziale a 1’26” dalla terza sirena, i Jazz sono avanti 82-69. Boston prova a chiudere il buco nel finale, ma arriva al massimo a 7 punti di distanza e deve arrendersi.
Utah: Miles 23 (6/9, 2/7, 5/6 tl), D. Williams 22, Boozer 19. Rimbalzi: Okur 15. Assist: Williams 11. Boston: R. Allen 15 (2/4, 2/8, 5/5 tl), Davis 13, Pierce 11. Rimbalzi: Perkins 8. Assist: Rondo 6.

Sacramento Kings-Memphis Grizzlies 85-102
Servono i punti di O.J. Mayo a Memphis (38-33) per espugnare Sacramento (24-47) e centrare l’ottava vittoria nelle ultime 10 partite. Dopo aver sbagliato 11 dei suoi primi 14 tiri, la guardia uscita nel 2008 da Southern California si sveglia all’improvviso a 5’33” dalla fine, sfornando 10 punti in poco più di 2’ e dando il via al 20-4 che consegna la vittoria ai Grizzlies. I Kings cadono per la terza volta in quattro gare, segnando appena 33 punti dopo l’intervallo. I padroni di casa spezzano l’equilibrio con un 16-0 nel secondo quarto, che li porta avanti 46-32 con 5’23” da giocare. Memphis però reagisce e torna negli spogliatoi con un solo punto da recuperare (52-51). L’attacco di casa si raffredda, ma gli ospiti non ne approfittano e cominciano gli ultimi 12’ con solo 5 punti di vantaggio (75-70). Sacramento è in partita fino a quando non si scatena Mayo: mentre i Grizzlies corrono, i Kings chiudono 2/11 dal campo e non riescono a tenere la scia.
Sacramento: Landry 23 (9/13, 5/7), Udrih 18, Hawes 13. Rimbalzi: Udrih 7. Assist: Udrih 10. Memphis: Randolph 25 (9/17, 7/11 tl), Mayo 20, Gay 17. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Conley 7.

Golden State Warriors-Phoenix Suns 131-133
Deve sudare fino all’ultimo secondo, ma alla fine Phoenix (45-26) si prende la vittoria in casa di Golden State (19-51) prolungando a 5 la striscia vincente. La pirotecnica sfida tra i primi due attacchi dell’Nba (ma anche tra la prima e la quarta peggior difesa) si decide a 4 decimi dalla fine, quando Ellis manca la tripla che avrebbe dato la vittoria ai Warriors. Le due squadre si rincorrono per tutto il primo tempo, chiuso da Phoenix avanti 65-62 con Richardson già a quota 20. Il terzo quarto non cambia la situazione, e gli ultimi 12’ cominciano con gli ospiti avanti 99-98. Stoudemire e l’ex D-League Reggie Williams, al massimo in carriera, sfornano 18 punti ciascuno nel parziale conclusivo, con l’ala dei Suns che dalla lunetta porta i suoi sul 129-124 a 32” dalla fine. Ellis centra i successivi 6 punti dei Warriors, sotto 132-131 con 4” sul cronometro. Stoudemire va in lunetta ma infila un solo tentativo, poi Ellis manca il tiro della disperazione e Phoenix può esultare.
Golden State: Ellis 30 (7/20, 2/7, 10/12), Williams 29, Tolliver 25. Rimbalzi: Tolliver 12. Assist: Curry 8.
Phoenix: Stoudemire 37 (12/15, 13/15 tl), Richardson 34, Dudley 14. Rimbalzi: Hill 9. Assist: Nash 12.

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Super Kidd, Dallas in volo
Detroit già fuori dai playoff

Grazia alla vittoria sui Los Angeles Clippers, i Mavericks agganciano Denver al secondo posto a Ovest. Granger conduce Indiana a un successo che condanna i Pistons, esclusi dalla fase finale per la prima volta dal 2000/2001. A Washington trionfa Charlotte con la 32ª doppia doppia di Wallace

NEW YORK, 24 marzo 2010 - Dallas batte i Clippers grazie al massimo stagionale di Jason Kidd (nel giorno del suo 37° compleanno) e aggancia Denver al secondo posto a Ovest. Charlotte superando Washington ottiene il record di vittorie della franchigia, Indiana lascia fuori Detroit matematicamente dai playoff per la prima volta dal 2000/2001.

Washington Wizards-Charlotte Bobcats 86-95 dts
Sbarazzandosi al supplementare di Washington (21-48) grazie alla 32ª doppia doppia di Gerald Wallace, Charlotte (36-34) stabilisce il nuovo record di vittorie di franchigia. Il primato, che potrebbe portare i Bobcats a conquistare la prima postseason della loro giovane storia, arriva dominando 13-4 nel supplementare grazie anche a Wallace, che in un minuto e mezzo obbliga al sesto fallo prima Thornton e poi McGee, privando i Wizards di due titolari. “Squadre che non hanno più nulla per cui combattere solitamente ci danno problemi – ha detto Wallace –. Dobbiamo riuscire ad affrontarle come facciamo con quelle in corsa per i playoff”. I padroni di casa, alla 12ª sconfitta di fila, chiudono il primo tempo avanti 44-38, approfittando solo in parte di un secondo quarto in cui Charlotte segna 11 punti tirando col 23%. McGee allarga il divario a 48-38 1’28” dentro la ripresa, ma gli ospiti chiudono il buco tra terzo e ultimo quarto. A mandare le due squadre al supplementare sull’82 pari ci pensa una tripla di Thornton a 8” dalla fine. Nell’overtime, dopo aver perso Thornton e McGee, Washington sbaglia 4 tiri su 5, consentendo ai Bobcats di mettere le mani sul match con un parziale di 9-0.
Washington: Miller 15 (4/10, 2/5, 1/2 tl), McGee 14, Thornton 10. Rimbalzi: McGee 12. Assist: Livingston 6
Charlotte: Wallace 17 (4/15, 1/2, 6/7 tl), Diaw 17 (7/12, 0/3, 3/5 tl), Jackson 16. Rimbalzi: Wallace 19. Assist: Felton 5

Detroit Pistons-Indiana Pacers 83-98
Ci pensa Danny Granger. L’ala 26enne firma la 12ª gara stagionale con almeno 30 punti a referto, regalando a Indiana (25-46) il successo su Detroit (23-48), da oggi matematicamente fuori dai playoff per la prima volta dal 2000/2001. Per i Pacers, che tengono gli avversari al 36,9% dal campo, è il terzo successo nelle ultime 4 gare. “Abbiamo giocato davvero bene – ha detto Brandon Rush, secondo miglior realizzatore di Indiana -. Credo che il nostro modo di far girare palla abbia spiazzato i Pistons”. Gli ospiti prendono il controllo del match chiudendo il primo quarto avanti 29-18. Detroit reagisce con un secondo quarto da 31 punti, ma è Indiana ad andare al riposo in vantaggio (52-49) grazie ad una tripla di Watson. I padroni di casa segnano i primi 4 punti della ripresa, poi gli ospiti riprendono il controllo della situazione e arrivano alla terza sirena avanti 77-66. A chiudere i conti ci pensa Granger, che segna i primi 5 punti dell’ultimo quarto dando a Indiana 16 lunghezze di vantaggio, troppe perché i Pistons, autori di appena 34 punti nella ripresa, possano rientrare.
Detroit: Prince 14 (5/9, 1/3, 1/1 tl), Gordon 12, Bynum 11, Stuckey 11, Villanueva 11. Rimbalzi: Brown 15. Assist: Prince 6
Indiana: Granger 32 (3/9, 5/11, 11/14 tl), Rush 20, Dunleavy 13. Rimbalzi: Murphy 12. Assist: Watson 13

Dallas Mavericks-Los Angeles Clippers 106-96
Jason Kidd si regala il massimo stagionale alla voce punti per il suo 37° compleanno, trascinando Dallas (47-24) alla vittoria sui Clippers (26-45) che vale il secondo posto a Ovest in condominio con Denver. Il veterano prende per mano la squadra nell’ultimo quarto, alimentando con 13 punti, 3 assist e un recupero il 22-3 che regala ai Mavs la seconda vittoria nelle ultime 5 gare. Nowitzki con 18 punti prima dell’intervallo trascina i padroni di casa sul 62-48 al riposo, ma a 9’16” dalla terza sirena il tedesco perde la testa e si fa cacciare per proteste. Dallas, avanti 65-56 quando WunderDirk torna negli spogliatoi, va in tilt: chiude il quarto tirando 5/20 e con appena altri 11 punti a referto, mentre i Clippers chiudono il buco e spinti da 14 punti dell’ex Drew Gooden arrivano alla sirena avanti 77-76. È a questo punto che Kidd sale in cattedra, aprendo con un assist e chiudendo con un layup il devastante parziale che porta Dallas sul 98-80 a 6’40” dalla fine. Los Angeles, che ha appena 5 punti dalla panchina e tira col 37,9%, deve arrendersi e incassare l’undicesima sconfitta esterna di fila.
Dallas: Kidd 26 (4/10, 6/11), Nowitzki 18, Terry 14. Rimbalzi: Haywood 10. Assist: Kidd 12
LA Clippers: Gooden 26 (8/21, 10/10 tl), Kaman 22, Gordon 16, Butler 16. Rimbalzi: Gooden 20. Assist: Davis 13




Gallinari firma il trionfo Knicks
Contro Denver segna 28 punti

L'azzurro trascina New York al successo nella sfida contro i Nuggets (109-104). In campo è stato un duello continuo con Carmelo Anthony, che alla fine ha confessato: "Gli ho detto che lo stavo osservando da lontano. Mi piace quello che sta facendo. Danilo ha fatto grandi progressi. Che continui a lavorare adesso"

NEW YORK, 24 marzo 210 - Con 28 punti di Danilo Gallinari, protagonista di un infiammato duello contro la superstar Carmelo Anthony, i Knicks ottengono uno dei migliori risultati stagionali superando una avversaria di primo livello come Denver (109-104) contro la quale New York aveva perso 8 delle ultime 10 sfide. È una grande serata alla mecca del basket di New York e con il prestigioso successo finale i tifosi dei Knicks festeggiano anche la brillante performance del Gallo. Non sono tanto le percentuali a far aprire gli occhi a chi ancora non conosce bene le potenzialità di Gallinari (1/6 al tiro nel primo tempo prima di esplodere con un eccellente terzo quarto da 17 punti), quanto la determinazione a rispondere colpo su colpo a un fenomeno del calibro di Anthony, a tratti immarcabile e autore di 36 punti.

il duello con anthony — Alla vigilia della sfida contro i Nuggets, il Gallo aveva dichiarato di voler marcare Melo, straordinario talento offensivo in grado di mettere a segno 30 punti senza nemmeno sudare e terzo nella classifica marcatori dietro a Durant e James: “Amo giocare contro i più forti perché mi permette di migliorare. Mi serve per capire a che punto è il mio gioco, cosa hanno in più di me e cosa devo fare per raggiungere quel livello. Mi piace la sfida”. Un compito arduo già dalle prime battute quando Anthony inizia a infilare la retina avversaria con facilità da far invidia. Con 16 punti di Melo e 21 di Billups (infallibile dalla lunetta) Denver chiude il primo tempo in vantaggio 53-49. Per Gallinari solo un canestro dal campo, quello del 19-15 (la sua prima tripla) che raddrizza il 12-0 iniziale in favore di Denver. Ma è nel terzo appassionante quarto che gli spettatori del Madison vengono ripagati del prezzo del biglietto e il merito è tutto di Gallinari e del suo testa a testa con Anthony. Bloccare la stella di Denver si rivela una missione impossibile e allora il Gallo decide di cambiare strategia. Dopo un paio di canestri di McGrady si scatena il numero otto dei Knicks con 5 punti consecutivi che regalano il sorpasso (59-61). Gli risponde Anthony con 9 punti di fila. Il suo arresto e tiro dalla media è praticamente immarcabile. Il duello si scalda e Danilo fa 2/2 dalla lunetta, poi infila due triple (alla fine chiude con 5/13 da tre).

l'esplosione del gallo — I Knicks si aggiudicano la terza frazione 34-21 con metà dei punti di New York realizzati dal Gallo. Ogni suo canestro nasce da assist di Tony Douglas, altra nota positiva del match. I padroni di casa sorprendono Denver con 7/11 da tre nel terzo quarto che termina 83-74 grazie al parziale finale di 11-0. La gara è trasmessa in diretta da Nbatv e gli elogi per Gallinari da parte dei commentatori in studio si sprecano: “Sono contento per lui. Ora sta iniziando ad ottenere grandi soddisfazioni e a sentirsi parte di qualcosa di speciale per il futuro dei Knicks”, dice Kevin McHale. “Gallinari sta dimostrando grande carattere e cuore in questa sfida personale contro Anthony”, aggiunge Chris Webber. Nell’ultimo quarto la mano del Gallo si raffredda con tre errori da dietro l’arco. Gallinari segna quindi in entrata sul fondo evitando la stoppata di Chris Andersen e convertendo il tiro libero aggiuntivo per il fallo subìto. Il ritmo è frenetico e New York riesce a proteggere il vantaggio malgrado Denver riesca ad arrivare a -1 in due occasioni. La prima volta ci pensa Gallinari a segnare 2/2 dalla lunetta (104-101 a 1’46” dalla fine). Una tripla di JR Smith rimette tutto in discussione, ma Tony Douglas inventa un gran canestro dalla media (approfittando di un cambio sul pick and roll che mette il lungo Nene sulle tracce del play) e porta i Knicks avanti 107-104 con 27” da giocare.

battibecco — La firma finale sul meritato successo è invece di Gallinari, che riceve palla dalla rimessa e chiude i conti sempre glaciale ai liberi per il 109-104 finale. Gallinari e Douglas, il futuro e’ gia’ iniziato. Carmelo Anthony, che ha pure ingaggiato una sfida verbale con Gallinari durante il gioco, un trash talking definito dal Gallo “in puro slang”, ha così commentato la gara del suo avversario: “Gli ho detto che lo stavo osservando da lontano. Mi piace quello che sta facendo. Ha fatto grandi progressi da quando è arrivato nella lega. Che continui a lavorare adesso”.
Gallinari: 28 punti (2/6 da due, 5/13 da tre, 9/10 tl), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 2 perse, 3 falli in 41’.
New York: Harrington 23 (8/14), Douglas 16, McGrady 15, Lee 12. Rimbalzi: Lee 16. Assist: Douglas 7.
Denver: Anthony 36 (14/26), Billups 25 (5/13, 14/15 tl), Afflalo e Smith 11. Rimbalzi: Nene, Andersen e Graham 7. Assist: Billups 6.

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