Sono perplesso...la cosa si sta facendo spinosa.
Per il futuro degli Hammers il tecnico è Allegri
CAGLIARI, 15 gennaio 2010 - Ancora qualche ora, magari qualche giorno, e poi dovrà essere chiamato Mr Cellino. Il patron del Cagliari, alla guida della società rossoblù dal giugno del '92, è ormai pronto allo sbarco nella City di Londra. Una full immersion coi suoi avvocati e i rappresentanti del West Ham e un'offerta da 70 milioni di sterline che pare aver spazzato via la concorrenza. A meno di clamorose contro offerte, gli Hammers saranno il suo nuovo giocattolo calcistico. E fa niente se i tabloid inglesi hanno subito sparato, come di consueto, ad alzo zero, ricordando i suoi precedenti giudiziari e il suo passato poco cristallino che non rientrerebbe nei canoni etici indispensabili per entrare nel dorato mondo della Premier League.
la dichiarazione — "'Chiedo scusa a tutti i giornalisti inglesi e italiani - spiega Cellino, a Milano per l'Assemblea di Lega, preferendo toni soft - che in questi giorni hanno cercato di parlare con me. Il mio è un silenzio di cortesia, quando questa trattativa sarà finita vi spiegherò tutto". E chi attende notizie sono soprattutto i tifosi del Cagliari. Criticato, contestato, amato e odiato, Cellino. Ma se andasse via, che sarebbe del Cagliari? Lui, il presidente, rassicura: "'I tifosi del Cagliari possono stare tranquilli, ora concentriamoci tutti sulla partita di domani con il Livorno".
rivoluzione tecnica — Eppure c'è chi teme che il Cagliari possa diventare una sorta di succursale del West Ham. A partire dall'allenatore. A Londra, la prima mossa sarà quella di sostituire l'odiato Gianfranco Zola con Daniele Arrigoni. Uno sgarro nello sgarro, viste le punzecchiature spesso venute fuori, ai tempi di Cagliari, tra Magic Box e il tecnico emiliano. Ma Arrigoni sarà solo un traghettatore, per poi lasciare il posto, dalla prossima stagione, a Massimiliano Allegri, da due anni "conducator" di un Cagliari dalle 7 e più meraviglie. Al suo posto, prenotato un altro ex rossoblù, Pierpaolo Bisoli, ora a Cesena. E sull'aereo per Londra è già pronto a salire Gianluca Festa, ex difensore rossoblù e che avrà il compito di fare da secondo ad Arrigoni. Ma non finisce qui, perché pare che anche Joaquim Larrivey, puntero argentino, sempre in attesa di esplosione e pallino di Cellino, possa cambiare colore di casacca, dal rossoblù al celeste e amaranto di Upton Park. Quindi, ricapitolando: subito a Londra Larrivey, poi Allegri per la prossima stagione.
il cagliari — E a Cagliari? E il Cagliari? I tifosi, nonostante le rassicurazioni di Cellino, hanno paura che la loro squadra passi in secondo piano. Anche perché Cagliari sarà un affare di cuore. Ma Cellino, da imprenditore, vicino al petto sente pure il portafogli. L'operazione londinese è un affare da 70 milioni di sterline, pound più pound meno. Un'affare tutto compreso: squadra, impianto, centro sportivo e tutto quel che ruota intorno al club. Quello che Cellino avrebbe voluto a Cagliari. E la scelta di fare il boss deriva anche dall'infinito tira e molla intorno alla vicenda Sant'Elia, lo stadio matrioska che dovrebbe essere raso al suolo per esser ricostruito bello, sano, forte e ricco. Su progetto affidato allo stesso Cellino. Ma attorno all'impianto si è scatenata una guerra in Comune tra maggioranza e opposizione, con gli interventi esterni del Mito, al secolo Gigi Riva. Che non ha avuto esitazione a parlare di "porcherie", suscitando l'ira dello stesso Cellino, pronto ad adire le vie legali. Vicenda stadio, pochi sostenitori ("la squadra sta andando benissimo e mi aspetto tanti tifosi domani allo stadio", ha ancora detto oggi Cellino) e una chitarra da aggiungere alla sua collezione di "new rocker". Ecco la spinta decisiva per provare lo sbarco in Premier League. I giochi son fatti, Massimo Cellino aspetta per la firma sulle ultime carte e poi sarà biproprietario. Resta il dubbio in riva al Poetto: i due figli, Cagliari e West Ham, avranno gli stessi affetti o qualcuno, parafrasando Orwell, sarà più uguale dell'altro?
Gazzetta.it
_________________ Football, bloody hell!
|