Tratto da gazzetta.it
Maier si toglie gli sci
Herminator si ritira
Il campione austriaco, 36enne, ha annunciato la fine dell'attività
VIENNA (Austria), 13 ottobre 2009 - Hermann Maier non è mai stato un tipo che cede al dolore e alle lacrime. Anzi l'austriaco, due volte oro olimpico (gigante e SuperG a Nagano '98), tre titoli iridati e 54 vittorie in Coppa del Mondo il dolore lo ha sempre inflitto ai suoi avversari con distacchi abissali e clamorose dimostrazioni di potenza. Le lacrime invece le ha versate oggi, annunciando il suo ritiro. Si chiude l'era di Herminator. Non è bastata la rimozione della cartilagine ridotta a brandelli del ginocchio destro, avvenuta sette mesi fa. Maier aveva anche ripreso ad allenarsi pochi giorni fa sul ghiacciaio di casa a Soelden, consueta sede del primo week end di Coppa del Mondo. Si era detto "sorpreso" dalla reazione del suo fisico alle sollecitazioni degli sci, senza sciogliere le riserve sul suo futuro.
herminator, un anno fa — Risale a meno di un anno fa l'ultima affermazione dell'austriaco in Coppa del Mondo. Vittoria nel superG di Lake Louise, a quasi 3 anni dall'ultimo successo, ottenuto nella discesa di Garmish, nel gennaio 2006. Si opponeva al declino Maier, lui che è stato dopo Stenmark l' atleta più vittorioso del Circo Bianco.
metamorfosi —Maier esordisce in Coppa del Mondo nel 1996. Nei successivi cinque anni ha diviso il mondo dello sci in seguaci e nemici. Straordinario sciatore, era anche un personaggio da circolo mediatico chiacchierato, sospettato di doping e contestato anche per le sue opinioni politiche in quanto vicino al defunto leader nazional-populista e di estrema destra Joerg Haider. Poi un terribile incidente in moto il 24 agosto 2001, la sala rianimazione e il rischio concreto di troversi con una gamba in meno. Si salva e cambia. Più umile, più umano, non meno determinato, ritorna un anno e mezzo dopo nel gennaio 2003 nel gigante svizzero di Adelboeden. Nella stessa stagione vince sulla Streif a Kitzbhuel
l 24 agosto 2001, data in cui Maier rischia l’amputazione di una gamba in seguito ad un incidente stradale. Il Maier di ”prima” era il dominatore delle nevi: nella stagione 1997/98 vince la Coppa del Mondo (con dieci gare vinte), l’inverno successivo arriva terzo ma vince due ori nei Mondiali di Vail, nel 2000/01 rivince la Coppa del Mondo e si aggiudica le coppe di specialità in SuperG, Discesa e Gigante. Ma il Maier di ”prima” non era solo uno straordinario sciatore, era anche un personaggio da circolo mediatico, ammirato ma detestato. Arrogante, presuntuoso, chiaccherato per alcune discutibili frequentazioni (il professor Pansold, medico degli atleti dell’ex Germania est) e sospettato di doping, contestato anche per le sue opinioni politiche (l’entusiasta sostegno a Jorg Haider, leader del Fpoe austriaco, il partito nazional-populista e di estrema destra). Tutto ciò svanisce il 24 agosto 2001. I successi, le invidie, le critiche, gli elogi. Maier si ritrova in un attimo in rianimazione, rischiando seriamente l’amputazione della gamba. Nasce allora il secondo Maier. Non più bersaglio di critiche e di elogi, il nostro diviene invece il ricettacolo della pietà collettiva, incoraggiato più per carità di patria che per reale convinzione. Maier abbandona l’Europa e va ad allenarsi in Sudamerica, sulle nevi andine.
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Herminator
