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MessaggioInviato: gio 5 feb 2009, 3:09 
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Reg. il: mar 21 nov 2006
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Fra l'altro il doping cosa da a un ciclista? La classe? Per niente


Barto te lo sai quanto tengo a uesto sport e quanto amerò sempre il ciclismo, ma per favore non diciamo minkiate... si non da la classe, ma aiuta (e non poco) ad aumentar prestazioni e recupero...poi che ora sia sempre più difficile sfuggire ai controlli ok, ma non sforiamo

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MessaggioInviato: gio 5 feb 2009, 10:27 
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Reg. il: ven 9 feb 2007,
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bartoli ha scritto:
Vorrei capire una cosa
Varie volte i vari Coppi, Bartali, Merckx, Moser, Chiappucci ecc hanno avuto problemucci con l'antidoping
Dalla "bomba" dei primi, all'esclusione del belga al Giro negli anni 70, dalla cavia di Conconi allo scalatore amato dalla gente ma con difficoltà a stare nel limite dell'ematocrito
Ma tutti sapevano, del doping di Moser si parlava nei tg degl ianni 80 come tentativi dell'uomo per vedere dove e come infrangere i propri limiti
Poi, l'affare Festina, e Campiglio, e tutto cambiò
Pantani lasciato solo, con Savoldelli che venne istituito dai giornalisti simbolo dei giovaniche lottano contro il doping (quando a Campiglio il suo ematocrito era 49,8 ma vabbè :asd )
Da allora si sono fatti passi da GIGANTE, non ammetterlo vuol dire avere delle fette di salame davanti agli occhi
Assieme all'atletica infatti il ciclismo è l'unico sport ad avere una vera e propria lotta al doping, le prestazioni si abbassano e di diversi minuti sulle grandi salite, non ci sono campionissimi ma ottimi corridori, se uno sgarra lo si nota subito
Però questo i meia non lo fanno mai passare, parlano del dopato ma mai dell'assolto
E il Coni li aiuta
Perseguita Di Luca e Caruso per piu di un anno, sopratutto il secondo è vittima di ingiustizia ma il CONI NON PROFERISCE VERBO, quando poi vengono assolti sui giornali nessuno ne parla chissà come mai
Come nessuno ha ancora rivelato le liste dell'Operacion Puerto rleative a calcio (Zidane ha afermato di essere stato parecchie volte da Fuentes ), tennis, basket, pallanuoto ecc ecc
Ecco perchè sono cosi incazzato quando la gente parla del ciclismo e dice come hai detto te "eh vabbè, tanto si dopano tutti"
Perchè se si dopano tutti si dopano ovunque e non vedo perchè si debbano citare sempre e solo i ciclisti
Fra l'altro il doping cosa da a un ciclista? La classe? Per niente
Se un ciclista ha classe non è il doping a procurargliela, quindi non è vera l'equazione io mi dopo = io vinco

PS
Tutti si scandalizzano e si battono per Mannini e Possanzini, definite "vittime", solo perchè la Wada ha deciso di fare sul serio anche nel calcio
Nessuno si è scandalizzato qyando il ciclista belga Van Impe è stato COSTRETTO a sottoportsi a un esame a sorpresa il giorno del funerale di suo figlio
Ma si sa, tanto sono tutti dopati


hai rovinato un post perfetto con una grande #@*§ in grassetto
ti ho fatto pure la rima, va!

l'equzione non sarà vera sempre ma quasi
e poi...la classe non ti serve a un #@*§ se sali con la moto...e lo sai bene e molto meglio di noi.


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MessaggioInviato: gio 5 feb 2009, 13:42 
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Panchinaro Prima Squadra
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Reg. il: sab 18 ott 2008
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Ti sbagli. Io non sono quasi mai d'accordo con Bartoli per quanto riguarda l'affrontare la questione doping e lui lo sa bene, però qui ha ragione.

Se sei una pippa, anche andando dal miglior medico, non vinci una sega. Esempio lampante: Jesus Manzano. È andato per un paio di anni da Fuentes, che è stato forse il miglior "dopatore" insieme a Ferrari degli ultimi anni, dunque Jesus fruiva delle migliori "cure" possibili eppure è sempre stato un corridore penoso.
Ma gli esempi si sprecano: al Tour '08 Duenas Nevado e Beltran sono stati beccati per aver assunto la Cera, come Riccò, eppure hanno continuato a fare pietà come prima...


Piccolo appunto a Barto: Zidane non andava a "curarsi" da Fuentes ma da Ferrari (che è anche il "curatore" di Lance Armstrong, per chi non lo sapesse).

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MessaggioInviato: gio 5 feb 2009, 15:14 
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<b>Il Musicista</b>
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Reg. il: mer 8 giu 2005,
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A quindi mi raccontate che il doping non serve ad un #@*§.

ok, ho capito :asd

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"A trent'anni compiuti, Federer non vive dunque più Nadal come il suo personale incubo. Anzi: quando i due si stringono la mano al termine del match, il suo sguardo per il più giovane competitor è di comprensione, senza ombra di soddisfazione per la rivincita (qualcuno direbbe la vendetta) alla fine consumata. I campioni sono così. Giusti e magnanimi. Ma inesorabili."
C.Giua


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MessaggioInviato: ven 6 feb 2009, 1:34 
Il doping aumenta le capacità di recupero e di non sentire lo sforzo
Infatti per questo viene usato sopratutto nei ritiri o negli allenamenti
Per vincere ci vuole la classe, data dal coraggio e dalla testa, non certo dal doping


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MessaggioInviato: ven 6 feb 2009, 1:42 
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Reg. il: mar 21 nov 2006
Alle ore: 17:38
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arto io non dico che ci voglia solo il doping... ma avere una grossa mano per recuperare e per migliorare la prestazione durante la gara ti pare poco?
A me no... per niente... in un grande giro devi avere per prima cosa una grande capacità di recupero... perchè puoi essere il migliore al mondo, vinci 5 tappe, ma un giorno accusi in maniera topica lo sforzo delle altre tappe... che succede? prendi "cotture" che paghi.
Ti ho fatto questo esempio tanto per fare, ma non puoi dire che non serve.
Poi che ci siano altri fattori che rendono magico e unico questo sport sono totalmente d'accordo, ma "oscurare" così il fattore doping è troppo.
Detto questo sul tuo discorso della prima pagina ti appoggio tutto come sempre

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MessaggioInviato: ven 6 feb 2009, 3:04 
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Raccattapalle
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Reg. il: mer 8 dic 2004,
Alle ore: 22:00
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Sono d'accordo con Giova e con gli altri.

Il doping, soprattutto nelle classiche ad esempio, conta relativamente poco, lì, come dice Barto, conta la classe, l'intelligenza tattica e non è un caso che dominino Bettini e Valverde due talenti puri, dotati anche di grandissmo acume tattico (quasi sempre :roll :roll ).

Nelle corse a tappe invece purtroppo i casi si sprecano, andando a memoria mi vengono in mente Landis e Vino che il giorno dopo uan bella cotta, dopatissimi, fecere delle imprese, quest'anno Sella e Riccò e Khol.
Io non credo Riccò sia scarso e anche Sella da giovane andava parecchio forte, però quest'anno andavano troppo forte, troppo.

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MessaggioInviato: dom 8 feb 2009, 13:50 
Di solito lo odio ma stavolta gli do ragione


LEGGO E RILEGGO. Dal «Corriere dello Sport» del 17 gennaio: «Filippo Volandri è stato squalificato giovedì per doping (salbutamolo, sostanza contenuta in prodotti antiasmatici). Una condanna di tre mesi che scadrà il 14 aprile prossimo». Prosegue la sua disamina Dario Torromeo: «Detta così, la vicenda sembra semplice. Si tratta invece di un vero e proprio giallo. Questo è quello che emerge dalla lettura della sentenza del Tribunale dell’Itf ». Qualche passo dopo: «Nella sentenza infine viene sottolineato come il formulario medico, in cui si chiede l’eccezione per uso terapeutico, si presti a diverse interpretazioni. Volandri, asmatico sin da bambino, da anni presenta regolare richiesta per l’uso di adeguati medicinali. Il problema è sorto sulla quantità consentita. Nelle urine di Filippo sono stati trovati 1.167 ng/ml nel primo campione, 1.192 ng/ml nella controanalisi, quando il massimo permesso è di 1.000 ng/ml». La conclusione è degna di nota: «Continua l’accanimento contro il tennis italiano. Cinque, i primi, ad essere squalificati per scommesse. Puntate ridicole, punizioni spropositate. Adesso una squalifica per un doping che, almeno a leggere la sentenza, non sembra neppure».
Vincenzo Martucci, su «La Gazzetta dello Sport» dà la notizia e si limita ad accennare appena la vicenda Petacchi (positivo al salbutamolo per 1.352 ng/ml e squalificato per un anno dal Tas, dopo l’assoluzione da parte della Disciplinare) ma si esenta da commenti o difese d’ufficio. Ci pensa Paolo Rossi su «La Repubblica». «Per l’Italia è un incubo che si ripete - scrive -, sembra quasi una persecuzione: un altro tennista azzurro squalificato, un altro urlo disperato… Stavolta tocca a Filippo Volandri, essere sospeso per tre mesi». E ancora: «Doping, dunque. Ma non sportivo, perché non c’era dolo, nessuna intenzionalità… “La stessa Itf ha ammesso che Filippo non aveva preso quella sostanza per avvantaggiarsene sotto il profilo sportivo” ha fatto sapere Stefano Sammarini, manager del giocatore, ma “solo per salvarsi la vita”».
Il giorno dopo, il 18 gennaio, sempre sulle colonne di «Repubblica», scende in campo Lui, il numero uno dei giornalisti, nonché scrittore e autentico punto di riferimento mondiale per il tennis tutto: Gianni Clerici. «Maxima lex, maxima iniuria. Filippo Volandri è stato squalificato per tre mesi, e perché? Per doping, recano tutte le premiate agenzie, pronte come falchi sulla preda». Secondo capoverso. «Telefono al presunto dopato, chiedendogli di venire a vedermi al tennis, e mi sorprendo nel sentirmi rispondere “Non posso”»… Clerici lo incalza e lo tormenta di domande: «Ma cos’hai combinato? – domando – steroidi o ormoni della crescita? “Ventolin” risponde, facendomi venire in mente un sua antica allergia, addirittura maniacale, nei riguardi delle moquette e della polvere negli alberghi… “Un puff di troppo”», spiega il tennista al Vecchio Scriba, come il medesimo si definisce. La chiosa è semplicemente illuminante. «Il lettore sarà in grado di giudicare da sé. Rimane il fatto che un tennista che fu numero venticinque del mondo, capace di battere nel 2007, a Roma, un quasi imbattibile Federer, rischia di terminare anzitempo la sua carriera per una clamorosa ingiustizia». Voi lettori potete tirare serenamente le vostre conclusioni su come il caso Petacchi è stato trattato e su come poi è andato a finire. Io, da “giovine scriba” mi sono limitato a trascrivere fedelmente gli autorevoli commenti di autorevoli giornalisti che scrivono su autorevoli giornali e un’idea me la sono fatta. E voi?...

FAMIGLIA ADAMS. Per la rubrica «leggo e trascrivo», vi sottopongo un altro argomento degno di nota. E’ un altro esempio di buon giornalismo che guarda sempre dove vuole guardare. Scrive il 17 gennaio scorso «La Gazzetta dello Sport» a pagina dieci. Sette righe sette. «Dopo le proteste del sindacato internazionale anche l’Aic protesta con la Wada per la reperibilità dei calciatori per i controlli antidoping fuori competizione. In Italia comunque già il garante ha dato parere favorevole e le norme sono in vigore da tempo». Lo stesso giorno su «Il sole 24 Ore», Marco Bellinazzo è molto più preciso. «Alessandro Del Piero, Zlatan Ibrahimovic, Francesco Totti. Ma anche Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Valentina Vezzali, il pugile Roberto Cammarelle, il marciatore Alex Schwazer e tutti gli altri medagliati olimpici di Pechino…». …«Dal 1° gennaio 2009, sono in vigore le “Norme sportive Antidoping” approvate dal Coni in applicazione del nuovo codice Wada, l’Agenzia mondiale antidoping». Del ciclismo che da anni aderisce al protocollo Adams nemmeno un accenno. Bellinazzo, nel suo articolo spiega poi come si è arrivati a questo progetto e precisa: «Oggi l’Agenzia ritiene che la lotta al doping debba essere condotta soprattutto attraverso controlli mirati e fuori dalle competizioni». «Un atleta che fa parte dell’Rtp (Registrered Testing Pool) sarà tenuto, perciò, a comunicare ogni tre mesi le informazioni per la reperibilità». Il mondo dello sport scopre ciò che il ciclismo conosce da tempo. Lo scopre e lo copre. Sempre dalle colonne de «Il Sole 24 Ore» veniamo anche a sapere che «il Coni per ora ha deciso di non aderire al sistema Adams». «C’è un’esigenza di tutela della privacy e di buon senso - spiega il direttore dell’Ufficio antidoping del Coni, l’ex schermidore olimpionico Marco Arpino – che non possiamo trascurare». Bene, non trascuriamo nulla, ma a questo punto che la nostra Federazione chieda al Coni di adoperarsi in seno all’Uci per bloccare il sistema Adams fin quando non sarà recepito da tutti gli sport. Lo sport è una grande famiglia? Bene, il ciclismo non è la «famiglia Adams».

editoriale di Pier Augusto Stagi

tratto da tuttoBICI di febbraio 2009


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MessaggioInviato: mar 31 mar 2009, 11:20 
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Da http://it.eurosport.yahoo.com/31032009/ ... ocare.html

Il Tribunale d'appello dello sport di Losanna ha accolto il ricorso del tennista azzurro al quale era stata inflitta una squalifica di 3 mesi dal 15 gennaio 2009 per aver ingerito una quantità eccessiva di salbutamolo

Filippo Volandri ha vinto una delle sue partite più importanti. Il 28enne tennista livornese si è visto accogliere il ricorso presentato al Tas (il Tribunale d'appello dello sport) dopo che la Federazione Internazionale (ITF), a pochi giorni dall'inizio degli Australian Open, gli aveva comminato una squalifica di 3 mesi, dal 15 gennaio al 14 aprile 2009, per aver assunto una quantità eccessiva di Ventolin, sostanza contenuta in un farmaco per curare l'asma.

L'eccessiva concentrazione di salbutamolo gli era stata riscontrata a seguito di un controllo effettuato lo scorso marzo durante il Master Series americano di Indian Wells. L'ITF aveva accertato come Volandri avesse assunto questa sostanza per curare problemi respiratori cronici, ma aveva tuttavia ritenuto che la concentrazione fosse troppo alta per un semplice uso terapeutico. Il TAS ha invece accolto il ricorso dell'azzurro squalificandolo solo per il torneo di Indian Wells del 2008, ma cancellandogli sia i tre mesi di squalifica, sia la perdita di punti e premi che retroattivamente dal 18 agosto in poi gli erano stati tolti.

A questo punto 'Filo' potrebbe aprire una causa di risarcimento danni (morali e materiali) contro l'ITF che lo aveva ingiustamente squalificato, ma soprattutto può tornare a calcare i campi di tennis, proprio adesso che prende il via la tanto amata stagione sulla terra rossa europea.

"Chiederemo di recuperare la classifica che avevo al momento dello stop, ero numero 102 (attualmente è n° 161, ndr), in modo da poter entrare al Roland Garros senza dover giocare le qualificazioni - ha commentato felice l'ex n° 1 del tennis italiano - Comunque sono pronto a lottare e ricominciare daccapo. Probabilmente rientro lunedì a Monza, poi vedremo. In questi ultimi mesi mi sono allenato sempre, sei giorni a settimana. Il ginocchio è ok, sempre sotto controllo. E' evidente però che mi mancano i match veri, quelli nel circuito Atp".

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