Vabbè, un po' fa il personaggio (a suo svantaggio, visto che è ancora a spasso, come dico sempre, le big uno che dice quelle cose oggi faticano a prenderlo, vogliono "il nuovo Guardiola"), un po' pensa davvero che il calcio sia semplice, o almeno più semplice del "calcio moderno" che detta legge oggi.
Poi le robe filosofiche alla "giocare semplicemente è la cosa più difficile" avranno anche una base di verità, ma non mi pare quello il punto. Per Allegri in sostanza è complicata solo la fase difensiva (perché insomma, i movimenti devi provarli e riprovarli per forza)(poi mi pare che nel suo storytelling venga minimizzato anche questo aspetto), poi ci si affida all'estro e alla qualità dei singoli.
Invece per gli allenatori che si ispirano a Guardiola è tutto un "half spaceS", continui movimenti dispendiosi senza palla di tutta la squadra, costruzioni dal basso, mediano che si abbassa sulla linea dei difensori per collaborare alla costruzione, portiere utilizzato come scarico, cura maniacale dell'uscita con la palla dalla difesa per creare situazioni di superiorità numerica, palla fatta girare pazientemente da tutta la squadra per trovare il momento e il varco opportuno, entrare in porta col pallone è meglio, e i vari concetti che appartengono al calcio moderno. Poi il calcio "alla Guardiola" è più complicato perché tocca anche reinventarsi (e infatti Guardiola si è reinventato al City), provando continue innovazioni, per esempio riconvertendo a un certo punto le ali in mezz'ali...
Nel calcio di Allegri molte di queste cose non ci sono o ci sono in maniera molto meno esasperata, e dunque nei fatti è appunto più semplice. Poi uno può tirare fuori la frase effetto, che giocare semplice è più complicato, ma insomma... resta una frase a effetto, la realtà è semplicemente che giocare in maniera più semplice, nei fatti, è... più semplice
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