redguerrier ha scritto:
#@*§ droll, ultimamente pure io faccio 'sti pensieri.
Il fatto che da decine di migliaia di anni siamo ormai all'apice della catena alimentare, senza più alcun predatore naturale realmente presente e pericoloso a ogni angolo di strada, ci ha completamente inibito il senso di morte imminente.
Però è così, e non penso solo a me ma pure agli altri. Ogni tanto vedo qualcuno e penso "Questo potrebbe morire fra pochi secondi e io sarò l'ultimo ad averlo visto". Credo che l'unica via d'uscita sia quella di non farsi domande e andare avanti
Che poi a me, personalmente, la morte nemmeno spaventa. La vedo come un'avventura, questa cosa che potrebbe succedere tutto o niente dopo mi incuriosisce non poco. Avessi avuto delle vite extra probabilmente mi sarei già suicidato per vedere cosa succede.
Più che altro mi spaventa l'effetto che la mia morte potrebbe avere sulle persone a me care, quello sì.
Beato te che li fai solo ultimamente. Io ci penso frequentemente in un giorno normale e da molto tempo.
Per inciso, questo poi è uno dei motivi per cui ho adorato AoT in un momento particolare che tu conoscerai sicuramente...
freebandiera ha scritto:
Noi diamo per scontata la nostra esistenza perché ormai abbiamo un'aspettativa di vita alta e siamo i predatori alpha.
E proprio per questo in parte siamo shockati quando riceviamo notizie di nostri conoscenti morti prematuramente.
Perché, naturalmente, nella nostra natura, dobbiamo vivere moltissimi anni.
La morte non mi fa paura, mi fa paura l'oblio, il fatto che dopo, per me, non ci sia niente.
Prima della tua vita neppure c'era niente, ma non credo tu ti sia mai lamentato di quando eri morto prima della tua data di nascita. E non avresti avuto modo di farlo se tu non fossi proprio nato. Alla fine si ritorna a quello stato lì.
Onestamente a una prima riflessione anche io sono (stato) terrorizzato dall'oblio, dalla cessazione della mia auto-coscienza. Che forse non è altro l'ultima espressione che all'essere umano resta di quell'incombenza di morte che oggi non sentiamo più vista la lunga aspettative di vita: la nostra preoccupazione non è più sperare di essere vivi "oggi". Ma di esserlo per sempre, proprio per questo status di viventi privilegiati che abbiamo acquisito, probabilmente.
Sicuramente red ha ragione, pensarci troppo non aiuta a vivere serenamente (cito non ricordo chi "Quando ci si interroga sul senso della vita, si è un po' malati") né porta a nessun tipo di conclusione certa.
Personalmente, per stare bene, penso che potevo stare nell'oblio per sempre. Invece sono venuto al mondo. Non sarebbe giusto come ospite di questo mondo starvi a tempo indeterminato. Per cui bisogna godersi ogni istante come qualcosa di irripetibile. Perché forse di fatto lo è. E soprattutto non bisogna farsi sotterrare dall'ambiente e da questa era. Non va dimenticato, per davvero, che la vita può finire tra 5 minuti. La morte fa sicuramente spiacere per il dolore alle persone care, ma tutti i dolori passano, perfino quello delle persone defunte. Ed è un prezzo congruo per essere venuto al mondo? Forse no, perché forse è anche basso.
Quando poi non si esiste più, come dice red, non saprai che ti perdi. Perché veramente non lo saprai. E' una preoccupazione del vivente, che prima si toglie, meglio è per la vita che conduce
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VUOI PORTARLA A MANGIARLA? VA BENE FALLO.
LM10 Tu se' Lo mio Maestro 10 e 'l mio autore, tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stile che m' ha fatto onore !. !. !.
Mi è capitato però di vedere gente pestare i fiori al monumento ai caduti a Bologna. Gli ho insultati e sono scappati.