Approfitto del turno di FA Cup per fare il punto sulla situazione del campionato: il mio pagellone di questa prima metà...un po' di analisi per le prime 10, i voti per le altre
Chelsea: 7,5 il voto è una media fra i primi mesi del campionato (9) e gli ultimi due (5), con mezzo punto in più per via del mantenuto primato in classifica. I blues quest'anno sono partiti fortissimo vincendo un paio di big match importanti, ma improvvisamente hanno rallentato con una serie di passi falsi che hanno denotato un certo affaticamento da parte della squadra e qualche limite di Ancelotti nella conoscenza della Premier, comunque preventivabile. E' veramente difficile come una squadra capace di sembrare invincibile per buona parte della stagione abbia potuto perdere punti assurdi contro squadre come il Wigan o l'Everton di quest'anno, facendo riavvicinare le avversarie che sembravano ormai quasi seminate. Qualche preoccupazione anche per le partenze dei big africani che lasceranno il reparto d'attacco ai soli Anelka e Sturridge, a meno di sorprese nel calciomercato di gennaio.
Manchester Utd: 7,5 l'obiettivo di superare la paranoia-Ronaldo è stato superato. La squadra, anche se con un gioco meno spumeggiante, ha dimostrato di avere un carattere che va oltre i singoli. Il merito va sicuramente, tanto per cambiare, a Ferguson che è riuscito a far quadrare il cerchio riuscendo a far integrare i nuovi acquisti come Valencia o a lanciare il giovane Obertan, la novità più piacevole fino ad ora.
Owen non è ancora risorto del tutto ma è sulla buona strada, come dimostrano il gol-vittoria nel derby e la tripletta al Wolfsburg.
Berbatov ancora non si è espresso del tutto, mentre a tirarsi sulle spalle il peso realizzativo è stato Rooney che sta disputando la sua migliore stagione, numeri alla mano. Di contro vanno menzionati: la strage di infortuni nel reparto difensivo di quest'ultimo mese, evidenziata palesemente nella batosta con il Fulham, il mancato delineamento di un centrocampo stabile (a parte l'imprescindibile Fletcher), il flop di Nani e la situazione-portiere (e con il dramma accaduto a Van Der Sar si temono altre complicazioni).
Arsenal: 8 come sempre nessuno avrebbe speso un cent su un Arsenal competitivo dopo le cessioni di gente come Adebayor e Tourè e come sempre Wenger ha smentito tutti con il suo calcio champagne puntato sulla scoperta di giovani interessanti. Ad aver trascinato la squadra è stato soprattutto uno dei migliori centrocampi esistenti al mondo e in particolare il capitano Cesc Fabregas assoluto mattatore della squadra, insieme ad un Arshavin pienamente integrato nella realtà degli Emirates e ormai gunner a tutti gli effetti e altri giovani di belle speranze come Nasri e Ramsey, per non parlare della "scommessa" Vermaelen, risultato in assoluto uno dei migliori acquisti estivi. A dire il vero i meriti andrebbero "divisi" a metà tra lo spagnolo e Van Persie, autore di una partenza eccezionale fino all'inevitabile infortunio che tuttavia non ha scoraggiato la squadra.
Ora bisogna vedere se questo Arsenal è finalmente maturato al punto da reggere il calo atletico come nel passato e se l'assenza dell'attaccante olandese possa diminuire il peso del reparto avanzato, fin qua il più prolifico di tutta la premier.
Tottenham: 7,5 dopo una serie di partenze horror, quest'anno gli spurs hanno sparato subito le cartucce pesanti senza badare a calcoli e il quarto posto è il giusto premio per il loro sprint iniziale (5 vittorie consecutive). Per una squadra che veniva da anni di cocenti delusioni questi sono stati mesi trionfali, che hanno visto l'esplosione definitiva di Jermain Defoe come il migliore attaccante inglese insieme a Rooney, che costituisce con Robbie Keane uno dei tandem più letali di tutta la premier, e risultati straordinari come il 9-1 al Wigan (squadra che ne ha rifilate 3 al Chelsea) che resterà imbattuto per chissà quanto tempo. Nonostante le regolari sconfitte contro le big, un paio di passi falsi interni, alcune situazioni oscure (come il caso-Pavlyuchenko, diventato una specie di "oggetto misterioso") e qualche malumore da parte di chi è stato sovrastato dalla stagione d'oro di Defoe (Peter Crouch su tutti), i ragazzi di Harry Redknapp stanno disputando una stagione oltre ogni previsione. Raggiungere la Champions League oggi non è più una chimera.
Aston Villa: 7,5 vale più o meno lo stesso discorso fatto per il Tottenham, con alcune differenze: nel caso dei villans, ci siamo abituati.
La squadra di Martin O'Neill è già stata protagonista di campionati di alto livello malgrado una rosa non proprio di primissimo piano, e quindi l'essere in lotta per il quarto posto non è certo una sorpresa. A rendere la cosa più stupefacente è il fatto che abbiano mantenuto questi standard nonostante la cessione del loro uomo-simbolo, ossia Gareth Barry.
Io per primo davo ai villans una stagione sottotono per la partenza del loro faro di centrocampo. E invece anche qui va dato atto al lavoro di O'Neill capace di dare una grande solidità (miglior difesa del campionato insieme al Chelsea, grazie al portierone Friedel e alla coppia Cuellar-Dunne) intaccata solamente dalle ultime due sconfitte contro Liverpool e Arsenal.
Forse manca loro un pizzico di concretezza per risolvere partite destinate al pareggio, ma sarebbe chiedere troppo. Dalla cintola in su è una squadra che messa nelle condizioni ideali può far paura a chiunque, tra Agbonlahor, Young, Milner, Downing ed Heskey, più diversi giovani interessantissimi. Sicuramente una delle squadre più tenute d'occhio da Capello per via dei tanti inglesi in rosa.
Manchester City: 6,5 veramente difficile giudicare fino ad adesso la stagione dei citizens dato che molti giudizi e parametri potrebbero cambiare velocemente per via del cambio di allenatore e l'imminente finestra di mercato che potrebbe cambiare diverse cose nella squadra. Ciò che comunque balza all'occhio è il fatto che questa squadra avrebbe potuto dare e fare molto di più in proporzione all'onerosità degli acquisti e alle ambizioni della dirigenza. Dopo un'ottima partenza, Mark Hughes si è arenato in una serie di risultati squallidi e scialbi nei quali le grandi individualità a disposizione hanno potuto farci poco o niente. Io penso che il motivo principale fosse dovuto al deficit in difesa, malgrado un portiere come Given (definito da Mancini "tra i primi 5 al mondo") e gli innesti di Kolo Tourè e Lescott. Tra le squadre della prima colonna, il City è quella che ha subito più gol. Non è un caso quindi che il subentrato Mancini abbia subito cercato di migliorare quel reparto, come dimostrano le due gare con la porta inviolata sotto la sua guida, oltre al rilancio di Martin Petrov e Tevez. Diversi i casi scottanti nello spogliatoio, a partire da un Robinho tormentato dagli infortuni e forse "incupito" dalla storiaccia della denuncia per stupro, ad un Adebayor ben lontano dall'essersi ambientato fino alle poco chiarite tensioni di giocatori come Bellamy e lo stesso Given. C'è comunque da dire che Mancini si trova nelle mani un grande potenziale, anche se molto difficile da gestire psicologicamente. I suoi primi passi da manager fanno ben sperare, e la distanza dalle zone alte è decisamente meno di quanto sembri: ha quindi tutte le carte in regola per rimettere in carreggiata una stagione che si stava avviando verso una mediocrità inaccettabile per uno sceicco che vuole lanciare la squadra tra le big del mondo.
Liverpool: 4,5 che dire? Tutto quello che poteva andare storto, è andato storto. Tra infortuni, rimonte subite (e quando si parla del Liverpool la cosa fa un certo effetto)e poco allegre notizie legate alle finanze della società, Benitez ha dovuto affrontare i mesi più difficili della sua carriera di allenatore. Non lo si può certo chiamare fuori da ogni colpa, eh: ci ha messo del suo. Ma effettivamente quello che è accaduto al Liverpool non lo si può nemmeno ricondurre alle decisioni di una singola persona. Diciamo che la squadra si è ritrovata con un buco enorme in mezzo al campo dovuto alla partenza di Xabi Alonso, e ha dovuto gestirselo senza un rimpiazzo adeguato, dato che quello chiamato a prenderne le veci è rimasto in infermeria fino all'altra settimana.
Alla prima assenza degli altri big, come Gerrard e Torres, la squadra è crollata, e alcuni giocatori sui quali si confidava parecchio, come Voronin, sono stati bocciati. E' difficile credere che questa è la stessa squadra che pochi mesi fa sbancava l'Old Trafford con un 4-1 e distruggeva il Real Madrid con altre 4 pappine.
Tuttavia la stagione non è certo finita qua: con l'innesto, ormai definitivo, di Aquilani e un paio di nuovi acquisti che andrebbero a rinforzare il centrocampo e l'attacco (si fanno i nomi di Van Der Vaart, Maxi Rodriguez e Van Nistelrooy) il Liverpool può risorgere ancora una volta puntando prima di tutto alla vittoria di Europa League e FA Cup, e riprendere posizioni in campionato dove, anche se sono messi male, sono pur sempre a soli 4 punti dal 4' posto.
Birmigham City: 8 la vera rivelazione del campionato. Si può dire che ormai gli allenatori inglesi di livello siano una razza in via d'estinzione, con i soli Redknapp, Hodgson e Pearce a tenere alta la bandiera, ma di certo la scuola scozzese continua a sfornare tecnici di grande valore. Alex McLeish non è certo un novello del calcio britannico, avendo allenato anche panchine prestigiose, ma dopo un periodo di appannamento è rientrato agli onori delle cronache con il suo neopromosso Birmingham che sta facendo una stagione eccezzionale. Considerata fra le possibili retrocesse in estate, la squadra dell'ex C.T. scozzese ha subito fatto capire di non essere una vittima sacrificale mettendo in difficoltà lo United alla 1' giornata, e dopo una piccola crisi a ottobre è tuttora imbattuta da più di due mesi, riuscendo nel frattempo a fermare sul pari addirittura il Chelsea e sfiorando la vittoria ad Anfield Road.
Ora è a pochissimi punti dalla quota-salvezza: quasi un miracolo sportivo impensabile nei pronostici di inizio campionato.
Tutti da premiare ma in particolar modo il rinato Lee Bowyer, Cristian Benitez e Cameron Jerome, tra i protagonisti principali.
Fulham: 7,5 dopo un inizio pessimo, i cottagers hanno improvvisamente cambiato marcia ottenendo punti su punti e riuscendo a fare bene anche in Europa League (molti ipotizzavano che il doppio impegno potesse essere inaffrontabile per la poco ampia disponibilità della rosa) qualificandosi insieme alla Roma al turno successivo. Nonostante un parco-giocatori poco attrezzato per andare oltre una salvezza tranquilla, anche se in buona parte reduce da un fantastico campionato lo scorso anno, Roy Hodgson e i suoi si sono comunque tolti diverse soddisfazioni oltre quelle europee: su tutte vanno certamente citati il 3-1 al Liverpool e ahimè il recente 3-0 al Manchester Utd, entrambi al Craven Cottage, che sta diventando un fortino molto difficile da espugnare (quest'anno solo Arsenal e Chelsea ci hanno vinto, e tutte e due più di tre mesi fa), con una squadra che non permette di sicuro molti voli di fantasia anche se non mancano ottimi giocatori come il bomber Bobby Zamora, un idolo, Kamara, Duff e anche Riise junior. Un team da seguire con simpatia che potrebbe riservare delle sorprese.
Sunderland: 7 La squadra di Steve Bruce (eterno rispetto ovviamente) non è esattamente il Brasile dell'82 ma, nel tipico tignoso stile del suo allenatore, si è fatta rispettare ottenendo risultati ben al di sopra delle aspettative, riuscendo per il momento a superare compagini più quotate. Il Sunderland fondamentalmente si affida a un giocatore: Darren Bent. E il resto, botte. Beh non è proprio così ma di sicuro non sono una squadra facile da affrontare, specialmente per la capacità di dare il tutto per tutto contro avversarie tecnicamente superiori.
Lo score contro le big infatti è straordinario: dopo avere sfiorato la vittoria all'Old Trafford, i black cats sono riusciti a mettere sotto nel loro campo l'Arsenal e il Liverpool, e in tutte e tre le occasioni con la zampata del bomber ex Tottenham che fino ad ora è stato il miglior acquisto in assoluto della Premiership, con una media di quasi un gol e mezzo ogni due partite. Il destino della squadra è affidato ai suoi gol, che potrebbero portarlo anche ai mondiali. Di contro va detto che la stessa intensità messa in campo contro le big non si riscontra poi contro squadre meno prestigiose, che invece hanno spesso causato al Sunderland non poche inciampate.
Everton 5
Stoke City 5
Blackburn 5,5
Burnley 6,5
Wolverhampton 5,5
Wigan 5
Bolton 5,5
West Ham 5
Hull 4,5
Portsmouth 4,5
_________________ Football, bloody hell!
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