Premier, derby violento: tredici arresti
di Simona Marchetti
Rio Ferdinand che sanguina copiosamente dal sopracciglio sinistro, spaccato da una moneta da 2 pence (“Poteva restare cieco”, ha commentato Ashley Young a fine partita; “Che botta! Non ci credo che fosse una moneta da 2 pence, pensavo fosse almeno da una sterlina”, ha ironicamente twittato lo stesso Ferdinand); un #@*§ che scende dalle tribune e cerca di menare il centrale dello United, ma viene fermato e affrontato a muso durissimo da Joe Hart prima di essere arrestato (“Grazie a Joe Hart per avermi protetto da quell’#@*§ che correva verso di me”, ha cinguettato ancora Rio) e Mario Balotelli aggredito da un gruppo di tifosi dello United mentre lascia lo stadio a bordo della sua Bentley mimetica: è questa l’altra faccia del derby numero 164 di Manchester. Quella decisamente meno bella, ma che purtroppo rischia di restare nella memoria collettiva per un bel pezzo, perché certe immagini non sono solo impossibili da cancellare, ma rievocano ricordi di un passato che il calcio britannico credeva di essere riuscito a debellare per sempre. E che ora sembra però tornare con preoccupante frequenza, al punto da spingere il boss dell’assocalciatori inglese, Gordon Taylor, a proporre di installare delle reti attorno al campo, in particolare dietro alle porte e alle bandierine dei calci d’angolo, a protezione dei giocatori: un gesto che suona però come una sorta di resa nei confronti dei violenti.
tredici arresti — Intanto tredici persone sono state arrestate dopo il derby: lo hanno reso noto le forze dell'ordine, che ancora non hanno identificato chi ha colpito Rio Ferdinand, capitano dello United, con una moneta nel finale del match. "Stiamo continuando ad indagare e, con la collaborazione del club (il City padrone di casa, ndr), siamo determinati a portare il responsabile davanti alla giustizia", ha detto l'ispettore Steve Howard. Tutte le 13 persone fermate dovranno comparire in tribunale il 4 gennaio.
Il Manchester City si è pubblicamente scusato con Ferdinand, condannando il tiro al bersaglio di cui sono rimasti vittima i giocatori dello United (anche Rooney è stato colpito da una pioggia di monetine al momento del corner), mentre la polizia di Manchester (con il supporto dei tabloid, vedi il Sun ha avviato una gigantesca caccia all’uomo per trovare il responsabile del missile contro Ferdinand e ha arrestato un secondo uomo, oltre all’invasore, per insulti razzisti verso un tifoso (e starebbe indagando anche su un presunto attacco razzista a Rio via Twitter). Ma la vergogna di quanto successo in quei minuti finali all’Etihad, subito dopo il gol su punizione di Van Persie che ha dato la vittoria allo United e stroncato l’imbattibilità casalinga del City dopo due anni, avrà inevitabilmente delle ripercussioni, anche di tipo disciplinare.
La Football Association, che ha annunciato l’apertura di un’indagine indipendente, sta infatti aspettando il referto dell’arbitro Atkinson prima di procedere, ma ha già fatto sapere che userà il pugno duro contro i responsabili, “che saranno puniti con il massimo delle pene possibili, inclusa la squalifica a vita dai campi da gioco”, mentre il City verrà punito per non essere riuscito a impedire l’invasione di campo e per l’aggressione a Ferdinand. “Era successa la stessa cosa contro il Chelsea, quando avevano tirato persino un seggiolino in campo – ha commentato Sir Alex Ferguson, fra l’altro lui stesso protagonista di un battibecco con Tevez nei minuti finali, per un fallaccio dell’argentino che avrebbe meritato il secondo giallo o addirittura il rosso diretto –, ma nessuno ha fatto niente e ora questi episodi stanno diventando un problema”.
Un gruppetto di imbecilli è insomma riuscito nella Mission Impossible (non a caso c’era Tom Cruise, che ha seguito il consiglio dell’amico David Beckham di andare allo stadio) di rovinare un derby altrimenti bellissimo, definito da Sir Alex “il nostro successo più grande di sempre”. “I nostri tifosi ci hanno dato un appoggio incredibile, ma non si possono fare cose simili, non va bene per niente”, ha commentato Mancini, a cui però i fattacci dell’Etihad non hanno fatto dimenticare i problemi di un City che prende gol imbarazzanti e non sa più segnare.
Accuse che il tecnico ha ripetuto anche negli spogliatoi, in un confronto post-match che il Sun racconta piuttosto acceso (“Mancini sembrava impazzito e pareva volesse litigare con tutti”, ha detto il solito spione) e rivolto in particolare a quattro giocatori: Hart, Tevez, Nasri e Balotelli. E se a scatenare la rabbia nei confronti dei primi tre è stata la punizione realizzata da Van Persie (“È colpa tua”, ha tuonato il Mancio all’indirizzo di Hart, salvo poi prendersela anche con Tevez per il fallo inutile e per non essere andato in barriera e con Nasri per il tocco decisivo che ha messo fuori causa il portiere), la reazione contro Balotelli è stata originata dall’ennesimo tradimento che il tecnico sente di aver subìto dall’attaccante, schierato a sorpresa dal primo minuto e sostituito al 52’ con Tevez, con SuperMario che esce senza salutare e dicendo anche qualche parolina di troppo verso il Mancio.
BALO — “Adoro Mario, come calciatore e come ragazzo, ma deve capire che il suo modo di vivere il calcio non va bene – ha spiegato l’allenatore – perché non può giocare come ha fatto oggi. Quando hai un talento come il suo, non puoi buttarlo dalla finestra. Ho visto tanti ragazzi che possedevano qualità incredibili, ma si sono persi per strada e non vorrei che Balotelli facesse la stessa fine”. Un rischio che neanche lo sceicco Mansour vuole correre, non fosse altro per tutti i soldi investiti, anche se per ora proprio lui resta il solo alleato di SuperMario e forse anche l’ultimo ostacolo a una sua cessione, in prestito o definitiva, già a gennaio.
A me il derby non è apparso bellissimo (semmai avvincente) e l’UTD ne ha vinti altri di maggior spessore, checché ne dica Fergie. City malino, United un poco meglio. Se poi il City a pochi secondi dalla fine non riesce a fare una barriera decente, perché era chiaro che RVP avrebbe tirato in porta, e becca goal su un tiro senza pretese, ma deviato, è solo demerito dei players del City. E qui Mancini non c'entra
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