fuzz77 ha scritto:
Devo ammettere che Di Battista è stato una discreta delusione per me.
Buono a fare retorica dai banchi dell'opposizione, inutile se si tratta di governare.
Avrei utilizzato il termine "conferma" anziché "delusione", ma in effetti partiamo da punti di vista diversi, per cui capisco l'amarezza del buon Fuzz.
Secondo me il ragionamento di Dibba (che considero più intelligente del suo compare Giggino) è stato una cosa del tipo:
"Nel 2018 ci saranno le elezioni, saremo il primo partito, come coalizioni non lo so, ma tanto con tre coalizioni tra il 20 e il 30 nessuno può governare da solo, per cui ci sarà un governo di coalizione che non potrà durare a lungo ma a cui dovremo partecipare. Per quel poco che durerà la legislatura io farò la parte del custode dei veri valori del Movimento mentre Giggino al governo dovrà fare la figura del politicante e quando si andrà a elezioni anticipate io sarò il candidato del Movimento perché tanto quell'altro si è già giocato il bonus del secondo mandato e poi si vedrà che succede"
Magari sono io che penso male, ma non credo di aver sbagliato più di tanto.
Enri ha scritto:
Dibba e paragone semplicemente volevano si rimanesse coerenti come nella legislatura precedente.
E direi come i 2/3 dell'elettorato. Perché benché se ne dica l'alleanza col PD alle regionali è il contrario di quello che ha sempre detto Grillo
Movimento5Stelle, benvenuti nel mondo della politica in cui bisogna fare i compromessi. Nel 2013 nessun compromesso: avete fatto una legislatura all'opposizione per diventare il primo partito. Nel 2018 siete il primo partito, volevate l'incarico di governare e da soli non avevate i numeri... la scelta era: "governiamo con un compromesso o andiamo alle elezioni rinunciando a prendere la responsabilità che ci ha dato un italiano su tre, e che non è detto che ce la dia ancora visto che il governo non l'abbiamo voluto fare?"
La prima scelta mi sembra quella più logica... certo, non troppo coerente con i principi fondanti del movimento, che però forse sono applicabili solo finché sei all'opposizione e non al governo.
Tutto questo senza entrare nel merito dell'esperienza di governo con la Lega in cui si sono fatti dettare l'agenda da un alleato che aveva la metà dei voti