Se qualcuno vuole un riassunto delle novità mano a mano che succedono:
https://www.ilpost.it/2020/09/21/risult ... exit-poll/

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Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!

Sulle amministrative il 5S è sempre stato di gran lunga più debole rispetto alle consultazioni nazionali, salvo poche eccezioni: mi ricordo i ballottaggi di Torino, Parma e Livorno dove ha vinto con i voti del centrodestra e Roma dove avrebbero vinto anche candidando Mister Magoo tanto era grande la repulsione verso centrodestra e centrosinistra.

Peraltro se il centrosinistra riuscisse a tenere Toscana e Puglia il PD dovrebbe stappare champagne... c'erano importanti personaggi del mondo politico che auspicavano un cappotto del centrodestra se non ricordo male.

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Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
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Leggo che in Veneto la lista di Zaia ha surclassato la lista della Lega (prendendo più del doppio dei voti, mi pare di aver capito). Derby interessante per capire alcuni rapporti di forza all'interno del partito . Al di là della realtà locale credo che Zaia possa contendere anche a livello nazionale la leadership di Salvini (non che al momento gli convenga schierarsi contro il segretario eh, dico in via ipotetica).

@ enri: non sono toscano ma credo che con un candidato più serio ed affidabile della Ceccardi il cdx avrebbe potuto anche spuntarla.

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

Allez les Verts!

Il 3 a 3 è un ottimo risultato per il PD alla fine; forse la Toscana era davvero contendibile come era paventato il problema è che la carta della paura di Salvini è un carta sempre ben giocabile nelle regioni storicamente rosse, e infatti è stata ben sventolata nelle ultime settimane.

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Il calcio in Italia è quello sport per cui si gioca novanta minuti e alla fine è colpa dell'arbitro Jack O'Malley

Bè i 5s sono li come alternativa ai due poli, se li allei a qualcuno non fanno che regalare la vittoria all'altro. Ed è palese che vengano fuori dove ci sono state ruberie.
Come in Toscana dove il PD ha fatto dei disastri epocali, ma dove anche stavolta è riuscito a sfangarla col renziano Giani, grazie anche a un'avversaria tutt'altro che geniale.
Per il resto tutto come previsto, anche se il 75% di zaia è forse un record assoluto. Rimane da decidere solo la Puglia che ha appena iniziato lo spoglio con Emiliano davanti di poco

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wlf

Stavolta il PD é stato molto bravo a livello comunicativo spostando l attenzione sulla Toscana che é una regione in cui si sta effettivamente spostando il voto con vaste zone ormai di destra ma non ancora contendibile per il peso della città metropolitana di Firenze.
Il cdx conquista una regione rossa e la Valle d Aosta e stravince in Liguria e Veneto, sarebbe una vittoria sebbene non un trionfo ma l attenzione mediatica era tutta sulle 2 regioni vinte dalla sinistra e quindi passerà tutto come una resistenza del governo all'assalto della destra.
In Puglia comunque hanno scelto di candidare un vecchio arnese della politica quando probabilmente sarebbe bastato mettere un volto nuovo per vincere, la decisione della Meloni é stata decisiva in senso negativo e probabilmente peserà nella scelta dei prossimi candidati alle amministrative.

Non è il PD bravo, è che con i media schierati la lettura delle elezioni è ridicola, sento di governo rafforzato con il 5s che è inesistente e il PD che è un partito che ha nel 20 % nazionale il suo apice, ormai governano solo 5 regioni, tra l'altro in due storicamente potevi candidare anche un manichino che vincevi col 70 %, oggi non arrivano al 50 %, Con sti media il PD non perde mai, per fortuna il 2023 arriva

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Scesni ; chiello de ligt demiral; Sandro mckenny bentancur cuadrado; Cr7 dybala kulusevski.

Sono d accordo con te ma devo riconoscere che nella manipolazione dei media (che comunque sono dalla loro parte) sono stati bravi, hanno usato lo stesso trucchetto dell'Emilia ed è riuscito, polli gli altri a non capirlo.
Poi la realtà é un altra, stanno progressivamente perdendo tutte le regioni rosse (chi ci vive come me lo sa) a livello nazionale sono sotto il 20% e sono costretti ad allearsi con chiunque per restare in sella, praticamente un disastro
Il dato più importante comunque é il M5s che é ormai inesistente, vediamo come riusciranno a nascondere l evidenza, il parlamento ruota attorno a una forza politica che non ha più una base elettorale ed è la prima volta che succede nella storia d'Italia.

Eh lo dici a me che sto in una regione che è passata di mano, ma tanto non contano un #@*§ le Marche, conta che hanno mantenuto regioni dove governano dalle guerre puniche.

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Scesni ; chiello de ligt demiral; Sandro mckenny bentancur cuadrado; Cr7 dybala kulusevski.

Salvini qualche settimana fa aveva detto testualmente:

"In democrazia decidono i cittadini, voteranno in sette regioni, saranno voti fondamentali, belli, positivi, di cambiamento, però per queste regioni. Sarà un voto dei toscani per i toscani, dei pugliesi per i pugliesi, e dei veneti per i veneti, il governo non c'entra nulla. Io contesto al governo litigiosità e incapacità".

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/09/07/regionalisalvini-voto-locale-non-centra-con-governo_7ee1303e-90e4-4e4c-af72-274bd8bebec5.html

Strategia politica? Probabilmente si. Maniavantismo? Forse. Ma un fondo di verità evidentemente c'era e c'è. Che poi, da ambo le parti, si cerchi di tirare acqua al proprio mulino anche in ottica nazionale ci sta eccome. Ma il voto locale resta appunto locale (benché ovviamente indica pur sempre un andamento generale).

Volendo appunto metterla sul piano nazionale...
Nel complesso direi che in certi e precisi momenti storici stare all'opposizione conviene elettoralmente parlando molto più che stare al governo. Lo slancio del cdx anche nel voto locale era prevedibilissimo. Ovvio che nel 2023 (o prima) il cdx vincerà senza troppi patemi d'animo. Ma, come anche la storia recente insegna, vincere le elezioni è un punto di partenza e non già certo di arrivo.
Da cittadino italiano che ha smesso di credere ciecamente in questa o quella fazione aspetto di vedere con ansia quali saranno le linee guida in termini di politica economica (e del lavoro) nonché sociale che i due schieramenti proporrano. Al momento, forse perché troppo impegnati a far caciara su altri temi, ancora non si è ben capito.

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

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