redguerrier ha scritto:
Non c'è più tempo, la pacchia è finita, qui o si agisce ora o la vita dei nostri figli sarà molto più difficile della nostra. E attenzione che il clima è "solo" 1/3 del vero problema.
L'incidenza tumorale ormai è qualcosa di clamoroso, ogni giorno chiunque nella propria vita quotidiana può sentir parlare di "hai visto che è morto Tizio? Tumore al cervello", "Caio è morto di tumore allo stomaco, poveraccio era giovanissimo". Se ci fate caso non si muore più di vecchiaia, ormai sia che si tratti di un ventenne che di un 85enne si muore quasi sempre di tumore, malattia fantomatica che sembra arrivata direttamente dalle stelle e di cui non si conosce bene la causa.
La causa è ciò che è stato fatto dagli anni '60 fino ai primi del 2000 nel mondo dell'agricoltura, il vero grosso problema di cui purtroppo in pochi parlano (e gli interessi qui si che sono forti visto che si parla del secondo o terzo mercato a livello mondiale dopo quello delle armi). Per fortuna le sostanze utilizzate a quel tempo, che facevano maturare prima i prodotti (arrivare al mercato per primi a quei tempi era oro colato), che permettevano a una pianta di produrre di più, che uccidevano una tipologia di insetto etc.. ora sono state quasi tutte debellate, anche se il glifosate è ancora ampiamente il più utilizzato, (ma ora la Monsanto/Bayer sta perdendo cause una dietro l'altra, e vorrei ben vedere).
Glifosate venduto come non cancerogeno al tempo, veniva (e viene) passato anche sulle strade, una sostanza che nella guerra in Vietnam aveva il compito di deforestare giungle intere, utilizzato come pesticida assolutamente sicuro che finiva nelle falde acquifere in pochissima parte e veniva fagocitato dai cosiddetti "batteri buoni" del terreno. Solo che poi non si è tenuto conto che quella pochissima parte diveniva grandissima se utilizzato in così tanta quantità nel mondo intero, e che i batteri buoni sì lo fagocitavano, ma degli effetti proprio su di loro se ne sono sbattuti ampiamente le palle. E ora che il danno è al 99% già fatto, è uscito fuori anche che è cancerogeno (va che sorpresa) soprattutto per gli agricoltori stessi (1 su 3 muore di tumore...1 SU 3!!!).
Acclarato che i pesticidi sono clamorosamente dannosi per l'uomo, ora abbiamo scoperto il biologico, la fantomatica moda degli ultimi anni, fenomeno se vogliamo ancora più dannoso di quello precedente. Debelliamo il Roundup (fortunatamente) e inseriamo le giberelline, geni!
Per chi non lo sapesse, le giberelline non sono altro che "stimolatori naturali" che ogni pianta ha dentro di sé. Quando una pianta va sotto stress (perché fa troppo freddo/caldo, perché è attaccata da un insetto nocivo etc...), produce queste sostanze che vanno a risolvere quel determinato problema (sono come dei vaccini naturali, per intenderci) e immunizzano la pianta per permetterle di non morire al primo problema. Cosa facciamo quindi, abbiamo sintetizzato in laboratorio queste sostanze e abbiamo scoperto che possono modificare QUALSIASI parte della pianta. Con una determinata giberellina possiamo togliere i semi dall'uva, con un'altra fare le mele più grosse, con un'altra ancora bloccare la maturazione di un prodotto sull'albero per poterlo raccogliere quando vogliamo, con un'altra far maturare prima le cose etc... . Queste sostanze sono PERFETTAMENTE naturali perché estratte dalle piante stesse, assolutamente non cancerogene e non fanno male in alcun modo all'uomo. Il problema sta però sempre là, lo stesso dei pesticidi: ciò che questo comporta al terreno, e alle piante, a noi non ce ne frega niente.
Una particolare giberellina, se data a una pianta, manda completamente in crisi il suo equilibrio naturale. In quanto provocata sotto stress, la pianta quando gli arriva tale prodotto capisce che c'è qualcosa che non va ed è come se iniziasse a "correre" per ovviare a questo problema, iniziando a raccogliere come un imbuto tutto ciò che l'agricoltore dà (che è tutto fuorché concime naturale, naturalmente). In questo modo perde la capacità di andarsi a ricercare le sostanze che gli servono nel terreno (quelle generate appunto dai fantomatici batteri buoni) e il suo apparato radicale non si sviluppa come dovrebbe. Essendo il rapporto batteri/pianta do ut des, se l'apparato radicale non è sviluppato e la pianta prende solo l'azoto dato dall'agricoltore direttamente, il batterio non ha più il nutrimento e pian piano sparisce dal terreno. Alla fine, dato che la fertilità di un terreno è data proprio dal rapporto batteri buoni/batteri cattivi, finisce che il terreno diventa non più coltivabile. Un problema? Non per l'agricoltore che con i concimi chimici e le giberelline può fare quello che vuole, anche coltivare nel Sahara se ce ne fossero gli interessi.
Il problema si vede sempre in noi. "Una mela al giorno toglie il medico di torno", "mangia sano", ci dicono, il problema è che ormai "mangiare sano" non corrisponde nemmeno più al "mangiare solo verdura". Il ciclo di maturazione di un prodotto hai i suoi tempi per un motivo particolare, che nel frutto la pianta va a inserire tutte quelle sostanze che lo rendono "completo". Se tu velocizzi un processo, se tu tiri fuori un prodotto che in un determinato periodo della stagione in cui non dovrebbe esserci, se tu rallenti la maturazione per poter trasportare le banane dall'Ecuador al Medio Oriente, vai a intaccare in maniera irreparabile questo processo e il frutto non avrà mai tutte le qualità che avrebbe al naturale. E noi siamo ciò che mangiamo, la natura è perfetta, perché tali sostanze hanno funzione immunitaria su di noi e ci proteggono dalla maggior parte delle malattie, e in particolar modo ci proteggerebbero dalla tanto citata "cellula tumorale", che non è altro che uno squilibrio innaturale di ciò che accade nel nostro corpo.
Ora non guardiamo più alla qualità ma alla quantità e all'occhio, entriamo in un supermercato e prendiamo le mele più lucide e più simili a quelle di Biancaneve (come se poi il paragone non fosse più che azzeccato), quelle che quando le mangi lo senti che non sanno assolutamente di niente. Vogliamo le zucchine gigantesche, i meloni clamorosamente grossi (e acquosi), i carciofi e le fragole tutto l'anno. Il problema è che se la natura è fatta in un determinato modo un motivo c'è, e sentirci delle divinità ad alterare tutto questo sta portando a delle conseguenze che siamo ancora troppo poco intelligenti per vedere.
Le falde acquifere sono inquinatissime, i terreni sempre meno coltivabili (e non c'entra il clima), la varietà e quantità di quello che possiamo mangiare sempre più elevata, la qualità sempre minore e il consumismo dilaga in maniera irreversibile, con le coop e i supermercati in generale che hanno sviluppato un sistema di sudditanza per i piccoli agricoltori così ben pensato che questi son sempre più contenti di diventare sempre più poveri nel loro sistema di vendita.
Qui o si cambia la mentalità delle persone o alle generazioni future lasceremo un mondo in rovina.
Io ti voglio bene redguerrier ma questo post è scritto con una visione molto superficiale della situazione, specie la parte sulle gibberelline è parecchio lacunosa, consiglio prima di lanciarsi in un post del genere di leggersi qualche buon libro di biochimica vegetale, sui segnali endogeni e sull'impatto degli agrofarmaci sul terreno.