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 Oggetto del messaggio: Le balle sul Tibet e sul Dalai Lama
MessaggioInviato: gio 13 lug 2017, 20:40 
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Media commerciali e ufficiali propongono incessantemente la versione americana del tormento che il Tibet avrebbe subito dall’"aggressore e sterminatore" cinese. Dopo anni di ricerca e studio appassionato per conto mio sono arrivato ad una conclusione molto netta: il "caso tibetano" è una gigantesca montatura creata ad arte dal mondo occidentale per screditare la Repubblica Popolare Cinese a fini imperialisti e di conquista.

Incominciamo dalla bugia numero uno: il Tibet nel 1951 sarebbe stato "invaso" dalla Cina. Nulla di più falso: il Tibet è territorio cinese dal tempo in cui in Europa non esistevano ancora gli Stati nazionali, i primi a mettere in discussione la sovranità cinese sul Tibet (guarda a caso) sono stati i fautori dell’imperialismo britannico impegnati nel Grande Gioco in Asia. Basta consultare qualsiasi atlante stampato in Europa negli Anni Trenta o Quaranta per notare che i confini della Cina sono quelli attuali, cioé incluso il territorio tibetano...

Improvvisamente le cose cambiano nel 1949 quando al potere sale quel "diavolo" di Mao Zedong, la presenza di un governo comunista in un paese di un miliardo di persone non poteva che allarmare le potenze occidentali, così fu ideata la "manfrina" del Tibet indipendente ed oppresso dalla Cina...

Ora però passiamo ad analizzare la società tibetana ai tempi dell'"invasione cinese", una società che i molteplici film di Hollywood, viene dipinto come una sorta di paradiso in terra. Nulla di più falso ovviamente, il Tibet lamaista era forse assieme all'Arabia Saudita uno dei posti più claustrofobici ed oppressivi del pianeta dove una ristretta casta di sacerdoti/monaci teneva in pugno una grande massa di schiavi senza alcun diritto esercitando una forme di violenza, fisica e psicologica, in certi casi estrema. Basta leggere il libro Sette Anni in Tibet scritto dall'esploratore tedesco Heinrich Harrer (di note simpatie nazistoidi e decisamente simpatetico nei confronti del Dalai Lama) per accorgersi di cose sconcertanti: "La supremazia dell'ordine monastico nel Tibet è assoluta, e si può confrontare solo con una severa dittatura" (e detta da un nazista questa frase fa un certo effetto). Inoltre sono presenti corveés e prestazioni gratuiti che i servi devono prestare ai loro padroni, pena la fustigazione o, in casi più estremi la mutilazioni degli arti o l'estrazione degli occhi! Al Dio-Re (il Dalai lama) la gente comune non poteva nemmeno rivolgere uno sguardo, del resto un abisso separa la casta dei semi dei da quella dei poveri (che in Tibet rappresentavano l'80% della popolazione). Infuria la mortalità infantile, la durata media della vita è incredibilmente bassa, le medicine sono sconosciute, in compenso circolano farmaci assai singolari: "spesso i lama ungono i loro pazienti con la propria saliva santa", anche reati banalissimi come il gioco d'azzardo "sono puniti con la flagellazione", nella capitale Lhasa regnava il più profondo degrado e la sporcizia più grande (alla faccia del "Tibet ecologico" immaginato dai vari Richard Gere...)

Nel 1959 il Dalai Lama e gli aristocratici/nobili tentano di riprendersi il potere con l'ausilio della Cia: è una rivoluzione armata in piena regola con tanto di truppe suicide che accompagnano il Dio-Re, ma è un grosso buco nell'acqua, una "rivoluzione passiva" che non incontra nessun favore nelle masse, schierate tutte con la Cina.

Dagli Anni Settanta i fautori dell'imperialismo cambiano tattica, essendo impossibile tentare la soluzione armata, ora tentano la carta del soft-power: grazie all'ausilio di Hollywood (dietro Hollywood cioè il Dipartimento di Stato, i film americani sono per la maggior parte propaganda pura!) il Tibet viene trasfigurato in una sorta di Eden e il Dalai lama in una sorta di Santo/profeta della non violenza, ovviamente gli "invasori" cinesi sono trattati alla stregua di "sporchi musi gialli" violenti che hanno sporcato il sangue del nobile popolo tibetano, il "popolo più pacifico della terra"! Balle spaziali, basta leggere sopra.

In realtà in Tibet non c'è nessuna oppressione: il Tibet è da un pezzo una regione autonoma. Una rivista "di parte" come Foreign Affairs ha affermato che nella Regione Autonoma Tibetana il 60-70% dei funzionari sono di etnia tibetana e vige la pratica del bilinguismo, oggi nel 2017 un numero infinitamente più grande di tibetani conosce e sa scrivere la propria lingua rispetto agli Anni Quaranta...

Ma cosa vuole in realtà il Dalai Lama? Egli esige la creazione di un Grande Tibet, il quale includerebbe non solo il territorio che ha costituito il Tibet politico in età contemporanea, ma anche aree tibetane nella Cina occidentale, in larghissima parte indiscutibilmente cinesi. E poi esistono tibetani sparsi in Bhutan, Nepal, India. Toh, non vi ricorda qualcosa la pratica di "riunire in una sola nazione tutti i territori abitati da un popolo?". Il principio “nazionale” (rigorosamente virgolettato) del Dalai Lama è esattamente quello di Hitler, pari, pari! Con un discrimine peggiorativo: Hitler almeno praticava una forma (assai discutibile) di socialismo, il Dalai Lama manco quello: il suo è solo sciovinismo oscurantista e retrogado allo stato puro!

http://www.webalice.it/mario.gangarossa ... i-lama.htm

http://www.resistenze.org/sito/te/po/ci/poci3e25.htm


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MessaggioInviato: gio 13 lug 2017, 21:42 
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scusami ma prima sostieni che il tibet fosse territorio cinese e poi che fosse un posto di #@*§?

se era davvero cinese , allora non è colpa dei cinesi ? cioè non sono tecnicamente cinesi tutti questi pezzi di #@*§?

addirittura nel tuo primo link l'accusa principale che si fa al dalai lama è di essere cinese


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MessaggioInviato: gio 13 lug 2017, 21:47 
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JC ha scritto:
scusami ma prima sostieni che il tibet fosse territorio cinese e poi che fosse un posto di #@*§?


Territorio storicamente cinese, un po' come il Sudtirolo per l'Austria. La Cina è diventata indipendente formalmente nel 1911 anche se di fatto lo è diventato appena nel 1949.

L'avvento del comunismo al potere in Cina ha creato una vera e propria cesura, il Tibet è sempre stato l'area più retrograda e sottosviluppata della Cina


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MessaggioInviato: gio 13 lug 2017, 21:56 
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scusami ma il tibet non è nato come stato autonomo? non è stato tale per larga parte della sua storia?

questo nazista non parla di aver esplorato uno stato? altrimenti che senso ha? evidentemente in quel periodo era indipendente e lo è stato anche prima

oh sarà stato un posto di #@*§ ma dove stanno le fonti che dicono che sia sempre stato territorio cinese? a me pare che dicano il contrario

http://www.lorenzorossetti.it/storiatibet.html

che fonti hai per contraddire questa versione? si parla di uno stato indipendente da prima dell'anno mille
ripeto , sarà stato un posto di #@*§ , ma che c'entra con l'invasione?

devo dire la verità , il mio primo intervento è stato provocatorio ( più che altro volto a mettere in evidenza la contraddizione tra tibet sempre cinese e tibet posto di #@*§ per colpa del suo governo che però non è cinese) , ma il punto è questo , il tibet è uno stato con una storia documentata , la cina è un altro
a te starà più simpatica la cina , ma se sei anti-imperialista come dici allora non dovresti essere a favore dell'imperialismo cinese


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 Oggetto del messaggio: Le balle sul Tibet e sul Dalai Lama
MessaggioInviato: gio 13 lug 2017, 22:11 
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Una prima considerazione: la Cina (come la Russia) non è uno Stato ma un Impero, cioé un insieme di tanti Stati, l'estensione territoriale della Cina ha sempre ricalcato suppergiù quella imperiale e il Tibet ha sempre fatto parte come territorio dell'Impero Cinese.

Discutere sull'indipendenza o sull'autonomia del Tibet è un conto (ed è un discorso anche sensato per certi versi), parlare di "invasione" Cinese è veramente roba hollywoodiana...


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MessaggioInviato: gio 13 lug 2017, 22:13 
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tu dici che ne ha sempre fatto parte , ma il link che ho postato , abbastanza dettagliato , dice diversamente , la tua fonte che dice che il tibet è nato come regione cinese con un governo centralizzato ed è sempre stato cosi?

l'invasione con tanto di conflitto armato ripeto pure è documentata

ora staranno meglio col governo cinese? non lo so ,dovrei documentarmi ma può essere , è credibile che fosse un posto di #@*§ , ma si parlava di imperialismo no? e allora dire che fosse un posto di #@*§ è diverso dal dire che fosse sempre stato territorio cinese
e di solito la tua linea quando si parli di altri stati imperialisti è ben diversa


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 Oggetto del messaggio: Le balle sul Tibet e sul Dalai Lama
MessaggioInviato: sab 15 lug 2017, 21:50 
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Vedo che non è chiaro il concetto di Impero

Faccio un esempio: il Sud Tirolo (e non Alto Adige!) è stata per secoli una regione periferica del vecchio Impero Austroungarico. Quindi qui avrebbe senso parlare di invasione italiana.

Il Tibet no, è sempre stata una regione periferica (con una sua specificità etnica e culturale) dell'Impero Cinese. Quindi non ha nessun senso parlare di "invasione" (rigorosamente virgolettato) della Cina


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MessaggioInviato: sab 15 lug 2017, 22:10 
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Sì ma lo capisco cosa significa impero :asd

Quello che ti ho chiesto è la fonte, perché come nel link sopra cercando si parla di uno stato a se e non di una regione cinese e allora non vedo perché considerarlo vero

Che poi per definizione Ogni impero si forma con le annessioni ,se non ci fossero originariamente stati diversi non esisterebbe nessun impero , la Cina originaria ha ovviamente invaso altri territori e nella sua storia è stata anche a sua volta invasa


Ultima modifica di JC il sab 15 lug 2017, 22:25, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: sab 15 lug 2017, 22:18 
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JC ha scritto:
Sì ma lo capisco cosa significa impero :asd

Quello che ti ho chiesto è la fonte, perché come nel link sopra cercando si parla di uno stato a se e non di una regione cinese e allora non vedo perché considerarlo vero


In effetti l'Impero Cinese è sempre stato peculiare perché composto da una solida maggioranza (90% sono di etnia han) contornata da altre etnie minori (tibetani, uiguri, manciù, mongoli). Quindi avrebbe senso parlare di uno Stato tibetano, come di uno stato manciù o uiguro. L'errore di base però è separare il Tibet dalla Cina pensando come una cosa a sé stante.


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MessaggioInviato: sab 15 lug 2017, 22:30 
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Sì ma continui a non darmi nessuna fonte
Più o meno ovunque si parla di uno stato nato tantissimo tempo fa che a un certo punto minacciato dalla Mongolia chiede protezione alla Cina , nascendo da quel momento questo particolare rapporto che nel 59 sfocia nell annesione

Non è una rivendicazione etnica ,si parla proprio di uno stato separato a livello politico

Voglio pure credere che no ,il Tibet è nato come regione dell'impero cinese ( che poi gli imperi non hanno regioni ma stati veri e propri , altrimenti non sarebbero imperi ) ma dove sta scritto?

Voglio precisare che io nei confini degli stati che nella storia sono cambiati in continuazione non ci vedo assolutamente niente di sacro , che credo nell'auto determinazione dei popoli con ovvi limiti di stabilità quindi chiederei ai tibetani cosa fare ,ma il problema non è questo perché se uno dice che il Tibet è sempre stato una regione cinese non c'è da stabilire cosa sia meglio fare in futuro ( andrebbe discusso separatamente ) ma solo se è vero o meno essendo diventata una questione di semplice verità storica


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