Pigio_ ha scritto:
Mah , ti ripeto che , dati ministero , le violenze commesse da stranieri sono il 40% , non mi sembra che si abbia un'eco mediatica rapportata alla natura del fenomeno, in questo caso si è strumentalmente sottolineata l'appartenenza politica e se n' è parlato tanto appositamente per dare contro la destra e far passare il messaggio che gente che si lamenta degli immigrati poi fa gesti del genere.
Se permetti, uno che sul profilo facebook si scaglia contro gli immigrati stupratori (e tante altre cosette) e fa un certo tipo di attività politica e poi si macchia di un reato simile (in attesa di capire come sia andata davvero, io sono garantista sempre non solo quando è coinvolto un italiano, per inciso) ci sta che venga particolarmente attenzionato dai media (ripeto, ne hanno parlato anche giornali non di sinistra come "Il giornale"). Ci mancherebbe altro che qualche giornale non c'abbia intinto il biscotto in una notizia del genere. Secondo te non è una notizia degna di nota? O solo perché il 40% degli stupri è fatto da immigrati/stranieri (poi magari mi citi la fonte e le varie analisi correlate, per curiosità) allora non bisogna dare risalto a notizie che coinvolgono italiani che stuprano?
Ho citato l'esempio del branco di stupratori di Rimini perché anche in quel caso i media furono molto attenti e se ne parlò con la stessa enfasi di questo di Viterbo. Sono due notizie che a loro modo (e per la loro peculiarità) hanno avuto più risalto di altre notizie simili ma evidentemente meno "attraenti".
Non tutte le notizie sono uguali. Io però a differenza tua non ne faccio una questione di italiano vs straniero.
Pigio_ ha scritto:
Repubblica deve fare informazione , è un giornale importante , invece fa propaganda.
Ti ripeto la domanda. Qualcuno obbliga a leggere e comprare "La Repubblica"? Perché continui a ripetere 'sta cosa come se quel giornale fosse l'unica fonte di informazione veramente "impattante" o in grado di influenzare milioni di italiani. Per te fa propaganda? Apposto. Non lo compri e non lo leggi o se lo leggi ti ci fai due risate. Se questo vale per te non vedo perché non possa valere per altri.
Pigio_ ha scritto:
Poi chiaro che tra poco non se ne parlerà più , vogliamo parlarne per un mese? A bologna è stata stuprata una ragazza da un libico due tre giorni prima di sto fatto , ti sembra che i due fatti abbiano avuto uguale spazio? Per me va data la notizia di OGNI stupro e stop( poi se la vede la magistratura) , non qualcuno si e qualcuno no , qualcuno per una settimana e qualcuno tre righe.
Quindi bisogna dare la notizia di ogni stupro e di ogni altro reato di una certa gravità? Mi sembra tecnicamente impossibile, ma in linea di massima potrei anche essere d'accordo. Anche se in realtà per quello ci sono anche le statistiche (che tu citi, giustamente). Ci sono alcune notizie che indubbiamente "fanno notizia", altre meno. Faccio un esempio. Dalle mie parti in Abruzzo qualche anno fa ci fu un episodio di violenza sessuale di un senegalese su una signora, notizia rimasta a livello locale (a livello nazionale poco o nulla). Stesso trattamento per uno stupro compiuto da un militare italiano (a L'Aquila) ai danni di una studentessa (anche qui notizia che ha avuto una rilevanza prettamente locale con qualche sporadica capatina a livello nazionale, benché molto "cruenta"). E di esempi così te ne potrei fare tantissimi e anche di più estremi.
Questo per dire che la "tara" non dovresti farla solo sui media nazionali ma anche su quelli locali. Alcune notizie hanno un risalto locale, altre invece (per loro particolarità, evidentemente) sforano sul nazionale (e ci restano anche in base all'interesse che suscitano, diciamo così).
Che poi volente o nolente (ed ovviamente) così come i media selezionano le notizie anche gli utilizzatori fanno (giustamente) la stessa cosa. Tu consideri #@*§ quella sul senegalese che consegna il portafoglio trovato per strada o sul nigeriano che evita una rapina o su un commesso nero vittima di episodi razzisti e magari un altro fa lo stesso su altre notizie di diversa tipologia. Anche qui entriamo nel campo della soggettività (elemento che in teoria dovrebbe essere azzerato nel "regime mediatico" di cui parli e che invece è più che mai presente).