Avete già descritto bene la situazione di stallo che si sta verificando in Ucraina. Qui a Mosca il tema è tiepido, nel senso che se ne parla ma non come qualcosa di estremamente pressante. Ma le fonti di informazione certamente non mancano.
Dal punto di vista politico, Yanukovich è stato eletto con elezioni contestate dall'opposizione, ma (è bene ricordarlo) dichiarate regolari dall'OSCE, che aveva osservatori in loco. Quindi non si può parlare di altro che di una elezione perfettamente legittima.
L'Ucraina, dopo la caduta dell'URSS, è stata letteralmente divorata dagli oligarchi (in maniera ancora maggiore che in Russia): non dimentichiamo che l'acclamata eroina della Rivoluzione Arancione, la Timoschenko, prima del cambio di regime aveva un negozio di attrezzature video con il marito e pochi anni dopo diventa la proprietaria del maggiore gruppo energetico del Paese... Si grida allo scandalo perchè Yanukovich sarebbe un oligarca e un corrotto. La Timoschenko è esattamente lo stesso, ma difende un gruppo di oligarchi diverso.
Klitschko (l'ex pugile) fa parte del partito che ha "promosso" la rivolta, ma poi sembra essergli sfuggita di mano. Tra le altre cose, non risiede nemmeno in Ucraina, ma in Germania da diversi anni, quindi sarebbe anche incandidabile.
Svoboda è il quarto partito del paese, quello più impegnato nella rivolta e di chiara matrice nazionalista e xenofoba, che fino a pochi anni fa aveva una svastica nel proprio simbolo.
I motivi della protesta: tutto è nato inizialmente come manifestazione per i primi passi verso l'adesione all'UE (attenzione, niente di nemmeno lontanamente paragonabile all'entrata nell'Unione, solo alcuni sondaggi). Le masse si iniziano a spostare in piazza verso novembre/dicembre, provocano la polizia (attenzione, l'esercito ucraino non è mai intervenuto, poichè si occupa solo della protezione dei confini), addirittura c'è un video in cui rubano un escavatore e caricano i poliziotti. La polizia ucraina non ha mai risposto per mesi, anche a costo di perdere numerosi edifici civili (che sono caduti e tuttora si trovano nelle mani dei ribelli). Ma ormai la folla era in mano a estremisti armati: lo stesso Klitschko aveva provato a parlare con un megafono per invitare alla calma ed era stato malmenato. La situazione è precipitata con quel maldestro tentativo di Yanukovich di fermare la rivolta un paio di settimane fa, e tutti sappiamo com'è finita. Ormai il carattere filo-europeista della rivolta è scomparso, si è trasformata in una rivoluzione contro il potere (legittimamente acquisito, è bene ricordarlo).
Russia e UE/USA: è evidente che gli USA spingano per il rovesciamento del potere e un avvicinamento dell'Ucraina al blocco europeo. Non a caso McCain è andato di persona a parlare a Kiev. Non a caso Obama non manca di ripetere che la Russia deve farsi gli affari suoi. Avere l'Ucraina nell'orbita europea (e possibilmente nella NATO) permetterebbe un avvicinamento alle porte della Russia. Ricordiamo che la Russia già da tempo ha iniziato un'unione doganale con Bielorussia, Kazakhstan e presto altre repubbliche asiatiche, nell'intento di creare un mercato da contrapporre agli altri blocchi. Ed è evidente che questo sia visto come una minaccia dal punto di vista soprattutto economico.
La Russia, d'altra parte, preferisce avere questo stato cuscinetto (e politicamente, socialmente e culturalmente affine) per separare i suoi territori da quelli della UE, e anche perchè non bisogna dimenticare che a causa del rimescolamento sovietico, molti cittadini Ucraini hanno radici e passaporto russo.
L'UE... in questo caso sta facendo veramente la figura della marionetta (e lo dico con dispiacere, da europeista della prima ora). Cosa ci guadagna l'UE da una possibile entrata dell'Ucraina nel suo gruppo? Niente! L'Ucraina è un buco nero, divorata dalla corruzione, con stipendi medi che raramente superano i 200 euro, un'economia in deficit gravissimo e senza infrastrutture minimamente paragonabili al più povero paese dell'Unione. Già si fa fatica a salvare i PIIGs... al confronto la Grecia è una macchina perfetta.
L'Ucraina, infine... cosa ci guadagnano a entrare nell'orbita occidentale. Niente (o poco). La Russia gli cede gas a un prezzo scontatissimo, gli ha comprato dei titoli di stato che neanche per il camino andrebbero bene (e si sta parlando degli ultimi mesi). Prima della rivoluzione avevano un accordo (ovviamente bloccato adesso) per l'iniezione di 15 miliardi di euro, per coprire gli stipendi dei prossimi mesi e tirare avanti un po'. Oltretutto la parte ovest (quella più rivoltosa) è quasi totalmente priva di tessuto industriale: fabbriche e miniere (resti dell'URSS) sono concentrate a est, nella parte filo-russa. E l'esportazione di questi prodotti ha essenzialmente come unico grande mercato la Russia. A mio modo di vedere i cittadini ucraini non sanno a cosa stanno andando incontro...
Le diverse Ucraine: in questo momento, come avete detto voi, il paese è spezzato. A est i nazionalisti ucraini, a ovest i simpatizzanti dei russi. Nelle parti orientali, molti governi regionali sono stati costretti alle dimissioni da uomini armati, che hanno fatto blitz anche ad ovest, ma sono stati respinti da filo-russi. Kiev si trova in mezzo. Ma non bisogna dimenticare che c'è anche la Crimea, ossia una repubblica autonoma dentro l'Ucraina, con popolazione in gran parte di origine russa. Insomma, un paese fondamentalmente spezzato in due.
La situazione è intricata, non c'è che dire. Un'ultima considerazione: qui siamo davanti a un colpo di stato, nè più nè meno. Si può essere d'accordo o meno, queste sono opinioni personali; ma mi sarebbe piaciuto vedere se in Messico ci fosse stato un colpo di stato anti-USA... certamente gli USA lo avrebbero appoggiato. O se in Israele ci fosse una sommossa contro il governo, ovviamente l'occidente sarebbe accorso al fianco dei rivoltosi... ops, aspetta un momento...