wop82 ha scritto:
Per questi signori non si tratta proprio di non ricevere niente, ecco magari ricordatevi anche di loro quando andrete a fare benzina.
E' ovvio che in tempi di crisi calando il PIL, calino anche le entrate erariali a quel punto per mantenere inalterata la spesa pubblica o si aumenta il deficit o si aumenta la pressione fiscale.
Diversamente occorre ridurre la spesa pubblica, però poi la gente, i sindacati, l'opposizione e i settori che erano soliti ricevere finanziamenti dallo stato iniziano a scendere in piazza, a protestare in maniera spesso molto egoistica e miope, creando così eventuali problemi di immagine e di consenso a chi governa.
Allora, come si è sempre fatto, la soluzione più veloce, facile e sicura è quella di aumentare il prelievo tributario su quei beni o servizi la cui domanda è anelastica rispetto al prezzo, intanto di gente che scende in piazza per l'aumento di 1-2 centesimi della benzina non se ne è mai vista.
Crisi ? Anche tu con la parola crisi ? ma non era una invenzione dei comunisti ?
In ogni caso, io ne pagherei anche 5 di centesimi in più sulla benzina, ma non per far pagare meno tasse a questi signori, tra l'altro nelle foto che hai postato c'è anche quella di uno che se non erro ha patteggiato con l'agenzia delle entrate per evasione fiscale.
Cita:
Roma, 18 novembre 2010 - La procura di Napoli contesta a Renato Fiacchini, in arte Renato Zero, un’evasione fiscale per due milioni di euro. Come scrive ‘Repubblica' il pm napoletano Vincenzo Piscitelli avrebbe spedito ieri un avviso di conclusione delle indagini preliminari al cantautore romano.
Il magistrato ipotizza i reati di utilizzo di fatture per prestazioni ritenute inesistenti e trasferimento fraudolento di valori all’estero su un conto corrente presso una banca di Montecarlo. Come scrive ancora il giornale, Renato Zero "aveva già regolarizzato la sua posizione con il fisco, così come consentito dalla normativa tributaria, ma ora deve fare i conti con l’indagine penale che rappresenta un capitolo di una più complessa e articolata inchiesta della Procura di Napoli, aperta sulle attività e ai clienti della commercialista napoletana Stefania Tucci, già moglie di Gianni De Michelis, già condannata in primo grado a tre anni per truffa a conclusione di un diverso procedimento".
Oltre a Renato Zero, si legge nell’articolo, l’avviso è stato inviato ad altri quattro indagati fra i quali la dottoressa Tucci e il fratello del cantante, Gianpiero Fiacchini, amministratore di una delle società al centro delle verifiche e ritenuto "gestore di fatto delle attività economiche e artistiche del fratello".
Secondo l’accusa, con il sistema delle fatture per prestazioni ritenute inesistenti sarebbero stati dirottati sul conto del Principato di Monaco fra il 2002 e il 2005 oltre 2 milioni di euro. La Procura parla di un "articolato sistema di frode fiscale" che si sarebbe concretizzato "attraverso la simulata prestazione di beni e servizi mediante l’utilizzazione di più società italiane e straniere". Dopo la notifica dell’avviso, la difesa ha venti giorni di tempo per le contromosse, intanto per il 9 dicembre il pm ha fissato l’interrogatorio degli indagati. Già in precedenza la Procura aveva fissato l’interrogatorio di Renato Zero ma l’artista aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
IL LEGALE: "RENATO E' IN BUONA FEDE" - Renato Zero è “assolutamente estraneo” all’evasione fiscale da 2 mln di euro: “Le operazioni oggetto di contestazione sono avvenute su iniziativa di un consulente di Renato dell'epoca, che ha operato in via autonoma tramite la dottoressa Stefania Tucci che la procura della Repubblica di Napoli considera l'artefice di queste operazioni. Renato non ha mai conosciuto tale dottoressa e quindi non ha mai concordato nulla con lei”, precisa in una nota il professor Bruno Assumma, legale di Renato Zero, spiegando che “non appena venuto a conoscenza della situazione, Renato ha provveduto all`immediata regolarizzazione fiscale della sua posizione attraverso il cosiddetto accertamento con adesione. Ciò ha comportato un esborso di somme decisamente superiori a quanto avrebbe dovuto pagare”.
“Poiché nel nostro ordinamento il procedimento penale per reati tributari ha un percorso autonomo rispetto alla vicenda tributaria - continua l’avvocato - ci troviamo ora a doverci difendere in sede penale nonostante la posizione tributaria sia stata interamente regolarizzata”. “Confidiamo pertanto di voler dimostrare l`assoluta estraneità e buonafede di Renato che ha sempre dimostrato totale trasparenza nelle sue attività e rispetto integrale delle norme di legge”, conclude Assumma.
Ed io devo pagare di più sulla benzina per "mantenere" questa gente ?
Byez