È morto Alexei Navalny, dice il servizio penitenziario russo
È stato a lungo considerato il principale oppositore del presidente Vladimir Putin in Russia ed era in carcere da circa tre anni
Secondo il servizio penitenziario russo è morto Alexei Navalny, 47 anni, considerato a lungo il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin: era detenuto da quasi tre anni con accuse ritenute politicamente motivate. A dicembre era stato trasferito nella prigione di massima sicurezza IK-3, a quasi 2.000 chilometri da Mosca e all’interno del Circolo polare artico. La portavoce di Navalny ha detto di non avere ancora conferme che sia morto e che uno dei suoi avvocati sta andando nella prigione IK-3 per verificarlo.
Secondo un comunicato diffuso dal servizio penitenziario russo ai media locali, Navalny «si è sentito male dopo una passeggiata e ha perso conoscenza quasi immediatamente». Il comunicato dice anche che lo staff medico sarebbe arrivato immediatamente e che sarebbe stata chiamata un’ambulanza, ma «tutti gli sforzi fatti per rianimarlo non hanno avuto esiti». La causa della morte non è ancora stata comunicata in via ufficiale, ma il media statale RT, controllato dal governo russo, ha detto che secondo alcune sue fonti Navalny sarebbe morto a causa del distaccamento di un coagulo di sangue (cioè un trombo che potrebbe avere causato un ictus, un’embolia polmonare o un infarto).
L’ultima apparizione pubblica di Navalny risale a giovedì, il giorno prima della morte: aveva partecipato in video dalla prigione a un’udienza di uno dei suoi processi, e sembrava in salute e relativamente di buon umore (come spesso gli è capitato di mostrarsi in occasioni simili). Una parte del video è stata diffusa dal canale Telegram di Sota.Vision, uno dei pochi media russi rimasti indipendenti.
Navalny è stato considerato per lungo tempo il più noto e combattivo oppositore di Putin dell’ultimo decennio. Nel 2020 rischiò di morire dopo un tentativo di avvelenamento che secondo lui e secondo molte ricostruzioni era stato ordinato dai servizi segreti russi. Passò alcuni mesi in Germania per curarsi, per poi tornare volontariamente in Russia a gennaio del 2021, quando venne immediatamente arrestato per alcune accuse a suo carico: la scelta di tornare fu per certi versi sorprendente e gli procurò una certa ammirazione, perché avrebbe potuto invece chiedere asilo in uno dei molti paesi che ritenevano il governo russo responsabile del suo avvelenamento.
Attualmente stava scontando una lunga condanna per accuse che la stragrande maggioranza dei commentatori e degli esperti di libertà di espressione considerava pretestuose, tra cui quella di aver fondato e finanziato attività e organizzazioni che le autorità russe ritengono «estremiste». Era inoltre imputato in 14 processi che con ogni probabilità avrebbero allungato ulteriormente la sua pena.
Durante l’ultimo periodo in carcere è stato più volte vicino a morire, secondo quel che hanno riferito i suoi avvocati, anche per via delle condizioni pessime in cui era detenuto: l’ultima prigione in cui è stato, la IK-3, è nota per la sua posizione estremamente isolata e per la brutalità con cui vengono trattati i detenuti. Ci sono testimonianze di violenze fisiche e psicologiche inflitte dai funzionari della prigione, così come della mancanza di vestiti e altri beni di prima necessità.
I suoi avvocati e diversi attivisti ritenevano che fosse stato trasferito lì per isolarlo più più possibile dai suoi collaboratori in vista delle elezioni presidenziali russe, previste per il prossimo marzo, in cui Putin si ricandiderà per il suo quinto mandato da presidente (Putin è al potere ininterrottamente dal 1999, e ormai da anni governa in maniera autoritaria).
https://www.ilpost.it/2024/02/16/morto-alexei-navalny/ormai non dovrei piu sorprendermi della stupidita umana ma purtroppo ancora una volta mi trovo davanti ad un esempio emblematico che non ha alcuna spiegazione se non quella di una persona sana di mente che scientemente decide di diventare un martire solo che nello specifico non ce n'era assolutamente la necessità...