Romeo ha scritto:
Mi fa ridere come in Italia sia dia dell'intellituale a cani e porci profondamente ignoranti solo buoni a fare vuota retorica e sparare #@*§, come Barbero, Cacciari e altri ignoranti che non sarebbero capaci di risolvere i più elementari problemi di logica.
In un epoca dominata da tecnica e scienza, un intellettuale che non sa di matematica, fisica, algebra, logica può essere considerato tale? Per me è impossibile, è anacronistico e in contraddizione con i tempi.
Tradizionalmente, l’intellettuale era colui che si occupava di cultura, filosofia, arte, letteratura: ambiti più umanistici. Ma in un’epoca in cui la scienza e la tecnologia plasmano il mondo in modo profondo, l’ignoranza delle scienze esatte limita gravemente la capacità di comprendere la realtà.
Un intellettuale che oggi ignora matematica, fisica o informatica rischia di non capire fenomeni chiave come:
l’impatto degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale;
la sostenibilità energetica e i cambiamenti climatici;
la logica dei sistemi complessi (economici, sociali, tecnologici);
la dinamica dell’informazione (dati, statistiche, manipolazione).
Non è necessario che un intellettuale sia uno scienziato, ma oggi dovrebbe almeno avere una alfabetizzazione scientifica di base.
Chi parla di mondo senza capire come funziona rischia di produrre solo retorica. È un po' come voler fare il critico d’arte senza sapere nulla di prospettiva o pigmenti: puoi avere gusto, ma non autorevolezza.
ps: il tutto per dire che Barbero non vale un #@*§, è un buono per sturarsi le orecchie quando ci è si è annoiati dalla musica in macchina e si sta facendo un lungo viaggio. Quindi si mette Barbero per ascoltare un cantastorie(quando si limita al suo ambito).
Vabbè se ne faranno (e c'è ne faremo una ragione).
Ma di base è chiaro come il problema sia pensarla o no come te...