termopiliano ha scritto:
ilDave ha scritto:
Io però non voglio pagare meno tasse, io voglio stipendi più alti.
Le due cose potrebbero andare a braccetto, in teoria. Se abbassi le tasse a carico dei lavoratori giocoforza lo stipendio netto è più alto.
Ma forse ho capito cosa volevi intendere. Cioè se pago meno tasse avrò si uno stipendio netto più alto ma di conseguenza lo Stato poi potrà garantirmi meno servizi pubblici (e io lavoratore/cittadino poi magari sono costretto a rivolgermi al privato per averli). Anche se poi in concreto il rapporto tra tasse pagate e servizi pubblici ricevuti è sempre molto complesso da quantificare (e qualificare).
Io sono un lavoratore dipendente, e al momento pago tra imposte e detrazioni circa 1/3 del mio stipendio lordo.
Se devo scegliere, preferisco vedere la tassazione rimanere uguale e aumentare il mio stipendio lordo che avere una diminuzione delle tasse con lo stessa retribuzione: alzando il lordo aumentano i contributi versati a mio favore, aumenta il TFR e in generale ottengo un vantaggio senza andare a scapito delle entrate dello stato. E aumentando le retribuzioni i in generale c'è un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro per tutti i lavoratori e una maggior ridistribuzione della ricchezza dalle aziende verso i lavoratori.
Il mito della riduzione delle tasse è secondo me un mito appunto, non è fattibile e non è risolutivo. Occorre lavorare sui contratti collettivi e sul fantomatico reddito minimo. Ora come ora in Italia abbiamo i redditi tra i più bassi d'Europa, con un livello di tassazione che è più o meno in linea con quello degli altri paese.
In sintesi: datemi più soldi, che poi le tasse le pago volentieri.
(Questo discorso ovviamente non tocca i professionisti e le partite IVA, e facciamo anche finta che il nero non esista, riguarda solo i dipendenti pubblici o privati che vengono tassati all'origine).