Ragazzi, però non mi postate sta roba mentre sono in vacanza, che non posso rispondervi subito anche se mi prudono le mani

esser ha scritto:
"minaccia" di una potenziale invasione dell'europa da parte di putin
Esser quoque tu, una simile, ingenua, argomentazione me la potrei aspettare da un Pigio, o da un Futboleiro, ma da te...
Se un paese (un dittatore, anzi) che non si fa problemi a invadere la Cecenia, ad attaccare la Georgia, a invadere l'Ucraina, ad affermare che le Repubbliche baltiche non esistono, che Polonia e Finlandia sono paesi ostili e che noi europei non dobbiamo assolutamente unirci, ecco, se questo non rappresenta una minaccia non vedo cosa possa esserlo.
esser ha scritto:
la stessa becera mentalita guerrafondaia
Guerrafondaio è chi le guerre le inizia, ad esempio invadendo paesi confinanti (esempio a caso...), non chi si arma per evitare che ciò accada.
Secondo il tuo ragionamento, l'Italia, l'Inghilterra e la Francia degli anni 50/60 avrebbero dovuto essere dei paesi estremamente guerrafondai, in quanto dotati di forze armate potentissime, più di quanto lo diventeranno nei prossimi anni con il riarmo, ma in realtà non spararono nemmeno un colpo.
L'adagio "Si vis pacem, para bellum" non è una supercazzola, ma una delle cose più vere che la storia ci abbia mai insegnato.
Chi potrebbe invaderti deve essere dissuaso dal tuo potere militare, che fa da deterrente.
Non solo, il tuo potenziale avversario deve esserne bene a conoscenza, deve possibilmente sopravvalutarlo, perché se solo dovesse ritenerti più debole di quanto tu sia in realtà, si verificherebbe esattamente quanto sta accadendo in Ucraina, guerra iniziata proprio perché Putin riteneva di poterla vincere facilmente.
O Futeboleiro ha scritto:
fuzz77 ha scritto:
La Russia ha presenza militare e politica in Nord Africa e Medio Oriente (Libia, Siria, Sahel). Questo si riflette su: Immigrazione, Sicurezza energetica, Terrorismo. Quindi, sentiamo la minaccia in modo laterale, ma concreto.
Immigrazione e terrorismo causati dalla presenza della Russia?

La crisi migratoria è stata causata dalla Francia che per decenni ha sfruttato l'Africa mettendo al governo dei vari Paesi delle classi dirigenti corrotte che facevano affari con Parigi sulla pelle dei propri popoli. Poi da chi ha voluto l'intervento militare in Libia, ovvero quel farabutto di Sarkozy spalleggiato dagli USA e dalla NATO. Il terrorismo di certo non è stato causato dalla Russia, ma da chi ha finanziato prima i Talebani e poi l'ISIS. Chi c'era dietro a queste organizzazioni? Gli USA e alcuni Paesi del Golfo.
Epperò, quando uno spara una #@*§ poi ci vuole tempo e pazienza, che non ho, per rispondergli...
Quello che hai detto poteva essere parzialmente vero 15 anni fa, ma di acqua ne è passata sotto i ponti eh.
Anche se già so che risponderai tirando la solita busta di piscio, provo a impegnarmi.
Putin può influenzare l'immigrazione in Europa non tanto facendo partire direttamente i migranti, ma agendo su tre leve principali: destabilizzazione, controllo delle rotte e manipolazione politica.
Ecco come funziona il meccanismo:
1) Destabilizzare l’Africa per creare flussi migratori
Come lo fa?
Sostenendo o alimentando colpi di Stato (vedi Mali, Niger, Burkina Faso) con appoggio militare indiretto tramite Wagner o Africa Corps.
Intervenendo in guerre civili e conflitti interni (es. Repubblica Centrafricana, Sudan) per rafforzare regimi alleati.
Sfruttando le crisi economiche e alimentari (anche con sabotaggi, speculazioni sul grano, disinformazione).
Effetto:
Popolazioni in fuga da guerre, fame e dittature.
Più persone che cercano di attraversare il Sahara e arrivare al Mediterraneo.
L’Europa si trova con flussi non gestibili provenienti da regioni sempre più instabili.
2) Controllare indirettamente le rotte migratorie
Dove ha influenza?
Libia: la Russia sostiene il generale Haftar (Est del Paese), che ha controllo su alcune milizie e porti.
Tunisia: Mosca è in rapporti sempre più amichevoli con il presidente Saied.
Niger: dopo il colpo di Stato, il nuovo governo ha cacciato i francesi e aperto le porte a Mosca.
Effetto:
Se serve, Mosca fa “aprire i rubinetti” dei migranti (tramite milizie che gestiscono i trafficanti).
I flussi verso l’Italia e l’UE possono aumentare a comando, come forma di pressione politica.
Non serve coordinare tutto: basta creare il caos giusto nei punti giusti.
3) Usare l’immigrazione come arma di propaganda
Come?
Diffondendo notizie (vere, false o esagerate) su crimini, violenze, sovraffollamento nei Paesi UE.
Alimentando il discorso del “declino europeo” e della “sostituzione etnica”.
Rafforzando partiti populisti ed euroscettici che usano il tema migrazione per ottenere voti (spesso con simpatia o ambiguità verso Mosca).
Effetto:
L’opinione pubblica europea si radicalizza.
L’UE si divide: Est contro Ovest, Nord contro Sud.
Cresce il consenso per partiti anti-NATO, anti-UE, pro-dialogo con la Russia.
4) Risultato finale: una UE debole, litigiosa e paralizzata
L’immigrazione non è solo un problema umanitario: è una leva geopolitica.
Putin la usa come uno strumento ibrido, insieme alla disinformazione e all’energia, per minare la coesione dell’Unione Europea.
Più migranti = più tensioni = più voti a partiti “amici” = più spazio per Mosca nei giochi europei.
Vuoi un esempio concreto?
Immagina:
Putin fa pressioni in Libia, aumentano le partenze, in Italia sbarchi record, Meloni chiede aiuto all’UE, l’Ungheria dice “col cavolo”, la Francia rifiuta quote, tensioni politiche, boom di consensi per partiti che chiedono uscita da Schengen o sponda con la Russia.
Missione compiuta: senza sparare un colpo.
O Futeboleiro ha scritto:
fuzz77 ha scritto:
Se l’Italia non partecipa al rafforzamento collettivo, perde peso politico, Francia e Germania già faticano a prendere l’iniziativa; l’Italia deve contare come loro nei tavoli di comando, quindi avere una difesa credibile è anche un modo per sedersi con voce piena nei consessi europei e NATO
L'Italia ogni anno versa già tra i 25 e i 30 miliardi di Euro in spese militari. Ripeto: tra i 25 e i 30 miliardi. Non una tantum, ma ogni anno. E poi mi devo sentire dire dal Ministro della Difesa: «Non abbiamo né risorse né scorte né investimenti per garantire la difesa dell’Italia»? Con 30 miliardi versati dagli italiani ogni anno tu mi vieni a dire che non abbiamo risorse, scorte e investimenti? Qui ci stanno prendendo tutti in giro, te per primo.
Certo che ne abbiamo, ma ne abbiam poche, ovvero meno quante ne servivano 35 anni fa dopo la fine della guerra fredda e si iniziò a investire sempre di meno, giustamente.
Ora però la situazione geopolitica è diversa rispetto a 25/30 anni fa, giusto un tantinello, e dobbiamo affrancarci dagli USA per ciò che concerne la difesa.
Salire dal 2% scarso attuale al 3.5% in 10anni, in ogni caso, non è niente di traumatico, è stato ben più gravoso il superbonus 110% per intenderci.
Ad esempio, per aumentare gradualmente la spesa per la difesa dal 2% al 3,5% del PIL in 10 anni, con un PIL iniziale di 2 000 miliardi euro e crescita dell’1% annuo, servirebbe un aumento medio annuale di circa 3,73 miliardi di euro.