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 Oggetto del messaggio: Re: Diego Fusaro
MessaggioInviato: mar 11 lug 2017, 19:17 
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Gli Stati Uniti mi sembra si indebitino come e quando vogliono non avendo "nessuno" a cui dare conto :asd

Alla fine il problema tu stesso lo riconosci nello Stato, che opera male, quindi comprenderai pure tu che la soluzione possa essere lo Stato, che opera bene.
Il problema è che lo Stato non opera a vantaggio del popolo, e dimmi quello che vuoi ma se ci sono referenti privilegiati a cui lo Stato deve rivolgersi questi sono indubbiamente l'Unione Europea, le banche e le multinazionali piuttosto che il popolo che nei fatti in pratica quasi non ha referenti. Se un amministrazione comunale, qualunque amministrazione comunale, ha difficoltà e degli scompensi, a meno di questione straordinario, lo Stato non fa niente per migliorare la sua situazione ed in realtà il Comune non ha nemmeno i mezzi per comunicare le proprie difficoltà, ed anche le Regioni hanno difficoltà simili.

Perseguire il pareggio del bilancio è un obiettivo importante ma non può essere l'unico obiettivo, praticamente è l'unico obiettivo di Comuni, Regioni e Stato ma è una chimera irraggiungibile, se lo Stato italiano non ha soldi non ha soldi e non può fare nulla per intervenire se non con l'unica soluzione di indebitarsi ancor di più coi problemi che ne conseguono.
Non c'è dubbio che la politica economica italiana sia pesantemente vincolata dall'appartenenza all'Unione Europea che tendenzialmente gestisce il Continente come fosse un Azienda così come alla fine lo Stato gestisce lo Stato come fosse un Azienda che mira a pareggiare il bilancio annuale "sulla carta" con provvedimenti illogici e non circostanziati (come per esempio quello delle Province) ed alla fine pure Regioni e Comuni sono costretti a fare altrettanto adeguandosi ad un "austerità forzata".

Certo pure io credo che lo Stato coi mezzi e i vincoli che si ritrova possa fare di meglio e non è detto che opererebbe meglio se avesse ulteriori poteri, anzi, potrebbe combinare anche più casini.
Ma nella mia limitata conoscenza mi sembra che uno dei problemi dell'amministrazione statale sia che i suoi referenti privilegiati siano tutti enti per lo meno alla sua altezza, mentre in realtà lo scopo di uno Stato dovrebbe esaurirsi in riferimento ai propri cittadini.
Se questo è il problema e questo è sicuramente un problema, mi sembra difficile che la soluzione di questo sia lasciare più strada libera ai mercati che non sono tenuti nemmeno ad averlo un referente nei cittadini; poi non dubito che anche così si possa fare di meglio di quanto si sia fatto negli ultimi anni per carità, ma semplicemente perché al di là del metodo applicato si opera semplicemente malissimo e se frequenti un amministrazione statale ti accorgi che i problemi sono veramente lapalissiani, ma i provvedimenti per risolverli possono essere presi solo da gente totalmente estranea.

Insomma, io ho potuto constatare che per Comuni e Regioni essere interamente vincolati dagli introiti e dai provvedimenti statali non paga e faccio fatica ad immaginare che la soluzione sia vincolare lo Stato nei suoi introiti e nei suoi provvedimenti, ma che lo Stato possa operare più liberamente e meglio.
Non faccio però fatica ad immaginare che pure con l'ultra-liberismo potremmo passarcela meglio di così, ma sotto svariati punti di vista non è la mia soluzione privilegiata.

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 Oggetto del messaggio: Re: Diego Fusaro
MessaggioInviato: mar 11 lug 2017, 19:33 
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Reg. il: lun 20 feb 2012
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gli stati uniti hanno visto schizzare il loro debito pubblico con le amministrazioni recenti , le presunte "Ultraliberiste" di obama ( sta #@*§ è talmente grossa santo Dio :rofl )
l'italia pure ha visto continuamente crescere il debito pubblico nonostante l'europa ci imponga l'austerità ( altro roflone ma ve lo risparmio) guardate che abbiamo un debito pubblico da record ,ma quali risorse o libertà dovrebbero avere in più?

tu dici che lo stato può avere come referente il popolo mentre il mercato non ha nessuno , non sono affatto d'accordo
il mercato non credo sia buono , ma persegue il profitto , inoltre ovviamente deve operare legalmente
qualsiasi azienda in un regime di concorrenza deve garantire il meglio al minimo prezzo per sopravvivere , se opera illegalmente inoltre lo stato ( che questo dovrebbe fare) può intervenire
insomma ha ben due referenti , il popolo per la qualità e il prezzo della produzione e lo stato per la legalità
se invece è lo stato a decidere come gestire l'economia quali sarebbero i referenti? il popolo che ti chiede di più indipendentemente da quanto sia fattibile? e quale motivo c'è per non accontentarli ? i soldi non sono i tuoi , il controllore è anche il controllato, e l'unico scopo è mantenere il consenso
insomma una situazione totalmente disfunzionale , che infatti è quella in cui siamo

se lo stato fosse gestito bene preferirei comunque un'economia libera ( che almeno ripeto deve essere tale per generare la ricchezza da distribuire ) con questo stato con ci dovrebbe nemmeno essere la discussione

il concetto generale per preferire il liberismo è questo , poi faccio qualche piccola aggiunta sparsa

richiamiamoci un pò al buon senso e all'esperienza comune , voi vivete in dei paesi in mano alle multinazionali? ma de che? mi pare sia tu che makanaky siate del sud ,pure io , ma dove stanno queste grandi industrie? tu hai pure la mia età , sii sincero quanti ne conosci di ragazzi che hanno scelto di provare i concorsi pubblici perchè non sanno che fare? quanti episodi "curiosi" fornisce l'amministrazione locale?
dai su , queste sono le cose di cui si dovrebbe parlare ma di cui non si può , lo stato è un furto continuo , un sistema inefficiente dove si va avanti a conoscenze , nel privato potrai pure assumere un raccomandato ma se non sa fare un #@*§ dopo ne subisci tu

ancora esperienza comune , quali sono gli stati più ricchi e funzionanti al mondo? quelli relativamente liberisti ( nonostante non ne esistano di davvero liberisti , non siamo nel 1800) o quelli dirigisti? pure questo dovrebbe essere abbastanza indicativo

di fronte a questi concetti generali e a costatazioni di fatto più specifiche , come si può oggi in questa italia chiedere di dare più risorse e potere allo stato ? ( risorse che si chiamano tasse eh , non esiste più spesa e meno tasse come molti ingenui chiedono)
lo stato ha creato buchi e sprechi ovunque , si mangia tutto quello che ha sottomano , e i dati e le norme non dicono affatto che la tendenza recente sia stata di contenerne i poteri , continuano a spendere sempre di più e sempre più di quello che potrebbero e a farlo malissimo
pensare che i problemi della recente crisi o della globalizzazione si risolvano dando tutto in mano allo stato per me è estremamente ingenuo , si è vero che l'entrata nel mercato di nuove potenze ha messo in difficoltà paesi come l'italia e creato diffidenza nei confronti dello stesso , ma la soluzione non può essere tornare indietro , non si può e sarebbe un peggioramento , c'è tantissimo margine per essere più competitivi ed efficienti e combattere sul mercato , mentre si spinge come sarebbe sacrosanto anche per qualche regolamentazione basilare in paesi come la cina , si li che hanno bisogno di un pò di tutela dei lavoratori , ma qua è l'opposto o quasi(almeno per quanto riguarda certi settori , soprattutto il pubblico , nel privato invece ci vorrebbe molta più tutela , ma sarebbe molto meglio creare posti di lavoro produttivi ad esempio agevolando le assunzioni e la creazione stessa dell'attività d'impresa che distribuire indennità di disoccupazione o tenere in vita fabbriche morenti per non perdere voti)
e tra l'altro chi può imporre qualche regolamentazione alla cina se non gli organismi sovranazionali?

immaginarsi un'italia che sopravvive da sola con un'economia nazionalizzata e protezionista significa dirigersi spediti verso il disastro totale


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 Oggetto del messaggio: Re: Diego Fusaro
MessaggioInviato: mar 11 lug 2017, 21:51 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Lo stato come esiste nella società capitalistica - che non è un bene né in toto un male e che rimane la realtà con cui ci confrontiamo oggi, un giorno verrà meno senza dubbio, ma oggi c'è e non sembra morente - svolge molteplici funzioni negative che travalicano quelle positive, comunque ovviamente presenti:
- è schiavo degli stessi meccanismi del mercato, ma è intoccabile sul piano interno e non ha responsabilità chiare né personali, indi rende astratto quell'abuso che fra privati è più diretto, tangibile e anche perseguibile, oltre che pagato in termini personali. Chiunque faccia il mio lavoro sa che quando hai una sentenza che condanna lo stato a pagarti (me ne è arrivata una oggi e questi soldi i miei clienti li vedranno fra qualche anno se tutto va bene), indi un potere pubblico che dà un ordine a un altro potere pubblico, nessuno ti paga. È impossibile avere risposte, è impossibile essere #@*§, non ci sono chance di arrivare a una soluzione razionale: alla fine, se andrà come mi auspico, lo Stato indi noi pagherà un sacco di interessi e di spese in più, recuperati con la forza (l'unica lingua che questo stato conosce).
- media fra i ceti sociali ma nei momenti chiave si toglie la maschera e si tutela il potere economico dominante, schiacciando gli altri. È anche anacronistico parlare solo di capitale e lavoro perché il fruttivendolo è capitalista sulla carta ma ovviamente per lo stato non conta nulla, mentre un grande dirigente è dipendente ma di fatto gestisce somme di denaro immensamente superiori e sposta gli equilibri.
- è la madre di tutti gli sprechi, uno stipendificio, la morte della meritocrazia. Abbiamo una classe docente vergognosa e di livello infimo perché è selezionata sulla base di criteri infimi: l'aggancio, la conoscenza, la spintarella, commissioni di incompetenti e di persone legate alla poltrona che sbandierano il titolo come un merito inavvicinabile, spesso su un piano tecnico bassissimo. Le Università ammazzano la cultura, la preparazione. Non valorizzano le eccellenze e non aiutano tutti coloro che comunque si impegnano e hanno le qualità minime necessarie a ottenere risultati, è arcinoto che poi questi dipendono per oltre il 90% dalla famiglia in cui provieni e le amministrazioni pubbliche in questo sono immense.
- È anche l'ente che ti manda in guerra con l'elmetto per poi elogiarti quando sei dentro la cassa da morto perché è gestito da questi poteri forti che dovrebbe combattere e bilanciare.

Poi ovviamente ci sono aspetti positivi che magari diamo per scontati e che non lo sono (sanità in primis, in parte anche i costi della scuola ovviamente). Ma così com'è gestita oggi e storicamente, la PA è un fardello e ne sono sempre più convinto. Non avendo sostanza, i burocrati si preoccupano solamente di salvare la forma in modo da risultare intoccabili.
Le sbandierate leggi di riforma hanno cambiato poco nulla perché manca completamente la possibilità di personalizzare i ruoli e la responsabilità, checché si scriva su un foglio di carta.

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 Oggetto del messaggio: Re: Diego Fusaro
MessaggioInviato: mar 11 lug 2017, 22:45 
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Reg. il: mar 20 mag 2014
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T'ho più volte ammonito di non dialogare con un interlocutore immaginario, se no rischi di diventare come lui, ma un pelo la lezione l'hai compresa perché mi pare che il tuo messaggio sia molto differente rispetto a quello di qualche ora fa o sbaglio :asd
Ora mi sembra molto meglio :ok

Fondamentalmente, dovresti sapere che ragionare per dicotomie e massimi sistemi per quanto molto utile a volte raramente porta a qualche risultato fruttuoso. E' importante avere ideali e non idoli, economia di mercato, economia pianificata, tendenzialmente questi altro non sono che "mezzi" per perseguire determinati ideali, sembrerà scontato dirlo ma entrambe falliscono nel momento in cui divengono un fine e non più un mezzo.
Un economia dirigista ed isolazionista difficilmente potrà mai funzionare, così come difficilmente potrà mai funzionare un economia di mercato ultra-liberista. La conta dei fallimenti servirebbe a poco, se dovessimo contarli penderebbero inevitabilmente sulla bilancia dell'economia di mercato, così come i successi, per quanto non sia così semplice in questi casi anche parlare di fallimenti e successi, come saprai anche quando c'era lui si sono fatte cose buone. Così come se dovessimo contare i crimini perpetrati sotto il vessillo dell'economia di mercato e sotto il vessillo dell'economia dirigista, avremo troppo materiale da ambo i lati.
Allo stesso tempo sarebbe fallace individuare una relazione diretta fra economia di mercato/deregolamentazione e progresso così com'è scorretto parlare di evoluzione, del resto uno dei periodi più floridi dell'economia a livello mondiale è stato successivo alla seconda guerra mondiale dove perlomeno i mercati erano tendenzialmente meno regolamentati di come lo sono stati negli ultimi decenni di recessione più o meno relativa.

Sinceramente non credo che dalle mie parole si possa evincere un anelito di speranza rivolto ad un economia dirigista così come allo stesso tempo nemmeno si possa esaurire l'operato dell'Unione Europea a promozione di una politica liberista, in realtà si possono individuare anche provvedimenti di stampo più dirigista ed a leggerti dubito che tu possa essere d'accordo con tutti i provvedimenti dell'Unione Europea.
Non so cosa vedi tu, ma nel contesto economico globale vedo un economia capitalista che switcha senza alcun problemi sul comunismo in relazione agli interessi da tutelare.

Per me il problema dell'Unione Europea è che si pretende che uno Stato venga gestito come un azienda però senza capitale di rischio e senza alcuna possibilità o quasi di creare ricchezza, e questo vale a cascata per gli enti statali sottoposti fra l'altro pure ermetici fra loro, a mio parere il fallimento è inevitabile a vantaggio di paesi più forti ed a discapito della popolazione.
A mio parere maggior potere allo Stato non implica per forza un indebolimento dei mercati, anzi a mio parere uno stato capace di investire può assolutamente promuovere pure un economia di mercato se necessario e l'attuale scenario italiano lo vedo assolutamente fallimentare se si adotta un economia dirigista così come allo stesso tempo con un economia di mercato non vedo la panacea di tutti i mali.

Inoltre, la cattiva gestione dello Stato non è da prendere sotto gamba, se l'amministrazione statale fallisce fallisce un economia dirigista così come un economia di mercato, molti problemi dello Stato italiano non ineriscono in alcuna maniera all'adozione di una delle due economie.

Quando mi parli di posti di lavoro non posso non ricordarti che uno degli obiettivi espliciti di un economia dirigista è l'occupazione laddove invece questo è solamente un accidente "inevitabile" ( :rofl ) per l'economia di mercato, si possono immaginare svariati metodi con cui entrambe le economie perseguono questo fine, quando parlo di "referente" ti dico che in questo momento lo stato si preoccupa di pareggiare il bilancio ma non di risolvere i problemi della popolazione che non si premura nemmeno di conoscere, non è una questione di ascoltare lagne viene proprio preclusa la possibilità di prendere utili provvedimenti anche a dei "sovrani illuminati", provvedimenti che al mercato non interesserebbe prendere.
Creare e redistribuire ricchezza, se la tua economia di mercato si premurerà di fare questo a me andrà pure bene, ma dev'essere sempre lo Stato il principale referente del popolo per regolare le sue operazioni in maniera intelligente (che non significa ascoltare lagne che anche se tutte le lamentele fossero intelligenti cambierebbe poco al momento), ascoltare e tutelare la propria popolazione in prima persona, queste sono funzioni che lo Stato non può delegare a nessun'altro se no perderebbe la sua stessa ragione d'esistere e per questo lo Stato non può esimersi dall'adottare politiche dirigiste laddove questo sia necessario, questi sono solamente mezzi; la pubblica amministrazione ha creato sprechi e buchi ovunque hai ragione ma se toccassi la situazione con mano t'accorgeresti che tali sprechi sono dettati da avidità, incoscienza, incompetenza, arroganza che vanno oltre i concetti ed i fini proposti dalle due economie e per questo con tutta probabilità permarrebbero tali al di là delle politiche adottate perché devi mettere che tanti di questi errori sono stati commessi inseguendo la chimera del pareggio del bilancio, lo Stato è una truffa legalizzata nella stessa misura in cui il mercato è creatore di povertà e disuguaglianza.
Se lo Stato deve operare come un azienda (e non deve farlo ma entriamo in un discorso più ampio) che punta ai profitti deve avere l'opportunità di investire e creare ricchezza in prima persona cosa che al momento non può fare, uno stato che possa incentivare ed investire sulle proprie risorse e sulla propria popolazione dando a questa nuove opportunità per produrre ricchezze e risorse, una politica economica vincolata e vincolante come quella dell'Unione Europea non la trovo una soluzione al momento sotto nessun punto di vista, ma io sono fondamentalmente d'accordo con le possibilità offerte dal libero commercio anche se non sono d'accordo sul fatto di lasciarlo imperversare libero soprassedendo sulle funzioni dello stato.

Io non ragiono per destra e sinistra ma sono tendenzialmente favorevole alla seconda solo in quanto all'interno dei suoi schemi viene affermata la parità e l'uguaglianza (ed in realtà anche la libertà), così come l'economia dirigista si propone di raggiungere questi obiettivi, insomma propone una prospettiva etica fondamentale sconosciuta dall'altro lato. Ma se c'è uno Stato che può effettivamente promuovere pari possibilità all'interno dell'economia di mercato e tutelare la propria popolazione per me questo non implica alcuna contraddizione e può andare pure bene.
Anche se negli anni mi sono abituato a non avere speranze per questo mondo razionale rispetto allo scopo (che ti ricordo viviamo in un mondo di stampo capitalista eh...), un inferno nero come la pece e viverci all'interno è solo servito a rafforzare le mie convinzioni.
Ma quel che mi piacerebbe un domani è che il futuro super-uomo che verrà nel perseguire e promuovere determinati valori non si lascerà influenzare dalle contingenze, io troppo spesso anche solo nella mia esperienza personale ho visto lo schifo per perseguire i "valori" inevitabilmente promossi dal mercato, ma so che non è necessario che sia così.

Quando la rivoluzione dei valori che ho in mente si realizzerà non ci sarà più bisogno di parlare né di dirigismo né di mercato né di economia né di Stato

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 Oggetto del messaggio: Diego Fusaro
MessaggioInviato: mar 11 lug 2017, 22:57 
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 Oggetto del messaggio: Re: Diego Fusaro
MessaggioInviato: mar 11 lug 2017, 23:10 
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Reg. il: lun 18 mar 2013
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Socrate ha scritto:

E' stato un provvedimento abominevole sotto ogni punto di vista dato che le province avevano determinate funzioni intermediarie ed essenziali le quali non si sa più a quali enti spettano. Non sono stati abbattuti né i costi né i tempi, anzi.
Però sai "aboliamo le province" "SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII". Il massimo livello del dibattito politico italiano.

Spettano allo Stato quelle funzioni, indipendentemente dalle sue articolazioni.
Ma lo Stato non può spendere un euro perchè ha deciso di morire impiccato al patto di stabilità. Ha ceduto la propria sovranità ad un organismo sovranazionale che non è minimamente rappresentativo della volontà popolare. Così le strade rischiano di essere chiuse http://www.quotidianodipuglia.it/brindi ... 42181.html ma il sacrificio di un diritto essenziale deve essere accettato sull'altare di regole fini a se stesse, che nuocciono solo a chi vive sui territori, tanto più se marginali. Certamente non nuocciono ai signori che decidono le politiche di austerità. Chiudono gli ospedali, sebbene i pronti soccorso degli ospedali dei primi livelli scoppino https://quotidianodipuglia.it/brindisi/ ... 52777.html Tutto è sacrificato sull'altare del mercato, tanto è vero che la Regione Puglia non si sogna invece di tagliare i posti letto alle cliniche ed agli ospedali convenzionati. Il business si impadronisce anche dei diritti essenziali delle persone. Che non sono più persone ma "clienti", così come clienti sono considerati pure i tifosi dalle squadre-azienda (a proposito del processo di mercificazione che il pensiero unico liberista impone su vasta scala, a livello economico e culturale)

La Grecia è il caso più eclatante. Il FMI e l'UE cedono finanziamenti a strozzo in cambio di riforme lacrime e sangue, che hanno causato la distruzione totale dello stato sociale, della sanità, delle pensioni. Tante persone hanno visto leso il diritto primario alle cure.
Il risultato è paradossale: io ti aiuto se al tempo stesso tu fai sacrifici per un valore doppio o triplo di quello rappresentato dal mio aiuto.
La ricetta è la solita: cedere tutto al mercato, vendere i porti ai cinesi e le autostrade agli arabi. Sul Partenone pare ci abbia messo un occhio il procuratore del portiere del Milan.

_________________
https://www.youtube.com/watch?v=LO8myw91c_I
https://www.youtube.com/watch?v=2_eAufgvYe8
http://www.youtube.com/watch?v=KB-JPQ1nhDo
http://www.youtube.com/watch?v=nIdLfe5BA30
http://www.youtube.com/watch?v=1fq1MircQDo


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 Oggetto del messaggio: Re: Diego Fusaro
MessaggioInviato: mar 11 lug 2017, 23:57 
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Reg. il: lun 20 feb 2012
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Socratone il mio scopo principale era tagliare per non farlo venire troppo lungo ,ma se ti piace di più meglio cosi

Non voglio assolutamente fare distinguo tra buoni e cattivi , né decidere cosa pensate
Avevo pensato di aggiungere sta parte dopo , mi rendo conto di usare a volta un ritmo troppo alto nei miei interventi e non voglio assolutamente che risulti controproducente , mi scuso e proverò a moderarmi, inoltre voglio partire dal presupposto che siamo tutti in buona fede

Tu sembri imputarmi un aderenza cieca al mercato , non è così , so benissimo che è solo un mezzo , ovviamente in un contesto diverso potrebbero funzionare pure altri sistemi ,ogni sistema teoricamente funziona e tipo in scandinavia va bene il loro socialismo ( con un economia comunque più libera della nostra però ) perché c'è la coscienza civile per farlo , ma da noi non credo
Non penso affatto che il mercato sia buono ,per me il mercato funziona meglio e a livello iniziale a oggi è indispensabile ,puoi non voler trattare lo stato come un azienda ma lo stato deve potersi sostenere ,altrimenti fallisce e non per la cattiveria dei tedeschi o delle multinazionali ma perché la vita funziona così
Per me il mercato è la risposta migliore alla scarsità perché crea più ricchezza e questo è veramente difficile da negare (mi dispiace ma su questo la storia è quasi univoca ,l'economia pianificata ha fallito per motivi comprovati) , ed è la risposta migliore all avidità ecc perché come ho detto sopra tramite la concorrenza e il controllo esterno dello stato (che reputo necessario eh ) può essere controllato , mentre l'avidità dello stato non c'è modo di contenerla ,il mercato presuppone l'avidità e la incanala ,il dirigiamo presuppone la virtù dei dirigenti statali ,ma sono le stesse persone eh
Tutta la mia posizone si può riassumere in questo ,la teoria mi convince di più ,le norme e i dati non mi dicono affatto che ste cose vengano applicate e falliscono e così mi dice anche l'esperienza quotidiana

Non aderisco per niente ciecamente nemmeno applicate alll'Europa , anzi le cose sulle misure dirigiste dell'UE le ho dette già per primo ,proprio perché mi da fastidio parlare di un ultra liberismo che non esiste
Per me l'UE ha tantissimi problemi , la libertà di circolazione di persone e merci è correttissima ma poteva essere realizzata senza un unione che oggi non rappresenta l'Europa e non ha un fine preciso , per me potremmo anche sfasciare l'UE se restano le cose di cui sopra ,semplicemente non trovo affatto che sia ultraliberista e non la sfascerei per passare al nazionalismo
Poi trovo anche che sia un bersaglio facile oggetto di retorica ,ma non certo perché sia perfetta

Io insomma vedo i tuoi stessi problemi ,ma proprio per quelli chiedo meno stato e più libertà ,senza però eliminare lo stato , anzi , ad esempio l'evasione ca combattuta severamente ,semplicemente lo stato dovrebbe controllare non intervenire
E anche a fronte delle sfide della globalizzazione la mia posizione non cambia , anzi

Poi quando arriverà il superuomo che non sarà avido ed egoista funzionerà qualsiasi sistema ,ma non è questo il giorno :asd


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 Oggetto del messaggio: Re: Diego Fusaro
MessaggioInviato: gio 13 lug 2017, 11:56 
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JC secondo me i tuoi interventi sono interessanti ma omettono di considerare l'insieme dei rapporti economici e sociali, ovvero non vedi coma la relazione fra gruppi di individui (accomunati da posizione sociale e interesse economico) sia il motore delle vicende politiche.
L'errore sta nel non comprendere che lo stato è funzionale al mercato e al liberismo, è la sua arma, il suo strumento chiave. Non esiste una contrapposizione reale, per quanto poi lo stato sia un peso e un vincolo anche per il mercato.

Ma senza stato il mercato non può sopravvivere. Lo stato è la longa manu del mercato, la sua ombra. Proprio la nascita dell'UE e della moneta unica testimonia in modo chiaro questo intreccio insolubile: le istituzioni sono uno strumento di tutela degli interessi dei ceti che detengono il capitale. Poi certo li vincolano pure, sono anche in contrapposizione in determinate questioni, perché appunto si parla di relazioni complesse fra poteri complessi e vasti, diffusi.
Ma in ultima istanza l'UE e l'euro sono l'arma di cui la finanza europea (tedesca e francese in primis) si è dotata per reggere sul mercato i cambiamenti epocali. E gli stati nazionali svolgevano e svolgono esattamente la stessa funzione su scala ridotta.

Indi ipotizzare che liberarsi dell'UE per tornare a un nazionalismo forte ed etico possa incidere su meccanismi che stanno spostando gli equilibri su scala mondiale (come fa Fusaro) è pura malafede.

Per me l'unica strada oggi percorribile è far sentire la propria voce in quel contesto, nella c.d. sovrastruttura, per denunciarne storture, deformazioni e usi strumentali, tutelando l'interesse internazionale dei lavoratori e dei ceti più deboli. Anche nelle piccole cose, nella contrattazione, nel governo delle banche, nel garantire ed estendere diritti.

La sola prospettiva accettabile secondo me è quella internazionalista, in tal senso. Le nazioni e i popoli esistono per fortuna, e sono una risorsa. Ma una forza di sinistra seria deve adottare una prospettiva che trascenda queste divisioni per mettere al centro interessi di natura più ampia.

Se da un lato forze come il PD stroncano completamente tale possibilità, essendo vicinissime a chi detiene il potere, dall'altro la propaganda dei Fusaro e simili risulta altrettanto reazionaria, ipocrica e pericolosa, perché ogni volta che si suggerisce un passo indietro verso sovranità, stato etico e nazionalismo si combatte l'interesse dei cittadini che si vorrebbe proteggere.

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 Oggetto del messaggio: Re: Diego Fusaro
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nonostante credo che tu abbia scritto molte cose corrette non posso essere d'accordo per la prospettiva generale
credo che tu confonda gli interessi dei grandi capitalisti con quelli del mercato , non è per niente la stessa cosa
il mercato è virtuoso quando l'industriale fa il minimo profitto con la produzione massima perchè costretto dalla concorrenza , non quando l'industriale fa il massimo profitto perchè colluso con lo stato e in una situazione monopolistica

l'UE in una certa parte (perchè non è affatto uno schieramento unitario) fa gli interessi dei grandi capitalisti , non del mercato che non è la stessa cosa , in questa situazione ambigua dove lo stato si è rassegnato al mercato ( perchè non si può fare altrimenti , solo un fusaro può dire diversamente) ma non si è rassegnato a perderne il controllo allora certo che si crea collusione tra grandi capitalisti e stato , questo crea conseguenze in un certo senso anche positive perchè la politica essendo arenata al consenso deve in un certo modo compiacere il popolo e quindi costringe i grandi industriale anche a scelte inefficienti ( tipo la fiat che assume lavoratori in cambio di ingenti fondi statali , di fatti li paga lo stato che si assicura consenso, l'industriale si assicura un profitto che non avrebbe sul mercato e il popolo tanti posti di lavoro , teoricamente ci guadagnano tutti ma a lungo termine ci perdono tutti)
l'UE inoltre è guidata dalla germania , che non è per niente il paese più liberista d'europa( in realtà il paese più liberista d'europa è il primo che se ne è tirato fuori) e infatti si lascia ampio spazio per avvantaggiarsi con le regolazioni e gli investimenti statali , mica con la libertà

tutte ste cose che vedo pure io , per me però sono il motivo per chiedere più liberismo non per criticarlo , se lo stato non interviene non ci può essere collusione, mentre ovviamente molte altre forme di controllo esterno dovrebbe garantirle comunque , non parlo di un mercato totalmente sregolato

ora la situazione secondo me sintetizzando è questa , premettendo ovviamente che ogni misura va valutata singolarmente e che tutto può funzionare se fatto bene , oggi come oggi c'è l'economia di mercato ma lo stato ci entra costantemente , questa situazione è "decente" ma non sostenibile e infatti sta crollando , soprattutto perchè adesso c'è troppa concorrenza e l'occidente non è più inattaccabile
la soluzione secondo alcuni è rinunciare all'economia di mercato , ma secondo me è stato già ampiamente dimostrato che non funziona
quindi secondo me è l'opposto , aderire cioè davvero totalmente all'economia di mercato (con l'UE o meno , basta che ci siano le cose di cui ho parlato sopra, poi dopo può essere pure meglio non avere troppi vincoli sovranazionali e posizioni ambigue se si riesce comunque ad andare nella stessa direzione, anche la moneta comune ad esempio non è affatto necessaria per il mercato , che avrebbe potuto tranquillamente giocare sulla tante valute diverse per specularci ), che ripeto non significa affatto che lo stato debba essere impotente , significa ripensarne il ruolo , e a quel punto io su certe cose sarei pure severissimo (evasione , importanza dell'istruzione , lotta alla corruzione ecc)

tuttavia in questo momento regnano la paura e la diffidenza , il modo di raccogliere consenso è quello che è e poi noi siamo in un paese coi suoi pesantissimi problemi , quindi non credo affatto che succederà( infatti il vento tira da tutt'altra parte) però io ovviamente continuo a sostenere la posizione e mi irrita abbastanza che si finga che sia questo il sistema in vigore e che ci sta portando al declino


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Francesco82 ha scritto:

La sola prospettiva accettabile secondo me è quella internazionalista, in tal senso. Le nazioni e i popoli esistono per fortuna, e sono una risorsa. Ma una forza di sinistra seria deve adottare una prospettiva che trascenda queste divisioni per mettere al centro interessi di natura più ampia.

Se da un lato forze come il PD stroncano completamente tale possibilità, essendo vicinissime a chi detiene il potere, dall'altro la propaganda dei Fusaro e simili risulta altrettanto reazionaria, ipocrica e pericolosa, perché ogni volta che si suggerisce un passo indietro verso sovranità, stato etico e nazionalismo si combatte l'interesse dei cittadini che si vorrebbe proteggere.

Mi sa che Fusaro, col quale ho avuto il piacere di confrontarmi stasera, non lo conosci bene, visto che uno dei temi di cui parla più spesso è proprio quello della terza via fra nazionalismo e globalismo, per cui bisogna rifuggire tanto dal globalismo mercatista, che non vuole alcun ostacolo al suo anarchico, ecumenico e omogeneizzante diffondersi, quanto dal nazionalismo aggressivo di stampo novecentesco. E parla proprio della creazione di una comunità mondiale di Paesi e civiltà rispettose l'una delle altre, e che quest'aspirazione è proprio l'esatto contrario di ciò che viene determinato dal processo omologante della globalizzazione, che conosce e impone una sola cultura, quella tesa a creare comunità indifferenziate di consumatori acefali! E non può esservi salvaguardia della diversità culturali se esiste e impera un pensiero unico, come accade oggi.
Ora dirai che Fusaro lo conosci anche fin troppo bene, ma ne hai distorto il pensiero gravemente. Fai meglio e prima a dire che non sei d'accordo.

_________________
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