T'ho più volte ammonito di non dialogare con un interlocutore immaginario, se no rischi di diventare come
lui, ma un pelo la lezione l'hai compresa perché mi pare che il tuo messaggio sia molto differente rispetto a quello di qualche ora fa o sbaglio
Ora mi sembra molto meglio
Fondamentalmente, dovresti sapere che ragionare per dicotomie e massimi sistemi per quanto molto utile a volte raramente porta a qualche risultato fruttuoso. E' importante avere ideali e non idoli, economia di mercato, economia pianificata, tendenzialmente questi altro non sono che "mezzi" per perseguire determinati ideali, sembrerà scontato dirlo ma entrambe falliscono nel momento in cui divengono un fine e non più un mezzo.
Un economia dirigista ed isolazionista difficilmente potrà mai funzionare, così come difficilmente potrà mai funzionare un economia di mercato ultra-liberista. La conta dei fallimenti servirebbe a poco, se dovessimo contarli penderebbero inevitabilmente sulla bilancia dell'economia di mercato, così come i successi, per quanto non sia così semplice in questi casi anche parlare di fallimenti e successi, come saprai anche quando c'era lui si sono fatte cose buone. Così come se dovessimo contare i crimini perpetrati sotto il vessillo dell'economia di mercato e sotto il vessillo dell'economia dirigista, avremo troppo materiale da ambo i lati.
Allo stesso tempo sarebbe fallace individuare una relazione diretta fra economia di mercato/deregolamentazione e progresso così com'è scorretto parlare di evoluzione, del resto uno dei periodi più floridi dell'economia a livello mondiale è stato successivo alla seconda guerra mondiale dove perlomeno i mercati erano tendenzialmente meno regolamentati di come lo sono stati negli ultimi decenni di recessione più o meno relativa.
Sinceramente non credo che dalle mie parole si possa evincere un anelito di speranza rivolto ad un economia dirigista così come allo stesso tempo nemmeno si possa esaurire l'operato dell'Unione Europea a promozione di una politica liberista, in realtà si possono individuare anche provvedimenti di stampo più dirigista ed a leggerti dubito che tu possa essere d'accordo con tutti i provvedimenti dell'Unione Europea.
Non so cosa vedi tu, ma nel contesto economico globale vedo un economia capitalista che switcha senza alcun problemi sul comunismo in relazione agli interessi da tutelare.
Per me il problema dell'Unione Europea è che si pretende che uno Stato venga gestito come un azienda però senza capitale di rischio e senza alcuna possibilità o quasi di creare ricchezza, e questo vale a cascata per gli enti statali sottoposti fra l'altro pure ermetici fra loro, a mio parere il fallimento è inevitabile a vantaggio di paesi più forti ed a discapito della popolazione.
A mio parere maggior potere allo Stato non implica per forza un indebolimento dei mercati, anzi a mio parere uno stato capace di investire può assolutamente promuovere pure un economia di mercato se necessario e l'attuale scenario italiano lo vedo assolutamente fallimentare se si adotta un economia dirigista così come allo stesso tempo con un economia di mercato non vedo la panacea di tutti i mali.
Inoltre, la cattiva gestione dello Stato non è da prendere sotto gamba, se l'amministrazione statale fallisce fallisce un economia dirigista così come un economia di mercato, molti problemi dello Stato italiano non ineriscono in alcuna maniera all'adozione di una delle due economie.
Quando mi parli di posti di lavoro non posso non ricordarti che uno degli obiettivi espliciti di un economia dirigista è l'occupazione laddove invece questo è solamente un accidente "inevitabile" (

) per l'economia di mercato, si possono immaginare svariati metodi con cui entrambe le economie perseguono questo fine, quando parlo di "referente" ti dico che in questo momento lo stato si preoccupa di pareggiare il bilancio ma non di risolvere i problemi della popolazione che non si premura nemmeno di conoscere, non è una questione di ascoltare lagne viene proprio preclusa la possibilità di prendere utili provvedimenti anche a dei "sovrani illuminati", provvedimenti che al mercato non interesserebbe prendere.
Creare e redistribuire ricchezza, se la tua economia di mercato si premurerà di fare questo a me andrà pure bene, ma dev'essere sempre lo Stato il principale referente del popolo per regolare le sue operazioni in maniera intelligente (che non significa ascoltare lagne che anche se tutte le lamentele fossero intelligenti cambierebbe poco al momento), ascoltare e tutelare la propria popolazione in prima persona, queste sono funzioni che lo Stato non può delegare a nessun'altro se no perderebbe la sua stessa ragione d'esistere e per questo lo Stato non può esimersi dall'adottare politiche dirigiste laddove questo sia necessario, questi sono solamente mezzi; la pubblica amministrazione ha creato sprechi e buchi ovunque hai ragione ma se toccassi la situazione con mano t'accorgeresti che tali sprechi sono dettati da avidità, incoscienza, incompetenza, arroganza che vanno oltre i concetti ed i fini proposti dalle due economie e per questo con tutta probabilità permarrebbero tali al di là delle politiche adottate perché devi mettere che tanti di questi errori sono stati commessi inseguendo la chimera del pareggio del bilancio, lo Stato è una truffa legalizzata nella stessa misura in cui il mercato è creatore di povertà e disuguaglianza.
Se lo Stato deve operare come un azienda (e non deve farlo ma entriamo in un discorso più ampio) che punta ai profitti deve avere l'opportunità di investire e creare ricchezza in prima persona cosa che al momento non può fare, uno stato che possa incentivare ed investire sulle proprie risorse e sulla propria popolazione dando a questa nuove opportunità per produrre ricchezze e risorse, una politica economica vincolata e vincolante come quella dell'Unione Europea non la trovo una soluzione al momento sotto nessun punto di vista, ma io sono fondamentalmente d'accordo con le possibilità offerte dal libero commercio anche se non sono d'accordo sul fatto di lasciarlo imperversare libero soprassedendo sulle funzioni dello stato.
Io non ragiono per destra e sinistra ma sono tendenzialmente favorevole alla seconda solo in quanto all'interno dei suoi schemi viene affermata la parità e l'uguaglianza (ed in realtà anche la libertà), così come l'economia dirigista si propone di raggiungere questi obiettivi, insomma propone una prospettiva etica fondamentale sconosciuta dall'altro lato. Ma se c'è uno Stato che può effettivamente promuovere pari possibilità all'interno dell'economia di mercato e tutelare la propria popolazione per me questo non implica alcuna contraddizione e può andare pure bene.
Anche se negli anni mi sono abituato a non avere speranze per questo mondo razionale rispetto allo scopo (che ti ricordo viviamo in un mondo di stampo capitalista eh...), un inferno nero come la pece e viverci all'interno è solo servito a rafforzare le mie convinzioni.
Ma quel che mi piacerebbe un domani è che il futuro super-uomo che verrà nel perseguire e promuovere determinati valori non si lascerà influenzare dalle contingenze, io troppo spesso anche solo nella mia esperienza personale ho visto lo schifo per perseguire i "valori" inevitabilmente promossi dal mercato, ma so che non è necessario che sia così.
Quando la rivoluzione dei valori che ho in mente si realizzerà non ci sarà più bisogno di parlare né di dirigismo né di mercato né di economia né di Stato