O Futeboleiro ha scritto:
Posto che non ho nessuna simpatia per Putin, tu stai dando un po' troppo per scontato che in Donbass prima del 24 febbraio 2022 non sia successo niente. Magari è così. Ma magari no. Perché ci sono fonti imparziali che affermano che le popolazioni filorusse del Donbass non si riconoscevano nel governo di Kiev e per questo per anni sono state fatte oggetto di discriminazioni e violenze. In quegli anni la Russia è stata cacciata dal G8 e colpita in più occasioni da sanzioni.
Quando invece nel Kosovo la popolazione locale ha chiesto la secessione dalla Serbia, lì la comunità internazionale si è unita per liberare il Kosovo bombardando Belgrado. Ora dico: quando il Donbass chiese l'autonomia da Kiev, la comunità internazionale si è unita al fianco di Kiev contro Mosca. Perché questo doppiopesismo da parte della UE e della NATO?
Putin e Milošević sono delinquenti? Certo che lo sono. Ma lo è anche Netanyahu. Allora perché la UE e la NATO uno lo portano quasi in palmo di mano (Netanyahu) e gli altri no? O sono delinquenti tutti e li tratti come tali o li porti tutti in palmo di mano. Così no. Così non va bene. Così è ipocrisia bella e buona.
Ultima cosa. L'Italia nel 1915/1918 per annettere popolazioni italiane fece guerra all'Impero Austro-Ungarico. E tra l'altro un'ampia percentuale di triestini e trentini sarebbe stata contenta anche di restare sotto gli Asburgo. Eppure appunto ci fu una guerra, l'Italia vinse e quelle popolazioni oggi sono italiane. In Donbass popolazioni filorusse hanno manifestato più volte, anche tramite un referendum plebiscitario, di essere annesse alla Russia. Si è purtroppo arrivati a una guerra. Dov'è la differenza tra quello che fece l'Italia nel 1915 e quello che ha fatto la Russia nel 2022?
Certo che è successo qualcosa prima del febbraio 2022.
Esattamente, in pillole è successo questo:
Cita:
Novembre 2013:
Il presidente ucraino Viktor Yanukovich decide di non firmare l'accordo di associazione con l'Unione Europea, optando invece per un accordo più stretto con la Russia. Questa decisione scatena proteste di massa a Kiev, conosciute come Euromaidan.
Febbraio 2014:
Dopo mesi di proteste, Yanukovich fugge da Kiev. Il Parlamento ucraino lo depone e forma un governo provvisorio filo-occidentale.
Febbraio-Marzo 2014:
La Russia, guidata da Putin, interviene militarmente in Crimea, regione a maggioranza russa e parte dell'Ucraina, e ne annette il controllo con un referendum controverso, non riconosciuto dall'Occidente.
Aprile 2014:
Inizia l’insurrezione armata nelle regioni di Donetsk e Luhansk (Donbass), nel sud-est dell’Ucraina. Russia fornisce supporto ai separatisti filorussi con armi, uomini e denaro. Negano ufficialmente un coinvolgimento diretto, ma sono chiare le immagini dei cd omini verdi e dei mezzi russi in territorio ucraino.
Maggio 2014:
In Donbass si tengono referendum di autodeterminazione non riconosciuti, e vengono proclamati la Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) e di Luhansk (LPR).
Referendum ampiamente dichiarati illegittimi e viziati dalla comunità internazionale, come del resto quelli fatti un paio di anni fa, con i soldati russi che controllavano direttamente la gente nell'urna.
Referendum plebiscitario

Luglio 2014:
L’aereo MH17 della Malaysia Airlines viene abbattuto sopra il Donbass, causando 298 morti. Le indagini internazionali attribuiscono la responsabilità a un missile russo sparato da separatisti.
Settembre 2014:
Viene firmato il protocollo di Minsk I, un primo tentativo di cessate il fuoco e pacificazione, ma il conflitto prosegue.
Febbraio 2015:
Viene firmato l’accordo di Minsk II, con un cessate il fuoco più dettagliato e misure politiche, ma la situazione sul campo resta instabile.
2016-2019
Il conflitto rimane congelato ma attivo, con scontri sporadici nel Donbass. La Russia continua a sostenere i separatisti. L’Ucraina cerca di avvicinarsi all’UE e alla NATO.
Inoltre, gli ispettori OSCE inviati sul posto dal non hanno rilevato alcuna discriminazione e/o persecuzione dei russofoni da parte dei madrelingua ucraina. Soprattutto, gli osservatori OSCE hanno riscontrato numerose attività violente da parte dei separatisti filorussi nelle regioni del Donbass, in particolare in Donetsk e Luhansk.
Nell' specifico:
-Hanno frequentemente registrato spari di artiglieria, lanci di razzi, scontri a fuoco e altre violazioni del cessate il fuoco da parte dei gruppi separatisti, che spesso hanno contribuito all’escalation del conflitto.
-Presenza di armi pesanti e veicoli militari nelle mani dei separatisti, oltre al coinvolgimento di combattenti non ucraini, che secondo vari rapporti provenivano anche dalla Russia.
-Hanno denunciato che i separatisti hanno ostacolato i loro movimenti, limitato l’accesso a determinate zone o impedito il monitoraggio di alcuni siti, come posizioni militari o aree sospette.
-Sono stati segnalati casi di detenzioni arbitrarie, torture, sparizioni forzate e intimidazioni contro civili e oppositori nelle aree controllate dai separatisti.
Soprattutto, e qui cade la narrazione delle #@*§ filorusse:
- Zelensky stesso è russofono, e proprio per questo è inviso a Putin perché ciò non gli consente di alimentare la sua narrazione;
- Il capo dello stato maggiore delle forze armate ucraine all'inizio della guerra Valeriy Zaluzhny è russofono;
- L'attuale capo di stato maggiore Andriy Hnatov, viene anche lui dall'Ucraina orientale;
- Nell'oblast di Charkiv, russofono, i russi sono stati presi a pedate nel 2022 e ricacciati indietro;
- In tale occasione, per frustrazione i russi perpetrarono il massacro della città russofona Bucha;
- La russofona Mariupol ha resistito tre mesi accerchiata;