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 Oggetto del messaggio: Re: Clima e Ambiente
MessaggioInviato: mer 30 ott 2024, 18:19 
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ha fatto dei bei disastri li, se ne parla molto in relazione alla motogp visto che tra 2 settimane ci sarà l'ultima gara dell'anno e non si sa se si riuscirà a correrci
vabbè fotte sega del lato sportivo quando ci sono tragedie del genere, ma questo ha dato risalto alla cosa

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 Oggetto del messaggio: Re: Clima e Ambiente
MessaggioInviato: ven 1 nov 2024, 3:31 
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In Spagna già 158 le vittime, si scava ancora nel fango. 'Decine di dispersi'

Il governatore di Valencia si difende dalle accuse sulla mancata allerta: 'Avvisi già da domenica'. Re Felipe: 'L'allarme non è finito'. Sanchez: 'Restate a casa'

Il bilancio delle vittime nell'alluvione in Spagna fa sempre più paura.

L'ultimo aggiornamento ufficiale parla di almeno 158 morti confermati, ma intanto si continuano a cercare dispersi, che secondo il governo sono ancora "decine e decine".

La catastrofe ha ormai raggiunto proporzioni simili a quelle degli episodi più dolorosi nella storia recente diel Paese, come l'attentato terroristico di Atocha del 2004 (193 morti). E nel mare di fango e desolazione in cui si ritrovano migliaia di abitanti delle località inondate a Valencia e in alcune altre province, al grande dolore per chi non c'è più si aggiunge lo sconforto quando si prova a pensare a come ripartire.

"Ci vorranno anni", osservano in tanti. La fine dell'emergenza, intanto, resta lontana. "Dico ai cittadini della zona che la Dana continuerà, non è finita, quindi bisogna stare attenti", ha avvertito il premier Pedro Sánchez in visita a L'Eliana (Valencia), dove è stato stabilito il centro nevralgico per la gestione dei soccorsi. "Chiedo a tutti di seguire le indicazioni delle autorità. Siamo alla vigilia di un ponte festivo, ma vi invito a stare a casa", ha aggiunto mentre restavano attive allerte meteorologiche per forte maltempo in più punti della Spagna, in particolare nel sud-ovest e nel nord-est. In effetti, scene di case allagate, strade interrotte e scuole chiuse si sono verificate in diverse zone, in particolare nelle province di Castellón e di Cadice.

Ma l'epicentro del dramma rimane attualmente l'hinterland di Valencia, una città sotto shock nonché parzialmente isolata, visto che i treni resteranno fuori uso per almeno 15 giorni e ci sono danni notevoli anche sulla rete stradale (mentre l'aeroporto rimane funzionante). È' in diverse aree della sua periferia dove si concentra il grosso dei morti: almeno 45 (di cui sei ospiti di una casa di riposo) a Paiporta, altre 13 tra La Torre e Castellar, mentre non è ancora certa la cifra, che si teme alta, dei deceduti a Sedaví. "Qui non sono ancora venuti a recuperare i cadaveri", diceva nella mattinata di giovedì a Tve un abitante di quest'ultima cittadina.

Molti dei corpi vengono trasportati al Palazzo di Giustizia di Valencia, dove è stata allestita una camera mortuaria provvisoria. La ricerca dei dispersi continua intanto senza tregua, "casa per casa", con più di mille soldati messi in campo a tal fine. "Il nostro impegno, per terra, mare e aria, con tutti i mezzi e per tutto il tempo necessario, è volto a ritrovare le persone scomparse", ha detto Sánchez.

Mentre il re Felipe VI, da Madrid, oltre a ringraziare la solidarietà internazionale e i numerosi soccorritori al lavoro nelle zone alluvionate, omaggiava "le azioni in alcuni casi sicuramente eroiche" dei cittadini fattisi avanti per dare una mano. Anche il Papa ha voluto esprimere la sua "vicinanza alla gente di Valencia" per questa catastrofe. Tra le priorità delle prossime ore si profila pure quella di garantire beni di prima necessità nelle località più colpite, rimasti in alcuni casi senza luce e acqua potabile: il governatore valenziano Carlos Mazón ha chiesto sostegno all'esercito anche per tali funzioni.

Per sfortuna di chi già deve fare i conti con situazioni tragiche o almeno molto scomode e complicate, non tutti hanno avuto comportamenti esemplari. Nelle ore successive all'alluvione la polizia ha infatti arrestato almeno 39 persone accusate di atti di saccheggio: bersagliati, in particolare, alcuni esercizi commerciali specializzati in vendita di computer, cellulari o profumi di marca. Mentre sul fronte politico non si placano le polemiche per i dubbi sulla tempestività delle autorità regionali nella gestione dell'emergenza - con Sánchez e Mazón che oggi hanno tuttavia cercato di trasmettere un'immagine di unità - le conseguenze dell'alluvione hanno già raggiunto anche ambiti più periferici: tra queste, quello sportivo, con il rinvio a data da destinarsi degli incontri di Liga Villarreal-Rayo Vallecano e Valencia-Real Madrid previsti per sabato.

Oltre 120.000 gli sfollati, almeno 500 persone hanno pernottato in alberghi della regione di Valencia, dove sono impegnati oltre mille militari dell'Unità di emergenza dell'esercito per liberare 119 strade regionali isolate dal fango e dai detriti portati dalle piogge torrenziali. Oltre 250 persone sono state salvate da elicotteri e 70 via terra. Ci sono però ancora interi paesi sepolti dal fango, Interi paesi sepolti dal fango, come Paiporta, dove si registrano 40 morti e continua da martedì l'interruzione delle forniture idriche ed elettriche.

Da Sedaví (Valencia), uno dei comuni spagnoli più colpiti dall'alluvione, arrivano richieste di aiuto: "La necessità più urgente è che vengano a recuperare i cadaveri. Ci sono ancora persone rimaste sotto le macchine. E' è tutto un disastro indescrivibile" afferma Javier, abitante della cittadina. "Sarebbe prioritario che non si lascino lì cadaveri in decomposizione", ha aggiunto l'uomo, un ex militare, parlando a una reporter di Rtve in mezzo a uno scenario di distruzione, con fango nelle strade e auto abbandonate e accatastate l'una sull'altra. "In molti stanno anche chiedendo rifornimenti di cibo, perché i centri commerciali della zona sono stati presi d'assalto nelle ultime ore", ha aggiunto.

Restano sospesi anche oggi i collegamenti ferroviari dell'alta velocità da Madrid a Valencia e nell'intera regione valenciana. Interrotto anche il corridoio mediterraneo autostradale dalla Catalogna alla regione a sudest della Spagna.


https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/10/31/in-spagna-gia-158-le-vittime-si-scava-ancora-nel-fango.-decine-di-dispersi_6cd51d1d-69b2-4da8-8655-03c290fdd888.html

Tralascio la stucchevole polemica sul discorso del cambiamento climatico (tanto la situazione è abbastanza palese, credo) ma alcune immagini e racconti sono terrificanti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Clima e Ambiente
MessaggioInviato: sab 2 nov 2024, 15:24 
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Reg. il: dom 28 lug 2013
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I media spagnoli hanno recuperato il video in cui il 29 ottobre il presidente della Generalitat Valenciana, il governatore della Regione, Carlos Mazçn, ridimensionava la minaccia della Dana mentre i servizi meteorologici affermavano il contrario

https://www.rainews.it/video/2024/11/spunta-il-video-che-mette-nei-guai-il-governatore-della-comunita-valenciana-ca730fca-d4f1-4bd7-92aa-5007295f6e1b.html

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 Oggetto del messaggio: Re: Clima e Ambiente
MessaggioInviato: dom 3 nov 2024, 8:03 
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Reg. il: mar 20 set 2016
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termopiliano ha scritto:
I media spagnoli hanno recuperato il video in cui il 29 ottobre il presidente della Generalitat Valenciana, il governatore della Regione, Carlos Mazçn, ridimensionava la minaccia della Dana mentre i servizi meteorologici affermavano il contrario

https://www.rainews.it/video/2024/11/spunta-il-video-che-mette-nei-guai-il-governatore-della-comunita-valenciana-ca730fca-d4f1-4bd7-92aa-5007295f6e1b.html


Qui un video un po' più lungo nel quale assicura che non ci sarà alcun danno materiale, né alcun allarme idrogeologico.

https://youtube.com/shorts/deNHAl3hO0U? ... vb7Phw4LK5

Qui un articolo del Corriere che riepiloga l'incredibile serie di errori commessi da Mazon in questi giorni:

DAL NOSTRO INVIATO
VALENCIA - Ogni giorno che passa è un giorno peggiore per la credibilità politica di Carlos Mazón. E a cinque giorni dal disastro della Dana i valenciani, che nel 2023 hanno eletto il 50enne avvocato del Partido Popular di centrodestra alla guida della Generalitat, lo contestano ormai apertamente. Nell’ordine: martedì il mancato allarme per l’alluvione, mercoledì lo scaricabarile smentito, come vedremo da dati e video, giovedì e polemiche per il ritardo nei soccorsi, venerdì l’invito inascoltato ai volontari di non recarsi nelle zone coperte dal fango, sabato la chiusura delle vie d’accesso a quei sobborghi, che in poche ore gli è costato migliaia di commenti social che invitano a ribellarsi: «vuole nascondere i cadaveri», «gli aiuti devono arrivare a tutti i costi», «non può proibire la mobilità senza dichiarare lo stato di emergenza».

Proprio quest’ultimo è l’ultimo atto di accusa nei suoi confronti, perché con questo passaggio formale, ed evidentemente necessario con 200 morti e duemila dispersi, Mazón avrebbe dovuto prendere in gestione direttamente l’enorme caos che regna oggi nella zona dei soccorsi. Ma la sua mancata presa di responsabilità ha fatto sì anche che l’esercito intervenisse solo venerdì con i propri mezzi, dopo settantadue ore in cui la popolazione ha scavato letteralmente a mani nude. Il rimpallo di responsabilità con il governo centrale lo vede perdente anche sul piano mediatico, dove anche i media nazionali come El Paìs gli stanno rinfacciando tutte le improvvide (eufemismo) uscite di questi giorni. Come detto, giovedì è stata resa nota la cronologia degli allarmi diffusi dalla Protezione civile, che mentre Mazón rassicurava sull’assenza di rischi, già aveva avvisato chiaramente che si andava incontro ad un evento metereologico senza precedenti.


Venerdì, ad aggravare questa sua colpevole uscita, alcuni media come El Diario hanno recuperato e ripubblicato il video, che Mazón aveva cancellato dai social, in cui il governatore si lanciava in questa assurda rassicurazione. «Secondo le previsioni, il temporale si sta spostando, cosa che fa sperare che intorno alle ore 18 diminuirà la sua intensità in tutto il territorio della comunità», si sente dire a Mazón. Ma erano le 13 e poco prima il suo stesso dipartimento per le Emergenze aveva diramato l'allerta. Poi Mazón insiste: «Considerato quello che sta succedendo, le cose stanno andando avanti fortunatamente senza danni materiali e senza allerta idrologica». Sempre venerdì la pesantissima presa di distanza del governo di Pedro Sánchez, con il governatore di fatto scaricato dalla ministra della Difesa Margarita Robles: «Per fortuna il governatore ha capito che l'esercito è assolutamente indispensabile, e da allora siamo ovunque e continueremo ad esserci», ha detto la ministra a La Sexta.

E dire che l’unica sollecitudine Mazón l’aveva mostrata nel farsi fotografare con la pettorina fosforescente, ma lontano dalle zone alluvionate, in occasione della visita del presidente (contestato invece dal leader del Pp, Feijóo): «Grazie per essere venuto così presto, per la tua vicinanza e per la tua presenza così tempestiva. Riceviamo questo come un messaggio con grande affetto». Finita l’emergenza, Mazón sarà poi chiamato a rendere conto della soppressione dell'Unità Valenciana di Emergenza, voluta e istituita dall'ex governatore Ximo Puig (Psoe) proprio per fare fronte a emergenze di questo tipo, è cancellata sull’onda della foga negazionista dei cambiamenti climatici rivendicata da Vox, il partito di estrema destra alleato proprio al Governatore.


https://www.corriere.it/esteri/24_novem ... 7xlk.shtml

C'è da restare allibiti di fronte a tanta stupidità: il più classico uomo sbagliato, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. La gestione della peggiore alluvione europea del secolo nelle mani di un negazionista dei cambiamenti climatici. Che paradosso!


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MessaggioInviato: dom 3 nov 2024, 10:05 
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Reg. il: lun 4 giu 2012,
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Sandro ha scritto:
C'è da restare allibiti di fronte a tanta stupidità: il più classico uomo sbagliato, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. La gestione della peggiore alluvione europea del secolo nelle mani di un negazionista dei cambiamenti climatici. Che paradosso!


Direi che sotto questo punto vista anche in Italia non ci possiamo lamentare a stupidità per quanto riguarda la gestione politica della questione del cambiamento climatico dato che, come continuano a sostenere tanti geni al governo, è un problema che non esiste ed è solo una invenzione degli eco-imbecilli...

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MessaggioInviato: mar 12 nov 2024, 10:39 
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Reg. il: lun 4 giu 2012,
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Trump prepara l’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi
Il New York Times rivela che il presidente rieletto avrebbe già pronto l'ordine esecutivo per abbandonare l'Accordo sul clima

Donald Trump e il suo team hanno già preparato l’ordine esecutivo sull’abbandono dell’Accordo di Parigi, scrive l’agenzia Reuters citando fonti del New York Times. Secondo la stampa statunitense, l’appena rieletto presidente e la sua squadra di transizione – l’equipe ristretta di cui si è circondato in attesa dell’ingresso alla Casa Bianca – hanno stilato una serie di decreti che daranno il via al nuovo corso ambientale di Washington.

La decisione più clamorosa è appunto il ritiro dall’Accordo di Parigi, la principale intesa globale sul contrasto alla crisi climatica, firmata sotto l’egida delle Nazioni Unite nel 2015. Il patto include tutte le nazioni del mondo, e prevede tra le altre cose l’impegno a fermare l’aumento della temperatura media globale «ben al di sotto dei +2°C» rispetto all’era pre-industriale. Solo un paese ne era già uscito in passato: gli Stati Uniti d’America, sotto la prima presidenza Trump. Joe Biden, appena rieletto, vi era subito rientrato, e i negoziati con le controparti avevano subito ripercussioni minime.

Questa volta però la Casa Bianca potrebbe lasciare l’Accordo all’inizio del mandato, e un eventuale nuovo ingresso non avverrebbe prima di quattro anni. Tutto questo accade a pochi giorni dall’inizio della COP29, il nuovo round negoziale sul clima in programma da lunedì 11 novembre a Baku, Azerbaigian. Il summit era considerato già di per sé di difficile riuscita dagli esperti: ora questa notizia pone un’incognita ancora maggiore.

Non solo l’uscita dall’Accordo di Parigi nei piani di Donald Trump
Oltre all’uscita da Parigi, Trump sarebbe pronto a ridurre l’estensione di alcuni parchi naturali per lasciare spazio ad attività estrattive, interrompere la parziale pausa in vigore sull’esportazione di gas naturale liquefatto verso alcuni paesi e impedire che i singoli Stati – ad esempio, la California – possano darsi standard di riduzione delle emissioni più alti di quelli nazionali. Karoline Leavitt, portavoce del team di transizione di Trump, ha detto in risposta a una domanda di Reuters che i risultati delle elezioni di martedì danno al presidente eletto un «mandato per attuare le promesse fatte in campagna elettorale. E lui manterrà la parola data».

Per i primi di gennaio è previsto il passaggio di consegne e l’insediamento ufficiale della nuova amministrazione. A quel punto, vedremo quante di queste decisioni diventeranno realtà.

https://valori.it/trump-uscita-accordo-di-parigi/

toh, chi l'avrebbe mai detto...

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Reg. il: dom 5 ott 2014,
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Vabbè ha detto che serve più carbone e petrolio per rendere l'America di nuovo grande, era prevedibile.
Maledetto il giorno in cui Cristoforo Colombo ha dovuto fare quella #@*§ della circumnavigazione.

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Reg. il: lun 4 giu 2012,
Alle ore: 15:19
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adesso non voglio piu sentire gli italioti che si sono esaltati per la vittoria di trump lamentarsi se l'estate sara ancora piu rovente ed afosa degli anni passati e delle piogge torrenziali che allagano le nostre citta facendo miliardi di danni che dovremo pagare poi di tasca nostra.

muti devono stare, muti!!!

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Reg. il: mar 20 set 2016
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esser ha scritto:
adesso non voglio piu sentire gli italioti che si sono esaltati per la vittoria di trump lamentarsi se l'estate sara ancora piu rovente ed afosa degli anni passati e delle piogge torrenziali che allagano le nostre citta facendo miliardi di danni che dovremo pagare poi di tasca nostra.

muti devono stare, muti!!!


Sicuramente l'estate è calda e ci sono le piogge per via di trump o in generale per via dell'uomo,poi sicuramente ,se tutto fosse di origine antropica, il 10 % del mondo può influire col 90% che se ne frega per varie ragioni.

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Reg. il: lun 4 giu 2012,
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Il tasso di riscaldamento globale causato dall’uomo è al massimo storico, secondo gli scienziati

Il riscaldamento globale causato dall’uomo sta avanzando di 0,26 °C per decennio – il tasso più alto mai registrato, secondo una nuova ricerca condotta da un gruppo internazionale formato da oltre 50 autorevoli scienziati, tra cui la ricercatrice CMCC Anna Pirani. Il secondo rapporto annuale “Indicators of Global Climate Change” (Indicatori del Cambiamento Climatico Globale) rivela che il riscaldamento indotto dall’uomo è salito a 1,19 °C nel decennio passato (2014-2023), un aumento rispetto agli 1,14 °C osservati nel periodo 2013-2022 (come indicato nel rapporto dell’anno scorso).

Fonte: comunicato stampa originale Priestley Centre for Climate Futures

Considerando l’anno 2023 separatamente, il riscaldamento causato dall’attività umana ha raggiunto 1,3 °C. Questo dato è inferiore alla quantità totale di riscaldamento che abbiamo sperimentato nel 2023 (1,43 °C), indicando che anche la variabilità climatica naturale, in particolare El Niño, ha giocato un ruolo nelle temperature record del 2023.

L’analisi mostra anche che il bilancio di carbonio rimanente – una stima della quantità di anidride carbonica che può ancora essere emessa in atmosfera prima di superare il limite di 1,5 °C di riscaldamento globale – è di circa 200 gigatonnellate (miliardi di tonnellate), che corrispondono a circa cinque anni di emissioni attuali.

Nel 2020, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha calcolato che il bilancio di carbonio rimanente per arrivare a 1,5 °C era compreso tra le 300-900 gigatonnellate di anidride carbonica (CO2), con una stima centrale di 500. Da allora, le emissioni di anidride carbonica e il riscaldamento globale sono continuati. All’inizio del 2024, il bilancio di carbonio rimanente per arrivare alla soglia di 1,5 °C era di 100-450 gigatonnellate, con una stima centrale di 200.

“Le emissioni umane di gas serra hanno continuato a riscaldare la superficie terrestre a un ritmo senza precedenti nell’ultimo decennio”, ha detto Pirani. “Sappiamo che con ogni incremento di riscaldamento aumentano la frequenza e l’intensità degli eventi estremi. Nel 2023 l’Europa ha sperimentato ondate di calore estreme, grandi incendi, inondazioni e siccità. Il rischio climatico sta diventando sempre più complesso e difficile da gestire in tutta Europa.”

Il Progetto “Indicators of Global Climate Change” è coordinato dal Professor Piers Forster, Direttore del Priestley Centre for Climate Futures presso l’Università di Leeds. “La nostra analisi mostra che il livello di riscaldamento globale causato dall’azione umana ha continuato ad aumentare nell’ultimo anno, anche se l’azione climatica ha rallentato l’aumento delle emissioni di gas serra,” ha dichiarato Forster. Le temperature globali stanno ancora andando nella direzione sbagliata e più velocemente che mai.

“L’analisi è progettata per monitorare le tendenze a lungo termine causate dalle attività umane. Le temperature osservate sono il prodotto di questa tendenza a lungo termine modulata da variazioni naturali a breve termine. L’anno scorso, quando i record di temperatura osservati sono stati battuti, questi fattori naturali stavano temporaneamente aggiungendo circa il 10% al riscaldamento a lungo termine.”

L’annuncio lancia un avvertimento mentre esperti del clima si incontrano a Bonn per preparare il terreno per la conferenza sul clima COP29, che si terrà a novembre a Baku, in Azerbaigian.

La fonte autorevole di informazioni scientifiche sullo stato del clima è il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) delle Nazioni Unite, ma poiché il prossimo rapporto di valutazione non sarà pubblicato prima della fine del 2027 o inizio del 2028, ciò crea un “vuoto informativo”, in particolar modo dal momento che gli indicatori climatici stanno cambiando rapidamente.

Il nuovo rapporto sugli indicatori climatici è accompagnato da una piattaforma open data, open science – la dashboard degli Indicators of Global Climate Change del Climate Change Tracker che fornisce un facile accesso a informazioni aggiornate sui principali indicatori climatici.

L’ultimo rapporto sugli Indicators, pubblicato da oltre 50 scienziati nella rivista Earth System Science Data, fornisce anche nuove informazioni sugli effetti della riduzione delle emissioni di zolfo prodotte dall’industria globale della navigazione. Riflettendo direttamente la luce solare nello spazio e contribuendo a formare nuvole come una maggiore capacità riflettente, lo zolfo ha un effetto di raffreddamento sul clima, ma le riduzioni in corso di queste emissioni hanno diminuito tale effetto.

Anche se ciò è stato compensato l’anno scorso dalle emissioni di aerosol degli incendi canadesi, il report afferma che la tendenza a lungo termine indica comunque che la quantità di raffreddamento che possiamo aspettarci dalle emissioni di aerosol continua a diminuire.

https://www.cmcc.it/it/articolo/il-tass ... scienziati

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