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 Oggetto del messaggio: Re: [Politica 2022] Il governo Meloni
MessaggioInviato: mer 8 nov 2023, 16:57 
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Primavera
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Riforme e stabilità: i poteri (reali) dei premier

di Angelo Panebianco

Se non ti chiami Charles de Gaulle, se non vuoi suicidarti politicamente e se vuoi sul serio cambiare la forma di governo, devi ottenere il consenso di una parte significativa dell’opposizione. La riforma potrebbe nascere solo grazie a un «patto costituzionale» fra la maggioranza e, quanto meno, una frazione quantitativamente rilevante degli oppositori parlamentari.
Quindi, se Giorgia Meloni avesse voluto davvero puntare (o se fosse stata nelle condizioni di poterlo fare) sulla riforma della nostra forma di governo, avrebbe dovuto lasciare perdere l’elezione diretta e proporre una soluzione diversa (come ha osservato Antonio Polito, sul Corriere del 5 novembre), ossia una qualche forma di Cancellierato: la fiducia al capo del governo (e non al governo nel suo insieme) da parte di una sola Camera e il suo diritto di licenziare i singoli ministri. Soprattutto, avrebbe dovuto mettere nelle mani del capo del governo il vero potere deterrente, l’arma decisiva per garantire la stabilità dell’esecutivo: la facoltà di ottenere, se le circostanze lo richiedono, lo scioglimento delle Camere (proprio come prevede la Costituzione tedesca). Il tutto accompagnato da una riforma elettorale adeguata: un qualche tipo di maggioritario, per esempio a doppio turno. Se questa fosse stata la proposta, Meloni avrebbe ottenuto un immediato successo politico: avrebbe spaccato in due il fronte dell’opposizione.

Una parte di essa, quella più ideologica, avrebbe fatto il solito fuoco di sbarramento. E siccome il Cancellierato sposta effettivamente alcuni poteri (come quello di scioglimento) dal presidente della Repubblica al capo di governo, apriti Cielo, gli ideologici avrebbero subito gridato al «golpe», alla svolta autoritaria. Come, del resto, fanno sempre e comunque. Avrebbero seguito, cantando Bella ciao, i soliti pifferai di Hamelin, quelli che «Non si tocca la Costituzione nata dalla Resistenza». Però, questa volta, un’altra parte dell’opposizione, composta dai pragmatici, non avrebbe potuto evitare di aderire al progetto. Una riforma del genere, infatti, se fosse passata, non avrebbe solo accresciuto le chance di creare e stabilizzare un grande partito conservatore sulla destra. Avrebbe anche offerto ai pragmatici di sinistra la possibilità di operare in un habitat istituzionale più favorevole a loro che alla parte più estremista dell’opposizione. Insomma, si sarebbe determinata una convergenza di interessi fra Meloni e gli oppositori pragmatici. E questa volta, forse, gli ideologici sarebbero usciti dallo scontro con le ossa rotte.
Meloni ha fatto invece una proposta che compatta contro di lei l’opposizione. Non solo: è un progetto che, per come è concepito, divide anche il fronte dei fautori di una riforma della Costituzione, quelli che, per intenderci, hanno perseguito proprio quel disegno — venendo alla fine sconfitti — fin dai tempi dei referendum Segni.

E allora perché Meloni, alla quale nessuno può negare accortezza e capacità politiche, ha scelto la strada più impervia, quella che porta più facilmente all’insuccesso che al successo? Forse ciò è avvenuto perché non aveva alternative. È probabile che il progetto tirato fuori dal governo sia una sorta di punto di equilibrio, il solo su cui le forze di maggioranza siano state in grado di convergere, di trovare un accordo.

Il testo presentato sembra più un ballon d’essai che una proposta compiuta. Destinato ad essere rimaneggiato in mille modi durante l’iter parlamentare. Ma se restiamo a ciò che ci è stato dato in pasto fin qui, si può forse dire quanto segue. Il principale aspetto negativo non consiste nel fatto che l’elezione diretta del premier non c’è da nessuna parte. Questa non può essere una obiezione decisiva. Nemmeno il semi-presidenzialismo esisteva prima che De Gaulle lo imponesse in Francia e ha funzionato a lungo e piuttosto bene nonostante che, quando nacque, fossero in tanti a prevederne il fallimento. L’aspetto negativo è un altro. Ossia il fatto che, stando a questa prima versione della riforma, il premier eletto sarebbe in realtà debole nonostante l’investitura popolare. Anche se gli ideologici, privi di fantasia, parlano già di «svolta autoritaria», il rischio, al contrario, è quello di un premier in balia dei ricatti di questa o quella frazione della maggioranza. Senza la possibilità di tenerle in riga minacciando lo scioglimento delle Camere. L’esito più probabile non è l’autoritarismo ma il caos, un blocco di sistema «alla messicana» (Francesco Clementi, Corriere del 4 novembre).

L’elezione diretta del premier potrebbe funzionare solo in un contesto bipartitico (governa un solo partito). Ma dove ci sono governi di coalizione, dove l’instabilità dipende dalla competizione fra i partiti entro l’alleanza di governo, l’elezione diretta del premier non stabilizza alcunché. Non basta cercare di irrigidire il sistema per impedire alla dinamica coalizionale (la competizione entro la maggioranza ) di paralizzare l’azione di governo. Tenuto conto della cosiddetta norma anti-ribaltone prevista (se cade il premier può essere sostituito, una volta sola, da un esponente della stessa maggioranza), la stabilità potrebbe essere forse assicurata da un patto segreto, tenuto nascosto agli elettori, stipulato fra i leader della coalizione prima delle elezioni, ossia un accordo che preveda una staffetta: ti presenti tu come candidato premier agli elettori perché hai più probabilità di vincere. A metà legislatura, ti dimetti e io ti sostituisco. Ma è concepibile che si possa stipulare, alle spalle degli elettori, un patto simile?

In ogni caso, comunque venga rimaneggiato in seguito il progetto, non potrebbe ottenere la maggioranza dei due terzi che serve per scongiurare un referendum. Da ormai molto tempo i referendum, non solo in Italia, si risolvono in sonore sconfitte dei governi. Votano soprattutto quelli che vogliono prenderli a legnate. Quando vieni sconfitto, il tuo carisma svanisce, la tua popolarità crolla. Ai sostenitori di Meloni conviene che la proposta si areni in Parlamento. Si scommette su tutto. Ma forse solo pochi temerari scommetteranno sul fatto che al prossimo giro eleggeremo direttamente un premier.

https://www.corriere.it/opinioni/23_nov ... 1145.shtml


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 Oggetto del messaggio: Re: [Politica 2022] Il governo Meloni
MessaggioInviato: mer 8 nov 2023, 17:36 
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Reg. il: dom 28 lug 2013
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il Mister ha scritto:
A me pare una riforma giusta, ovviamente è sbagliata perché al momento c'è la destra al governo.


Ci fosse stata la sinistra al governo per quelli di destra sarebbe stata una riforma sbagliata perché al governo c'era la sinistra. Ripeto, né più né meno il gioco delle parti.

Io nel mio piccolo non sono un esperto di diritto costituzionale e quindi non riesco a farmi un'idea specifica e dettagliata sulla riforma. Noto che ad alcuni piace, ad altri no (come appunto è giusto che sia).
In generale comunque concordo con Sandro, riforme di un certo tenore andrebbero fatte ricercando la massima condivisione possibile.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Politica 2022] Il governo Meloni
MessaggioInviato: mer 8 nov 2023, 23:23 
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Reg. il: lun 27 ago 2007
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Io non ho mai condiviso questa mania dell'uomo solo al comando, del Presidente eletto direttamente dagli italiani, con tutto il ciarpame propagandistico che ci è stato propinato dal 1994 in poi, specialmente dagli esponenti di una ben precisa area politica (basti pensare che Conte che governa con il PD "non è stato eletto dal popolo", mentre quanto Conte governava con la Lega questa critica non gliela muoveva nessuno, incredibile).

Peraltro, che l'elezione diretta del Presidente del Consiglio comporti che i governi durino 5 anni è una questione che è tutta da stabilire, come se non ci fossero mai state in Italia elezioni anticipate.

Quello che mi preoccupa di più, semmai, è la garanzia del 55% dei seggi a chi vince le elezioni... sono un proporzionalista convinto, e il fatto che con meno del 30% si possano vincere le elezioni e ottenere il 55% dei seggi mi sembra una distorsione eccessiva della volontà popolare.
Metto le mani avanti sulla governabilità del paese: non è il sistema elettorale a portare a elezioni anticipate, è il sistema politico. In Germania hanno un proporzionale quasi puro e dalla riunificazione sono andati a elezioni anticipate una sola volta; nel Regno Unito hanno un maggioritario purissimo, in pratica solo due partiti, e sono andati ad elezioni anticipate due volte negli ultimi dieci anni e nell'ultima legislatura hanno cambiato 3 primi ministri.

E, sia chiaro, non è che questo lo penso perché lo propone la Meloni, lo pensavo anche quando lo proponeva Renzi.

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Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!


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 Oggetto del messaggio: Re: [Politica 2022] Il governo Meloni
MessaggioInviato: gio 9 nov 2023, 9:59 
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Reg. il: sab 6 dic 2008,
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Sì, ma se per avere il 50%+1 dei seggi serve il 50+1% dei voti, nessuna coalizione di pura "destra" o "sinistra" ci arriverà mai. Per cui dovrà fare accordi con altre formazioni, che poi possono fare cadere il governo facilmente.


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 Oggetto del messaggio: Re: [Politica 2022] Il governo Meloni
MessaggioInviato: gio 9 nov 2023, 14:55 
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Reg. il: dom 28 lug 2013
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Un approfondimento tematico sulla riforma del "Premierato"...

https://www.raiplaysound.it/audio/2023/11/Tutta-la-citta-ne-parla-del-09112023-47f68693-7b8d-413c-bc0b-10ad8858d018.html

Per fortuna in rai (seppur in questo caso in radio) ci sono anche trasmissioni degne di nota (come in questo caso "Tutta la città ne parla").

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 Oggetto del messaggio: Re: [Politica 2022] Il governo Meloni
MessaggioInviato: lun 20 nov 2023, 20:06 
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Reg. il: dom 28 lug 2013
Alle ore: 9:23
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Carne sintetica, cosa dice la nuova legge

L'Italia è la prima in Europa a vietare di produrre e commercializzare alimenti creati da "colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrali"

Il via libera alla nuova legge
Con il via libera arrivato ieri dalla Camera, l'Italia per prima in Europa, interoduce il divieto di produrre e commercializzare alimenti, ma anche mangimi creati "a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati".

Diventa fuorilegge la carne creata in laboratorio
Diventa in pratica fuorilegge quello che erroneamente viene denominato cibo sintetico. Si tratta prevalentemente di carne - ma sperimentazioni esistono anche per il pesce o per il latte - creata in laboratorio a partire da cellule staminali prelevate su un tessuto vivente.

Le cellule vengono fatte prolifarare all'interno di un bioreattore che ne accelera la moltiplicazione, riproducendo fedelmente le condizioni del corpo animale. Senza allevamenti intensivi o macellazione. Gusto e valori nutrizionali non sono pero' identici alla carne tradizionale, perché in natura variano in base all'alimentazione e dallo stile di vita dell'animale.

E negli altri paesi? Dove si può mangiare, e dove no
La carne coltivata, detta anche "clean meat", oggi e' venduta a Singapore, puo' essere consumata in Israele dietro firma di una liberatoria, e arrivera' presto negli Usa dove la scorsa estate e' stata approvata la vendita del pollo coltivato prodotto da due societa'.

L'Unione Europea non si e' ancora espressa, ma una eventuale approvazione metterebbe l'italia a rischio di subire una procedura di infrazione, anche in nome della libera circolazione delle merci.

Le multe
La nuova legge italiana prevede multe da 10 mila a 60 mila euro, o nei casi piu' gravi del 10 per cento del fatturato totale, fino a una sanzione massima di 150.00 euro. Vieta anche di denominare come carne prodotti contenenti proteine vegetali.

Secondo il nostro governo non e' solo questione di sovranita' alimentare, c'e anche una questione precauzionale perche' ha spiegato il ministro della salute schillaci non esistono studi sugli effetti a lungo termine del consumo di questa carne.

Chi difende il cibo coltivato, in primis animalisti e ambientalisti, ritiene invece che sia l'unica strada per sfamare la popolazione mondiale garantendo la sostenibilita' ambientale, poiche' si ridurrebbero enormemente l'emissione di gas serra, l'uso di acqua e sfruttamento del suolo.

Di sicuro ci sono in ballo molti soldi, secondo gli analisti di Barclays la carne sisntetica entro il 2040 alimentera' un giro d'affari di 450 miliardi, il 20 per cento del mercato globale.


https://tg.la7.it/cronaca/carne-sintetica-cosa-dice-la-nuova-legge-17-11-2023-198954

Tocca capire se contromano stanno andando tutti gli altri paesi o noi...

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termopiliano ha scritto:

Tocca capire se contromano stanno andando tutti gli altri paesi o noi...


la seconda che hai detto...

è stata ovviamente una scelta politica dato che la coldiretti è bene ammanicata col ministero delle politiche agricole e quindi, per difendere la casta degli agricoltori nostrani, si da un bel calcio al futuro degli italiani e della loro salute... avete voluto la meloni al governo? e questo è un altro dei risultati ignobili della vostra scelta...

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MessaggioInviato: mar 21 nov 2023, 17:19 
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Di certo la salute passa dall'essere vegani o dal mangiare la carne coltivata in laboratorio, se andare contromano significa andare ciò che ci consiglia il Pd allora mi sa che dall'altra parte della strada non verrà mai nessuno a darci pericolo.

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MessaggioInviato: mar 21 nov 2023, 18:42 
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Reg. il: lun 4 giu 2012,
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Pigio_ ha scritto:
Di certo la salute passa dall'essere vegani o dal mangiare la carne coltivata in laboratorio, se andare contromano significa andare ciò che ci consiglia il Pd allora mi sa che dall'altra parte della strada non verrà mai nessuno a darci pericolo.


mangiare carne coltivata vuol dire niente piu allevamenti intensivi, niente piu disboscamenti e quindi significativa riduzione del livello della CO2, niente piu trasporti di carni provenienti da ogni parte del mondo, qualita della stessa di molto superiore a quella indecente che si trova sugli scaffali e nelle macellerie, costi di produzione ridotti del 70-80%, eliminazione definitiva dei prodotti industriali con i quali si fanno ingrassare innaturalmente gli animali nonche degli antibiotici e di tutta quella chimica attualmente impiegata negli allevamenti, etc etc...

insomma a me sembra che ci siano solo fattori positivi nell'utilizzo della carne coltivata rispetto alle porcherie "naturali" alle quali siamo ormai abituati a cibarci da diverse decine di anni e comunque non mi pare che si chiedesse al nostro ministro di eliminare d'emblée la carne degli allevamenti intensivi ma semmai dare la possibilita al consumatore italiano di poter scegliere anche quella coltivata.

ed invece con questo divieto tassativo (peraltro senza neppure un evidenza scientifica che ne sconsigliasse l'utilizzo, anzi) si è volutamente sostenuto gli interessi della lobby della coldiretti a discapito della libertà di scelta degli italiani. insomma un altro bel segnale di quanto questa pseudo dittatura di destra al governo abbia a cuore il benessere di tutto il nostro paese...

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MessaggioInviato: mar 21 nov 2023, 19:55 
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Reg. il: mar 20 set 2016
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esser ha scritto:
Pigio_ ha scritto:
Di certo la salute passa dall'essere vegani o dal mangiare la carne coltivata in laboratorio, se andare contromano significa andare ciò che ci consiglia il Pd allora mi sa che dall'altra parte della strada non verrà mai nessuno a darci pericolo.


mangiare carne coltivata vuol dire niente piu allevamenti intensivi, niente piu disboscamenti e quindi significativa riduzione del livello della CO2, niente piu trasporti di carni provenienti da ogni parte del mondo, qualita della stessa di molto superiore a quella indecente che si trova sugli scaffali e nelle macellerie, costi di produzione ridotti del 70-80%, eliminazione definitiva dei prodotti industriali con i quali si fanno ingrassare innaturalmente gli animali nonche degli antibiotici e di tutta quella chimica attualmente impiegata negli allevamenti, etc etc...

insomma a me sembra che ci siano solo fattori positivi nell'utilizzo della carne coltivata rispetto alle porcherie "naturali" alle quali siamo ormai abituati a cibarci da diverse decine di anni e comunque non mi pare che si chiedesse al nostro ministro di eliminare d'emblée la carne degli allevamenti intensivi ma semmai dare la possibilita al consumatore italiano di poter scegliere anche quella coltivata.

ed invece con questo divieto tassativo (peraltro senza neppure un evidenza scientifica che ne sconsigliasse l'utilizzo, anzi) si è volutamente sostenuto gli interessi della lobby della coldiretti a discapito della libertà di scelta degli italiani. insomma un altro bel segnale di quanto questa pseudo dittatura di destra al governo abbia a cuore il benessere di tutto il nostro paese...


La destra vince le elezioni quindi nessuna dittatura, quella che governa senza vincere è la sinistra, se il governo ha fatto studi per cui sta carne finta può danneggiare la nostra economia allora ha fatto benissimo a boicottarla, chi non vuol mangiare carne potrà sempre continuare vantarsi di non inquinare mangiando roba che viene dall'Asia o sudamerica

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