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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mar 2 gen 2018, 11:06 
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Particolarmente interessanti i movimenti a scalare previsti dal Verrou,che erano attuati quando un attaccante superava un difendente , generando un sistema di gabbie che questo forum ha in precedenza brillantemente illustrato. Il Verrou , ho letto, è una risposta zonista al Sistema, un aggiustamento in chiave difensiva del Metodo, insomma una sorta di evoluzione ulteriore del modulo già prudentissimo di Pozzo . E', mi sembra, uno schieramento 1-3-1-2-3, con centromediano e mezze ali spesso schiacciate a ridosso del quartetto di difensori. Può essere considerato una sorta di Mezzo Sistema? In effetti , la distribuzione degli uomini è simile , se non identica, a quella delle squadre italiane che adottarono quella tattica, almeno così risulterebbe dalle esemplificazioni grafiche . Si può dire che la natura zonista del Verrou possa consistere soltanto nel meccanismo delle gabbie ?In effetti , devo ammettere che non riesco a cogliere pienamente la differenza che sussisteva tra il marcamento a uomo del Mezzo Sistema e quello zonista del Verrou. A tal proposito, si hanno notizie di squadre sistemiste o mezzosistemiste, coeve o di poco successive, che adottassero quei provvidenziali "scivolamenti" verso l'attaccante che si era liberato di un difendente? Un dubbio ulteriore: i terzini di Rappan avevano licenza di effettuare scorribande sulla fascia oppure erano rigidamente deputati alla sorveglianza del loro settore( o del loro uomo)?Grazie


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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mar 2 gen 2018, 18:06 
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Markolino ha scritto:
Particolarmente interessanti i movimenti a scalare previsti dal Verrou,che erano attuati quando un attaccante superava un difendente , generando un sistema di gabbie che questo forum ha in precedenza brillantemente illustrato. Il Verrou , ho letto, è una risposta zonista al Sistema, un aggiustamento in chiave difensiva del Metodo, insomma una sorta di evoluzione ulteriore del modulo già prudentissimo di Pozzo .

Bella definizione, diciamo che il Verrou fu un adattamento in chiave difensiva del Metodo dopo i primi successi del Sistema


E', mi sembra, uno schieramento 1-3-1-2-3, con centromediano e mezze ali spesso schiacciate a ridosso del quartetto di difensori. Può essere considerato una sorta di Mezzo Sistema? In effetti , la distribuzione degli uomini è simile , se non identica, a quella delle squadre italiane che adottarono quella tattica, almeno così risulterebbe dalle esemplificazioni grafiche .

I due moduli sono di per sé quasi identici, anche se diversa era l'interpretazione: nel Mezzo Sistema le marcature erano rigide ed inviolabili, nel Verrou le marcature individuali erano limitate al settore di centrocampo



Si può dire che la natura zonista del Verrou possa consistere soltanto nel meccanismo delle gabbie?

Sì, difesa a zona con due centrali, marcature individuali in mezzo al campo come da tradizione zonista (in questo non c'è molta differenza con l'Ajax per fare un esempio)


In effetti , devo ammettere che non riesco a cogliere pienamente la differenza che sussisteva tra il marcamento a uomo del Mezzo Sistema e quello zonista del Verrou. A tal proposito, si hanno notizie di squadre sistemiste o mezzosistemiste, coeve o di poco successive, che adottassero quei provvidenziali "scivolamenti" verso l'attaccante che si era liberato di un difendente? Un dubbio ulteriore: i terzini di Rappan avevano licenza di effettuare scorribande sulla fascia oppure erano rigidamente deputati alla sorveglianza del loro settore( o del loro uomo)?

Le squadre mezzosistemiste (almeno in Italia) giocavano tutte con rigide marcature ad uomo, la zona pura in Italia non è stata quasi mai praticata. Da quello che ho visto gli esterni bassi della Nazionale Svizzera (che avevano rispettivamente il 4 ed il 6 come nel Metodo) giocavano quasi esclusivamente in difesa


Grazie


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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mar 2 gen 2018, 18:18 
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In questo filmato si vede molto bene come era disposta in campo la Svizzera, volevo ancora evidenziare come il Verrou fosse adottato per un unico motivo: era un modulo molto semplice da apprendere per dei giocatori come quelli elvetici che erano tutti dilettanti o semiprofessionisti (lo ha detto lo stesso Rappan). In Svizzera già negli anni Cinquanta le squadre di club giocavano con il WM però la Nazionale ha sempre usato il più efficace e protettivo "Catenaccio"

P.S.: se si nota il gol dell'Austria al minuto 22' è nato proprio dal fatto che uno dei due centrali svizzeri è uscito a saltare di testa mentre l'altro si è dimenticato di staccare davanti al portiere rimanendo in linea con il collega


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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mar 2 gen 2018, 18:29 
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Ti ringrazio per la puntualità delle risposte. Quindi le marcature erano a uomo a centrocampo e a zona in difesa. I terzini , fissi dietro, non avevano il compito di seguire sempre e soltanto le ali avversarie a uomo, come avrebbe imposto il verbo sistemista , ma marcavano chiunque si avventurasse nelle rispettive zone di competenza, indipendentemente dal ruolo effettivo di chi attaccasse, come previsto quindi da una lettura tattica più zonista . Ci sono andato lontano?


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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mar 2 gen 2018, 18:37 
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Markolino ha scritto:
Ti ringrazio per la puntualità delle risposte. Quindi le marcature erano a uomo a centrocampo e a zona in difesa. I terzini , fissi dietro, non avevano il compito di seguire sempre e soltanto le ali avversarie a uomo, come avrebbe imposto il verbo sistemista , ma marcavano chiunque si avventurasse nelle rispettive zone di competenza, indipendentemente dal ruolo effettivo di chi attaccasse, come previsto quindi da una lettura tattica più zonista . Ci sono andato lontano?


Sì, nel 1954 lo schema era questo:

-------------------------------------------1


4----------------------2-----------------------------------3-------------------------6


------------------------8----------------------------------5


-----------------------------------------10


7-----------------------------------------9------------------------------------------11

Difesa a zona, due mediani a centrocampo che marcavano le mezzali avversarie (per portare il pressing sugli avversari e impedire che la squadra si schiacci tutta in difesa), un trequartista, due ali pure ed un centravanti di movimento. L'8 era Vonlanthen che in Italia giocherà prevalentemente da attaccante, quindi uno dei due mediani centrali aveva caratteristiche più offensive dell'altro (come nel Mezzo Sistema del resto e nel 4-2-4)


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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mar 2 gen 2018, 20:40 
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Quindi difesa in linea? Mi era sembrato di capire, da post di qualche tempo fa , che i due terzini si disponessero in verticale, con quello di posizione( il numero 2) leggermente arretrato , che , in fase difensiva, il 5 ( centromediano)si collocasse molto vicino al terzino di volata e che il numero 8 e il numero 10 prendessero in consegna le mezze ali rivali. Comunque c'è una discreta "letteratura" sul Verrou, un modulo senza dubbio intelligente che ha colpito molto contemporanei e posteri e che ottimizzava risorse non eccezionali, rendendo difficoltosi gli attacchi avversari, grazie ad una densa difesa a sette e alle ripartenze , alle quali, immagino, non fosse estranea la mezzala sinistra


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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mer 3 gen 2018, 0:56 
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Ho visto il filmato della partita Svizzera -Austria che hai postato. L'impreparazione tecnica e atletica dei portieri , rispetto a standard più recenti( mi riferisco anche agli anni Sessanta) è imbarazzante. Davvero impressionante il gap che si può notare con i numeri uno della generazione immediatamente successiva. Albertosi , per fare un nome , sarebbe apparso un alieno o un mutante della Marvel dinanzi a questi due signori , i quali sbagliano tutto o quasi, da ogni punto di vista.


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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mer 3 gen 2018, 0:57 
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Markolino ha scritto:
Ho visto il filmato della partita Svizzera -Austria che hai postato. L'impreparazione tecnica e atletica dei portieri , rispetto a standard più recenti( mi riferisco anche agli anni Sessanta) è imbarazzante. Davvero impressionante il gap che si può notare con i numeri uno della generazione immediatamente successiva. Albertosi , per fare un nome , sarebbe apparso un alieno o un mutante della Marvel dinanzi a questi due signori , i quali sbagliano tutto o quasi, da ogni punto di vista.


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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mer 3 gen 2018, 19:06 
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Markolino ha scritto:
Quindi difesa in linea? Mi era sembrato di capire, da post di qualche tempo fa , che i due terzini si disponessero in verticale, con quello di posizione( il numero 2) leggermente arretrato , che , in fase difensiva, il 5 ( centromediano)si collocasse molto vicino al terzino di volata e che il numero 8 e il numero 10 prendessero in consegna le mezze ali rivali. Comunque c'è una discreta "letteratura" sul Verrou, un modulo senza dubbio intelligente che ha colpito molto contemporanei e posteri e che ottimizzava risorse non eccezionali, rendendo difficoltosi gli attacchi avversari, grazie ad una densa difesa a sette e alle ripartenze , alle quali, immagino, non fosse estranea la mezzala sinistra


In fase di possesso in linea, in fase di non possesso uno sopra l'altro a seconda da dove arrivava l'attacco: uno marcava l'altro staccava, è un principio che vale anche per la zona dei giorni nostri

Anche nel libro di Sconcerti "Storia delle Idee del calcio" si parla della differenza tra Verrou svizzero e Catenaccio italiano con il primo che attuava una fase difensiva con spostamenti orizzontali mentre il secondo si basava principalmente sullo scaglionamento verticale dei difensori (marcatori più libero dietro), una cosa rara che è stata concepita e utilizzata per decenni praticamente solo da noi italiani (e poi scopiazzata dai tedeschi ma con diversa interpretazione)


Ultima modifica di ciccio graziani il mer 3 gen 2018, 19:13, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Mezzala e terzini. Germania 1962
MessaggioInviato: mer 3 gen 2018, 19:10 
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Markolino ha scritto:
Ho visto il filmato della partita Svizzera -Austria che hai postato. L'impreparazione tecnica e atletica dei portieri , rispetto a standard più recenti( mi riferisco anche agli anni Sessanta) è imbarazzante. Davvero impressionante il gap che si può notare con i numeri uno della generazione immediatamente successiva. Albertosi , per fare un nome , sarebbe apparso un alieno o un mutante della Marvel dinanzi a questi due signori , i quali sbagliano tutto o quasi, da ogni punto di vista.


Parlier era una pippa immonda, infatti il CT austriaco Nausch ordinò ai suoi di calciare da fuori proprio perché gli svizzeri avevano un portiere scarso (scarso era anche il portiere che avevano nel 1962). Devi pensare a quei tempi la preparazione dei portieri era quasi sconosciuta, solo le squadre professionistiche curavano la preparazione del numero uno. Se noti anche in finale la differenza tra Turek e Grosics era abissale in quanto a mezzi atletici anche se il tedesco compì un paio di parate di puro istinto impressionanti tipo questa



Schmied, portiere dell'Austria invece poveraccio si prese un colpo di sole e giocò come uno zombie per novanta minuti :eek :eek


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