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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: mer 23 nov 2016, 9:02 
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epico ha scritto:
Maradona nella sua ultima biografia su Messico 86 uscita per il trentennale dell'impresa dice che il calcio di oggi non e' veloce , e' frettoloso , che e' tutta una cosa diversa.

Dice Diego giustamente che alla porta bisogna arrivarci bene , non necessariamente in maniera frettolosa.

Questa mi era sfuggita.
Differenziare tra velocità e fretta è un'intuizione giusta, il problema è che se tendenzialmente le squadre arrivano più frettolosamente a concludere l'azione è perché devono farlo, non perché vogliano... pensare che qualche giorno ci si sia svegliati e si sia detto che è più profittevole essere frettolosi anziché ragionatori nel concludere l'azione, mi sembra un assurdo: è il cambiamento nell'ambiente che stimola l'evoluzione, e gli organismi-calciatori (e allenatori) si adattano; quindi la maggior velocità provoca necessariamente maggior frettolosità, si potrebbe dire che i due concetti procedano a braccetto.


Questo non ha nulla a che vedere col negare la favolosità del calcio da strada di cui rimango estimatore assoluto .


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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: mer 23 nov 2016, 17:35 
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Non concordo , la fretta e' data quando si vuole strafare , far vedere di essere piu' bravi di quanto si e' per accapparrarsi uno stipendio , vedo giocatori che ricevuta palla la manovrano frettolasamente anche quando non ce ne sarebbe bisogno , come dire "quarda come la giuoco veloce , mi merito o no lo stipendio che prendo ? ".


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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: mer 23 nov 2016, 17:37 
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Prendi ad esempio Zarate , quello che giocava nella lazio , tutte le volte andava piu' veloce della palla , per concludere poi cosa ? tanta scena per niente , lui e' un esempio pragmatico di frettolosita'.


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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: mer 23 nov 2016, 17:46 
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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: mer 23 nov 2016, 18:09 
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Uhm... Considerazioni interessanti, in cui c'è molto di vero :sisi


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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: ven 31 mar 2017, 12:43 
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Leggo solo ora questo topic che voglio riuppare.

Il punto e' stato gia' evidenziato da Epico e ha ragione al 100%. Lego il mio discorso solo al calcio italiano.
La pratica, il ripetere un gesto, il gesto nei contesti anche piu' strani crea attitudine; si, il livello si e' abbassato notevolmente. Restando in Italia, Totti e' vecchio come il cane di San Rocco ma, anche senza correre, se giocasse nelle ultime 7 squadre della seria A odierna visto il livello tecnico indicibile potrebbe giocare fino a 50 anni.
Baggio a Brescia negli ultimi due anni non e' corresse molto (anzi!!!!) ma ha regalato a questo magnifico gioco cose pazzesche. Insigne non e' ne Baggio e neppure Totti eppure con il Real ha fatto vedere chiaramente che e' un giocatore forte e di livello internazionale. Detto questo penso di avere detto tutto.

Chiamatelo come volete calcio da strada, da giardinetto pubblico oppure da oratorio oppure ancora da prato con i giubbotti a fare da palo...
Mi ricordo che nel paesello di 2000 anime della bassa pavese dove sono nato e dove ho vissuto fino a 35 anni, da quando avevo 6/7 anni fino a quando ne ho avuti 20, tutti giorni si giocava a calcio, alle 17.15, quando i arrivavano "i grandi", cacciavano noi bambini perche' dovevano giocare loro, quando siamo diventati piu' grandi noi, a nostra volta cacciavamo i bambini ma il via dicendo non vi e' piu' stato, la ruota ha smesso di girare... PURTROPPO. Il sabato pomeriggio, tutti i sabati pomeriggio creati dal signore, c'era la grande ammucchiata all'oratorio 20 contro 20, la partitella dei bambini ai giardini pubblici e un'altra partita nel campetto con le porte arrugginite dietro il campo da calcio della squadra di prima categoria del paese.
Detto questo, io ho iniziato a giocare nei pulcini in prima media, 2 allenanamenti alla settimana che in futuro per parecchi anni sono diventati 3 ma indipendentemente dagli allenamenti, la partita non finiva paraticamente mai. Si giocava sempre quando c'era del tempo libero.
Un bambino di 10 anni quando si trovava a giocare con uno 13 anni doveva per forza migliorarsi se voleva stare in quel campo polveroso, un ragazzino di 13 anni doveva per forza migliorasi quando giocava con uno di 16 e via dicendo. Quando avevamo 16/17/18 anni (noi giocavamo la domenica mattina ai tempi delle under oppure alcuni di noi erano gia' aggregati alla prima squadra per cui sempre domenica) e, nelle partitelle tonnare del sabato capitava spesso che giocassero ragazzi che l'indomani avrebbero giocato in promozione o in prima categoria e costantemente 3 ex giocatori di circa 45 anni (anni che poi sono andati aumentando ma non hanno mai mollato il colpo) che avevano presenze in serie C.
Questo avveniva nel mio paesello ed in tutti paeselli limitrofi della bassa pavese ed immagino in quanti altri infiniti posti d'Italia.
Se questo non e' calcio da strada, definitelo pure come volete ma il punto e' un altro.
La tecnica alla scuola calcio e nelle giovani la affinavi parecchio ai tempi, ma senza TUTTO IL RESTO DEL TEMPO (scusate il maiuscolo) con un pallone, dei compagni e degli avversari non diventavi un calciatore, nemmeno di seconda categoria.
Morale della favola, il tempo che veniva dedicato una volta al calcio, non erano i due allenamenti settimanali della scuola calcio o delle giovanili in generale, ma tutti i momenti liberi di tutti i giorni mandati in terra dal creato. Questo ripetere un gesto piu' e piu' volte rispetto ad oggi, creava attitudine.

Ho visto una partita di prima categoria 20 giorni fa (anche qui bisognerebbe aprire un bel discorso) altezza minima 1.80 fisici da guardie svizzere, stop e controllo del pallone sempre costantemente lontano dal piede... Con tutto il rispetto, in tutte le squadre di prima categoria in cui ho militato (e aggiungerei anche le due di seconda categoria) giocando contro questa gente li avremmo fatti a pezzi.

Poi da questo marasma "parrocchiale" che per l'italico calcio era fondamentale come l'acqua per la vita, uscivano i baggio gli zola, i cabrini, i scirea i bergomi e via dicendo. Questo marasma di polvere non esiste piu'. PURTROPPO.

Ditemi voi quanti bambini vedete giocare a calcio in giro per la vostre citta' oppure nei i vostri paesi...

Ricordo a tutti che il calcio, non e' la corsa dei cani dove l'esemplare piu' veloce vince, ma vi e' di mezzo un pallone. L'ultimo Milan vincente giocava terribilemente sotto ritmo. Il tanto bistrattato Barca di Guardiola, giocava sotto ritmo, chiaro che con dei fenomeni tutto e' piu' semplice. Le loro vittorie spesso erano frutto di possesso, anche soporifero e di "strappi" legati al singolo. Qualcuno si dovrebbe ricordare piu' spesso Da Lima, Baggio, Maradona e Cruyff.

MarcoD'Angelo ha scritto:
Cita:
Ma quando si sono viste nel passato combinazioni di questa precisione a queste velocità assurde condite con dribbling in spazzi inesistenti?

Quanti anni hai?

Un'altra cosa: Barcellona non e una squadra tipica di oggi per niente. E' piuttosto un'eccezione.


Questo video di 20 anni dice tutto e come al solito aggiungo... le regole cambiate... qui potevano menarli tranquillamnete a sangue, solo che non sono riusciti a prenderli

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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: ven 31 mar 2017, 23:48 
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Ma un tempo non esitevano propio le scuole calcio...c'erano le giovanili dei vari club...oggi ci sono propio istituzioni chiamate scuole calcio che niente hanno a che vedere coi club.

Il primo che io seppi fu Schillaci ad aprie in Sicilia una scuola calcio....


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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: sab 1 apr 2017, 5:29 
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epico ha scritto:
Ma un tempo non esitevano propio le scuole calcio...c'erano le giovanili dei vari club...oggi ci sono propio istituzioni chiamate scuole calcio che niente hanno a che vedere coi club.
Il primo che io seppi fu Schillaci ad aprie in Sicilia una scuola calcio....


Chiamale pure giovanili Epico che forse e' piu' corretto... ma il punto focale del discorso resta sempre un'altro comunque...
Voglio sottolineare una cosa: per quanto ne sappia io, ora anche accedere ai campionati minori (parlo di seconda e prima categoria) ora occorre un sacco di denaro, dalle nostre parti (parlo del pavese, piacentino, lodigiano), prima un paese che non aveva la squadra di calcio con almeno 3 categorie di giovanili, era un paese "sfigato", non so come dirlo, a calcio giocavano tutti i ragazzini e per becero che fosse il livello della squadra, vi erano queste strutture e tutti i bambini/ragazzi a cifre modiche (spesso in maniera gratuita) ne potevano avere accesso, almeno a fare allenamento ed essere nel gruppo; ti dico che mio padre pagava 50.000 mila lire l'anno, per farmi giocare nei pulcini e negli esordienti a titolo non obbligatorio (non lo era per nessuno) ma per dare un contributo affinche' esistesse la struttura, come idem tutti i genitori che ne avessero la possibilita', cifre irrisorie ma che bastavano. Le piccole imprese e ti parlo di impresa edile piccola, il fabbro del paese con magari 3 dipendenti e via dicendo davano tutti qualcosina alle squadre dei paeselli affinche' queste strutture, gestite in maniera volontaria, da persone che di calcio piccolo ne sapevano, potessero esistere.
Ora ti dico, la squadra del mio paese (fondata nel 1928) non esiste piu', si e' fusa con le squadre di altri 3 paesi limitrofi, per via di costi e via dicendo e fanno prima categoria. Non vi e' piu' la continuita' "fi$a" di una volta, non so se riesco a speigarmi, avevo 20 anni e giocavo con gente che arrivava da categorie piu' alte (una promozione oppure un'interregionale di 25 anni orsono valevano almeno quanto il CND di ora) che avevano il nipote piccolo, che a sua volta inziava come bambino, vi era continuita' nella cosa!!!!
Adesso, ho 42 anni, seguo la squadra del paese come dirigente cazzeggiatore (versando 100 euro l'anno affinche' il gruppo esista, io come gli altri) che sono gli amatori CSI, squadra nella quale, da quest'anno sono entrati 6,7 ragazzi dai 18/20 anni (di cui 3 bravini), vi sono ragazzi dai 25 ai 30 anni fino a gente di 45 anni. A settembre prima dell'inizio del campionato abbiamo pettinato come si deve una squadra di prima e due di seconda.... Chiaro che il livello e' infimo ma il punto e' un altro, questi ragazzi si sono stufati di fare parte di squadre di livello becero (parlo di prima, seconda e terza) dove vi e' una serieta' quasi stupidamente professionale, gestite da persone che, mi ricordo quando ero un ragazzino, era gente che quando vedevano un pallone, ne cercavano il manico oppure lo scambiavano per un grosso melone e lo fanno per mettersi in tasca spesso degli sporchi 300-400 euro l'anno. So per certo che i bambini per iniziare, devono pagare obbligatoriamente (non poco) per avere accesso alle primissime categorie... di cosa stiamo parlando??? Il calcio in Italia e' marcio dalla base!!!! Unica nota positiva, con la squadra CSI (che costa circa 3000 euro a stagione tra' campo, allenamenti, iscrizione, lavaggio maglie, visita medica e 4/5 palloni decenti l'anno) al sabato pomeriggio arrivano un centinaio di persone a vedere la partita, persone che non venivano da anni a campo del paese; a vedere la prima categoria, frutto di fusioni varie non va nessuno se non qualche fidanzata o qualche mamma di coloro che giocano...
Raccontato questo spaccato di un piccolo villaggio perso nella nebbia padana, che penso si ripeta in chissa' quanti posti in Italia, ovvio che il livello si sia abbassato ma davvero di parecchio per cui non stupiamoci se in serie A, ci siano i De Sciglio, i Ranocchia, gli Sturaro e mediamente 3/4 quarti dei giocatori di una squadra arrivino dalle nazioni piu' disparate del globo. I Beppe Signori, i Riccardo Ferri, i Filippo Galli e via dicendo ci sono ancora solo che... non giocano oppure non hanno mai giocato a calcio.
Mettiamoci pure nella testa che prima, il pallone, si quel coso rotondo (o meglio sferico) non era un oggetto, oppure l'attrezzo ma era un luogo di aggregazione e di educazione ora, dopo 90 anni, questo e' tornato ad essere semplicemente un oggetto.

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 Oggetto del messaggio: Re: La menata del calcio da strada
MessaggioInviato: ven 13 lug 2018, 22:14 
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LudwigvonFicker ha scritto:
aladestra ha scritto:

Io non dico, ripeto, che sia migliore o peggiore, ma DIVERSO. Più veloce, e atletico, e gli stessi fisici dei giocatori lo testimoniano. Però peggiore da un punto di vista tecnico, e questo non lo dico io ma gente che mastica calcio per professione e allena da tanti anni. Io peraltro l'aria della scuola calcio l'ho respirata, seppure a bassissimi livelli, in prima persona e so cosa vuol dire preparazione o cosa si chieda ai calciatori oggi. Se peraltro uno come Van Hanegem (mostro sacro dell'Olanda e allenatore) dice che oggi in Champions gioca gente che non sa stoppare ( e questo chi segue il calcio da parecchio lo può constatare, in termini di differenza col passato anche recente), non vedo perchè non credergli. Che oggi il calcio sia più tecnico andatelo a raccontare a quel mio amico che tecnicamente valeva quasi Baggio (non scherzo), e pur essendo ammesso a 5 o 6 provini per le primavere di grandi squadre veniva regolarmente bocciato perchè gli dicevano papale papale che era carente dal punto di vista fisico (1 metro e 63, molto esile). Si è dovuto accontentare di una buona carriera nelle serie minori (Eccellenza e Promozione).Che piaccia o meno, oggi il calcio è questo: meno tecnica, più fisico, meno spazio all'individualità e più al collettivo.


Forse sono cambiate le esigenze del calcio moderno per cui bisogna avere una tecnica diversa. In ogni caso io in champions vedo anche passaggi tirati come razzi e stoppati come se non fossero nulla. Bisogna vedere se questi commenatori poi abbiano fatto un discorso con le dovute distinzioni e sottilità...

Poi bisognerebbe riflettere sulle peculiarità di programmi locali... cioè che in italia sia stato privileggiato il fisico per troppo tempo lo dicono in molti e probabilmente sarà così. Ma io non vedo proprio perché ad un livello mondiale il calcio dovrebbe aver rinunciato parzialmente alla tecnica. Perché mai il calcio avrebbe fatto passi indietro, se non se si trattasse in verità di un passo in avanti. E poi - ripeto - un El Shaarawy che sul campo tecnicamente potrebbe sembrare buono ma non eccelso, da fermo (cioè in una situazione simile a quella del passato) ti fa esattamente le stesse cose come moltissimi eroi del passato.


Questo qui sarà anche scarso.. ma perché si è alzato il livello. Come vedi in termini di fondamentali da fermo non è messo male come potrebbe sembrare.

Le differenze da professionista e professionista di alto livello in termini di capacità pure sono minime. La differenza la fa la capacità di utilizzare quelle cose quando conta. Questo vale nel Tennis etc etc. Il nr. 200 nel Tennis sa fare esattamente le stesse cose che sa fare Federer al livello puramente tecnico.

Post epico.
I passatisti non si rendono conto che non è peggiorata la tecnica, ma sono aumentati in modo vertiginoso i ritmi di gioco che per causa-effetto comportano anche un miglioramento tecnico se si vuole eccellere ad alti livelli.

notare che dice la leggenda Di Stefano 3:55
Concordo anche quando dici che la differenza tra professionista e professionista è molto meno marcata di quanto si pensi. Tutti i professionisti oggi hanno una tecnica di base eccellente. Io credo che il resto spesso dipenda da doti psicofisiche.

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"Una delle punizioni che ti spettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori"
[Platone]


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