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 Oggetto del messaggio: Catenaccio e dintorni
MessaggioInviato: ven 25 lug 2014, 9:19 
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Il Catenaccio è un modulo calcistico che troppo spesso è stato accostato totalmente con l'Italia calcistica. In realtà l'introduzione del secondo difensore centrale (così si potrebbe definire in sintesi questo modulo) fu un fenomeno trasversale che non riguardò solo l'Italia ma toccò anche paesi come Brasile ed Inghilterra. Il comun denominatore di questo ritorno al secondo terzino d'area fu una reazione alle carenze difensive della line a tre difensiva tipica del WM. Questo è il modulo del Catenaccio, secondo la versione classica italiana:

------------------1

------------------6

2-----------------5---------------3

-------------------4
------------8
7------------------10

--------------------9----------11

BRASILE: le squadre brasiliane, dai primi anni Quaranta fino al 1957 circa, giocavano con un particolare modulo, frutto di una contaminazione tra Metodo e Sistema, il Diagonal.

--------------------1

2-------------------3---------------6

----------4
------------------------5
----------8
-------------------------10

7-------------------9-----------------11

Il punto di forza di questo modulo era l'attacco perchè attraverso le diagonali i giocatori brasiliani riuscivano ad aggirare le rigide marcature sistemiste. Il punto di debolezza stava nella difesa, questo sia perchè i tre difensori erano insufficienti a coprire gli spazi ed inoltre si trovavano tagliati dai movimenti del centravanti e della mezzapunta. Inoltre i brasiliani erano allergici a marcare e spesso si poteva osservare i due terzini proiettarsi in avanti lasciando il solo centrale alle prese con gli attaccanti avversari. Normale che con questo assetto tattico il Brasile andasse incontro a figuracce come il Maracanazo o la sconfitta in Coppa America nel 1957. Da quella data però i brasiliani, con in testa il CT Feola, decisero di cambiare registro: basta Diagonal, si vira sul 4-2-4. 4-2-4, appunto. Così, sulla carta sembra un modulo offensivo e spregiudicato, ma nei fatti esso può assomigliare molto ad una versione brasiliana del Catenaccio italiano. I due centrali giocano in linea, a zona, questa l'unica differenza. I due terzini (Djalma e Nilton Santos nel Brasile del 1958) giocano più diligenti in copertura e quello sinistro può permettersi qualche sortita in avanti perchè l'ala sinistra (Zagalo) gioca in appoggio al centrocampo. Quindi ne esce un modulo molto geometrico ed equilibrato che permette di coprire gli spazi ma anche allo stesso tempo di proporre un gioco propositivo grazie alla classe, superiore alla media, dei calciatori brasiliani. Questo, riassumendo il 4-2-4 brasiliano:

------------------------1

2------------4------------------3-------------6

-----------------5
-----------------------------8---------------11

7------------------9-------------10

Ma non finisce qui, nel 1962 il Brasile si presenta con una rosa anzianotta e con molti giocatori logori. Il CT Moreira schiera la squadra con un embrione di 4-3-3. Questo perchè, per proteggere ulteriormente gli ultratrentenni Didì, Djalma e Nilton Santos, il CT decide di arretrare ulteriormente la posizione di Zagalo che finisce stabilmente a centrocampo, ne usciva così una sorta di 4-3-3, il modulo che in assoluto copre meglio gli spazi ma che verrà sdoganato in Europa appena alla fine degli anni Sessanta da Feyenoord ed Ajax.

--------------------------1

2-------------4------------------3-------------6

---------------------------8
-----------------5-----------------11

7--------------------------9-----------------10


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaccio e dintorni
MessaggioInviato: ven 25 lug 2014, 9:36 
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INGHILTERRA: passiamo al caso inglese, che è forse quello più interessante. Come in molti sanno l'Inghilterra è stato il paese più duramente colpito dalla crisi del Sistema tra fine anni Cinquanta e inizio anni Sessanta. Nel 1962 gli inglesi erano l'unica squadra che ai mondiali cileni si schieravano ancora integralmente con il modulo di Chapman:

--------------------1

2-------------------5------------------3

------------4---------------6

------------8---------------10

7-------------------9------------------11

Nel 1963 diventa CT un certo Alf Ramsey, una sorta di Nereo Rocco d'oltremanica. Ramsey infatti si era distinto per un impresa più unica che rara, egli aveva infatti portato il modesto Ispwich dai dilettanti alla First Division nel giro di quattro anni e al quinto anno aveva addirittura centrato il titolo. Il segreto? Quell'Ispwich giocava con quattro difensori, un insulto vero per gli inventori del WM. Ramsey aveva come modello il Brasile del 1958 ma anche, da ex difensore, il catenaccio italiano. Divenuto CT il futuro baronetto decide di mettere in soffitta il WM e di provare una sorta di 4-2-4. Tuttavia si accorge che questo modulo è adatto a giocatori tecnici e fantasiosi come quelli brasiliani e non a giocatori fisici ed essenziali come quelli nordici. Ramsey constata il rischio che, con tre attaccanti puri, il suo centrocampo rischi di venire spaccato in due e così alla vigilia dei mondiali casalinghi del 1966 decide di cambiare modulo schierando la sua squadra con un insolito 4-4-2. Il 4-4-2 di Ramsey però non è il classico 4-4-2 in linea bensì più un 4-4-2 a rombo, una sorta di Catenaccio in salsa inglese. Per prima cosa Ramsey decide di "tagliare" le ali per consentire maggior densità nella parte mediana del campo e così blocca a destra Ball e sulla sinistra schiera un mediano, Peters. Dietro a loro piazza un cagnaccio, Stiles, che è l'unico giocatore che marca a uomo l'avversario più pericolo degli avversari. Con una formazione bloccata le iniziative avversarie sono portate dai due terzini, che, riprendendo l'antica lezione sistemista, hanno il compito di sostenere l'azione, e soprattutto da un centrocampista di spola (Bobby Charlton nei Three Lions) che ha il compito di portare gli attacchi attraverso vie centrali e di servire le due punte (Hunt ed Hurst). Questo il modulo in fase di non possesso:

----------------------1

2-----------5----------------6------------3

7-----------4-----------------9-----------11

-------------8----------------10

Così in fase di possesso:

-----------------------1

2------------5-----------------6------------3

----7-----------------4---------------11

-----------------------9

--------------8---------------10


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaccio e dintorni
MessaggioInviato: ven 25 lug 2014, 11:14 
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Il "catenaccio" è un atteggiamento tattico del tutto indipendente dal modulo, in quello maggiormente esasperato è addirittura impossibile stabilire uno schema preciso dato che anche a centrocampo si marcava a uomo.

----------------------------1-----------------------
----------------------------6-----------------------
-2--------------------------5---------------------------
----------------------------------------------------------------3
-----------------4--------------------------------------------------
--------------------------------8-----------------------------------
7---------------------------------------------------------------------
----------------------------------------10------------------------------
-----------------------------------9-----------------------------11-------

Il 3 vs 7 era l'unica marcatura fissa a zona (solo perchè il 7 era caratteristico, si spostava molto poco).
I numeri 8 si fronteggiavano a distanza, e non sempre, tutto il resto variava causa marcatura a uomo.
Poteva essere un 4-4-2, un 4-2-4, un 4-3-3....un 3-5-2 (con un difensore purissimo a fare il mediano, o meglio a marcare la mezzapunta avversaria senza compiti di costruzione).


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaccio e dintorni
MessaggioInviato: ven 25 lug 2014, 12:04 
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Noi siamo i veri Maestri. Catenaccio non significa anticalcio (almeno non sempre).
L'anticalcio è quello che fa a volte Mourinho (intelligentemente).


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaccio e dintorni
MessaggioInviato: ven 25 lug 2014, 19:11 
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Reg. il: ven 23 nov 2012
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Nicolas80 ha scritto:
Il "catenaccio" è un atteggiamento tattico del tutto indipendente dal modulo, in quello maggiormente esasperato è addirittura impossibile stabilire uno schema preciso dato che anche a centrocampo si marcava a uomo.

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----------------------------6-----------------------
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7---------------------------------------------------------------------
----------------------------------------10------------------------------
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Il 3 vs 7 era l'unica marcatura fissa a zona (solo perchè il 7 era caratteristico, si spostava molto poco).
I numeri 8 si fronteggiavano a distanza, e non sempre, tutto il resto variava causa marcatura a uomo.
Poteva essere un 4-4-2, un 4-2-4, un 4-3-3....un 3-5-2 (con un difensore purissimo a fare il mediano, o meglio a marcare la mezzapunta avversaria senza compiti di costruzione).


Sì certo, ma il significato del mio intervento è che il 4-2-4 del Brasile e il 4-4-2 inglesi, sono nati e si sono sviluppati grazie all'influenza del cosiddetto Catenaccio...questo mi sembra evidente e solare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaccio e dintorni
MessaggioInviato: sab 11 set 2021, 14:39 
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Cito solo un piccolo dettaglio che rende l'idea di quanto il Catenaccio fosse inviso a buona parte della critica sportiva italiana. Se qualcuno ha l'album delle figurine Panini della stagione 1961/62 può notare che in una delle ultime pagine c'è un approfondimento dedicato alle disposizioni tattiche maggiormente usate all'epoca. Ebbene, compaiono solo lo schieramento WM e lo schieramento 4-2-4. Il Catenaccio, che già era una tattica molto diffusa in Italia, venne completamente ignorato. Questo già dà l'idea di quanto fosse disprezzato.


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