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MessaggioInviato: ven 28 ott 2016, 19:32 
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Tifoso
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Reg. il: mer 12 ott 2016
Alle ore: 15:34
Messaggi: 136
Socrate ha scritto:
Bah, a me risulta che la Corea del Sud sia il paese più occidentalizzato e americanizzato del continente asiatico.
Questo ovviamente non escluderebbe quanto detto da te...

Non confondiamo l' occidentalizzazione economica e dei costumi ( principalmente, fast food, vestiti e smartphone ) con la cultura che un popolo elabora nel corso dei secoli.
Noi abbiamo una determinata concezione dei diritti umani e della persona, loro un' altra ( che noi non accetteremo mai ).
Pensa solo alla Cina : paese industriale ricchissimo e ultra occidentalizzato ( perlomeno nelle metropoli ) nel quale però le torture, le umiliazioni pubbliche e le sparizioni misteriose sono all' ordine del giorno.


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MessaggioInviato: sab 29 ott 2016, 16:49 
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L'eterno secondo
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Reg. il: mar 12 set 2006
Alle ore: 15:38
Messaggi: 46632
Località: Civitavecchia (RM)
Posto che concordo sul concetto di base mi fa sempre piacere vedere che in alcuni casi si parla di furti e corruzioni sicure mentre x altri discorsi bisogna portare delle prove sennò che lo seguiamo a fare ancora il pallone :asd

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Più le cose cambiano, più restano le stesse.

LIBERA LA ROMA!


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MessaggioInviato: sab 29 ott 2016, 17:25 
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Leggenda del Calcio
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Reg. il: ven 22 mag 2015
Alle ore: 20:02
Messaggi: 12159
Sono d'accordo, ma si deve distinguere fra errori (che ci sono sempre) e complotti/aggiustamenti.

Per i secondi servono le prove, anche se a volte l'evidenza dei fatti basta e avanza a noi come sportivi e osservatori (in un'aula di giustizia sarebbe diverso).

Poi ecco voglio vedere chi può raccogliere prove sulla Corea, eppure siamo sicuri del furto perché ce l'hanno detto in faccia in pratica.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.


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MessaggioInviato: sab 29 ott 2016, 17:32 
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Ultras
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Reg. il: ven 9 set 2016,
Alle ore: 8:38
Messaggi: 776
A parziale giustificazione della Corea, devo dire che ogni squadra di casa che ospita una manifestazione viene sempre un po' aiutata.

Il Brasile nel 2014 rubò una partita alla Croazia, massacrò i Colombiani riempiendoli di pedate dal primo al ultimo minuto della partita, senza subire manco un cartellino.

Gli unici sfigati che non sono stati aiutati sono i sudafricani nel 2010

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Hai aspettato molto? Tutta la vita. (Parlando del terzo scudetto della Fiorentina).


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 Oggetto del messaggio: Trapattoni cerca scusanti ignobili
MessaggioInviato: sab 29 ott 2016, 21:14 
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Reg. il: dom 5 giu 2011,
Alle ore: 20:10
Messaggi: 9970
Anche il Messico nel 1986 se non erro fu addirittura penalizzato.


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MessaggioInviato: sab 29 ott 2016, 21:31 
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Reg. il: mer 18 mag 2005
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Pure la Francia nel 98 fu penalizzata.


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MessaggioInviato: lun 3 giu 2019, 17:19 
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Tifoso
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Reg. il: gio 8 feb 2018,
Alle ore: 9:40
Messaggi: 357
Di EURO 2004 non mi interessa niente, bastava vedere le acconciature con cui scesero in campo i nostri all'esordio per capire che non saremmo andati lontano.
Di Korea/Japan 2002 mi è invece rimasto un nodo tremendo in gola, che mi dà noia ogni volta che ripenso a quel mese. Una tragedia sportiva per me.

Preparai quel mondiale come avessi dovuto giocarlo in prima persona. Ero sicuro che sarebbe stata la volta buona. Dopo tre edizioni dove eravamo stati un po' sfortunati, un po' al di sotto delle aspettative, oun po' meno bravi, finalmente ci presentavamo con una rosa mostruosa, con gran parte dei titolari all'apice delle rispettive carriere. Buffon, Panucci, Nesta, Cannavaro, Maldini. Solo la partenza, spaventava il mondo. O forse così sembrava a me che idolatravo quella Serie A, e quelle squadre strepitose (Juventus, Roma, Inter, Lazio, Milan).
Quello che successe causò il mio primo calo di passione (culminato quattro anni dopo con Calciopoli), e impiegai più tempo a recuperare, rispetto al golden gol di Trezeguet due anni prima.
Col tempo, rivivendo quel che successe a mente lucida, rivedendo le partite, riascoltando le interviste e leggendone altre rilasciate a qualche anno di distanza, mi sono fatto un'idea più precisa (credo), e questo vecchio thread Trapattoni, mi dà l'occasione per tirarla fuori.
Sostanzialmente ho ridotto a tre le cause di quella che ritenni una debacle incredibile:
1) La sfortuna: credo che abbiamo iniziato a perdere ancora prima di partire per l'oriente. Successero degli episodi durante la stagione, che mi diedero da pensare fin da subito, ma al momento di giocare, non davo più loro peso.
Maldini si infortunò. Saltò un bel pezzo di stagione, rientrò giusto per le ultime partite, ma non era in forma. Era il nostro capitano, era la sua ultima occasione, due anni prima aveva giocato un grandissimo EURO 2000 (tornando a fare il terzino), nessuno avrebbe avuto il coraggio di metterlo in panchina.
Prima della partenza, ci furono altri due infortuni. Albertini: è vero, non era più il regista di USA '94, ma nel nostro centrocampo fatto di corsa e tackle, doveva essere quello che dettava i tempi e faceva gioco; lo aveva fatto benissimo due anni prima. Il suo unico sostituto naturale, Di Biagio, anche lui in calo, si infortunò dopo il primo match. Non giocò più. Restammo senza centrocampisti di manovra, indebolendo l'unico reparto non eccezionale. Pessotto: altro giocatore non trascendentale, ma molto saggio tatticamente, sempre costante, capace di entrare in corsa fornendo da subito il 100%, e capace di fare indifferentemente le due fasce o il mediano. Il suo sostituto nella rosa, fu il vecchio Di Livio, che dopo l'infortunio di Zambrotta, sarebbe stato il titolare. L'Italia, anche passando contro la Corea, sarebbe stata veramente falcidiata.
A competizione in corso, avvennero altri episodi sfortunati, oltre ai sopracitati infortuni di Di Biagio e Zambrotta. Nesta: si infortunò con la Croazia, cedendo il posto a Materazzi che accusò l'esordio, e fece qualche errore di troppo. Rientrato col Messico, dovette di nuovo dare forfait con la Corea. Cannavaro: commise due sciocchezze, due falli da ammonizione con Ecuador e Messico. Non erano necessari, e Cannavaro stava davvero bene. Un peccato non averlo avuto con la Corea.
2) Episodi arbitrali: si può dire quel che si vuole, ma quattro gol assolutamente regolari, più uno dubbio, annullati in cinque partite, sono obiettivamente una cifra che ti può far fuori in un torneo breve come il mondiale. Vogliamo dire che quello di Tommasi non è un gol annullato, ma un'azione? Ok, ma voglio vedere Tommasi che in corsa non riesce a saltare il portiere coreano fermo, oppure sbaglia il gol a porta libera e campo aperto. Quanto alla partita con la Corea, mi concentrerei poi sul modo di assegnare i falli. Moreno non ci fischiò di tutto. Anche falli nettissimi al limite dell'area. Rivedendo la partita nelle vacanze di Natale, mi sono accorto di aver rimosso la gomitata in faccia a Del Piero e il calcio alla testa di Maldini mentre era a terra, con palla lontana. Entrambi episodi da rosso diretto, mentre con noi dimostrò subito di avere il cartellino facile, quando ammonì Coco al primo intervento, per altro non particolarmente duro. Dell'entrata killer su Zambrotta, roba da spezzargli un femore poi, non so proprio che dire... Ho sempre cercato di allontanare i sospetti. In quel mondiale, fu molto difficile farlo. Ebbi l'impressione che a EURO 2000, noi avevamo davvero fatto paura, giocando una competizione di alto livello, mostrando una difesa a tre (Cannavaro-Nesta-Iulinao) pressoché impenetrabile, e dovendo rinunciare a quello che da qualche anno era il nostro miglior calciatore, ossia Christian Vieri. La concorrenza a livello di rose in quella competizione, dal mio punto di vista, aveva i nomi di Francia e Argentina, che si fecero fuori da sole. Il Brasile vincitore, lo ritenevo e lo ritengo una spanna inferiore a noi e alle due sopracitate. Non mi leverò mai questo nodo dalla gola.
3) Il nostro allenatore: ho scritto molto e potrei scrivere ancora nei due precedenti punti, ma restano comunque di minore importanza rispetto a quest'ultimo. Avevo molta fiducia in Trapattoni, e rimasi deluso. Quindi mi viene da sorridere amaramente nel leggere le righe di apertura del thread.
Zoff nel 2000 e Lippi nel 2006 diedero una grande dimostrazione di cosa voglia dire gruppo.
Zoff entrò in un periodo di rinnovamento. Fece fuori senatori e grandi giocatori come Costacurta e Pagliuca; pur contestato si qualificò a EURO 2000, in cui mostrò buon calcio e un gran bel gruppo di calciatori; ebbe il coraggio di lanciare Totti titolare con grandi risultati, facendo fuori Del Piero che era in condizioni impresentabili. Lanciò titolare Iuliano, altra scelta indovinatissima, creando un trio formidabile in difesa. Sì inventò Fiore trequartista, altra ottima scelta. Fu fortunato contro l'Olanda, ma diede anche una grande dimostrazione di fase difensiva e contropiede. Inoltre non sbagliò mai una formazione. La squadra si presentò stanca alla finale. Giocò benissimo nonostante questo, ma crollò nel'ultimo quarto d'ora. Due errori clamorosi di Del Piero e un minuto di troppo di recupero, ci condannarono, ma non cancellarono una grande competizione.
Lippi prese in mano una rosa che stava passando per Calciopoli, con molti dubbi, e tante paure. Come uomini, il solo Pirlo come vero valore aggiunto, tutti gli altri, reduci dai precedenti fallimenti invecchiati, o nuovi senza troppe pretese. Ma usò tutte le vicissitudini di quel periodo come trampolino di lancio. Compattò il gruppo, lo convinse della forza che aveva, e ottenne anche più di quel che poteva. Inoltre in ogni momento, puntò sulla forza della squadra, non sulle debolezze avversarie. Secondo tempo contro la Germania: Iaquinta a destra, Del Piero a sinistra, Gilardino e Totti prima e seconda punta. Sapeva qual era la forza della squadra e non aveva paura ad usarla. E prima della finale disse una cosa del genere "non dite che abbiamo fatto più di quel che potevamo, perchè se domani non vinciamo, mi #@*§!"
Ritengo Trapattoni un grande allenatore, e proprio non mi spiego un gruppo di così tanti campioni gestito così male da parte sua, che a certi calciatori c'era abituato. Non posso dire neanche più di tanto riguardo le convocazioni, i giocatori migliori erano quelli. Magari ci stava Di Vaio al posto di Del Vecchio, per le caratteristiche abbastanza uniche in quel gruppo. Magari Ambrosini al posto di Gattuso perchè sapeva giocare meglio la palla, oppure mettere da parte Doni, che dopo un'ottima stagione era in vistoso calo, per riprendere Fiore, che tanto bene aveva fatto due anni prima, e che aveva chiuso il campionato in crescendo. Ma sono tutti dettagli.
Uno dei problemi principali, fu la sensazione di arroganza data da molti elementi del gruppo. Ognuno sembrava giocare per se. Nessuno correva per l'altro. Nessuno si proponeva per l'altro. Tutti erano delle star, e non volevano sacrificarsi per gloria di un altro. Aggiunto a un centrocampo non formidabile, ne nacque da subito una nazionale di lanci lunghi a sfruttare l'abilità dei nostri grandi attaccanti. Magari ci può anche stare, pensavo.
La squadra diede impressione di forza e tranquillità con l'Ecuador, ma già con la Croazia fu spesso troppo lunga, primo segnale che non c'era cooperazione tra i reparti, il che creava anche qualche inevitabile falla difensiva. La partita col Messico fu l'agghiacciante emblema di quel mondiale. A partita finita, ero sicuro che con la Corea saremmo andati avanti, ma persi molte delle mie convinzioni, riguardo il proseguo del torneo. Coi sudamericani creammo anche delle occasioni, d'altra parte i campioni c'erano, ma la squadra fu costantemente spezzata in tre tronconi. Spazi vuoti enormi, dove il Messico faceva possesso, pur non avendo giocatori di livello. Un Totti irriconoscibile, nel quale credevo molto, fu cancellato dalla marcatura ad uomo di un semisconosciuto di nome Torrado. A ogni contrasto lo guardava a muso duro, come gli avrei visto fare più volte alla Roma, ma sta di fatto che non riuscì mai a liberarsi. Per più di mezz'ora del secondo tempo, fummo in balia di una squadra sulla carta nettamente inferiore, e che invece avrebbe potuto spedirci a casa da un momento all'altro. Solo nel finale il Messico scese di intensità e ci concesse qualcosa. Non riuscivamo neanche a recuperare palla pulita, spazzavamo di continuo. E anche potendo ragionare, subito lancio a cercare la testa di Vieri, che fece buon gioco per un'ora, poi cominciò a subire Marquez.
La gestione della rosa non mi piacque per niente; proprio in antitesi con le idee di Lippi, Trapattoni non puntò sui reparti più forti. Il centrocampo non è eccelso e ha perso elementi importanti? Ok, allora stiamo compatti e usiamo più attaccanti di qualità. Niente. Trapattoni lanciò le tre punte solo quando andò sotto con la Croazia, e nella partita col Messico, scegliendo dal mio punto di vista, quelle sbagliate. Vieri era il giocatore più forte che avevamo, ma l'esperienza del mondiale precedente, ci diceva che tendeva a stancarsi. Credo che Inzaghi col suo dinamismo, dovesse essere il suo sostituto naturale nell'ultima mezz'ora di ogni match. O se proprio era necessario tenere palla sui lanci lunghi, avevamo anche il buon Del Vecchio, che non sarà stato un bomber, ma il suo lo sapeva fare. Niente, Vieri giocò ogni minuto di quel mondiale, e in che condizioni fosse alla fine contro la Corea, lo abbiamo visto tutti; non gli vennero risparmiati nemmeno venti minuti quando eravamo in vantaggio 2-0 con l'Ecuador. Montella era dato come l'attaccante più in condizione, ma fu affiancato a Vieri solo per pochi minuti col Messico. Forse per caratteristiche, sarebbe stato meglio lui in fianco a Bobo dall'inizio. Del Piero arrivava da una grande stagione: sedici gol in Serie A, e soprattutto, finalmente, si presentava in condizione a una competizione con la nazionale. Secondo me doveva essere titolare fin da subito al posto di Doni, visto che poteva fare la seconda punta, o l'esterno sinistro, che era il più forte del gruppo nell'uno contro uno, e cosa importantissima, era fortissimo nei calci piazzati. Niente. Qualche minuto qua e là, tagliato dopo un'ora contro la Corea che poté così inserire un attaccante in più.
Col senno di poi, anche le interviste dovevano far preoccupare. La debolezza del gruppo si captava anche da lì. C'era chi si lasciava andare a dichiarazioni di forza e sicurezza dopo un'amichevole contro degli sconosciuti dilettanti giapponesi, chi si lasciava andare a battute di spirito, tra i quali Trapattoni, salvo poi far trapelare preoccupazione per avversari a dir poco modesti come il buon Ulises De La Cruz. Niente a che fare con un Lippi che incitava, motivava, aggrediva.
Quanta amarezza nel ricordare questi episodi. Soffrì per USA '94, perchè a parità di condizione eravamo molto più forti del Brasile. Soffrì a EURO '96 perchè eravamo i più forti proprio, e lo dissero i tedeschi stessi. Soffrì per il golden gol di Trezeguet, ma niente mi deluse come la Nazionale del 2002.


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All'epoca anche io pensavo avessimo grosse chance di vittoria.

Poi, a mente fredda, mi sono reso conto che avevamo un grosso tallone d'Achille: il centrocampo era di modesta qualità, dei discreti giocatori ma nessun campione.


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accursio ha scritto:
All'epoca anche io pensavo avessimo grosse chance di vittoria.

Poi, a mente fredda, mi sono reso conto che avevamo un grosso tallone d'Achille: il centrocampo era di modesta qualità, dei discreti giocatori ma nessun campione.

Sono d'accordo con te. Soprattutto se paragonati a Francia e Argentina.
Ma se riflettilo un attimo e penso che di fatto il Brasile vinse giocando con due centrocampisti, i modesti Kleberson e Gilberto Silva, il nervoso mi sale di nuovo. Si potevano, di dovevano trovare altre soluzioni. Il Brasile lo fece, noi no.


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MessaggioInviato: lun 3 giu 2019, 18:03 
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Il Brasile però in quel mese trovò un Rivaldo al canto del cigno, un Ronaldo tornato a grandi livelli e un Ronaldinho acerbo ma già decisivo.

Quei tre fecero la differenza e complice un percorso non insormontabile (di fatto solo l'Inghilterra fu un avversario temibile), vinse abbastanza agevolmente.

Noi invece, oltre a fare schifo a centrocampo, avevamo il giocatore più importante della rosa completamente fuori forma e solo Vieri segnava regolarmente (tralascio l'enorme occasione che si divorò contro la Corea).

Comunque, fu sicuramente il Mondiale tecnicamente più modesto a cui ho assistito. E di grandi nomi ce n'erano tanti in partenza.


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