Francesco82 ha scritto:
Va bene, ma se facciamo le pulci a tutti, non finiamo più. Per me quel Milan avrebbe potuto vincere a prescindere da Arrigo, e l'ha fatto negli anni successivi. Ma non credo sia possibile negare i meriti del tecnico in termini anche concettuali.
Per me le colpe del sacchismo sono gravi, storicamente, proprio sul piano concettuale e filosofico.
Perché ha privato il calcio di un po' della sua poesia, e della sua specificità rispetto agli altri sport.
Ha messo l'accento sulla quantità: più corsa, più muscoli, più schematismo, più concentrazione, più pressing, più allenamento.
Tutte cose che si trovano anche in altri sport.Quindi ha colmato un po' di quella distanza che separava il calcio dalle altre discipline.
E che contribuiva a renderlo affascinante.
Ha trasformato i calciatori in atleti veri e propri, rendendo più difficile l'identificazione da parte dello spettatore.
E no, non esistono artisti "collettivi": quella era un'idea in voga nell'Unione Sovietica fino agli anni '50.
L'artista è per definizione un individuo che esce dagli schemi.
E non sto parlando solo di calcio, ovviamente.