Sormani, quando al calcio giocavano i giocatori e non i calciatori, sostanzialmente d'accordo con deus, meno per la velocità, era abbastanza lento.
raccontava che ai tempi del santos, non poteva sgaiattolare al mare perchè i dirigenti se ne accorgevano subito in quanto unico bianco
ai mondiali del '62, inizialmente era negli 11 che dovevano affrontare il cile, ma dopo la sceneggiata di altafini lo fecero alzare dal tavolo dei titolari e lo mandarono in quello delle riserve(colazione mattutina)
indimenticabile con la testa rotta in urss italia qualificazioni agli europei, quella in cui fu espulso pascutti
ottimo istruttore di giovani calciatori all'acquacetosa

La "Revista do Esporte" n° 98 del gennaio 1961 dedica un breve speciale al giovane attaccante del Santos, Angelo Sormani.


Dice che ama giocare sia da ala destra che da centravanti, l'importante è stare sempre nei pressi dell'area avversaria, perché il suo obiettivo è fare sempre gol. Afferma di non aver problemi a calciare sia di destro che di sinistro e di non aver paura di nessun avversario. Grazie a Pelé, Pepe e Coutinho ha imparato moltissimo, così come dai veterani Mauro e Formiga. Dice di essere alto 1,82 e di pesare 68 chili, perciò aggiunge di non avere problemi sia nel gioco aereo che nel gioco palla a terra. Grazie a una grande prestazione con il XV de Novembro de Jaú (la squadra della sua città) proprio contro il Santos nel primo turno di campionato nel 1958, il club di Pelé rimase impressionato e la tifoseria santista lo applaudì. Nel giugno del 1959, eccolo quindi firmare per il Santos, che lo pagò 1 milione di Cruzeiros, una cifra importante per l'epoca. Il suo contratto prevedeva che guadagnasse 30 mila Cruzeiros al mese.
Dice Sormani che quando firmò per il Santos fu il momento più felice della sua vita.
All'epoca era fidanzato con Julieta e sperava di sposarsi a breve.