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 Oggetto del messaggio: Scuola sovietica e jugoslava
MessaggioInviato: lun 30 set 2013, 20:16 
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Chi s'intende del vecchio calcio sovietico potrebbe risolvere questo quesito: quando c'era ancora l'URSS le varie scuole calcistiche erano dotate di qualche caratteristica particolare che le distingueva l'una dall'altra?

Mi pare che il prode Kerzha avesse scritto che gli Armeni ed i Georgiani erano conosciuti per la tecnica, mentre così ad occhio potrei direi che gli Ucraini erano i più preparati sotto il profilo fisico...

Non sarebbe male fare simili considerazioni pure sulla vecchia scuola jugoslava(in quel caso i tecnici dovrebbero essere Bosniaci e Serbi, ma sono pronto ad essere smentito).

Grazie anticipate a chi risponderà. :-)


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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
MessaggioInviato: mar 1 ott 2013, 8:37 
Se ben ricordo, i croati erano i più tecnici, i serbi quelli più forti dal punto di vista temperamentale.

I brasiliani d'europa sono forse i miei preferiti in assoluto nel vecchio continente, hanno creato almeno due generazioni di grandissimi e una miriade di grandi mezzi-campioni, in molti limitati sotto il profilo caratteriale, oppure fisico.
In nazionale si sono quasi sempre fermati al momento del dunque, per mancanza di organizzazione e di leader veri che sapessero canalizzare il talento tecnico verso i grandi risultati.

Negli anni '60 comunque erano una delle nazionali più forti del mondo, e senza magheggi forse avrebbero un titolo Europeo, almeno uno, oltre al titolo olimpico e alla semifinale mondiale. Sekularac, Beara, Vukas e diversi altri sono stati giganti del calcio. Anche la generazione di fine anni '80 era fortissima, con Prosinecki (che sarebbe ricordato come un Pirlo o uno Xavi se non si fosse distrutto), il mio idolo (il genio Savicevic), un altro talento grandioso ma sprecato a metà come Stoijkovic, Suker che cambiò la storia della Croazia, un altro ottimo elemento come Boban, Mihajilovic etc...
Senza la guerra forse avrebbero fatto di più, visti i risultati strabilianti della Croazia, eliminata da un grave errore arbitrale nel 1996 e da due gol di Thuram nel 1998.

Mihaijlovic nel 2000 disse: "Noi siamo pazzi. Possiamo battere tutti e poi perdere contro la squadra dei camierieri del nostro albergo".
Nel 2010, per non smentirsi, la Serbia ha battuto la Germania e poi si è fatta eliminare dall'Australia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
MessaggioInviato: mar 1 ott 2013, 9:53 
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Leviathan ha scritto:
Chi s'intende del vecchio calcio sovietico potrebbe risolvere questo quesito: quando c'era ancora l'URSS le varie scuole calcistiche erano dotate di qualche caratteristica particolare che le distingueva l'una dall'altra?

Mi pare che il prode Kerzha avesse scritto che gli Armeni ed i Georgiani erano conosciuti per la tecnica, mentre così ad occhio potrei direi che gli Ucraini erano i più preparati sotto il profilo fisico...


I georgiani erano ritenuti, a ragione, i brasiliani dell'Unione Sovietica, perché mediamente erano i giocatori più tecnici (ma anche anarchici). Tale concetto si cominciò a diffondere a partire dai primi anni '60, quando alcuni dei migliori giocatori di quella fenomenale URSS erano perlappunto georgiani (penso a Metreveli o al "Garrincha georgiano" Meskhi). La fase d'oro del calcio georgiano risale però alla seconda metà degli anni '70-primi anni '80, in quel periodo la Dinamo Tbilisi era una delle squadre più temute e vincenti d'Europa (e il Liverpool ne sa qualcosa). Kipiani il simbolo di quella generazione. Anche con l'indipendenza la Georgia ha continuato a sfornare diversi giocatori estremamente tecnici e imprevedibili, specialmente negli anni '90: penso ai vari Kinkladze, Ketsbaia, Arveladze, Demetradze, etc.

I russi erano e sono paragonabili ai loro amici serbi, talentuosi ma bizzosi, assai discontinui, capaci di vincere e di perdere contro chiunque. Direi che l'abbiano ampiamente dimostrato dopo il '91. Gli ucraini erano invece più concreti, dominanti atleticamente e fisicamente, con un pizzico di genio calcistico in meno (ciò non toglie che, tra gli anni '70 e soprattutto '80, abbiano sfornato una qualità impressionante di grandissimi giocatori, in tutti i ruoli). I bielorussi stavano sostanzialmente a metà fra i russi e gli ucraini.

Non mi risulta che gli armeni fossero particolarmente apprezzati per via della loro tecnica (certo, all'epoca erano comunque stimati, l'Ararat Yerevan è stato per diversi anni uno dei club sovietici più competitivi, spesso presente nelle competizioni europee), di sicuro oggi stanno tornando ai fasti dei primissimi anni '80. Nel complesso magari la loro attuale nazionale non è granché (scarsa soprattutto la difesa), ma hanno almeno tre individualità di alto livello (Mkhitaryan del Borussia Dortmund e Ozbiliz e Movsisyan dello Spartak), più qualche altro buon elemento. Nel girone di qualificazione hanno buttato via stupidamente qualche punto, altrimenti sarebbero potuti tranquillamente arrivare secondi. Se non finiscono in un gruppo impossibile credo abbiano concrete possibilità di qualificarsi a EURO 2016, il primo Europeo allargato.

Un altro movimento calcistico che è crollato dopo la fine dell'Unione Sovietica ma che visse il suo periodo d'oro verso metà anni '60 fu quello azero (Banishevskiy, per esempio, fu uno dei punti di forza dell'URSS che arrivò quarta nel Mondiale del '66... Mondiale peraltro deciso proprio da un azero :asd , il guardalinee Bakhmarov che convalidò in finale il celeberrimo gol di Hurst. Si dice volesse vendicarsi dei tedeschi, che in semifinale superarono i sovietici con una direzione arbitrale piuttosto favorevole).

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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
MessaggioInviato: mar 1 ott 2013, 10:47 
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Kerzakov sei un'enciclopedia del calcio russo, complimenti!


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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
MessaggioInviato: sab 16 nov 2013, 0:22 
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Francesco82 ha scritto:
Se ben ricordo, i croati erano i più tecnici, i serbi quelli più forti dal punto di vista temperamentale.



No, quelli più forti dal punto di vista temperamentale erano giocatori nati in Dalmazia. Una fucina inesauribile di campionissimi e simboli di Hajduk Spalato.

La Dalmazia è stata sempre una fucina di talenti sportivi. Ancor oggi continua a sfornare stelle a bizzeffe e non soltanto in campo calcistico. Ha quasi dell’incredibile la capacità del vivaio dalmata di “regalare” in continuazione campionissimi in tutti gli sport, imperniati sul pallone. Naturalmente il calcio la fa da
padrone. E Spalato è ovviamente la città simbolo di questa incessante “produzione” di star calcistiche. E l’Hajduk, è la squadra per antonomasia, quando si parla di compagini in grado di sfornare giocatori di grosso calibro. Il club spalatino ha espresso nei suoi quasi 100 anni di proficua attività tantissimi campioni a livello nazionale, ma pure internazionale. Molti di essi hanno militati sopratutto nella compagine dalmata, ma tanti altri hanno dato vita a una “diaspora” calcistica che
ha “arricchito” tante altre squadre non solo della Croazia, ma anche dell’ex Jugoslavia e dell’Europa che conta in campo “pallonaro”. E ogni volta il miracolo si è ripetuto. Quando sembrava che l’Hajduk avrebbe risentito magari di cotante defezioni e non sarebbe stato in grado di rimpiazzare quanti erano partiti, sono spuntati subito all’orizzonte altri talenti di prim’ordine. E il ciclo è proseguito. Il mito della squadra spalatina si è consolidato e nella leggenda sono entrati un mare di campioni.

Di grandi campioni la Dalmazia nel mondo del calcio (ma non solo) ne ha sfornati tantissimi, per cui c’è solo l’imbarazzo della scelta nel presentarli. Una delle peculiarità di tantissimi giocatori dalmati è stata quella di coniugare un’abilità sopraffi na nel gioco del pallone, un talento davvero innato, con un fi sico possente. Questo “connubio” è stato l’arma in più di numerosi dei difensori e degli attaccanti che la Dalmazia ha “donato” al calcio croato e internazionale. Diversi si sono fatti valere e apprezzare anche nel campionato italiano. L’Hajduk, naturalmente, è la squadra per antonomasia, quando si parla di compagini in grado di sfornare giocatori di grosso calibro. Molti di questi campioni hanno dato vita a una “diaspora” calcistica che ha “arricchito” tante altre squadre non solo della Croazia, ma anche dell’ex Jugoslavia e dell’Europa. E nonostante tutte queste continue “defezioni”, l’Hajduk è rimasto squadra di rango, una compagine che ancor oggi mette paura nelle coppe internazionali ai più blasonati club della vecchia Europa.



Certo, giocatori non piu tecnici ma di grande temperamento, corsa e voglia..Giocatori che non mollano mai, cavalli pazzi tipo Gattusso con tanta grinta come Mužinić, fratelli Matošić, Kokeza, Ilić e tanti altri...

Comunque il club ha avuto qualche spalatino di grande tecnica come Jerković, Asanović, Hlevnjak, etc..Per me personalmente, in Yugoslavia piu tecnici erano giocatori in Bosnia. Tante leggende di palleggio ubriacante come Sušić, Ferhatović, Mujić, Osim. Lovrić, Baždarević, I. Pašić, Antić, P. Pašić, Nikić...

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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
MessaggioInviato: sab 16 nov 2013, 0:44 
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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
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Benvenuto JeanMarc, e grazie a te e a Kerzhakov91 per queste notizie e opinioni.

La storia del calcio è troppo ricca per limitarsi a parlare sempre degli stessi giocatori e paesi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
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Lo stesso JeanMarc di PesStats?
Benvenuto :D

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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
MessaggioInviato: sab 16 nov 2013, 22:16 
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Lo stesso...

Per quanto riguarda Unione Sovietica, Kerzhakov ha detto veramente tutto, non c'è più niente da dire..

Kerzhakov91 ha scritto:

I russi erano e sono paragonabili ai loro amici serbi, talentuosi ma bizzosi, assai discontinui, capaci di vincere e di perdere contro chiunque.



Questo era purtroppo la caratteristica principale di tutte le squadre Jugoslave e Sovietiche (club ma anche la nazionale). Quando si fa sul serio, crollo completo e sconfitte contro le squadre inferiore...Anche io sono un grande ammiratore del Dinamo Tbilisi anni settanta, una squadra tecnicamente fortissima ma anche forte atleticamente. Un vero esempio di Total Football (Calcio Totale) versione Sovietica. Dinamo Kiev del decennio successivo era anche buon esempio di Total Football ma non era cosi forte tecnicamente. Invece stava dominando con una preparazione atletica e doti di corsa fuori dal comune, mai vista dopo..


Personalmente, Io vedo il problema principale di nazionale Sovietica in mancanza di un centravanti prolifico, un tipico No.9 che puo segnare e essere decisivo in livello internazionale. Almeno in periodo dopo di Streltsov. Ma anche Streltsov era invece piu un interno, no centravanti. E non ha giocato molto in nazionale per vari motivi. Dopo di lui c'era Ponedelnik, buon giocatore ma lontano da un fuoriclasse. Aveva purtroppo anche tanti problemi con vari infortuni. Poi c'erano certi Banishevsky, Blokhin, Onishenko, Shengelia...Grandi giocatori, sopratutto Blokhin ma nessuno di loro era un centravanti tipico, invece erano le ale molto veloce e offensive cercando sempre il spazio per sfruttare le grande doti atletiche. E finalmente stiamo arrivando a Protasov, per me il migliore centravanti Sovietico dopo il Streltsov. Ma anche lui non era un fuoriclasse come Careca o Van Basten, comunque era sicuramente piu bravo di Ponedelnik...

Comunque, con Streltsov in squadra, avrebbero vinto sicuramente qualche titolo nel Mondiale in 1962 o in 1966.



Ma parlando delle scuole calcistiche e origini, una volta erano le piu famose le scuole:

- Nordica
- Danubiana
- Sudamericana


Gli europei del Nord si affidano eccezionalmente alla potenza atletica, all'autocontrollo, a una forma di metodica preparazione che ha nell'educazione fisica e negli esercizi ginnici la parte principale. Molta ginnastica a corpo libero, dunque, molta atletica per "fare il piato" e relativamente poco "trattamento" della palla: quindi i sistemi di allenamento nordici si basano sopratutto su una preparazioneatletica. Tipici esponenti di questa scuola sono da considerarsi Nordahl, Charlton, Haller, Matthews, Liedholm, Gren...

I danubiani conservano nei loro schemi tattici il concetto di squadra, il principodella manovra collettiva che contraddistingue lo "stile nordico", ma vi sanno aggiungere un pizzico di fantasia e una maggiore raffinatezza di schemi, anche se non raggiungono la potenza atletica del calcio nordico. Piu estro e meno forza dunque: piu abilita e meno fisico. Tra i massimi esponenti del calcio danubiano si devono collocare Sindelar, Puskas, Kubala, Nyers...

Del tutto individualista, anzi superbamente individualista, il calciatore sudamericano crea veri funamboli della palla. Uomini che con il pallone sanno compiere qualsiasi acrobazia e ogni virtuosismo. Uomini che dell'estro individuale ne fanno un culto. Quindi i sistemi d'allenamento sudamericani danno una enorme importanza allo sviluppo della tecnica individuale e al dribbling, e si basano essenzialmente su lunghi estenuanti esercizi di palleggio. Da ricordare particolarmente Sivori, Di Stefano, Amarildo, Garrincha, Pele...


Quindi io personalmente la scuola Jugoslava, la metterei con quella Sudamericana o anche Danubiana, cosi come i georgiani. Invece russi e ucraini hanno piu similarità con la scuola Nordica, ma non si puo dire che non avevano giocatori con grande tecnica come Salnikov, Ivanov, Buryak, Muntian, Zavarov, Dobrovolski, Mostovoi...


ps. Scusate per il mio italiano, l'ho imparato da solo...

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 Oggetto del messaggio: Re: Scuola sovietica e jugoslava
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A breve aprirò un topic sulle scuole calcistiche....


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